CAPITOLO PRIMO
POV BELLA
Eccoci qui, nuovo
anno scolastico alla Forks High School. Me ne sto tranquilla nel
parcheggio accanto al mio fido Pick Up ad attendere l’arrivo
della mia migliore amica. Ho conosciuto Alice Cullen circa 7 mesi fa,
quando mi sono trasferita da Phoenix, città in cui vivevo
con mia madre Reneè e il suo nuovo marito Phil. La
situazione nella vecchia città era diventata insostenibile,
per questo motivo mi sono trasferita a Forks da mio padre. In
realtà il motivo ufficiale è stato che ho voluto
concedere a mia madre un po’ di privacy matrimoniale,
consentendole di seguire Phil a Jacksonville dove è stato
trasferito per lavoro.
Oh, che scortese non mi sono ancora presentata. Il mio nome
è Isabella Marie Swan e sono la figlia del capo della
polizia di questa piovosa cittadina. Ho 17 anni, o meglio quasi 18,
dato che tra qualche giorno sarà il mio
compleanno, e frequento l’ultimo anno di
liceo. Mie amiche del cuore sono Alice Cullen, di cui vi parlavo prima
e Angela Weber. Sono due persone completamente diverse: una
è esuberante, simpatica, malefico folletto, un vero uragano
insomma; l’altra più riservata, discreta e avversa
alle troppe attenzioni proprio come la sottoscritta.
Decisamente non mi
piace essere al centro dell’attenzione, è qualcosa
che mi crea disagio, questo a causa della mia timidezza. Sono, inoltre,
una persona dal carattere molto chiuso e non mi fido del prossimo. Ho i
miei buoni motivi. Una volta non era così.
Quando ero a Phoenix
ero tra le ragazze più popolari della scuola. Le persone che
frequentavo erano solo in cerca di riflettori, per questo sfruttavano
la mia immagine. Quella che era la mia migliore amica dalle elementari,
Sarah, mi ha letteralmente voltato le spalle nel momento del bisogno.
Non gliene faccio una colpa, ha dovuto scegliere tra la sua
migliore amica e l’amore della sua vita. Voi cosa avreste
scelto?
Quando mi sono resa
conto che tutta la falsità di quel mondo mi stava
sopraffacendo ho deciso di mollare tutto e di trasferirmi da mio padre.
Sono fuggita direte voi. Forse è così. Non so. So
solo che avevo bisogno di pace e di ritrovare me stessa.
Purtroppo le cose non
sono andate esattamente come avevo sperato.
Per quanto riguarda
l’aver ritrovato me stessa e la mia stabilità ci
sono riuscita in pieno. Grazie anche al piccolo stratagemma per non
attirare l’universo maschile come accadeva a Phoenix. Diciamo
che ho nascosto il mio viso dietro dei grandi occhiali da vista e il
mio corpo da abbondanti abiti non affatto sexy.
Mi sono resa piuttosto
anonima. Non ho mai sopportato tutto l’interesse da parte dei
viscidi ragazzetti del liceo. Tutti solo interessati ad una cosa,
attratti solo dall’aspetto fisico e non da quello che si ha
dentro. No decisamente quei tipi non fanno per me.
Qui a Forks sono stata
più fortunata, perché ho incontrato Alice,
Angela, Rosalie (con la quale non ho un rapporto stretto come le prime
due, ma comunque sincero) e poi il mio fratello – orso Emmet
che purtroppo quest’anno non sarà con noi,
perché si è diplomato lo scorso anno. Loro mi
hanno da subito accettato per come sono e non per la mia immagine.
Anche se Alice cerca di fare di tutto per
“migliorarmi” come dice lei, soprattutto dopo che
abbiamo trascorso insieme un periodo di vacanza a Jacksonville e ha
visto la vera me. Dice che sono una stupida che se solo volessi potrei
avere chiunque ai miei piedi. Anche il mio incubo personale.
Già qui ho
incontrato il mio incubo personale: Edward Cullen, fratello maggiore di
Alice. Mi ignora decisamente, ogni volta che sono con i suoi fratelli
lui cambia strada, oppure finge di non vedermi. È
insopportabile! Ma chi si crede di essere! Per tutto lo scorso anno ho
sopportato questo suo atteggiamento solo per l’affetto che mi
lega ai miei amici che sono i suoi fratelli, ma al ballo di fine anno
ha oltrepassato il segno. Ho deciso, quindi, che non mi farò
più mettere i piedi in testa, né da lui,
né da quella specie di gallina che lo segue come
un’ombra dappertutto, Tanya.
Devo dire che qui le cheerleader sono molto peggio che a
Phoenix. Vomitevoli.
“Ehi,
Bella!” grida Alice scendendo dalla Volvo di suo fratello.
“Ciao
Alice!” si avvicina e mi chiude in uno dei suoi abbracci
mozzafiato.
“Oh, Bella
come devo fare con te! Come ti sei conciata”
“Sono
coperta, Alice. Non c’è niente che non vada nel
mio abbigliamento. Punto. Ne abbiamo parlato mille volte”
rimbecco io stizzita. Indosso un paio di jeans blu scuro, una camicia
rosa e un maglioncino con scollo a V sempre blu. Semplice, comodo e
funzionale.
“D’accordo
non insisto, ma prima o poi riuscirò a farti essere
più femminile” borbotta prendendendomi a braccetto
e avviandoci verso l’ingresso.
Con la coda
dell’occhio posso vedere che Edward è rimasto
accanto alla sua auto con Jasper e quella cozza di Tanya
attaccata al suo braccio che non lo molla un attimo. Sono la coppia
più popolare: lui capitano della squadra di basket e lei
capo delle cheerleader. Anche se non lo sopporto devo dire che
è bellissimo, come sempre.
“Non
dovresti aspettare anche Jasper?” chiedo.
“No, aveva
da parlare con Edward. Sai cose di uomini!” il suo tono non
mi convince.
“Alice, non
è che mi stai nascondendo qualcosa, vero?”
“Come ti
salta in mente!” risponde con aria innocente e fintamente
offesa.
Sarà ma
questa cosa mi puzza.
La giornata prosegue
in tranquillità e finalmente sopraggiunge la tanto agognata
ora di pranzo.
Ora sì che ne vedremo delle belle.
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