seenoevilmodel
Doveva piantarla di tormentarsi.
Per una volta doveva accettare la realtà così com'era, in
tutta la sua crudezza, e ingoiare l'amaro boccone senza protestare;
dopotutto, il suo compito era tacere e obbedire, come qualunque altra
Fracciòn. Tacere e obbedire. E soffocare il folle istinto di
fuggire, di urlare, di spaccare tutto.
Indar non aveva voluto portare Rayen con sé. Era una missione
semplice, aveva detto, un banale giro di ricognizione per assicurarsi
che i confini della vicina cittadella di Las Lloras fossero ancora ben
fortificati. Nulla di cui preoccuparsi, insomma; in fondo era il decimo
Espada, non il primo Hollow raccolto lungo la via.
E poi, tre giorni dopo, Ggio Vega era venuto a cercare Rayen e le aveva
comunicato la notizia. Era stato stranamente comprensivo con lei, aveva
persino provato a consolarla, ma i suoi goffi tentativi di conforto non
erano serviti a niente: in un attimo il mondo della ragazza Arrancar si
era miseramente sgretolato.
I. Broken
You left me broken
Torn up inside
And the sky has darkened
Like I'm buried alive...
This scar won't stop to bleed
But I can't make a sound
Try to say what I feel
But nothing comes out.
How did it come to this? - Lunatica
“È stato necessario indire una riunione nel minor lasso di
tempo possibile” esordì Aizen, sedendosi al suo solito
posto all'estremità della lunga tavola argentea della sala e
intrecciando le mani di fronte a sé. Il suo volto era granitico,
e solo un minaccioso scintillio nelle iridi scure tradiva una certa
irritazione. “Sono certo che mi perdonerete se vi ho distolto
dalle vostre attività, signori, ma è mio dovere
informarvi che il decimo Espada, Indar Oroitz, è stato
barbaramente assassinato presso il borgo di Las Lloras. In sua vece, a
questa riunione parteciperà la sua unica Fracciòn, Rayen
Fie Oneiron.”
Diverse paia di occhi si appuntarono sulla nuova arrivata, una giovane
Arrancar irrigidita dalla tensione. Era slanciata e appena più
alta della media, e aveva un viso pallido e serio, incorniciato da una
selvaggia criniera di capelli tra il rosso e il castano. Sedeva
immobile, a braccia conserte, l'indecifrabile sguardo nocciola fisso su
Aizen come se questi fosse stato l'unica fonte di luce in mezzo alle
più cupe tenebre.
“Com'è accaduto, Aizen-sama?” chiese a bassa voce la
terza Espada, Tia Harribel, riportando l'attenzione sul suo superiore.
“Chiunque sia il suo omicida, deve vantare una forza notevole...
dopotutto, Oroitz-san non era certo un avversario facile da
sopraffare.”
A risponderle fu Szayel: “Io e la mia Fracciòn ne stiamo
ancora esaminando il corpo, ma possiamo già dedurre che ad
attaccarlo sia stato un altro Hollow. Questo solleva tre domande
fondamentali... chi è stato, in che modo e, soprattutto, per
quale motivo.”
“Come fate ad essere sicuri che non si sia trattato di uno
Shinigami?” fece Nnoitra Jilga in tono burbero.
“Scommetto che alcuni di quegli sporchi bastardi sanno attivare
un Garganta, pensate a quell'Urahara...”
“A cosa serve essere un genio se il tuo acume non viene mai
riconosciuto?” sbuffò Szayel. “Per il codice
psichico lasciato impresso tra i resti di Indar, ovviamente: il marchio
non presenta alcuna traccia di reiatsu di Shinigami. Il che lascia
aperta solo la prospettiva che sia stato un Hollow.”
“Non hai scoperto altro?”
Szayel assunse un'espressione contrita, come se il suo orgoglio di
scienziato venisse offeso dalla scarsità di informazioni
afferrate. “Purtroppo no.”
Un silenzio carico di inquietudine calò nella stanza.
“Dobbiamo stanarlo!” ringhiò Grimmjow, alzandosi in
piedi e abbattendo un pugno sul tavolo. “Farlo fuori sarà
un'idiozia, dopotutto siamo nove Espada e tre Shinigami di alto
livello, senza contare i Nùmeros. Potrà anche aver avuto
gioco facile con quell'incapace di Oroitz, ma...”
“Indar-san non era un incapace.” Le parole sfuggirono a
Rayen prima che lei potesse controllarsi, e benché non fossero
niente più che un sussurro echeggiarono nella sala in maniera
stupefacentemente nitida.
Grimmjow inarcò un sopracciglio con evidente irritazione. “Nessuno ha chiesto il tuo parere, donna.”
La ragazza Hollow sollevò testardamente il mento. Sarebbe stato
più saggio mordersi la lingua e tenere il becco chiuso, ma non
poteva sopportare che la memoria di Indar venisse oltraggiata. Per lei,
Indar era stato molto più di un semplice maestro da adorare e
riverire.
“Io sono qui come sostituta decima Espada e in quanto tale ho i vostri stessi diritti.”
“Tu sei solo l'ex indovina di un mentecatto troppo debole per non
tirare le cuoia al primo Hollow di passaggio” ribatté
Grimmjow con aperto disprezzo.
“Silenzio!” Al secco comando di Aizen entrambi si
azzittirono. “Non abbiamo tempo da perdere in sciocche liti del
genere. Dobbiamo ponderare con cura la situazione prima di prendere una
decisione definitiva e, nel frattempo, voglio che ogni Nùmero
disponibile sia messo a sorveglianza del cerchio esterno di Las Noches.
Soprattutto pretendo che venga controllata la zona di Las Lloras.”
I presenti assentirono.
“Per quanto riguarda il seggio del decimo Espada... Fie Oneiron,
malgrado la tua non indifferente utilità temo di non poterti
affidare un simile compito. Il decimo Espada sarà Yammy
Rialgo.”
Rayen annuì con aria impassibile, tuttavia non poté
soffocare una certa pungente delusione. Una minima parte di lei aveva
sperato che Aizen le affidasse il titolo di decimo Espada, ma solo ora
si rendeva conto di quanto fosse stata ingenua: era naturale che a Las
Noches ci fosse qualcuno più degno di lei di averlo.
“Tuttavia vanti poteri interessanti, Fie Oneiron” aggiunse
Aizen in tono cortese, rivolgendole un accenno di sorriso.
“Sarebbe un peccato sprecare un'Arrancar come te, per cui vorrei
chiedere a questi gentiluomini e a questa signora se tra di loro
c'è qualcuno disposto ad accoglierti come sua
Fracciòn.”
Per la seconda volta, un pesante silenzio avvolse la stanza. A infrangerlo stavolta fu Nnoitra.
“Sì, io” disse con un sorriso ambiguo. “Non mi dispiacerebbe, dopotutto.”
Oh cazzo. Rayen si sentì gelare. Non ci aveva fatto caso, prima,
assorta com'era su Aizen, Grimmjow e i foschi pensieri su Indar, ma non
ci voleva un telepate a indovinare i progetti che Nnoitra aveva in
serbo per lei. Non riuscì a dissimulare la sua incertezza e il
suo sgomento. I suoi occhi dilatati s'incontrarono brevemente con
quelli famelici dell'Espada, e il sorriso di Nnoitra si allargò.
La ragazza deglutì e fissò la superficie argentea del
tavolo.
Vi prego, qualunque cosa ma non questo.
Rayen indirizzò la sua silenziosa preghiera ad ogni
divinità nota e sconosciuta, e anche a qualcuna improvvisata per
l'occasione. Qualunque cosa, ma proprio qualunque cosa, però vi supplico risparmiatemi da Nnoitra...
“Un momento, Aizen-sama” intervenne una voce a lei
spaventosamente nota. “Nnoitra non è certo l'individuo
più adatto a proteggere un elemento come Fie Oneiron, anzi,
conoscendolo, la spremerà come un agrume. E allora come potrete
utilizzare il suo potere, se di lei non sarà rimasto altro che
un guscio secco e vuoto?”
Rayen si girò verso Grimmjow, stupefatta. Cosa diavolo stava cercando di fare?
“Voi avete bisogno di qualcuno che la tenga d'occhio senza
annientarla, né moralmente né fisicamente.” Il
sesto Espada gettò un'occhiata esplicita a Nnoitra.
“Credete davvero che uno come lui potrebbe astenersi dal
farlo?”
“Chiudi il becco, Jaegerjacquez” sputò Nnoitra.
“Mi sono già pronunciato, vattene a cercare un'altra in
qualche vialone di Las Noches.”
Però l'interesse di Aizen era stato ormai destato. “Taci, Nnoitra. Grimmjow, continua pure.”
L'espressione soddisfatta di Grimmjow si velò di falsa
umiltà. “Per quanto mi infastidisca dirlo, devo ammettere
che potrebbe essere opportuno avere Fie Oneiron dalla nostra parte,
soprattutto ora che abbiamo a che fare con un Hollow insospettabilmente
forte. Sarebbe perciò meglio evitare di turbare le visioni della
ragazza con la presenza di maniaci troppo vogliosi, non credete?”
“Quindi vorresti che l'assegnassi a te.” Il tono di Aizen
era neutro, con una lieve nota di divertimento. “Capisco.”
“Se non ci fossi io, ci sarebbero comunque i miei Fracciòn
a proteggerla” confermò Grimmjow. “Cosa che invece
non potrebbe succedere con Nnoitra, visto che il suo unico
Fracciòn è quel biondino smidollato troppo vigliacco per
rispondergli a tono... probabilmente correrebbe a nascondersi dietro un
angolo se vedesse il suo padrone addosso a Fie...”
“Jaegerjacquez, tu...”
L'ennesima replica di Nnoitra fu frustrata da Aizen. “Molto bene,
Grimmjow, Fie Oneiron è tua. Sorvegliala con cura e assicurati
che non corra più rischi dello stretto necessario. Si teme
ciò che non si vede, ma gli occhi di questa giovane possono
realmente vedere molte cose.”
“La terrò sotto controllo” ribadì Grimmjow.
Rayen spostò lo sguardo da lui a Nnoitra ad Aizen, ancora un po' scossa, quindi li sollevò al cielo. Be', che dire? Avete un modo tutto vostro per risolvere la situazione, comunque vi ringrazio, dei!
Evitò con accuratezza lo sguardo furente di Nnoitra. Adesso
l'avrebbe detestata, come minimo, ma se non altro sarebbe stata al
sicuro. Quasi. Più o meno.
Davanti a lei, Grimmjow Jaegerjacquez abbozzò un sorriso compiaciuto.
Contesa tra la mantide e la pantera... proprio una gran botta di culo, non c'è che dire.
*******************
Prima fiction su Bleach, per cui vi prego di essere clementi :] questo
è un capitolo 'di apertura', spiegazioni più dettagliate
emergeranno più avanti.
|