Dunqueeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee,
come inizio è un po' scadente, ma essenziale per continuare
la faccy....perchè voi volete che la continui, vero??????
Mettere un piede
davanti all'altro e procedere diritti. Questo è lo scopo.
Questo è quello che devo fare...quello che si aspettano da
me.
- Jun smettila,
è da questa mattina che sei qui.-
Qualcosa di
dannatamente sbagliato è interrompere un ninja che si
allena: non lo tollerano e non lo perdonano.
- Mamma mi sto
allenando, quindi lasciami in pace.- mi voltai verso di lei, scagliando
un kunai e guardandolo andare a incastrarsi nel tronco
dell'albero difronte a me. Avevo il corpo che doleva e gocce di sudure
che facevano bruciare gli occhi, puzzare la pelle.
- Jun non me ne
vado finché non vieni a pranzo.-
Pranzo? Era
davvero tardi allora.
Alzai lo sguardo
e scoprii che il Sole era alto nel cielo, nel momento di massimo
splendore e caldo, talmente caldo che se avessi visto evaporare tutta
l'acqua del laghetto del nostro giardino, non mi sarei meravigliata.
-
Papà è già arrivato?- mi sorrise,
annuendo.
Io adoravo mio
padre. Tutte le ragazze adorano il proprio padre, anche
perchè sarà l'unico uomo che non ci
tradirà mai, ma, a differenza delle mie amiche, io ero
ancora convinta che un gionro lo avrei sposato e mia madre...beh, a lei
ci avrei pensato in seguito.
- Vai a farti un
bagno e poi vieni a tavola.-
Attraversai
l'enorme giardino del nostro clan, perdendomi nella meraviglia verde e
nei mille e mille fiori diversi che ogni giorno scoprivo. Non mi
sarebbe bastata un'intera vita per sapere tutti i nomi delle piante di
quel posto.
- Ciao Jun.-
- Atsumori!-
Atsumori Heiji
era il giardiniere di sempre, non riesco a ricordare come fosse quando
non c'era, nè come l'avessi conosciuto.
Aveva i capelli
che ormai sbiadivano nel grigio e un volto pittoresco che i bimbi del
mio clan facevano fatica a guardare per la paura; ma Atsumori era buono
e gentile e non avrebbe fatto male nemmeno a una mosca.
- Tieni, quasto
è per te.- mi diede una camelia, come ogni giorno,
sorridendo e augurandomi buona giornata.
Non poteva
esserci cattiva giornata, d'altronde, se iniziata con un fiore.
Ad ogni modo,
non mi attardai più di tanto e corsi in bagno, lieta di
togliermi di dossi gli indumenti sudati e il caldo del mattino. Prima
di entrare nella vasca lanciai un'occhiata nello specchio, trovandomi
davanti una ragazza di sedici anni, con i capelli scuri e due occhi blu
intensi che nascondevano il potere del clan.
A Konoha c'erano
numerose famiglie come la nostra: Hyuga, Aburame, Uchiha, Yamanaka,
Nara, Akimichi...ognuna portante di un'abilità innata, come
il Byakugan o lo Sharingan. E poi c'era l'Hekigan del clan Masaru. Il
mio clan.
Anche l'Hekigan
era un'abilità che si basava sugli occhi: una volta
attivato, in pochi secondi trovava il punto debole dell'avversario e la
sua arma vincente.
Molti
dicevano che questa era l'unica cosa che serviva in un combattimento e
che quindi fossimo i più fortunati, altri sostenevano che
c'erano tecniche più raffinate ed invidiavano il
"Capovolgimento spirituale" degli Yamanaka, oppure il "Controllo
dell'ombra" dei Nara.
A parere mio,
per quanto siano utili le abilità innate, senza allenamento
non si arriva da nessuna parte e qualsiasi ninja può
sconfiggere qualsiasi altro ninja, basta che lo voglia.
- Jun, scendi!-
la voce di mia madre mi arrivò alle orecchie scocciata,
segno che lei e mio padre erano seduti a tavola ad aspettarmi. Mi
infilai la prima cosa comoda che trovai, senza nemmeno asciugarmi i
capelli e corsi giù dalle scale.
La sala da
pranzo era davvero grande ( in proporzione con il resto della casa),
con un'enorme vetrata che si estendeva per tutta una parete, dando sul
giardino, e che faceva entrare moltissima luce.
Non feci in
tempo a fiondarmi su mio padre, appena tornato da una missione, che mi
dissero che c'era gente che mi aspettava all'ingresso.
- Jun, avevi
detto che saresti venuta con noi 'sta mattina.-
Sakura Haruno e
Ino Yamanaka, amiche-nemiche, Hinata Hyuga e TenTen, le mie quattro
migliori amiche da tutta la vita.
- Avete ragione,
ma mi sono allenata e ho perso la nozione del tempo...- mi scusai,
portando davanti al viso le mani.
- E va bene, ma
allora vieni con noi a mangiare fuori.- non era una domanda o un
invito, era un ordine. E io sapevo di non poter rifiutare.
- Ok, aspettate.-
Uscire per le
strade di Konoha allora di pranzo significava cercare il suicidio: il
caldo, l'afa, l'innumerevole quantità di persone in giro e
il rumore che rasentava 20000 Hertz.
- Ichiraku?-
propose Ten, mentre la prendevo sotto braccio.
- Sì,
perchè no? Almeno Hina vede Naruto e le altre due il loro
amato Sasuke.-
Come da copione,
Hinata avvampò e Ino e Sakura ciminciarono a litigare e a
correre verso il chiosco di ramen per accaparrarsi il posto vicino
all'Uchiha. Erano patetiche quando facevano così.
Quando arrivammo
da Ichiraku, trovammo un' infinità di gente e, per di
più, tutta nota.
- Ah siete
arrivate!Alla buon ora.- commentò Ino, mentre cercava di
allontanare il braccio di Sakura da Sasuke.
- Salve gente.-
esclamai, sedendomi al bancone vicino a Shikamaru, il quale
accennò a un saluto.
- Shika, te l'ho
detto e te lo ripeto: stai mettendo su ciccia, ti conviene allenarti un
po' invece di stare qui a oziare.- il Nara alzò un
sopracciglia, sbadigliando e facendo la solita espressione di quando
stava per dire:
- Che seccatura
che sei, Jun.-
- Mi fa piacere
che lo pensi.- ghignai, prima di affondare nel mio ramen e vederlo
sorridere.
Mi guardai
intorno, ringraziando ancora una volta il cielo di avere degli amici
come loro, strani certo , ma come loro.
C'erano Ino e
Sakura, che litigavano in continuazione; c'era Sasuke il "bello e
dannato"; Naruto, che mangiava e rideva; Hinata, che arrossiva sempre;
Ten, senza peli sulla lingua; Lee, che sprizzava energia da tutti i
pori; Shika, che faceva il sostenuto ed era prigrissimo.
Grazie.
-
Ehilà.-
- Mestro
Kakashi!- ululò Naruto quando lo vide entrare, sempre armato
di libro e maschera.
- Ciao Naruto.
Allora, il mio team è pronto ad allenarsi?- soggiunse,
cercando con lo sguardo Sakura e Sasuke.
- Certo sensei!-
- I
realtà non è che avrei tanta voglia.-
- Io e Sasuke
siamo prontissimi!-
Scoppiai a
ridere nel vedere quel quadretto di Naruto esaltato, Sasuke per nulla
convinto e Sakura che ne approfittava in modo da tener lontana Ino.
- Come mai
ridi?-
-
Kakashi-sensei, il suo team fa davvero ridere.- Kakashi
spostò lo sguardo da me al suo team, poi annuì,
dandomi ragione. - In effetti...Dai ragazzi, ora andiamo.- si
voltò e uscì, senza spettare che gli altri tre lo
seguissero.
-
Dattebayo!Forza Sas'ke.-
- Jun, mi
raccomando: questa sera c'è la Festa dell'Attimo e
l'Hokage pretende che ci siamo tutti, quindi tu non sei esclusa.- mi
disse Sakura, lanciandomi un'occhiata di fuoco prima di uscire.
- Se se.- non
ero affatto convinta.
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