conta solo arrivarci
ciao a tutti!!
questa mini shot può sembrare assurdo ma credo non lo sia.
Allora ho provato a immaginare un Dramione fuori dagli schemi.
Ho provato a immaginare due bambini(DRaco e Hermione,appunto)ce si
conoscono da piccoli e che non hanno problemi per stare insieme.
Siccome fino ad ora ho scritto solo fic in cui ci sono degli intoppi
nelle loro relazioni(il fatto che lei sia mezzosangue,lui serpeverde
ecc)ho cercato di immaginare un momento precedente alla scuola in cui
si siano conosciuti.
Un amore così innocente che nè Draco nè Herm pensano di non poter essere amici.
Solo dopo sapranno cosa sia avere sangue diverso e appartenere a mondi contrastanti.
Per adesso,si godono la vita ;)
Insomma,ho cercato di descrivere un amore infantile,un amore che parte quando si è giovani
e non si sa riconoscere e poi,magari,continuerà quando sapremo
raggungerlo.
Un amore innocente,fatto di risate e non lacrime.
Un amore ambientato nel periodo antecedente alla "guerra contro il
Signore Oscuro"appunto per immaginare un amore fra il pairing bambini
puramente "innocente".
Spero vi piaccia e che recensiate numerosi!
Ricordate:
UNA RECENSIONE RENDE UNO SCRITTORE FELICE
"Conta arrivarci
e basta"
Un bambino e una bambina giocano sulle rive di un lago.Le loro ombre si
mescolano,impallidendo al contatto della luce del sole.I capelli della
bambina volano al tocco delicato del vento e la sua risata si perde
nell’aria,avvolgendosi agli alberi e alle vette degli alberi.
Il bambino la rincorre,la chiama “'Mione,'Mione!” ma lei
continua a correre,senza voltarsi e arriva a una piccola altalena che
pende da un albero,sul lago.Ci salta sopra,inizia a dondolarsi e poi si
tuffa.
Il bambino la guarda divertito,prende la rincorsa e le nuota dietro,continuando a chiamarla.
“Draco!”la voce è calda,dolce e infantile.La bambina
sorride dalla riva del lago,avolgendosi in un asciugamano sporco di
terra.
Lui le si avicina,le scompiglia i capelli e le dice : “quando la
smetterai di fare la bambina e inizierai a crescere?”
“solamente quando non lo sarò più o sarò
troppo vecchia per fingere di esserlo”lei sorride
divertita,prendendolo in giro,tirando fuori la lingua e ricominciando a
scappare dall’amico,inciampando sui sassi,nascondendosi dietro
gli alberi e guardando le prime stelle fare capolino
all’orizzonte.
Il bambino salta su albero,crede di poterla raggiungere,non sa che lei
è più veloce e più piccola e che per lei,bambina
innocente,è facile nascondersi dietro ad un ramo.
Entrambi si fermano,arrivati in cima,aggrappandosi l’uno
all’alro e stringendo i polpastrelli ai rami spessi e resistenti;
“non lo trovi bellissimo?”chiede lei
“cosa?”domanda lui.I capelli biondissimi sono schiacciati sulle orecchie,e gli occhi grigi sono in parte coperti
“tutto questo”indica il lago,le vette delle montagne,il profilo del mare in lontananza
Il bambino la guarda,nei suoi occhi c’è una luce
confusa,piena di emozione,che lei,piccola bambina,non sa né
comprendere né fraintendere perché non la conosce.
“adesso ho fame”
“andiamo a mangiare allora”le risponde il bambino
E scendono,facendo a gara,lasciando cadere gli asciugamani,lanciando le scarpe a terra e gridando.
Lui arriva per primo ed entra in casa,lei finge di essersi fatta male per rallentarlo.
“ahi!”grida gettandosi a terra
Lui scatta e le viene accanto.
“ti sei fatta male?”le domanda
“si,tantissimo…”mente,stringendo le palpebre e chinando la testa,per non fargli vedere il sorriso
“vuoi che ti aiuti ad alzarti?”domanda il bambino premuroso
“…si…”risponde la bambina,facendosi aiutare,preparandosi a scattare
Lui la issa in piedi e la osserva confuso mentre questa inizia a
correre,ridendo fra le prime gocce di pioggia che iniziano a bagnarla.
“avevamo promesso di non usare trucchi!”grida lui,seguendola
“l’altra volta,l’aveamo promesso”lo corregge la bambina
“ma nessuno ha detto che valeva solo l’altra volta e non
oggi!”grida lui,sedendosi sulle scale della sua casetta sul lago
“nessuno ha nemmeno detto il contrario”la bambina arriccia il naso,infastidita
“perché era ovvio che fosse come dico io”continua lui
“comunque ho vinto io”taglia corto lei,spalancando la porta di casa
“hai vinto tu?ma solo per aver barato”continua il bambino
“non conta come si arriva le cose,conta arrivarci e basta”si difende la bambina
“non esistono regole in guerra e in amore,eh?”domanda sarcastico lui
“che c’entrano adesso la guerra e l’amore?”replica lei,infastidita
“era una battuta,Hermione”
“sai che odio la guerra,sai che non capisco
l’amore”continua imperterrita,chiudendosi la porta alle
spalle.Lui però la segue alla finestra,si issa su e le
grida,nascondendosi dalla pioggia:
“la guerra e l’amore sono la stessa cosa su due campi
diversi”il bambino sorride,entrando con un tonfo nella cucina di
lei
“ah-ah”borbotta lei
“solo che in una i vincitori sono coloro che
sopravvivono,tirandosene fuori,nell’altra sono quelli che si
mettono in gioco”
“Draco,ho sonno.Sono le nove.L’alba arriva presto e domani
ho promesso a mio fratello che andavo a pescare con lui”borbotta
la bambina
“ok”il bambino la saluta,scendendo nuovamente dalla
finestra e gettandosi nella nebbia e nella pioggia.Il suo profilo
scompare mentre la bambina continua a seguirlo con lo sguardo,mettendo
in bocca un pezzo di pane appena sfornato.
“odio e amore.Impossibile.”commenta la bambina,prima di distogliere lo sguardo dal
bambino e salire le scale verso camera sua,stringendo fra le dita una
pagnotta calda.
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