Una dolce pazzia
Questo breve racconto è dedicato ad una persona molto importante per me, anche se Lui non lo sa.
Scritta pensando a te, che oggi compi gli anni. Anche se non la
leggerai mai è come se fosse la mia dichiarazione solo e
soltanto per te.
- Pronto?
- Se ti proponessi di fare una pazzia con me, cosa mi risponderesti?
- Ma..una pazzia...vabbè ci sto! Ma puoi dirmi di cosa si tratta?
- Eh no, è una sorpresa!
- Non puoi proprio dirmi qualcosa in più?
- Devi solo lasciare a casa tutto, perchè non ti serve. Niente
cellulare, niente portafoglio, niente borsetta, niente di niente.
- Le chiavi di casa me le vorrai far prendere?
- Giusto quelle. Preparati. Fra dieci minuti sono sotto casa tua.
- Ok, a dopo.
- Ciao.
Stella chiuse la conversazione telefonica e si fermò a
riflettere, spaesata. Il ragazzo che le faceva battere il cuore da
tanto tempo ormai le aveva appena telefonato chiedendole di fare una
pazzia. Non era tipo da colpi di testa lei, non aveva mai fatto follie
che andassero oltre allo suonare i campanelli a mezzanotte. Ma ora
aveva accettato di fare qualcosa di cui non sapeva esattamente niente:
poteva trattarsi anche di rapinare una banca, ma lei aveva accettato.
L'unico motivo che l'aveva spinta a dire di si erano semplicemente due parole: con me.
L'idea di fare qualcosa assieme alla persona di cui era segretamente innamorata era troppo allettante.
Non c'era tempo da perdere, doveva prepararsi.
Non sapendo cosa la aspettava decise di vestirsi in modo semplice:
pantaloncini di jeans e canotta viola con la stampa della celebre lingua dei Rolling
Stones. Stella poi, si recò in bagno e si fermò davanti
allo specchio: - Bene, e ora? Niente trucco direi, non si sa mai;
dev'essere qualcosa di semplice, non un appuntamento galante; semplice e folle. Cavolo, sto per uscire con
lui! Incredibile. Per fortuna che prima ho fatto la ceretta.
Detto ciò, si pettinò i corti capelli rosso mogano e
decise di lasciarli sciolti a incorniciarle il viso ovale.
- Il cellulare resta a casa. Non devo prendere niente. Direi che sono pronta. Andiamo a vedere che cosa mi toccherà fare!
E sorridendo fra sè a quel pensiero uscì
dall'appartamento e, invece di prendere l'ascensore, decise di fare le
scale per avere più tempo per calmarsi: era la prima volta che
uscivano insieme di sera, anche se non ufficialmente; non aveva la
minima idea di cosa aspettarsi, ma non le importava granchè.
L'unica cosa davvero importante era che oltre la porta d'ingresso al
palazzo c'era Francesco che stava aspettando proprio lei.
Non appena aprì la porta lo vide in tutto il suo splendore.
Francesco era in piedi a pochi passi dall'entrata che la stava
aspettando e quando la vide le sorrise amichevole. Il ragazzo era
molto alto, la maglietta nera metteva in risalto il bel fisico
muscoloso e si abbinava molto bene alla sua pelle abbronzata. I corti
capelli castani non erano stati pettinati ma, assieme ai vivaci occhi
azzurro cielo, gli conferivano un tocco da classico uomo "bello e
dannato".
- Eccomi! Ora mi vuoi dire che cosa stiamo per fare? O devo
pensare che in realtà sei uno psicopatico che mi vuole rapire?
- No, niente psicopatico: in realtà sono un lupo mannaro che
nelle notti di luna piena rapisce giovani fanciulle per cibarsi di
loro. E questa notte sei tu la mia preda!
- Ah si? E come mai non vedo artigli o una folta pelliccia sul tuo corpo, dato che la luna è già alta nel cielo?
- Perchè io sono un lupo mannaro moderno: niente peli o zanne ma
jeans e Converse. E poi sono molto più bello così.
- Modesto, eh? Comunque io preferisco un bel lupo peloso!
Così, ridendo e scherzando, i due uscirono dal cortile del
condominio e si incamminarono verso il lungomare della cittadina
marittima dove Stella trascorreva le sue estati da quando aveva sei
mesi.
Francesco guidò la ragazza verso l'ultimo stabilimento balneare e poi verso la spiaggia libera adiacente.
Era una calda notte di mezza estate e la luna piena illuminava il cielo
come un bianco lampione, oscurando tutte le stelle. Nonostante
ciò, era una serata molto romantica per Stella grazie alla
scenografia ma sopratutto alla compagnia di quel ragazzo così
meraviglioso che aveva deciso di fare qualcosa con lei. Si, ma cosa?
- Adesso mi sveli il mistero?
- Sei proprio curiosa, eh?
- Ebbene si. Ma non puoi pensare che una persona non diventi curiosa se riceve una telefonata come la tua.
- Bè devo ammettere che sono stato molto
misterioso, ma avevo voglia di uscire e fare qualcosa di diverso.
Così ti ho chiamato. E' proprio una bella serata, non trovi?
- Si la luna è molto bella ma...quale sarebbe questa fantomatica follia?
- Ok, è arrivato il momento di svelarti cosa stiamo per fare. Pronta? Chi arriva per ultimo in acqua paga da bere!
Mentre diceva questo Francesco si stava già sfilando la maglietta, rimanendo a torso nudo.
- Cosa?...ehi non vale!
Dopo un attimo di sbalordimento, Stella comprese che cosa doveva fare
e, tolte le infradito, si sfilò velocemente la canotta e
passò a sbottonare i jeans. Francesco era impegnato a slacciarsi
le scarpe e, quando si stava per sfilare i pantaloni e gettarli sulla
sabbia assieme agli altri indumenti, la ragazza stava già
correndo verso il bagnasciuga in slip e reggiseno.
Stella corse fino a bagnare i suoi piedi con le onde lente che
lambivano la costa ma non si fermò, correva avanti sollevando
piccoli spruzzi salati e quando l'acqua le arrivava leggermente sotto
il ginocchio si fermò e si voltò indietro cercando il
ragazzo. Francesco aveva perso la sfida ma l'aveva seguita comunque
dentro al mare e, per stuzzicarla, iniziò a calciare l'acqua in
direzione di Stella per bagnarla.
- Ah! Ti scoccia aver perso eh? - scherzò la ragazza e
iniziò a sua volta a difendersi dalla pioggia di spruzzi
cercando di schizzare l'amico. I due continuarono per un pò,
ridendo spensierati e perdendosi in quella notte che si fondeva con
l'infinito del cielo, fino a quando non si ritrovarono più bagnati che
asciutti; allora si fermarono e si avvicinarono lentamente l'uno all'altra. Francesco
la guardava negli occhi, nei quali poteva scorgere una luce che non
proveniva dal riflesso della luna, ma aveva origini diverse e
più intime. Stella si sentiva stupidamente in imbarazzo a
trovarsi in biancheria intima davanti a lui, anche se
quell'abbigliamento non differiva molto dal costume che tutti i giorni
in spiaggia le vedeva addosso. Quel pudore lo si poteva leggere nel
rossore che aveva colorato la sue guance e dal petto che si alzava e si
abbassava affannato e bagnato. Il primo a rompere quel silenzio carico
di tensione fu Francesco:
- Allora? E' o non è una pazzia questa?
- Devo ammettere che mi hai stupito. Però mi è piaciuto:
era da una vita che volevo fare il bagno di notte e finalmente ci sono
riuscita. Grazie.
- Non c'è di che!
Francesco continuava a guardarla ed era sempre più vicino, e
Stella rischiava di perdere il controllo e la lucidità: la sua
fantasia correva a piede libero, fino ad arrivare ad immaginare la
scena in cui lui si avvicinava e, prendendole dolcemente il viso fra le
mani, la baciava. Non poteva permetterselo. Non poteva rischiare di
intraprendere uno dei suoi tanti viaggi mentali dal quale, questa
volta, non ci sarebbe più stato ritorno. Doveva sottrarsi a
quella situazione che per i due aveva significati diversi. Francesco
non poteva desiderare di baciarla, non poteva essere attratto da lei.
Invece Stella era sempre più innamorata di lui ma sapeva che non
sarebbe successo niente, e prima di rimanerne dolorosamente segnata,
doveva allontanarsene. Così, sorprendendo tutti e due, si
voltò di lato e si tuffò in quell'acqua calda e
accogliente che rappresentava un altro mondo per lei, un mondo
più accogliente nel quale si sentiva completamente a suo agio.
Ne riemerse pochi istanti dopo a un paio di metri da Francesco, che la
guardava senza capire il vero motivo di quel tuffo.
- Dai buttati anche tu. Tanto ormai sei bagnato dalla testa ai piedi
quindi, perchè non approfittare di quest'acqua meravigliosa? -
disse la ragazza galleggiando mezza stesa fra le onde.
- Bé...io, meglio di no. Non sono un bravo tuffatore.
- Francesco, mi togli una curiosità? E' da quando ti conosco che
non ti vedo mai mettere la testa sott'acqua quando fai il bagno.
Perchè?
- E' una storia lunga.
Vedendo il ragazzo rabbuiarsi, Stella ebbe la certezza di aver toccato un
tasto difficile, e capì che era meglio lascier perdere.
- Capisco. Magari un giorno me la racconterai.
- Un giorno.
Francesco si immerse in mare e fece qualche bracciata verso il largo,
fino ad avere l'acqua all'altezza del petto, poi si fermò e
fissò lo sguardo verso le luci della costa che si estendeva a
nord-ovest per molti chilometri. Stella gli si avvicinò
lentamente, producendo uno sciabordio leggero che si confondeva
facilmente col rumore delle onde; giunta alle sue spalle, gli
posò una mano sulla spalla nuda e gli disse piano:- Scusami, non
volevo rattristarti.
Il ragazzo si girò per essere faccia a faccia con lei e la
guardò negli occhi, abbandonando i pensieri tristi che lo
avevano circondato.
- Non ti preoccupare. E' passato. Godiamoci la nostra serata di follia. - e così dicendo le sorrise dolcemente.
Poi successe una cosa che nessuno dei due si aspettava: la mano destra
del ragazzo si levò verso il viso di Stella e lentamente, molto
lentamente, scostò dietro l'orecchio una corta ciocca di capelli
bagnati che aderivano
alla guancia della ragazza, bollente dopo quel gesto. Il profumo
di vaniglia mescolato all'odore di salsedine stuzzicò il naso
del ragazzo, che lo trovava buonissimo semplicemente perchè
apparteneva a lei. Gli occhi di Francesco erano fissi in quelli della
ragazza e scrutavano quelle verdi profondità cercando di carpire
i pensieri della loro proprietaria, gelosamente nascosti. I battiti
frenetici del cuore di Stella erano udibili al di sopra del fruscio del
mare e correvano veloci, spinti dalle forti emozioni nate da un
semplice gesto.
- Se ti dicessi che mi sono innamorato di te?
Le guance di Stella avvamparono, il cuore le salì
prepotentemente in gola e il respiro si fece corto; non poteva essere
vero. Non poteva aver sentito davvero quelle parole. Non poteva
perchè non si trovava in uno dei suoi sogni ma era realmente
immersa nel mare fino al petto e davanti a lei si trovava veramente il
ragazzo che le aveva rapito il cuore.
Eppure aveva capito bene: Francesco le aveva appena detto di essere
innamorata di lei. Bé, non proprio, aveva usato il condizionale.
Forse era solo uno scherzo. Un crudele scherzo che l'avrebbe lasciata
cadere in un abisso di tristezza e umiliazione. Ma l'espressione che
poteva leggere sul volto del ragazzo era sincera,
incerta della risposta ma sincera. E timorosa.
- Dici sul serio?
- Non sono mai stato più serio in vita mia.
Stella si morse il labbro inferiore e distolse lo sguardo spostandolo
sulle increspature che nascevano dalle onde infrante sui loro corpi.
Francesco era veramente innamorato di lei. Lei che non era una ragazza
perfetta né nell'aspetto fisico né nel carattere. Lei
che, però, avrebbe dato qualunque cosa pur di interessare anche
solo un pò quel magnifico ragazzo che ora le stava davanti mezzo
nudo e aspettava una risposta.
- Francesco, io mi sono innamorata di te dal primo momento che ti ho
visto, ma non potrei sopportare di essere presa in giro da te. Vedi,
io...
- Shh...non dire niente. Quello che hai detto mi basta. Verrà il
tempo della spiegazioni, ma non è questo. Ora voglio solo
concentrarmi su di te e l'atmosfera magnifica che ci circonda.
Detto questo prese una mano di Stella e se l'appoggiò al petto, all'altezza del cuore.
- Lo senti? Senti come batte? Sei tu che mi fai quest'effetto.
Stella, che era arrossita a quel contatto ma che aveva desiderato fin
da subito quando il ragazzo si era tolto la maglietta, sorridendo aveva
replicato il gesto di Francesco, ma ora era la mano di lui che veniva
appoggiata al petto palpitante di lei, accanto al seno sinistro. Sotto
al grande palmo del ragazzo, il ritmo del cuore di Stella aveva
accelerato notevolmente.
- Non sono l'unica a fare un effetto strano alla gente!
Francesco, dopo un attimo di smarrimento dovuto alla posizione in cui
si trovava la sua mano, avvicinò lentamente il proprio viso
a quello di Stella e posò le proprie labbra su quelle di lei. La
ragazza consolidò quel bacio gettando le braccia al collo di lui
e facendo combaciare i loro corpi; allora Francesco le cinse i fianchi
con le braccia e la strinse ancora più a sè aggiungendo
passione alla passione, perchè ora che si erano trovati non
l'avrebbe più lasciata andare. Quel magico momento era fatto
solo per il bacio tanto a lungo sognato da entrambi ma rimasto segreto
per troppo a causa della timidezza.
Solo il mare e la notte avvolgevano quelle due anime e attorno al loro
bacio ruotava l'intero universo, perchè è l'amore la
chiave di tutto.
Ora Francesco e Stella l'avevano capito.
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