Note dell' autrice:Allora,
è la prima fanfiction che pubblico su Naruto,
semplicemente perchè è la prima che mi piace.
Adoro la coppia Sasori/Deidara, mi piace il rapporto che c'è
fra loro due, e specialmente ho iniziato ad amare Sasori dopo averci
fatto il cosplay.
Propriamente questa cosa nasce come fanart, che ho trovato giusto
allegare in fondo, visto che questa cosetta nasce come didascalia a
quel disegno, perciò come vedete e capirete (spero o_o)
leggendo, si tratta di una AU, spero che non vi dispiaccia il mio
adattamento leggermente moderno e lo troviate abbastanza adeguato all'
idea che i personaggi hanno di arte.Buona lettura.Ah, devo ammetterlo,
il titolo è una genialata -_- di un'
originalità.....
Fireworks
< dovresti
smetterla di lamentarti e arrabiarti in questo modo, non è
da te. >
Deidara strinse ancora piu' forte i pugni mentre ormai le nocche si
erano completamente arrossate a causa del freddo.
< che te ne
frega a te?! Eh?! Nessuno capisce la mia arte, nessuno capisce un cazzo
di niente della mia arte nè di tutto il resto!
>
Sasori mantenne un' espressione quasi impassibile, solo le sopracciglia
leggermente accigliate.
< ti ho portato
qualcosa che dovresti vedere.. >
continuò ignorando l' amico che continuava a
strillargli contro e infilò una mano dentro la borsa che
portava a tracolla tirando fuori una busta.
Deidara si fece per un attimo meno rumoroso, avvicinandosi appena per
vedere di cosa si trattasse come un animale diffidente.
< le ho appena
finite di sviluppare.. >
Ci fu il momento di silenzio in cui Sasori apriva la busta di carta
strappandola con le unghie e Deidara ne realizzò il
contenuto.
< ma allora sei
uno stronzo! Un fottuto stronzo! Io mi sto lamentando che nessuno
capisce un cazzo e tu che fai?! Pensi bene di infierire facendomi
vedere quanto ti sono venute bene le ultime foto che hai
fatto?...vaffanculo! > sbottò di nuovo
dando un calcio al pupazzo di neve che qualche bambino aveva
faticosamente costruito.
Sasori sembrò rimanere ancora impassibile, con quell'
espressione che Deidara catalogò come "faccio finta di non averti
sentito solo perchè sei furioso e sragioni" e
che lo fece incazzare solo di più.
< guardale..
>
insistette porgendogli la busta.
< ti ho detto di
guardarle. > sibilò con un tono che non
ammetteva repliche.
Deidara incrociò le braccia con la chiara intenzione di
dirgli qual'era l'unica cosa che per quanto lo riguardava avrebbe
potuto fare con le sue belle foto, quando Sasori le lasciò e
le foto caddero a terra, qualcuna rigirandosi come le foglie in autunno.
Deidara le guardò sorpreso e con una mano alzò il
ciuffo davanti all'occhio come per vedere meglio tutti quei colori che
gli scivolavano davanti.
< hai
fotogratato....i miei fuochi d' artificio? >
chiese con gli occhi fissi a terra, ma il tono arrongante che stava
continuando a usare per principio gli usci' stranamente incrinato e
questo lo fece sentire ancor più stupido.
Sasori davanti a lui annuì e basta.
< è
naturale che li abbia fotografati. >
Deidara si chinò a raccogliere un paio di foto, le prese
tutte in mano, tutte quelle che riusciva a tenere mentre le guardava
stupito.
Erano bellissime, su questo non ci pioveva.
Era ovvio, le aveva scattate Sasori.
I colori erano perfetti, proprio come quando lui li aveva fatti
scoppiare.
Era ancora quella dannata fissazione che aveva di rendere gli attimi
eterni.
Ma la voce di Sasori chinato sulla sua testa gli fece capire che per
una volta non era quello che voleva fargli notare.
< hai visto le
loro facce? >
< unh?
>
lo sguardo di Deidara si spostò sulle foto che finora aveva
tenuto in secondo piano.
< pensi ancora
che nessuno capisca la tua arte? >
Deidara continuò a fissare intensamente i volti stupiti e
ammirati che Sasori aveva ritratto, senza capire ancora molto di quello
che stava cercando di dirgli.
< pensaci un
po'.Sei sicuro che alla gente piaccia di più vederli nelle
mie foto che non nel momento in cui tu li fai esplodere e loro ancora
non sanno se il prossimo sarà verde, o giallo, o rosso? >
Il lieve singhiozzo e l' orribile presentimento che le sue foto
perfette si stavano già bagnando lo fecero sospirare
rassegnato.
< quelle te le
lascio, grazie per avermi permesso di scattarne di così belle >
rispose infilando le mani nella tasca sulla pancia.
< prego
> grugnì Deidara tirando appena su col naso e
passandosi un lembo della sciarpa sugli occhi.
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