Il giorno dopo, Miki, Kazue, Mick e Umi andarono a tro=
vare
Kaori e la bambina in ospedale.
Quando entrarono nella stan=
za
trovarono Kaori abbracciata a Ryo, e la donna stava allattando la piccola
Sayuri. Era una scena molto dolce, e a vederla, Umi arrossì di colpo,
mentre le due donne si precipitarono subito vicino alla giovane mamma, per
ammirare la sua creatura.
Miki: – Che dolce! È una bambina bellissi=
ma,
Kaori!
Kazue: – Concordo! È veramente un amore!<=
/p>
Kaori arrossì a quei complimenti.
Kaori: – Grazie, ragazze, ma se non fosse stato =
per
Ryo, a quest’ora non saremmo qui a raccontarlo…
Ryo: – Per voi due, le donne della mia vita, que=
sto ed
altro, tesoro!
Si diedero un bacio appassionato, che fece arrossire a=
ncora
di più Umi.
Kaori aveva finito di allattare Sayuri, e Ryo prese in
braccio la figlia, cullandola dolcemente nelle braccia<=
/span>
muscolose. Mick cominciò a ridere a crepapelle, e la cosa
indispettì Ryo.
Ryo: – Beh? Che hai da
ridere?
Mick: – … Uhuhuhahahah!… scusa…
ahahahah!… non sono riuscito a resistere…ahahah!… è
che… uhuhuhuh!… mi sto immaginando te che cambi i pannolini a t=
ua
figlia… ahahah!… troppo forte!
Ryo si arrabbiò di più, e volle affronta=
rlo.
Ryo: – Umi, mi terresti un attimo Sayuri?
Detto questo, mise la bambina in b=
raccio
al grosso ex mercenario, che iniziò a fumargli la pelata, dato che a=
veva
già raggiunto il massimo del rossore, per l’imbarazzo. =
Ryo,
intanto, si era minacciosamente avvicinato a Mic=
k, che
ancora rideva a crepapelle, e gli stava per tirare un pugno in pieno viso,
mentre le tre donne ridevano sotto i baffi, ma…
Sayuri scoppiò a piangere, forse perché =
era
scomoda in braccio a Umibotzu, o forse perch&eac=
ute;
percepiva la confusione attorno a lei. Umi cercò di calmarla, invano,
quindi chiese aiuto.
Umi: – RYO!!! AIUTO!!=
! TUA
FIGLIA HA INNESCATO L’ANTIFURTO! AIUTO! COME SI FA A SPEGNERE LA SIRE=
NA?!
Il giovane padre smise di fare quello che stava facend=
o (cioè picchiare Mick), e si precipitò dal
grosso amico, prendendo in braccio Sayuri.
Ryo: – Shhh… no, piccola, non piangere. =
8211;
disse, cullandola dolcemente e facendola calmare, poi la restituì a
Kaori – È meglio se stai con la mam=
ma;
quello scimmione non sa come si trattano i bambini.
La porta si aprì di colpo, e il rumore spost&og=
rave;
l’attenzione dei prsenti sul nuovo arrivato: era “zia”
Sayuri, col fiatone.
Kaori: – Sayuri! Come mai sei qui?
Sayuri: – Ciao sorellina! Ieri Ryo mi ha chiamat=
o per dirmi che era nata vostra figlia. A New
York erano le 4 del mattino, ma mi sono ugualmente precipitata
all’aereoporto e sono salita sul primo volo diretto per Tokio!
Kaori: – Ti sei fatta 8 ore di viaggio per veder=
e tua
nipote?
Sayuri: – …E anche per sapere come sta la =
mia
sorellina!
Kaori: – Oh… Sayuri… grazie!
La donna si avvicinò al letto, per ammirare la
bambina. Ryo, che era seduto accanto alla sua amata, si alzò per
lasciarle il posto.
Sayuri: – Che adorabile angioletto! Che nome avete scelto?
Ryo: – Sayuri. Lei è la piccola Sayuri Sa=
eba.
Sayuri: – Le avet dato il mio
nome? Kaori… non dovevi…
Kaori: – No, Sayuri. È grazie a te se io =
e suo
padre siamo di nuovo insieme! Almeno questo te lo
dobbiamo…
Sayuri: – Grazie, Kaori! – la abbracci&ogr=
ave;,
poi guardò la piccola – Comunque &e=
grave;
una bambina stupenda, dico sul serio!
A questo punto, Mick uscì con una delle sue sol=
ite
sparate:
Mick: – Sayuri ha ragione! Kaori, sei sicura che=
sia
figlia di Ryo? È troppo bella…
Kaori: – Credimi, ne sono più che certa!<=
/p>
Mick: – Però, Ryo, ora ti sei fregato con=
le
tue stesse mani, perché dovrai restare a bocca asciutta per almeno un
mese…
Ryo lo guardò, e invece di saltargli addosso per
pestarlo, come era solito fare a quelle provocaz=
ioni,
sorrise e disse:
Ryo: – Cosa vuoi che =
sia un
mese? Ho tutta la vita davanti, per stare con Kaori!
Un anno dopo.
Al Cat’s Eye c’era gra=
nde
fervore di preparativi.
Miki: – Umi caro, quel tavol=
o mettilo
di lato: serve per poggiarci i regali. E quell=
8217;altro
più piccolo deve stare centrale, per la torta; te l’ho gi&agra=
ve;
detto mille volte!
Gridava Miki al marito, mentre quest’ultimo eseg=
uiva,
anche se era quasi sull’orlo di una crisi di nervi.
Umi: – Ma, Miki… non è già
abbastanza centrale?
Miki era dietro al bancone, e stava mangiando un pacch=
etto
di crackers.
Miki: – No, tesoro, spostalo ancora… ecco,
così! Ora vai a prendere i festoni e attaccali alle pareti.
Umibotzu andò sul retro, brontolando.
Umi: – Umpf… ma chi me l’ha fatto fa=
re a
metterti incinta?...
Miki: – Tesoro, non vorrai lasciare sola Sayuri<=
span
class=3DGramE>?... ha bisogno di un compagno di giochi! Ora prendi q=
uei
benedetti festoni e torna qui.
Poco dopo arrivarono anche Mick e Kazue.
Kazue: – Ciao Miki! Come stai oggi?
Miki: – Non ne parliamo… mi sento come una
balena…
Umi: – Una balena isterica…
Borbottò da sopra una sedia, mentre agganciava =
un
festone aiutato da Mick. Naturalmente Miki gli tirò dietro una padel=
la,
che lo colpì in pieno, facendogli perdere l’equilibrio e cader=
e a
terra, spalmato come un tappeto.
Poco per volta arrivarono anche gli altri: le sorelle
Nogami, Sayuri e, infine, Ryo e Kaori, con la piccola Sayuri, che compiva un
anno proprio quel giorno.
La bambina era diventata sempre più bella, in q=
uei
mesi. Aveva i capelli rosso-castani, come quelli=
della
madre, legati in due codine che mettevano in risalto il suo visino paffuto,=
sul
quale spiccavano due occhioni furbetti e birichini, color ebano, come quelli
del padre. Naturalmente era lei il centro dell’attenzione.
Il padre la teneva in braccio, perché non sapeva
ancora camminare, e lei faceva la timida, nascondendo il bel visino nella
spalla di Ryo, ogni volta che le facevano un complimento.
Miki: – Che bella… quando fa la timida &eg=
rave;
dolcissima! E poi, quegli occhioni, sono
fantastici…
Ryo: – Modestamente, gli occhi li ha
presi da me!... e, comunque, come può essere brutta? È figlia=
di
Kaori!
Diceva, baciando la mano della piccola.
Kaori: – È anche figlia tua, tesoto!
Disse, baciando il padre di sua figlia.
Dopo la torta venne il momento di scartare i regali. G=
li
amici avevano fatto una colletta, e avevano preso un re=
galo
tutti insieme: un mini martello da 1 q (è ancora troppo picco=
la
per riuscire a sollevare quelli della mamma, dell’ordine delle t)
Saeko: – Così Kaori può insegnarlo=
a usare a lei, per aiutarla con quel dongiovanni di suo
padre!
Ryo: – Come se non mi bastassero le martellate d=
ella
mamma… se ci si mette anche Sayuri, diventerò scemo in meno di=
un
secondo!
Umi: – Come se non lo fossi già abbastanz=
a…
Ryo: – Umi, ringrazia che ho Sayuri in braccio e=
che
tu stai per diventare padre, altrimenti ti avrei gi&agr=
ave;
steso.
La festa andò avanti per un po’, fra
chiacchiere e risate. Sayuri aveva gradito molto il regalo, e lo teneva str=
etto
tra le manine.
Miki, al sesto mese di gravidanza, era l’altro c=
entro
delle attenzioni del gruppo, e tutti la coccolavano.
Miki: – Ohi… ohi…=
; che
mal di schiena… per fortuna fra tre mesi nasce…
Kaori: – Già, ma dopo=
che
sarà nato, tu e Umibotzu dovrete scordarvi di dormire la notte!
Miki: – Kaori cara, non sei =
molto
incoraggiante…
Kaori: – No, dai! Ave=
re
Sayuri è stata la cosa più bella che mi sia capitata! E, se potessi tornare indietro, lo rifarei nuovamente,
comprese anche le notti in bianco perché lei non dorme!
Naturalmente, Ryo aveva assunto la sua vecchia aria da
maniaco, e disse alla ragazza:
Ryo: – Allora che ne dici se stasera provassimo a
concepire un altro bambino?
Prima che Kaori potesse ris=
pondere,
Sayuri aveva “delicatamente” posato il suo regalo sulla testa d=
el
papà.
Kaori: – Pare che tua figlia non voglia altri
fratelli… e credo che abbia già capito come si usa
quell’aggeggio…
Ryo: – …A mie spese, però… &e=
grave;
proprio tua figlia, amore! Ma vediamo cosa ne pe=
nsate
tutte e due di questo…
Prese una scatolina, la aprì, e la mise in mano=
a
Kaori; dentro c’era un fantastico anello in oro bianco e brillanti. K=
aori
era senza parole, e guardava alternativamente l’anello e gli occhi di
Ryo.
Ryo: – Kaori, vuoi sposarmi?
La donna gli si buttò fra le braccia, con le la=
crime
agli occhi, baciandolo con passione.
Kaori: – Oh, Ryo… SÌ! Ti sposerei a=
nche
subito!
Anche Sayuri era d’ac=
cordo,
tanto che abbracciò il papà, che la teneva ancora in braccio,=
e
che stava baciando la mamma.
Sayuri jr.: – Pap&agr=
ave;
mio… bello!
Quattro mesi dopo si sposarono in =
presenza
di tutti i loro amici: Sayuri, Mick, Kazue, le sorelle Nogami, Umi, Miki, e=
il
piccolo Ryo Ijuin, di un mese, figlio di questi ultimi, e che in futuro sar=
ebbe
stato il compagno di giochi della piccola Sayuri.