i'm gotta make
Questa è una semplicissima piccola flash per una persona speciale che ha avuto una brutta giornata.
A steste, con affetto <3
(*)The fallen, testo e musica de “Franz Ferdinand”
I’m gotta make somebody love me
Some say ya troubled boy
Just because you like to destroy
All the things that bring the idiots joy
Well,
What's wrong with a little destruction?(*)
A Near era sempre piaciuto cimentarsi nell’impresa di risolvere arguti rompicapi.
Con la pazienza di chi porta sulle spalle innumerevoli anni, aveva
mosso fisico e corpo lentamente, arrivando sempre e comunque alla fine
di ogni gioco impugnando con fermo orgoglio apatico una vittoria
schiacciante.
Aveva vinto così tante volte, così tante volte era
arrivato primo, che oramai gli era precluso il gusto prelibato persino
della competizione.
Bianca la veste, bianco l’umore stanco da vecchio. Nulla pareva
interessante, in un mondo monocromatico dove ogni cosa era palesemente
prevedibile.
Tranne… tranne quella piccola macchia nera.
Ecco, quella stonava in tutto quel mare sconfinato di bianco perfetto.
La macchiolina di colore che sembrava concentrare l’attenzione di Near più di ogni altra cosa.
Perché Mello, per quanto fosse prevedibile e fin troppo
ripetitivo, non si stancava mai di urlare addosso alla gente con quanta
forza aveva nei piccoli polmoni.
Perché, nonostante ogni sconfitta che gli piegava il capo, era
sempre pronto a crederci ancora – a voler a tutti costi
conquistare una qualche forma di rispetto che l’avrebbe elevato
sopra tutti gli esseri viventi.
Distruggeva, distruggeva senza pietà ogni singolo puzzle che le
mani calme di Near componevano, entrando a far parte rumorosamente di
quella quiete così apparente.
Una macchia d’inchiostro scura sulla neve bianca – qualcosa
che stona e che stride nella perfezione più placida.
Near non poteva, alla fin fine, fare altro che guardare proprio quella macchia.
Sebbene gli occhi vagassero, discreti – quasi timorosi di
incotrare proprio Mello sul loro cammino – da una parte
all’altra, alla fine il magnetismo che lo attraeva alla figuretta
chiassosa era innegabile. Invincibile.
E non solo lo sguardo così si muoveva, ma ogni fibra del suo corpo.
Il pericolo era così spaventoso eppure così pieno
d’attrattiva nel medesimo punto da risultare indomabile a
qualsiasi pensiero logico.
-Fatti amare, questa notte soltanto…-
Irragionevolmente, inconsapevolmente, si tesse una rete di legami che mai può essere distrutta dalla volontà.
Mentre due braccia lo stringevano, piene di amore che assomigliava
così tanto all’odio – di passione così simile
alla reticenza e al disgusto – non credette altro che sarebbe
stato davvero bello farsi baciare da quelle labbra pallide che tanto
spesso si curvavano all’odio.
Dio, quanto erano belle.
E come la più passionale delle creature, Near, si lasciava amare
dall’unica macchia nera che offendeva il suo sguardo con tremenda
violenza.
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