Il futuro ci attende

di Neko
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CAPITOLO 4: la fine della guerra

 

La battaglia si svolse a pochi kilometri da Konoha e ci fu uno spargimento di sangue.

Molte furono le vittime, fra le quali anche numerosi genin.

NARUTO non avrebbe mai voluto far combattere dei ragazzini inesperti in una guerra di tale portata e anche se non aveva scelto i genin appena usciti dall’accademia, questi erano troppo poco preparati. Si sentiva in colpa, ma la guerra portava a certe scelte.

Molti genin, che erano poco più che dei bambini, davanti al nemico scapparono, altri per dimostrare il loro coraggio si erano buttati nella mischia, per poi non uscirne più.

I loro maestri non potevano salvaguardarli, dato che anche loro erano impegnati a fermare i ninja nemici.

Questa volta non furono solo quelli della pioggia ad attaccare, ma anche il paese della neve, della cascata, dell’erba e del fiume avevano contribuito all’attacco, mentre Konoha aveva ricevuto rinforzi solo dal paese del fulmine e della sabbia. Erano in netto svantaggio e le sorti per i villaggi che volevano impedire una strage a causa del potere dei bijuu, erano segnate.

“NARUTO, qui le cose si stanno mettendo male!” disse Shikamaru sgozzando un altro nemico che cadde a terra con un rumore sordo.

“Odio ammetterlo, ma qui serve una soluzione drastica! Nemmeno con il mio sharingan riesco a tenere sotto controllo tutti!” disse Sasuke, mentre sferrava altri colpi di katana.

Il campo di battaglia era seminato di cadaveri, alcuni dei quali sembravano guardarti e incolparti della loro morte, dato che i loro occhi erano rimasti aperti, senza però quella scintilla che li rendeva vivi.

L’hokage ci pensò su un secondo e decise di usare la sua tecnica segreta. Non l’aveva mai usata in battaglia ed in quel momento era necessario testare la sua potenza.

“Allontanatevi tutti!” ordinò l’hokage con voce ferma e decisa.

Sasuke lo guardò preoccupato “Non avrai intenzione di usare quella tecnica!” chiese e ricevette un si con il capo.

Subito l’Uchiha mise al corrente tutti i ninja di Konoha, Suna e del fulmine cosa stava per succedere e per i nemici sembrò che ci fu una ritirata di massa. Infatti gli alleati dell’hokage si erano allontanati da lui per parecchi metri e avevano cercato riparo dietro agli alberi.

“Cos’è? I tuoi amichetti hanno avuto paura e se la sono data a gambe levate?” chiese un ninja nemico con un sorriso sfrontato “Ben venga per noi, ora sarà un giochetto da ragazzi acciuffarti stupida volpe!”

NARUTO era talmente concentrato a comporre i numerosi sigilli che la tecnica richiedeva, che non sentì nemmeno le parole pronunciate da quel ninja.

Il suo corpo cominciò a diventare incandescente e intorno a se si formò un alone rosso.

“Che chakra straordinario!” disse un nemico sbalordito. “è il chakra della volpe a nove code!”

Quell’energia, dalla potenza straordinaria, era concentrata in maniera smisurata in una piccola parte…compressa…pronta ad esplodere da un momento all’altro.

NARUTO cominciò a rilasciare il chakra che a una velocità sorprendente, cominciò ad espandersi a in tutte le direzioni, arrostendo tutto quello che incontrava, persone, vegetazione e animali compresi.

I ninja nemici che venivano anche solo sfiorati da quel potente chakra, non avrebbero avuto modo di salvarsi.

I ninja di Konoha guardavano la scena stupiti e c’era chi si allontanava perché troppo vicino all’hokage.

Nessuno di loro, tranne casi eccezionali, tipo Sasuke e KAKASHI, avevano mai visto quella tecnica.

Qualcosa però andò storto.

“Oh no! Haru spostati da li!” gridò KAKASHI.

Il figlio del copia-ninja era rimasto in mezzo al campo di battaglia. A quanto pare le urla di togliersi dalla traiettoria dell’hokage, non erano giunte alle sue orecchie e ora rimaneva imbambolato a guardare il terrificante spettacolo che a momenti avrebbe colpito anche lui.

KAKASHI si precipitò dal figlio e cercò di allontanarlo, ma era troppo tardi e anche il copia-ninja sarebbe stato colpito dal potente chakra della volpe a nove code.

I ninja di Konoha cominciarono a gridare ai due di togliersi da lì e quelle grida giunsero alle orecchie di NARUTO, il quale cercando di capire il perché di tanta agitazione da parte dei suoi alleati, si rese conto del pericolo che stavano per correre due dei suoi preziosi amici.

Molti nemici erano stati annientati e provò quindi a fare una mossa disperata.

KAKASHI gli aveva insegnato che la missione veniva prima di tutto, ma lui con quella stupida regola non era mai stato d’accordo. Per lui vigeva una sola regola. Portare a termine la missione proteggendo allo stesso tempo i compagni. Era convinto che si potessero fare entrambe le cose e fino a quel momento era riuscito a dimostrare la sua teoria.

Fece uno sforzo enorme e richiamò dentro di se quel chakra concentrato che richiedeva di uscire. KAKASHI cercò di fare scudo con il suo corpo, con la speranza che almeno il figlio potesse salvarsi.

Quando il chakra rosso era a pochi centimetri dai due, il suo avanzamento si bloccò, per poi tornare a velocità spropositata verso il proprietario, che subì gli effetti collaterali per non aver dato libero sfogo a tutta quella potenza.

NARUTO era ancora in piedi. Era impregnato di sudore, aveva bruciature in più punti del corpo. La testa gli girava vorticosamente e faceva fatica a respirare, tanto era lo sforzo che aveva dovuto subire il suo corpo, per bloccare qualcosa “impossibile” da fermare…la volpe.

Aveva salvato i suoi amici, ma ora era tremendamente vulnerabile tanto che i ninja avversari, vedendolo cadere a terra in ginocchio e i suoi alleati ancora troppo lontani per correre in suo aiuto, ne approfittarono per attaccarlo.

Gli lanciarono diversi kunai che a fatica riuscì a schivare o a farsi colpire solo di striscio, ma non si accorse che a uno di essi era legato una carta bomba che esplose investendo l’hokage.

Non lo colpì in pieno, ma l’onda d’urto lo scaravento lontano un paio di metri, facendolo sbattere rovinosamente contro un albero.

Ormai i ninja di Konoha erano prossimi a raggiungere il loro amato hokage e un ninja della pioggia si vide costretto a ricorrere a una tecnica di acqua, combinata a una tecnica di fulmine di un suo compagno, così da creare una specie di recinzione ad alta tensione.

I ninja nemici sapevano che quella tecnica sarebbe durata poco contro dei ninja abili come quelli di Konoha e si accinsero a catturare NARUTO ormai stremato.

 

SAKURA era al sicuro con sua figlia, Naruto, Sakura, Kakashi e gli altri abitanti del villaggio,nelle gallerie scavate nella roccia delle montagne degli hokage, che serviva da rifugio nei momenti più bui del villaggio.

Essa stava cullando la figlia  per calmarla, dopo che era scoppiata a piangere senza una motivazione valida.  Era tranquilla in braccio alla madre, quando una brutta sensazione le attraverso la schiena.

Quella sensazione l’avevano avvertita tutti, soprattutto SAKURA, che temette che fosse successo qualcosa di brutto al marito, ma per farsi forza e dare coraggio alla piccola Naoko, continuava a ripetersi che non era successo niente, che NARUTO era forte e avrebbe salvaguardato il villaggio e se stesso.

Ma se solitamente riusciva ad auto convincersi ripetendosi in continuazione una frase che smentisse quello che sentiva, quella volta non vi riuscì.

Passò un’ora da quel momento e i primi ninja arrivarono ad avvertire che ognuno poteva tornare a casa propria, ma il volto scuro che segnava il volto di ogni ninja, non passo inosservato a nessuno.

SAKURA diede Naoko ai suoi “genitori” del passato e si apprestò a raggiungere Sasuke, il quale l’attendeva da una parte della grotta, lontana dagli altri abitanti.

D-dov’è NARUTO?” Chiese la donna con una voce carica di tensione.

Sasuke le posò le mani sulle spalle. Sapeva delle condizioni della donna e non voleva farla agitare, cosa impossibile, dato quello che aveva da dirgli.

“SAKURA stai calma, NARUTO non me lo perdonerebbe mai se dovesse succedere qualcosa a te e al bambino che ti porti in grembo!” disse con una voce gentile, del tutto innaturale per l’Uchiha.

SAKURA si scostò dalla presa del compagno e guardandolo negli occhi furente, gli chiese nuovamente di dirgli dove era suo marito.

Ormai anche Naruto, Sakura e  Kakashi l’avevano raggiunta.

Sasuke passò lo sguardo su tutti loro. Vide la bambina spaventatissima, come se già avesse intuito cosa era successo.

“C’è stato un incidente! Due dei nostri alleati erano sulla traiettoria della nuova tecnica da lui architettata e…se non si fosse fermato li avrebbe uccisi!”

SAKURA spalancò gli occhi, aveva capito di quale tecnica parla. Non l’aveva mai vista adoperarla in una battaglia a massima potenza, ma si ricordava che anche in allenamento non era uno scherzo.

“La tecnica del vulcano!” disse in un sussurro la ragazza.

Era stata Naoko a dargli quel nome. Aveva visto anche lei usare quella tecnica dal padre in allenamento e alla bambina quel chakra che si espandeva velocemente bruciando tutto quello che incontrava, gli ricordava tanto la lava di un vulcano in eruzione.

“è impossibile fermare quella tecnica, non può essere!” disse SAKURA afferrando Sasuke per il colletto.

“Non so come, ci è riuscito, ma…Sasuke fece una pausa durante la quale si chiuse i pugni fino a farli sanguinare “…è rimasto parecchio danneggiato da tutto quel chakra che non ha potuto sfogare e i nemici hanno colto l’occasione per catturarlo!”

Alla donna il tempo sembrò come fermarsi. Si fece cadere sulle ginocchia. Era in uno stato catatonico, dal quale si svegliò con un potente urlo che si sentì su tutto il villaggio.

“perché non siete intervenuti per salvarlo? Dovevate fare qualcosa…insomma lui è l’hokage, deve difendere il villaggio, ma non deve fare tutto da solo!” disse Sakura accusando praticamente tutto il mondo di quanto avvenuto.

Naruto le poso una mano sulla spalla per farla voltare “Sono sicuro che hanno fatto del loro meglio! È inutile piangere sul latte versato, ora è meglio architettare qualcosa per  riportare a casa il futuro me stesso!”

 

Vicino al palazzo dell’hokage Shikamaru, stava ideando un piano per andare a riprende NARUTO e stava valutando le potenzialità di ogni ninja che era ancora in grado di combattere.

Avevano subito molte perdite in quello scontro, ma le vittime sarebbero state molto di più se non fossero riusciti a liberare il loro hokage prima che l’estrazione del demone volpe avvenisse.

Contando tutti i ninja presenti, compresi quelli della sabbia e del fulmine, erano si e no un centinaio.

Si era già a conoscenza del nascondiglio dell’Akatsuki e così tanti ninja non sarebbero passati inosservati. Dovevano agire in pochi e architettare un piano.

I ninja di Suna e del fulmine vennero rispediti ai loro paesi, dando loro un messaggio ai rispettivi kage per metterli al corrente di quanto avvenuto e chiedere loro di intervenire  solo in caso di estrema necessità e quando avrebbero chiesto rinforzi.

Fra i ninja di Konoha disponibili al 100% erano pochi, se poi veniva messo in conto che alcuni di loro erano solo dei chunin, essi divenivano ancora meno.

“Tutti i chunin presenti e i jounin che ora chiamerò, si disporranno in posizioni strategiche e terranno d’occhio il villaggio. I rimanenti aiuteranno la gente a sgombrare le macerie e aiutare i feriti!” disse il Nara

Shikamaru aveva già pensato chi avrebbe partecipato al salvataggio di NARUTO, ma voleva tenere in considerazione anche altri ninja se era possibile. Il problema e che non conoscendo bene le tecniche di ognuno non poteva architettare un piano di battaglia.

Di sicuro avrebbero partecipato lui, Sasuke e KAKASHI. Essi erano i ninja più forti del villaggio e anche coloro sui quali NARUTO riponeva maggiormente la sua fiducia.

Neji si volle unire a loro e Kiba non fu da meno inoltre esso grazie al suo olfatto poteva tornare utile.

Serviva per scrupolo anche qualche medico e venne chiesto a Ino di partecipare, dato che SAKURA doveva stare attenta a non sforzarsi troppo, ma Sai non lasciò la moglie andare ad affrontare il capo dell’Akatsuki da sola e si aggiunse anche lui.

“Voglio venire anche io!” disse una voce di un ragazzo.

KAKASHI lo guardò severo “Scordatelo Haru! Hai già combinato guai per oggi!”

“Mi dispiace. Non volevo che finisse così. So di non essere un ninja esperto e di non essere un genio come te papà, ma sono io il colpevole del rapimento dell’hokage e come tale voglio rimediare!” disse il ragazzo convinto

KAKASHI si avvicinò a lui “Figliolo, tutti commettiamo degli errori,che possono costare la vita alle persone a cui vogliamo bene, l’importante e capirlo e rimediare se è un fatto possibile. Noi stiamo andando ad affrontare un nemico che da anni ci perseguita, che ha eliminato molti ninja forti e valorosi. Non sappiamo nemmeno se  torneremo vivi da questa missione. Non voglio perdere un figlio!”

“Ma io…

“Niente ma! Questi sono gli ordini e per una volta tanto stammi ad ascoltare!” disse KAKASHI con uno sguardo severo che non ammetteva repliche.

 

Sasuke mise al corrente SAKURA delle intenzioni di  Shikamaru e dell’intero gruppo.

Sarebbero partiti immediatamente per il covo dell’Akatsuki per trarre in salvo NARUTO.

“Voglio venire anch’io!” disse la donna.

“No!E sai anche il perché! La conversazione finisce qui!”disse severamente Sasuke.

“Non lotterò, voglio solo esserci in caso di bisogno!” disse determinata SAKURA.

“SAKURA, non posso prometterti che riusciremo a portare NARUTO in salvo, lo sai. Nel caso tuo marito non dovesse farcela, devi essere tu a occuparti di Naoko e del bambino in arrivo. Se venissi anche tu e disgraziatamente rimanessi uccisa, tua figlia sarà da sola. Te ne rendi conto?”

SAKURA abbassò la testa. Sasuke aveva ragione, ma come poteva restarsene indietro senza poter fare nulla, quando l’uomo che amava rischiava di lasciarla per sempre?

 

Shikamaru era andato ad avvertire Temari della sua imminente partenza a capo di una squadra e la possibilità di non tornare al villaggio vivo.

“Se ti azzardi a farti uccidere, ti ammazzo!” gli disse Temari.

“Sempre carina tu! Ti dico che forse è l’ultima volta che ci vediamo e tu mi rispondi così…che seccatura che sei!” disse l’uomo sbuffando.

“Papà dove stai andando? Posso venire con te?” chiese un bambino di 6 anni dai capelli castani e gli occhi della madre

Shikamaru si abbassò e gli accarezzò la testa “No Eichi, il papà va in missione ed è pericoloso!”

“Quando torni mi prometti che mi allenerai a diventare un ninja potente come te e la mamma?”

“Prometto, ma finchè non ritorno, sarai tu a dover proteggere la mamma e tua sorella ok? Sarai l’ometto di casa!”

Successivamente si rivolse alla bambina “E tu fai la brava, non far arrabbiare la mamma!”

Miiko annuì.

Shikamaru si girò e quando aprì la porta, Temari lo afferrò per un braccio costringendolo a  girarsi.

La donna aveva la testa china ricoperta dalla frangia.

Shikamaru la guardò stranito, non era la solita Temari.

La donna alzò lo sguardo e si potevano vedere i suoi occhi lucidi e Shikamaru si sorprese. Mai l’aveva vista debole come in quel momento e gli venne l’istinto di abbracciarla.

“Posso essere d’aiuto anche io! Non lotto da molto tempo, ma sono ancora una tipa tosta!”

Shikamaru scosse la testa “No, tu pensa ai bambini, hanno bisogno di un genitore che stia loro vicino, non possiamo permetterci di morire entrambi” disse per poi darle un bacio sulla fronte.

“Ti prego, torna tutto intero!” chiese la donna, la quale ricevette un sorriso dal marito.

 

La squadra di recuperò partì, ma non furono soli.

Naruto fai attenzione, vuoi farci scoprire?” chiese Sakura sgridando il compagno.

“Io non ho fatto niente, non sono stato io a fare quel rumore!” disse il ragazzo.

“Abbiamo compagnia!” disse Kakashi.

“E tu cosa ci fai qui?” chiese SAKURA vedendo che il figlio di KAKASHI li inseguiva.

“Voglio aiutarvi. È colpa mia  se l’hokage è in pericolo!” disse Haru a testa china.

La donna lo fulminò con lo sguardo “Ringrazia che non dobbiamo farci scoprire, se no ti avrei già riempito di botte.”

“L’ha già fatto mia madre! Ne ho avute abbastanza per adesso!” disse

“Quello che Anko ti ha fatto, non è niente a quello che ti farò io se mio marito dovesse morire, sia chiaro!” disse SAKURA non guardandolo negli occhi talmente era la rabbia che provava in quel momento.

“Avremo fatto bene a far venire anche lei? Se NARUTO lo scopre ci ammazza!” disse Naruto a Kakashi.

“Probabile, ma saresti riuscita a  fermarla?” chiese il copia-ninja.

“Certo che no!  e le do pienamente ragione!” disse Sakura difendendo se stessa.

“Questo significa che rischieresti la vita pur di salvarmi?” chiese Naruto speranzoso di sentire un si, anche se non avrebbe mai permesso che una cosa del genere potesse avvenire.

“Certo che no, baka! Tu ti ficchi nei guai e tu ti ci liberi!” disse Sakura andando avanti.

 

Non fu difficile per la squadra di soccorso giungere a destinazione e il nascondiglio non era nemmeno protetto da sigilli. Probabilmente Madara non aveva paura che qualcuno potesse ostacolargli i piani.

Poco dopo anche la seconda “squadra” giunse a destinazione e come i primi non ebbero problemi ad entrare, ma trovarono qualcuno ad attenderli all’entrata del nascondiglio.

“Dovevamo scommetterci che ci avreste seguiti!” disse Shikamaru sbuffando.

“Come avete fatto a scoprirci?” chiese ingenuamente Naruto “Abbiamo fatto pianissimo!”

“Non ti sembrerebbe strano che nonostante NARUTO sia stato rapito, il suo odore fosse esattamente dietro di noi e seguisse i nostri movimenti?” disse Kiba.

“Non ci avevo pensato!” disse Naruto.

“Non importa, ho un piano! Dobbiamo attaccare  di sorpresa e converrebbe farlo mentre è in corso l’estrazione di Kyuubi e…” cominciò a dire Shikamaru.

“Ma sei impazzito? NARUTO era ridotto male, rischierebbe di morire praticamente subito!” disse  Neji.

“Ed è qui che entra in gioco Naruto!” disse il Nara, guardato dal biondo con aria confusa.

“Io? Come?”

Shikamaru sospirò “che seccatura,  se la smetteste di interrompermi, mi fareste un favore! Come accennato prima dovremmo attaccare a rito iniziato per coglierli di sorpresa e inoltre servirà il rasenshuriken per fermarli!”

“Ma non sono ancora in grado di usarlo perfettamente, rischio di rimetterci un braccio!” disse Naruto.

“Lo so…infatti per te ho un altro lavoretto, ma dovrai soffrire un po’, se tutto va bene, in caso contrario il rischio è la morte!” disse Shikamaru “te la senti?”

Naruto deglutì, ma non si tirò indietro.

Il piano venne attuato. Gli unici impedimenti furono alcune guardie, che però vennero messe ko senza nessun problema.

 

In un salone enorme si trovava una statua con nove occhi, dove un solo occhio era privo di iride e pupilla, che si mostrava in tutta la sua maestosità. Vicino si trovavano due mani giganti sopra le quali si trovavano alcuni ninja pronti a compiere il rito di estrazione dell’ultimo bijuu e fra questi si trovava Madara.

“Portatemi il jinchuuriki del Kyuubi!” ordinò l’Uchiha ad alcuni suoi sottoposti, i quali pochi minuto dopo, tornarono con un NARUTO ferito che invano cerava di dimenarsi, perché a ogni tentativo di fuga, gli veniva dato una ginocchiata nello stomaco che gli toglieva il fiato e gli impediva di muoversi.

Esso venne sistemato fra le due mani e successivamente Madara diede il via alla tecnica di estrazione.

NARUTO cominciò a sollevarsi dal suolo e a essere circondato da un alone che lo collegava con la bocca della statua e qualche secondo dopo, dalla bocca e dagli occhi dell’uomo, cominciò a fuori uscire il chakra rosso della volpe. Tutto filò lisciò per circa un minuto, dopo di chè NARUTO sembrò scomparire in una nuvola di fumo.

“Accidenti era un clone!” disse un nemico.

“Ma come è possibile? Non può essere, la tecnica non si è interrotta e Kyuubi sta continuando a essere assorbita!” disse un altro.

Madara sorrise “Interessante! Sembra che il Jinchuuriki del passato, abbia preso il posto di quello del futuro! Voi!” disse riferendosi ai ninja che erano presenti in sala ad assistere al grande evento della sigillazione dell’ultimo bijuu! “ci devono essere degli intrusi. Eliminateli e impedite loro di giungere fino a qui!”

“Troppo tardi!” disse Sasuke avanzando ed eliminando con la sua katana due ninja in un colpo solo.

Sakura guardò il compagno che era ancora in preda alle mani di quei mostri “è orribile, dobbiamo salvarlo!” disse la ragazza preoccupata, non badando ai nemici che le si stavano accanendo contro. Se non fosse stato per Haru, che con prontezza di riflessi lanciò tre kunai oltre la ragazza, Sakura sarebbe stata colpita mortalmente.

“Sta attenta e attieniti al piano!” disse il ragazzo, dando un calcio ad un altro nemico.

Nella battaglia contro le forze nemiche, stavano partecipando tutti, tranne: Ino, che si prendeva cura di NARUTO e che correva in aiuto appena qualcuno si faceva male; SAKURA che aveva promesso di non fare niente e che fino a pochi secondi prima teneva il marito in piedi; Shikamaru che nascondendosi nell’ombra, aveva attuato la tecnica dell’imprigionamento dell’ombra senza che i nemici posizionati sulle due mani da dove effettuavano la tecnica dell’estrazione, se ne accorgessero; NARUTO stesso che aiutato da due dei suoi cloni, stava creando un rasenshuriken, dato che a differenza del suo passato se stesso, non aveva problemi a maneggiare la tecnica.

Il rumore della tecnica dell’hokage però, fece intuire a Madara cosa stesse per accadere, ma a causa della tecnica di Shikamaru che lo aveva colto impreparato, non riuscì a fermare in tempo il jutsu, prima che essa tagliasse le dita di entrambe le mani, in modo tale che tutti i ninja concentrati nella tecnica di estrazione,  perdessero l’equilibrio e sciogliessero la tecnica stessa.

Kakashi con velocità si  diresse verso l’allievo svenuto e lo portò da Sakura per farlo curare.

“Il suo polso è debolissimo!” disse la ragazza spaventata.

“Anche se non completamente, parte del potere della volpe è stato assorbito, è queste sono le cause!” disse SAKURA.

“dobbiamo fare in modo che la parte che è stata risucchiata torni in lui, se no dubito che si riprenderà!” disse Kakashi facendo congelare Sakura che lo guardò impaurita.

KAKASHI le mise una mano sulla spalla “Non ti preoccupare, troveremo un modo!” poi guardando se stesso disse “sei pronto?”

Kakashi annuì e entrambi caricarono un potente raikiri sul palmo della mano destra cercando di attaccare la statua e distruggerla.

I due copia-ninja non riuscirono nel loro intento dato che Madara Uchiha si mise in mezzo.

“Credete che io sia così debole da permettervi di procedere con il vostro piano di mettermi i bastoni fra le ruote?” disse dopo di chè, senza che i due potessero evitarlo chiudendo gli occhi, caddero in un illusione.

“Accidenti, riesce sempre a metterci in difficoltà con estrema facilità!” disse Sasuke che cerco di colpire il nemico, ma come al solito esso appena prima di essere colpito, diventava intangibile e niente era in grado di scalfirlo.

Era a causa di questa sua abilità che Madara era riuscito a non farsi uccidere per così tanto tempo.

Neji aveva il byakugan attivato per cercare un punto debole in Madara. Ormai i ninja a disposizione del nemico erano pochi e  kiba e Akamaru bastavano per tenerli a bada.

Gli altri provarono invano a cercare un modo per fermare Madara, anche se non era eliminare lui lo scopo della missione.

Tutti erano impegnati e mentre Neji continuava a indagare sul corpo del nemico, il suo byakugan venne attirato da qualcos’altro.

Sorrise.

“Ti conviene arrenderti, il tuo sogno sta per essere distrutto!” disse lo Hyuuga.

Quella frase mise sull’attenti Madara, il quale sentì sulla sua testa uno sbattere di ali.

Alzò la testa e vide sopra di lui, un uccello fatto di inchiostro dove Sai e Haru erano seduti.

Essi si stavano dirigendo troppo pericolosamente vicino alla statua e Madara, lanciò un paio di Kunai che andarono a colpire l’animale, il quale si sciolse, e il braccio di Sai, che cadde a terra.

Haru invece con un ultimo salto,  fatto prima che la creatura creata dal suo compagno sparisse, lanciò tre kunai in direzione degli occhi della statua e ognuno di loro andò a colpire tre occhi esattamente al centro. Due occhi che erano completamente formati, diventarono bianchi e da essi si poterono vedere un chakra azzurro e uno color sabbia volare via. I bijuu del nibi e dello Shukaku erano, dopo tanto tempo, nuovamente liberi.

Il terzo occhio che il kunai andò a colpire, non era ancora del tutto formato e da li si liberò un chakra rosso che rientrò nel corpo di Naruto.

Madara si infuriò.

“Ragazzi, l’odore di Madara è scomparso!” disse Kiba allarmato.

“Quindi questo  qua è un clone!” disse NARUTO che ormai aveva ripreso quasi del tutte le forze, sia perché il suo passato se stesso non rischiava più di morire e lui con  esso, sia perché Ino lo aveva curato al meglio delle sue possibilità.

Una voce dal nulla disse “Voi mi avete portato via tre dei miei bijuu, io porterò via tre dei vostri compagni, anzi 5, disse guardando prima Sakura e successivamente SAKURA!”

NARUTO sgranò gli occhi capendo quali erano le intenzioni.

Madara apparve improvvisamente dietro le spalle di Kiba e senza permettergli nemmeno di fare un gemito, gli tagliò la gola con un kunai e e contemporaneamente stava torturando KAKASHI nella sua illusione…arrivando ad ucciderlo.

Subito dopo fu il turno di Sakura. La ragazza era confusa.

Vedeva NARUTO che la chiamava e correva verso di lei come a volerla proteggere e un momento dopo sentì una presenza alle spalle che stava per colpirla a tradimento.

Madara stava per affondare la sua arma nelle carni della ragazza, eliminando così oltre che a lei, la moglie e il futuro figlio del Jinchuuriki, ma un istante prima che l’uomo potesse compiere la sua vendetta qualcosa accadde.

Sakura scomparve nel nulla e con lei anche il Naruto e Kakashi del passato.

Tutti i presenti shoccati per quanto stesse accadendo, non si resero subito conto di quanto accaduto.

“La ragazzina mi è sfuggita, pazienza, due vittime possono bastare e poi che gusto c’è ad eliminare qualcuno che non è nemmeno in grado di difendersi. Vi avverto, sta volta avete vinto, ma sia chiaro che non mi arrenderò!” e rivolgendosi a un NARUTO incavolato nero disse “Ci vediamo presto Kyuubi!” poi scomparve dalla loro vista e con lui anche quello che rimaneva della statua.

Il nuovo scopo di Madara era rimettere in sesto il contenitore dei bijuu, che bene o male aveva perso i bijuu più deboli e quindi catturarli nuovamente,  sarebbe stato un problema di poco contro. Successivamente avrebbe nuovamente tentato di impossessarsi del Kyuubi e portare a termine il suo piano.

 

Haru era a terra accanto al corpo del padre e lo chiamava, sperando che esso potesse risvegliarsi, ma ciò non avvenne.

SAKURA e Ino provarono ognuna delle due ad assicurarsi delle condizione dei loro due compagni, ma sia KAKASHI che Kiba, li avevano abbandonati.

 

Non ci fu una festa per il ritorno a casa sano e salvo dell’hokage, ma solo un funerale per le vittime di quell’inutile guerra, che purtroppo non si era ancora conclusa.

Hinata, Anko, Hikaru, Haru e NARUTO erano in prima fila.

Hinata aveva perso il suo futuro sposo e con lui la possibilità di costruirsi una famiglia.

Anko aveva perso un marito che la faceva diventare matta, ma che amava con tutto il cuore e Hikaru e Haru avevano perso un padre severo, ma che teneva a loro più della sua stessa vita.

Haru era arrabbiato. Odiava il padre per averlo abbandonato, ma soprattutto odiava se stesso, per non essere mai riuscito a dimostrare di essere un ninja degno di questo nome. Era riuscito a essere un chunin, solo perché la guerra lo richiedeva, ma non si sentiva pronto a esserlo. Infatti lo aveva dimostrato con tutti i pasticci che combinava in battaglia, l’ultima quella di far catturare l’hokage, condannando a morte Kiba e il padre.

Le lacrime gli uscivano copiose.

Una mano si posò sulla sua spalla. Era NARUTO.

“Sono sicuro che tuo padre è orgoglioso di te!”

Haru scosse la testa“Non ho fatto niente! Non sono mai riuscito a renderlo fiero di me!”

“Scherzi? Tuo padre era sempre fiero di te e di tuo fratello. Mi parlava in continuazione di come fosse orgoglioso di voi e inoltre sei stato tu a impedire a Madara di non portare a termine il suo piano, liberando tre bijuu. Se questo non è renderlo fiero di te!”

Haru sorrise tristemente “Forse hai ragione, ma…avrei voluto che mi vedesse fare di più---magari diventare hokage!”

“Ti vedrà, perché sarà sempre al tuo fianco!” gli disse NARUTO.

 

“Che cosa è successo?” chiese Sakura quando si risvegliò nel campo di allenamento, lo riconobbe immediatamente. Era il luogo dove si trovava prima di essere catapultata nel futuro.

Vide Kakashi e Naruto accanto a lei e controllò le loro condizioni.

Stavano entrambi bene. Naruto era solo un po’ scombussolato per quello che è avvenuto.

“Ma dove siamo? Abbiamo vinto?” chiese Naruto, che rimanendo privo di conoscenza per tutto il tempo e non aveva visto niente.

“Io direi di si, ma…” Sakura abbassò la testa.

“..Kiba e KAKASHi non ce l’hanno fatta! E Sakura si è salvata per un pelo. Se non fossimo tornati nel nostro tempo nell’istante in cui Madara stava per sferrare il suo attacco, a quest’ora Sakura sarebbe morta.”  Lo informò Kakashi.

Naruto spalancò gli occhi e si fece raccontare tutto.

“Capisco!” disse stingendo i pugni.

“adesso che sappiamo queste cose possiamo fare in modo di cercare di evitare certi eventi!” disse Kakashi “Cercando di non stravolgerli troppo!”

“Ma come abbiamo fatto a tornare a tornare proprio in quel momento!” chiese Sakura.

Naruto era concentrato ad ascoltare qualcosa, dopo di chè sospirò “è stata Kyuubi. Essendo in grado di avvertire il pericolo delle volpi di altri tempi, passati o futuri, fra di loro si aiutano in modo tale che non vengano eliminate! E dato che mi sono offerto volontario per sostituire NARUTO, durante l’estrazione del bijuu, appena Kyuubi è tornata completamente nel mio corpo, ci ha fatto tornare nel nostro tempo, perché li ormai, non avevano più bisogno di noi!”

“Quindi avevo ragione a dire che la colpa è sempre tua!” disse Sakura.

“E voi cosa ci fate qui? Lo sapete che l’hokage vi cerca da ore?” disse una voce di donna.

Kakashi sentii dei brividi percorrergli per tutta la schiena “A-A-A-Ankoooo?”

La donna lo guardò stranito.

“Che succede? Sembra che tu abbia visto un fantasma!” disse facendo l’occhiolino.

In copia-ninja divenne blu, dopo di chè scappò via.

“Ma che gli è preso?”

Naruto e Sakura sogghignarono “è una lunga storia!” dissero all’unisono.

Kakashi, Sakura e Naruto decisero di tenere per se gli eventi dei giorni appena trascorsi, per non cambiare troppe cose del loro futuro, perché volenti o no, essendo a conoscenza di troppe cose, avrebbero sicuramente portato qualche modifica nel loro avvenire…chissà, magari sarebbero riusciti a impedire proprio la quarta guerra ninja tanto temuta.

 

Erano trascorsi un paio d’anni e nel futuro la pace era tornata a splendere sul paese del fuoco.

Il nibi e lo shukaku vennero catturati da ninja esperti nella tecnica della sigillazione di  bijuu, i quali compirono il rito su loro stessi, diventando Jinchuuriki e morendo subito dopo a causa della tecnica. Con la loro morte scomparvero dalla terra anche i due bijuu così che Madara non potè più compiere il suo piano di sete di potere. Si poteva restare tranquilli, finchè Madara non avesse nuovamente architettato qualcosa per mettere in subbuglio il mondo dei ninja.

 

A Konoha tutto era tranquillo.

Shikamaru non avendo più la scusa della guerra, doveva svolgere commissioni per Temari, la quale essendo in dolce attesa, era diventata più insopportabile di prima.

Sasuke aiutava i suoi due figli maschi a sviluppare lo sharingan e la più piccola a fare le prime esperienze con le armi, dato che aveva solo 5 anni.

Hinata aveva deciso che non avrebbe mai tradito Kiba e scelse di rimanere single a vita e di dedicarsi in tutto per tutto nel lavoro di medico.

Ino era indaffarata con il negozio di fiori, mentre Sai poteva dedicarsi liberamente alla sua arte e il loro bambino si divertiva invece a impiastricciare tutti i muri con i colori del padre.

 Infine NARUTO poteva finalmente godersi la tranquillità che aveva sempre desiderato e passare molto tempo con SAKURA e le sue due figlie.

La secondogenita, che aveva due anni, era bionda con occhi verdi e sembrava emulare in tutto per tutto la sorella di 7  anni. Il suo nome era Shiori e già da quell’età NARUTO e SAKURA prevedevano che crescendo quella bambina, avrebbe creato loro non pochi problemi.

 

FINE

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Come promesso, ecco l’ultimo capitolo! Volevo farla un po’ più tragica, ma alla fine non ci sono riuscita. Per me è già stato complicato far morire il mio adorato KAKASHI, anche se alla fine ce n’era sempre un altro. Va bhe, mi è uscita fuori cosi, spero che vi piaccia lo stesso. Anche sta volta datemi la vostra opinione.

Arigatou a tutti coloro che hanno recensito e messo la ff tra preferiti e seguite.





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