The Best Day

di crazyfred
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the best day-capitolo 1 Eccomi a voi!!!!!!!!! sono tornata. dopo una piccola pausa...ma sono tornata!
Questa nuova fan fiction è il seguito di Canto di Natale, e si colloca qualche mese dopo la fine della precedente. non dovrebbe essere difficile leggerla senza aver letto la prima, ma se avete qualche dubbio, leggere l'altra non fa male, oppure basta chiedere a me. Il titolo, The Best day, mi è venuto in mente ascoltando la canzone di Taylor Swift, dedicata alla sua famiglia; nel corso della storia capirete per quale motivo ho scelto questo nome. Comunque, bando alle ciance e andiamo subito alla lettura di questo capitoletto iniziale.
Non c'è bisogno di dirvi che aspetto con ansia le vostre recensioni!
Enjoy it!






 


Capitolo 1
COME BACK HOME - P.O.V. Kristen


Eravamo da poco atterrati a LAX, ed ero stanca morta; come non esserlo dopo 12 ore di viaggio interminabili, con solo un’ora di tregua a New York dove, scesi dall’aereo proveniente da Londra, dovemmo aspettare la coincidenza per Los Angeles. In quell’ora ne approfittai per mettere qualcosa nello stomaco: il mangiare in volo avrebbe significato per me, nel mio stato, passare il viaggio attaccata al water a vomitare, sensibile com’ero ad ogni minimo movimento del velivolo. A dir la verità, non avevo il coraggio di  toccare cibo nemmeno a terra, ma Rob insistette così fortemente, che non potei fare altrimenti: pensai che, in fondo, una volta a bordo, la digestione sarebbe stata già a buon punto, e sarei stata bene, se mi fossi mantenuta leggera; e poi, a dir la verità, avevo una fame …

Arrivati, dicevo, prendemmo un taxi e ci fiondammo a casa; voleva venire mio padre a prenderci, ma in questo modo avremmo dato di più nell’occhio, ed era l’ultima cosa che volevo, dopo che nelle ultime settimane, i giornali non facevano altro che pubblicare foto paparazzate del matrimonio e della luna di miele … mio Dio, non posso ancora crederci, io ho sposato davvero Rob, e aspetto un figlio suo … sfacciatamente fortunata!!! ... nei miei pensieri queste parole ricorrevano spesso in quel periodo. 

La casa, quella dove abitavo da “nubile”, era come l’avevo lasciata prima di partire per Londra, oramai 4 mesi fa: decisamente troppo lunga ed inaspettata era stata la mia assenza, mai avrei detto che il mio soggiorno a Londra si sarebbe prolungato in tal maniera, e che al mio rientro negli States, le cose sarebbero state così diverse. 
A parte la piccola tappa di lavoro a gennaio per il Sundance Festival, avevo ormai stabilito la mia residenza in quell’angolo di paradiso chiamato Barnes, alla periferia sud di Londra, dove non trovi un fotografo neanche a chiamarlo apposta. Il mio trasferimento si era reso necessario perché, a causa dei miei ormoni ballerini, mi ero trasformata in un mostro di romanticherie, ed avevo insistito a sposarmi nella tranquilla campagna inglese, nello Yorkshire tanto caro alla nonna di Robert, dove lei e nonno Ed si erano sposati mezzo secolo prima. Nel frattempo Rob stava girando il Bel Amì a Londra e sinceramente non ce la facevo proprio a stargli lontana. Mamma aveva fatto mettere in ordine per il nostro arrivo, però, nonostante fosse tutto come me lo ricordavo, e niente fosse fuori posto, non riconoscevo quella casa come mia: era come se fosse appartenuta ad un parente, conoscendola come le tue tasche, ma non oseresti mai metterti a frugare nei cassetti.

Ultimamente i miei occhi dovevano essere proprio, come dice il proverbio, lo specchio dell’anima, perché Rob … come lo amo … mi rispose, capendo il mio stato d’animo: “Non ti preoccupare amore, tra poco sarà tutto come prima, vedrai, devi solo riprendere un po’ confidenza con i tuoi spazi”.

“Mah sì” gli risposi “tanto per cominciare, mi riapproprierò della vasca, con un bel bagno”
“Brava” si complimentò  standomi alle spalle, abbracciandomi alla vita, accarezzando il mio pancino, che giorno dopo giorno, incominciava a farsi notare, e baciandomi i capelli …
 allora lo sa che mi fa morire quando fa così!!!

“E poi riprenderò possesso del letto … ho proprio bisogno di una bella dorm
ita!” mentre parlavo mi venne naturale uno sbadiglio.

All’improvviso mi sentii sollevare da terra, ovviamente era stato Rob, che mi stava portando al piano superiore, verso la stanza da letto.
“Ma che fai?” chiesi sorpresa, anche se tutte queste sue attenzioni non potevano che farmi piacere.
“Beh sai, avevo paura che ti addormentassi per le scale” gli stampai un bacio sulla guancia, arpionata al suo collo … che profilo che ha, dopo tutto questo tempo ancora mi lascia senza fiato, penso però che non mi abituerò mai … in camera mi fece scendere, continuò:  “e fammi una cortesia, preferirei che facessi una doccia, anziché il bagno, per lo stesso motivo per cui ti ho portato in braccio fin qui” disse dandomi un bacio, dolce e sensuale questa volta … come se i suoi baci non fossero tutti dolci e sensuali … ma fammi il piacere Kris!!!

ANGOLO DELL'AUTRICE

come avrete certamente capito Rob e Kris sono oramai sposati, siamo più o meno ad aprile di questo stesso anno. Ho saltato le parti del matrimonio, ma questo non significa che più in là io non possa fare dei flash back, anzi, ne ho uno già pronto che non vedo l'ora di proporvi...però ogni cosa a suo tempo

per questa nuova ff ho deciso di fare i capitoli più brevi, per quanto mi sarà possibile ed evitare di annoiarvi inutilmente

come avrete certamente capito, le parti in corsivo sono quelle in cui viene fuori il pensiero del narratore; in quetso caso Kris, ma potrebbe essere anche Rob, o qualcun altro in futuro...


Alla prossima!

 







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