Nuovo prompt, nuovo giorno, stesso meme, e anche stessa coppia. Visto che la
Terrorist sembra piacere, ecco qua un'altra flash che spero che vi piaccia^^
Ringrazio di cuore Andy13 e yaoilove per la precedente recensione^^
Si capiva subito che qualcosa non andava.
L'uomo, fermo sulla porta, si guardava intorno cercando di capacitarsi
di quello che stava succedendo. Non era affatto abituato al disordine che
regnava in quella stanza. Ok, standoci poco, non ne aveva proprio l'occasione
ma, visto che quasi non ci abitava, in quell'appartamento, faceva in modo di
tenerlo in ordine per non dover poi sistemare al ritorno.
Ora, invece... il tavolo era completamente ingombro di libri aperti e
fogli volanti. Sul tavolino di fronte alla tv, invece, faceva bella mostra di sè
un pacchetto di snack e una lattina di quello che pareva una di quelle cose
dolcissime dal sapore irriconoscibile. Si avviò verso la cucina, aprendo il
frigorifero per vedere se c'era qualcosa da mangiare e una pioggia di cavoli
quasi gli precipitò in testa.
Uno sbuffo quasi irritato gli sfuggì di bocca.
Decisamente, da quando Shinobu passava più tempo a casa sua che non a casa
propria, la sua vita era cambiata e non solo quella, purtroppo.
La porta che conduceva alla camera e al bagno si aprì e il ragazzo in
questione fece la sua comparsa, con un broncio quasi naturale in viso. Sarebbe
stato strano il contrario, in fondo.
Senza dire una parola il ragazzo si diresse in cucina, raccattando pentole e
cavoli per cercare di racimolare qualcosa per cena. Si sentiva fissato e, quando
alzò lo sguardo, vide Shinobu abbassare il proprio. Poi lo guardò di sottecchi e
brontolò qualcosa che assomigliava a un "Ciao".
L'uomo si limitò a un misero cenno del capo, mentre il ragazzo continuava
quello che stava facendo: affettare cavoli.
E dire che, prima, i suoi unici pasti consistevano in pietanze già pronte
comprate al supermercato o qualcosa di veloce nella caffetteria dell'università.
Ora invece si ritrovava a mangiare cavoli ogni giorno. Ok, stava migliorando. Ma
non si avvicinavano ancora nemmeno al concetto di "buono". Erano giusto
"commestibili".
C'erano tante cose che erano cambiate... da quando lui era arrivato.
Le sue cose sparse per casa, libri, fogli, appunti, il disordine che regnava
sovrano e, ultimo, ma non per questo meno importante, la questione "letto". Non
sapeva più come convincerlo a tornare a casa a dormire! Il picco era stato
raggiunto quando era comparso lo spazzolino accanto al suo in bagno. Era
praticamente una dichiarazione di "tanto io dormirò qui".
Sul serio, ogni sera era un agguato, cercava di saltargli addosso il più
possibile senza però sapere cosa fare. Davvero, era la persona più irritante
che conoscesse.
-Miyagi. Dopo torno a casa.
L'uomo lo guardò, stupito. Non solo aveva un tono di voce calmo e vagamente
stizzito, ma era pure stato freddo! Come se fosse colpa sua... però era meglio
così. Almeno quella sera non avrebbe avuto problemi.
Quando la porta si fu chiusa alle sue spalle, Miyagi si guardò in giro e
sospirò. Non solo era disordinato, ma neppure riordinava. L'unica cosa sparita
erano i libri, che erano stati accatastati su un mobile per mettere piatti e
posate per la cena. Quindi gli toccava pure sistemare quel casino... addio
serata tranquilla! Quando la stanza fu finalmente nell'ordine che lui voleva, si
accorse che era ormai quasi l'una e che forse era meglio andare a dormire,
altrimenti col cavolo che si alzava per fare lezione.
Solo, al buio e nel suo letto, pensò che forse avere Shinobu in casa
non era poi così male.
Non seppe mai se si addormentò o si assopì soltanto, quello di cui fu
conscio, però, fu un corpo freddissimo strusciarsi contro il suo. Quando dei
piedi congelati gli si infilarono tra le gambe, probabilmente per scaldarsi, si
svegliò del tutto e quello che vide lo lasciò basito.
Shinobu, completamente nudo, era nel suo letto, sotto le sue coperte,
abbarbicato al suo corpo come una piovra.
-Ma che diavolo... Shinobu! Non eri andato a casa! Che ci fai qui?
-Sì, infatti sono andato a casa - rispose lui sbadigliando vistosamente - per
prendere dei vestiti da portare qui. Mi sono accorto di non avere qua niente.-
Miyagi sospirò disperato.
-Se non c'erano, ti assicuro che c'era un motivo. Te l'ho già detto.
Tu non puoi stare qui.
Ma Shinobu non lo ascoltava nemmeno. Cullato dal tepore del corpo accanto al
suo si era addormentato con le braccia intorno al suo collo e le gambe tra le
sue.
Miyagi chiuse gli occhi cercando di non pensare alla piaga che si
ritrovava in casa.
Sì, erano cambiate tantissime cose da quando lui era arrivato... e nemmeno
una che gli facesse pensare che le sfighe, prima o poi, passino.
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