Moonlight Glare

di Inessa
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Moonlight Glare

dedicata a Graffias



- Merlin?

Arthur ha uno sguardo strano. Non è lo sguardo responsabile che riserva al re e nemmeno quello gioioso e leggero con cui ti ha guardato, mentre rideva, giovane e folle come non era mai stato, steso sul terreno dopo che il drago è volato via. È solenne, intenso, blu. Nuovo, strano ed affascinante allo stesso tempo. Un po’ incerto, sotto i lineamenti seri, trepidante sotto la cotta di maglia.

- Sì, sire? – rispondi, voltandoti del tutto per esserne investito in pieno. Siete di nuovo soli, stanchi e vittoriosi, sotto il cielo quieto e solenne di una Camelot ancora sofferente ma gloriosa. Arthur ti ha poggiato di nuovo la mano sulla spalla, proprio come ha fatto qualche ora fa, e i raggi della luna sull’armatura fredda gli hanno disegnato un riflesso chiaro sul viso. Il suo Grazie, sussurrato a fior di labbra, ti sfiora appena, tanto che, per un attimo, pensi di averlo immaginato. Ma l’espressione di Arthur, ora meno greve, ti appare davvero grata, a tratti gioiosa e… fiera. C’è una sfida, nascosta nell’angolo morbido della sua bocca; ti sfida a leggere quell’espressione pienamente e tu sgrani gli occhi, ripensando alle sue parole. Ti ho visto. Eri riuscito a convincerti che Arthur si riferisse al tuo dolore, a tuo padre, alle lacrime che ti ha chiesto di non versare. Per chi, Arthur? è la domanda che ti attraversa la mente per un attimo, ma il sorriso che ti rivolge la spazza via.

- Ti ho sentito mentre, be', mentre parlavi con tuo padre, - resta in silenzio per un momento e sai con esattezza dove corrano i suoi pensieri come se potessi sentirli. Hai avuto un padre per un breve, felicissimo attimo, una gioia che ha potuto provare anche lui, anche se in maniera più effimera. Poi ricomincia a parlare, mandando via la debolezza come solo un cavaliere sa fare, - So di non essere stato io a colpire il drago, cosa credi?

- Sire, ma… - provi a difenderti, nonostante sia ormai palese che lui abbia capito molto più di quanto sperassi.

- Non c’è nemmeno la sua carcassa tra le mura della città. Merlin, mi credi davvero così stupido?

Sorridi, scettico, con un lampo involontario d’affetto negli occhi.

- … taci, Merlin! – risponde tagliente l’Arthur borioso e principesco di sempre, togliendoti la mano dalla spalla per sollevare le braccia in un gesto esasperato. Fingi di non essere infastidito dalla sensazione del calore che se ne va e dallo sparire del riflesso della luna dal suo viso.

- Signore dei draghi, - dice, come inseguendo un pensiero ad alta voce – Non ti si addice per niente, sei così poco… signorile!, - un'espressione fintamente disgustata gli deforma la bocca.

- E Voi, Principe di Camelot, avete un modo così poco… principesco, di ringraziarmi! – rispondi, facendo un mezzo inchino, con voce divertita. Poi la sua espressione si fa di nuovo seria e ti stupisce ancora. Ogni volta che credi di averlo compreso lui riesce sempre un po’ a sfuggirti, come il riflesso argenteo di poco fa.

- Grazie, Merlin, - ripete, stavolta scandendo bene le parole e ti lasci cullare dalla sensazione che abbia provato un piacere particolare nel pronunciare il tuo nome – Da parte di Camelot, del re e… be’, da parte mia, - conclude, serio, guardandoti dritto negli occhi.

- Non c’è di che, sire. Vi avevo detto di tenerci moltissimo, a quell’armatura, - sospiri, incapace di reggere quel miscuglio di sollievo e di felicità? che ti si agita nel petto – E poi, è stato bello.

- Rischiare di essere quasi bruciati vivi da una lucertola gigante e impazzita? – l’ironia che segna il suo volto fa illuminare di più il tuo sorriso, perché lui è lo stesso di sempre, nonostante tutto. Sollevi le spalle con espressione indifferente.

- No, sire, nonostante la vostra insensibilità e incapacità di esprimervi come si converrebbe ad un futuro re… è stato bello, Arthur, vedervi ridere.

The End



Note dell'autrice: Sì, sono io; sì, non sono morta (non scrivevo dalla fine del 2008, per intenderci); sì, è qualcosa di vagamente slash.

Il "prompt" in teoria era Io voglio un gigantesco, meraviglioso What If? in cui Arthur dichiara che effettivamente ha spiato Merlin e suo padre mentre parlavano. Se fossi meno incapace con i telefilm lo scriverei io O.o

Premessa: io sono incapace in tutto, MA, ad ogni modo... La promessa era quella di una drabble e invece va addirittura oltre la flash-fic. Ciò non toglie che sia molto inconcludente e, ops, penso che non sia nemmeno quello che Graffias aveva chiesto XD In sostanza: che sono riuscita a fare? Suvvia, ci ho provato, apprezziamo lo sforzo. Mi sa tanto che è anche pre-slash, e io odio il pre-slash. Però si amano *.* è innegabile *.* e sono CANON (ho sentito il nome Ginevra, per caso? *bombarda*)


Special Thanks to: Tina, Solarial e Martyrh per il parere.





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