Yuhuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu,
sono perdonata!
Bene,
bene, ringrazio Sasorina_Lover e Ramona37 che hanno
recensito
Idiota. Idiota.
Idiota.
- Jun?Tutto bene?-
No, non andava per
niente bene. Quell'idiota di Kakashi, ancora una volta, mi aveva
sedotto...ok, probabilmente sono io che sono facilmente influenzabile,
ma diamine, UN PO' DI AUTOCONTROLLO!
- Jun?!-
- Che
c'è, Saku?-
- Che è
successo?-
FLASH BACK
Era il terzo giorno
di allenamento con Kakashi e , come tutte le mattine, mi stavo recando
al campo di allenamento.
Faceva dannatamente
caldo.
- Ah eccoti.-
Il Paradiso doveva
essere qualcosa di simile a ciò che stavo vedendo in quel
momento: Kakashi a torso nudo.
RIPRENDITI JUN.
Giusto, lascialo
perdere.
Non badare alle
goccioline di sudore che gli rendono lucida la pelle...non far caso ai
muscoli...
Certo che lui non mi
aiutava così.
-Jun?-
Il primo passo
potrebbe essere chiudere la bocca e distogliere lo sguardo.
Eh, una parola.
- Sì?-
deglutendo e con molta fatica, mi concentrai sul volto di Kakashi e
ovviamente la situazione non migliorò.
Un dio.
Dopo poco
cominciammo ad allenarci, cominciando dall' Higan come ogni
volta.
Quel giorno stavo
facendo più fatica del solito, forse per il caldo,
fattostà che mi riusciva difficile persino l'Higan.
- Ehi, tutto bene?-
Solitamente, nei
film, quando una ragazza cade lo fa con molta grazia. Ancora una volta
capii che i film erano SOLO film.
Il rumore che feci
era simile a quello di un sacco di patate, ma cosa peggiore caddi
addosso a Kakashi.
E lui era sotto.
E io avevo le mani
sui suoi pettorali.
E tutte le mie
fantasie erotiche si manifestarono in quell'esatto momento.
- Forse è
meglio interrompere l'allenamento, non mi sembri molto in forma.-
FINE FLASH BACK
- Oddio.- mentre Ten
e Ino si sbellicavano dalle risate, Sakura si contenne un po' di
più, ma la sua espressione era molto significativa.
Ero una sfigata e
un'idiota.
- Parliamo
d'altro...dov'è Hina?- per la prima volta, Hinata mancava a
una loro uscita. Strano.
- Ha un
appuntamento.- Ino si aprì in un ghigno, interrompendosi per
un secondo dalle sue risate.
La mia mascella
arrivò a tre centimetri dal pavimento.
Appuntamento?
- Con Naruto?-
Vedendo le tre che
scuotevano la testa, impallidii.
- Ti sei persa un
po' di cose nell'ultimo periodo. Hina sta uscendo con Shika.-
Con Shika?
Poi collegai che
quello scansafatiche del mio migliore amico non aveva mai accennato a
una cosa simile, nonostante vivessimo insieme.
- COSA?-
- SHIKAMARU NARA, TU
SEI NEI GUAI!- entrai in casa sbattendo la porta, infuriata.
Shika si
affacciò dal bagno, senza capire. O facendo finta.
- Che cosa
c'è da urlare?- svogliato, il ragazzo uscì dal
bagno allacciandosi la patta.
- Non puoi
frequentare una delle mie migliori amiche.-
- Perchè?-
- Perchè
sei il mio migliore amico!-
Lo vidi alzare un
sopracciglio, perplesso.
- Non fa una piega.-
Era passato un anno
esatto dalla morte di mio padre. Non ero ancora tornata a casa, non
sapevo quesi nulla della mia famiglia.
Hinata e Shikamaru
stavano ufficialmente insieme da sette mesi.
Ino e Sakura
continuavano la loro estenuante lotta per Sasuke, il quale sembrava
godere dei litigi tra le due ragazze.
Ten usciva con Neji.
E io, piccola
sfigatella, non riuscivo a togliermi dalla testa Kakashi, nonostante i
miei sforzi.
La tecnica
però, era ultimata, ma non avevo trovato ancora un nome
adatto.
Ma soprattutto, quel
giorno, c'era qualcosa che mi chiamava ad onorare la tomba di mio
papà.
Era da un sacco di
tempo che non passavo dal cimitero e da altrettanto tempo non pensavo a
mio padre, credendo vanamente che se avessi fatto di tutto per non
ricordarlo avrei sofferto di meno.
Che sciocca che sono.
Shika mi aveva
chiesto se volevo che mi accompagnasse, ma gli ho detto di no. Dovevo
andarci da sola.
Quando arrivai alla
lapide, trovai dei fiori freschi e una donna accovacciata.
- Mamma...-
sussurrai, tendendo una mano verso di lei, ma bloccandomi a
metà del gesto.
Lei, sentendomi, si
voltò con gli occhi gonfi.
- Jun, te ne sei
ricordata?-
Annuii,
inginocchiandomi vicino a lei.
- Jun, torna a
casa.-
Fu forse per un
attimo di follia, o la sua voce stanca e triste, o le lacrime che
solcavano il suo viso, che le gettai le braccia al collo.
In quell'abbraccio
riscoprii tutto l'amore di una madre, il calore e la sicurezza che solo
un genitore è in grado di dare.
Pregammo insieme e
in quei minuti ero sicura che papà ci stesse osservando,
sorridente, lieto che la famiglia si fosse ricongiunta dopo
così tanto tempo.
- Jun, vado a casa,
vieni con me?-
- No, rimango ancora
un po'.-
Mi voltai a guardare
mia madre che si allontanava, poi spostai lo sguardo sulla foto in
miniatura di mio padre.
Sorridente e bello,
come lo ricordavo.
Come a volerlo
sentire realmente, accarezzai la foto e rimasi delusa. Una superficie
fredda, solo una superficie fredda.
Finalmente mi
sciolsi in un pianto liberatorio, lasciando che ogni goccia di amarezza
abbandonasse il mio corpo.
Solo dopo una
ventina di minuti mi alzai per tornare a casa.
E quando voltai le
spalle a mio padre, persi cinquant'anni di vita.
- K-Kakashi-sensei,
da quanto tempo è qui?-
Di fronte a me,
appoggiato ad un albero, c'era Kakashi.
- Da un po'.-
- Aveva bisogno di
me?-
- Sì.-
Deglutii,
imbarazzata al pensiero che mi avesse visto per tutto quel tempo
versare lacrime.
- Poteva chiamarmi.-
L'uomo si
staccò dal tronco, avvicinandosi.
- Credo che la cosa
più stupida che un uomo possa fare sia disturbare qualcuno
che è nel bel mezzo di una tempesta di emozioni, come lo eri
tu.-
Lo fissai senza
riuscire a capire realmente ciò che aveva appena detto.
- Ora ho finito,
cosa doveva dirmi?-
Si
avvicinò ancora di più, tendendomi una mano.
- L'anno scorso non
volevo ballare e non ho ballato perchè eri una ragazzina.
Stai aspettando ancora quel ballo e io credo di potertelo dare, ora. In
questo anno sei cresciuta. Posso ballare con una donna.-
La cosa pazzesca non
fu che mi stava offrendo di ballare in un cimitero, ma che si
ricordasse ancora di quell'evento.
E che mi considerasse una donna.
Senza accorgermene,
misi una mano sulla sua spalla e l'altra si strinse nella mano di
Kakashi, mentre lui appoggiava la sua sul mio fianco.
Una scossa mi
percorse tutta la schiena.
Ero più
bassa di almeno 5 centimetri, ma che importava?
Stavo ballando con
lui. Avevo avuto il mio ballo dell'Attimo.
- Se le dicessi che
aspetto questo momento da quel giorno?-
Kakashi mi
guardò.
- Ti risponderei che
lo so benissimo.-
Non mi venne nemmeno
in mente che per tutto quel tempo avevo continuato a fare figure di
merda, ormai era una cosa lontana da quel momento.
- E se io ti dicessi
che lo aspettavo anche io?-
Non capivo.
- Le risponderei che
non capisco perchè ha aspettato così tanto.-
- Ho aspettato
così tanto, Jun, perchè sono orgoglioso.-
Ciò che
successe dopo non me lo ricordo con esattezza, ma so che la mia vita si
aggiustò e tutto andò maledettamente
bene.
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