I
hate everything about you,
why do I love you?
Sasuke si voltò a guardarla, la mano già sulla
maniglia della porta. Lei dormiva, ignara e allo stesso tempo
consapevole che la luce del nuovo giorno avrebbe scaldato quella
metà del letto che lui, ancora, avrebbe lasciato fredda e
vuota.
Il lenzuolo bianco le nascondeva malamente il corpo, adattandosi alla
curva del suo fianco, seguendo la linea delle sue cosce, delle sue
gambe rannicchiate. Ciocche rosa le cadevano sul viso, tormentato da
uno dei suoi ricorrenti incubi.
Lo sguardo, bramoso, si concesse un’ultima prolungata pausa
sul collo scoperto, tenero e delicato. L’oscurità
accarezzava dolcemente i contorni di quel viso, baciava le sue labbra,
le spalle nude, estensione impalpabile di sentimenti celati, soffocati,
sepolti.
Abbassò la maniglia, scappando nell’inconsistente
abbraccio della notte, freddo, ma sempre indolore.
“Sas’ke.”
Ed ecco il suo nome, prova del suo essere, del suo esistere, aleggiare
nell’aria, debole.
Ed ecco quel dannato soffio di umanità rimastogli
improvvisamente afferrarlo, facendolo tremare di timore, di angoscia,
di amore, di odio, di vita,
graffiandolo per un attimo, per poi lasciarselo sfuggire.
Un secondo, nulla più, e quel guizzo subito si spense,
rendendolo di nuovo vuoto, di nuovo freddo.
La nota disperata con cui Sakura invocava il suo nome nel sonno era
sempre la stessa, da anni.
Odiosa.
Confermava il suo essere, il suo esistere.
Lanciò un’occhiata veloce alle sue spalle, a colei
che, per uno come lui, avrebbe abbandonato tutto: nonostante le loro
liti, nonostante le sue prolungate assenze, nonostante i suoi silenzi,
ancora lei gli apriva la porta, ancora lo faceva entrare nella sua
vita. E nei suoi occhi verdi leggeva totale e amara resa nei suoi
confronti, e sotto questa un guizzo di odio, e sotto ancora un bagliore
inspiegabile di speranza.
Sbuffò, sprezzante.
Insopportabile.
La abbandonò ancora ad un nuovo giorno da affrontare in
solitudine, consapevole che poi la notte sarebbe scesa, sempre,
portatrice delle tenebre che nascondevano i tradimenti, le passioni,
gli scandali, dell’oscurità che celava i
sentimenti, le paure, le emozioni.
Sakura rigirava pigramente
il cucchiaino nel caffè che le aveva offerto Ino, da giorni
fermamente decisa, in nome della loro amicizia, a toglierle
quell’orribile espressione stanca dalla faccia.
Hai sempre gli occhi
gonfi, Sakura. Sembra che tu pianga ogni mattina.
Qualche tavolo più in là, un uomo consumava la
sua colazione. Il suo sguardo correva insistente verso di loro e,
veramente, Sakura non lo poteva sopportare.
Non voglio te, cretino.
Rabbia bruciante, cieca, come ogni sentimento di cui lui, sempre lui, solo lui
poteva essere causa.
“Carino, eh?”
Ino accavallò con disinvoltura le gambe, sorridendo
maliziosa, ottenendo una sola, pungente occhiata irritata
dall’amica.
“Avanti, Sakura. Non sarai ancora lì a pensare a
Sasuke, vero? Lui non tornerà.”
Il caffè scese tutto d’un sorso bollente
giù per la gola. Gli occhi le diventarono lucidi.
Guardò verso Ino, immaginando che per una volta ci fosse lui
lì seduto, una volta, solo per una volta. Lo sperava ancora,
ogni mattina.
Era lui, sempre lui,
solo lui la causa.
La Yamanaka inarcò un sopracciglio, in attesa di una
risposta.
“…Sakura?”
“…”
“…”
“…Certo che no.”
E ancora la notte lo
condusse da lei.
E ancora le venne voglia
di sbattergli la porta in faccia.
E ancora lui si diresse
in camera, togliendosi la camicia, sicuro che lei l’avrebbe
seguito.
E ancora lei
guardò la sua schiena nuda, ancora lei lo seguì,
in una notte portatrice delle tenebre che nascondevano i tradimenti, le
passioni, gli scandali, dell’oscurità che celava i
sentimenti, le paure, le emozioni.
I hate everything about you,
why do I love you?
**** **** **** **** ****
E dopo un po’, eccomi ancora qua. ^^
Recensioni gradite, ho bisogno di un qualche giudizio. Qualsiasi. Anche
brutale, se volete.
Apro questa raccolta che aggiornerò ogniqualvolta
avrò tempo. Spero che qualcuno la apprezzi…Non so
quanta gente conosca i Three Days Grace (e voi che li conoscete, fatevi
sentire ^^), ma, mamma mia, a me fanno venire i brividi. Fuori da ogni
canone di bella musica, ma fantastici.
Bene. Oggi sono a corto di parole. Ringrazio di cuore chi mi
lascerà un commentino. Alla prossima!
Baci, Cory
|