Ci
troviamo a casa Hinata, sono le sette
del mattino, e come tutte le mattine i ragazzi si svegliano per andare
a
scuola.
«Natsumi,
Fuyuki, presto!» Aki prese il
casco e si avviò di fronte all’uscio.
«io vado! Ci vediamo più tardi!»,
salutò
salendo sulla sua moto e andò via, lasciando i due figli
nuovamente soli.
Natsumi
era la sorella maggiore, aveva tredici anni e in quel periodo non era particolarmente
allegra,
infatti, nonostante fosse popolare nella sua scuola, non riusciva mai a
legare
pienamente con i suoi compagni di classe, che la consideravano troppo
“perfetta”
per volere dei semplici amichetti.
«Fuyuki,
su, alzati!!» entrò come una
furia nella stanza del fratello, di certo l’energia non le
mancava.
«Oneechan…
lasciami dormire ancora un po’…»
borbottò lui ancora sopito.
«Su!
Non fare storie!» levò la coperta al
fratello «Sono già le sette e mezzo!»,
una volta certa che il fratello si
sarebbe alzato si precipitò in cucina.
Fuyuki
era il contrario di Natsumi, non
che non fosse intelligente, ma non era sicuramente una bomba piena di
energia.
Passivo ed introverso, tonto ed ingenuo, non era circondato da amici
visto che
i suoi compagni lo definirono fin dall’asilo
“strano”. Tuttavia, o forse a
causa di ciò, si illuminava di luce propria quando si
affrontavano argomenti
sul paranormale, diventando scaltro e dalla parlata coinvolgente,
allontanando così
tutti gli inesperti di materia.
Dopo
almeno una decina di minuti si alzò
dal letto con svogliatezza dirigendosi verso il bagno, per un attimo
gli sembrò
strano che la furia di Natsumi non si fosse scatenata su di lui, poi
pensò «meglio
così…» . Quando scese le
scale
trovò la sorella seduta in silenzio di fronte alla colazione
ancora immacolata.
«Che
fai, dormi?» borbottò lui ancora assonnacchiato.
«Senti
chi parla.» rispose lei
strofinando la manica della divisa sul volto.
Prima
che Fuyuki potesse dire “c’è
qualcosa che non va?”, la sorella si alzò dalla
sedia con un’espressione
scioccata.
«ACCIDENTI!!
SONO QUASI LE OTTO!!» urlò
correndo verso l’uscio in preda al panico.
«Oneechan…
la cartella!» solo in quel
momento Fuyuki capì che gli conveniva correre se non voleva
arrivare in ritardo
per l’ennesima volta.
Così,
sotto la pioggia dei ciliegi in
fiore, i due fratelli arrivarono per un pelo in tempo
all’inizio delle lezioni.
«Kero-kero-kero-kero!»
La navicella continua
a
volare indisturbata sul cielo blu giapponese pronta per
l’invasione…
«Gunsou-san…
non per
disturbarla, ma… c’è un problema ai
motori…»
«Kero..?
KEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEROOOOOOOO???!!!»
…
sfortunatamente per
loro la collisione con l’atmosfera aveva causato seri danni
ai motori…
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