Silenzio
è questo che riusciva solo a percepire osservando
dall’alto il villaggio.
Quella notte il cielo era sereno. Una leggera brezza le
sfiorò il viso muovendogli i suoi capelli lisci.
Era la prima volta che provava un po’ di serenità,
ma subito dopo averlo pensato sorrise. Come poteva essere serena, da
molti anni non riusciva più a darsi pace. Sul suo sguardo
scomparve il sorriso. “E’ stata colpa
mia” pensò “ se solo l'avessi fermato
tutto questo non sarebbe successo”, ma prendersela con il
passato era inutile.
Cercando di non pensarci più si sedette sopra la ringhiera.
Ora stava meglio, l’altezza e il panorama le svuotarono la
mente.
Ascoltando la notte, un piccolo rumore alle spalle la fece ritornare
con i piedi per terra. Era il rumore della porta che dava alla
terrazza.
“Sapevo che ti avrei trovata qui” disse
l’uomo chiudendosi la porta alle spalle.
“Mi conosci fin troppo bene” disse lei senza
distogliere lo sguardo dal Villaggio.
”Ho riflettuto, purtroppo” proseguì la
donna. L’uomo alle sue parole rimase quasi stupito, ma poi si
riprese e si avvicinò a lei.
”E su cosa?” le domandò guardandola.
Stringendosi i pugni per il senso di colpa, rispose “Forse se
lo avessi seguito avrei potuto fermarlo, avrei potuto fargli cambiare
idea". Il tono della sua voce cambio e una lacrima cadde dal suo dolce
viso .
“Se solo avessi…”, ma la donna non
riuscì a concludere che l’uomo
l'afferrò per le spalle.
Ora i due erano uno di fronte all'altra. La donna vedendo i suoi occhi
sereni non riuscì più a trattenersi dal piangere.
“Quello che è successo non può essere
cancellato, ma noi possiamo agire sul presente. Possiamo crearci il
nostro destino“. Poi il volto dell’uomo divenne
serio.
“Ho fatto una promessa, ricordi? Quando la
manterrò mi dovrai tornare la ragazza felice e spensierata
di un tempo” concluse. La donna smise di piangere e
guardandolo si rese conto che….
“Ok “ rispose lei e risoluta
l’abbracciò.
Silenzio
ancora silenzio.
La donna riaprì gli occhi.
Tutto intorno a lei sembrava immobile. Vide che il campo di battaglia
era completamente devastato da corpi senza vita. Piano piano
sentì il battito del cuore sempre più forte fino
a rimbombarle in testa. C’era qualcosa che la turbava.
Alzando lo sguardo e capì. In quel momento avrebbe voluto
correre verso di lui per fermarlo, voleva gridare, voleva piangere, ma
si sentiva impotente.
perché
Non sentendosi più le gambe cadde per terra in ginocchio. A
poco a poco il rumore intorno a sé incominciò a
prendere forma.
Una lacrima le scivolò dal viso
Perché aveva quello sguardo sereno sapendo che sarebbe morto
se l’avrebbe fatto.
perché
Non sopportando più quel silenzio
perché
e con la voglia di fermalo, urlò...
"PERCHÉ'"
... cercando di farsi sentire in mezzo a quel sordo rumore della
battaglia
“NARUTOOOOOO”
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