Legame
Lo senti, Genzo?
Il sudore che ti
scende da sotto l’ombra del berretto.
I nervi tesi fin quasi allo spasimo,
in quella parodia di concentrazione totale.
Il folle martellare del tuo cuore,
solitamente così calmo. Un rumore che ti rimbomba nelle
orecchie, cancellando
qualunque altro suono, persino le persone urlanti a bordo campo.
Un “Tum. Tum.”
che è perfettamente in
sintonia con la corsa di quel maledetto tedesco, che nessuno riesce a
fermare.
Prendi un forte respiro, mentre si avvicina sempre di più.
E, anche in quel
momento, soprattutto in quel momento,
quando devi difendere a tutti i costi il vostro risultato, quando non
sai
ancora se questa sarà una delle volte in cui il pallone
infuocato riuscirà a
penetrare la tua difesa oppure no.. non riesci a fare a meno di notare
quanto
lui sia bello. Quanto sia splendido
su quel campo da calcio che sembra un palcoscenico solo per il suo
talento.
Perché lui è il Kaiser, Genzo Wakabayashi, e lo
sai bene. Forse lo conosci
meglio di chiunque altro.
E difatti, come avevi previsto, ecco l’ultimo passo,
esattamente fuori dalla
linea dell’aria di rigore.
Tum.
La corsa di Karl si arresta.
Il tuo respiro – forse anche il tuo
cuore? - si ferma.
Schneider alza lo sguardo. E l’occhiata di fuoco, di sfida,
che ti rivolge in
momenti come questi è quanto di più eccitante tu
abbia mai visto, forse
paragonabile soltanto con quella che riesci a scorgere quando siete
avvinghiati
fra le coperte.
Ma non c’è differenza.
Perché entrambi quegli sguardi, in cui quello spesso muro di
ghiaccio si spezza
per far traboccare le fiamme che vi sono al di sotto.. sono riservati soltanto a te.
E la passione che vi
scorre nelle vene è stessa in entrambe le situazioni.
Karl calcia, con
tutta la sua forza, sorridendo di sfida quando incontra il tuo sguardo.
Tu ricambi, e ti tuffi.
Entrerà?
Nessuno dei due può
saperlo; ma è proprio questo – questo!
– che rende il tutto più perfetto ogni volta.
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