L'orientamento non era il suo forte. Inoltre Bonnie aveva la vista
offuscata dalle lacrime che le avevano riempito i grandi occhi marroni
e che le stavano rigando le guance arrossate; tanto che correndo nel
pieno della foresta dell'Old Wood, nel buio più totale, non
si accorse del grosso ramo secco in mezzo al sentiero, e oramai non
aveva neanche più la forza per evitare di inciamparci sopra
per quanto aveva corso.
Si aveva corso parecchio. E aveva anche pianto parecchio.
E ora Bonnie si era anche fatta male.
Tentò di rialzarsi cercando di non guardare la grossa
sbucciatura sul ginocchio sinistro, ma non potè evitare il
dolore alla caviglia: era rotta.
Si accasciò completamente sull'erba umidiccia e
respirò a fondo, cercando di riprendere fiato. Peccato che i
sionghiozzi non l'aiutarono nel suo intento.
Era vero, Bonnie era una ragazza dalla lacrima facile, ma quella volta
ne aveva tutte le ragioni.
Era..probabilmente innamorata, di un vampiro che amava la sua migliore
amica e che l'aveva presa in giro per tutto il tempo.
O forse era stata lei troppo stupida da illudersi? Forse aveva
immaginato anche quello scintillio nei suoi occhi neri come quella
notte buia e senza stelle.
Bonnie singhiozzò ancora e mentre si malediceva per la sua
stupidità la sua attenzione fu catturata da un rumore dietro
di sè, come di un ramo spezzato.
Di scatto, la ragazza si voltò, agitando i suoi riccioli
rossi che si mossero un poco al leggero venticello.
Riuscì a vedere solo un viso famigliare e il ramo
schiantarsi contro la sua testa.
Poi tutto fu buio.
- Hai visto Elena? -
Stefan si avvicinò al fratello che stava comodamente
sdraiato sul suo letto, a guardare la sua televisione, nella sua camera.
Prima che Damon gli rispondesse, ci volle qualche secondo, troppo preso
dalla telenovela argentina.
- Mmh..sì l'ho vista e non eravamo sotto la tua
supervisione, perciò ora si spiega quella tua faccia
preoccupata -. Il vampiro dai capelli neri e lucenti sorrise a
mò di sfida e incrociò le braccia dietro la testa.
Non c'era niente che lo divertisse di più di provocare il
suo fratellino, a parte sedurre qualche giovane fanciulla da
prosciugare.
- Riesci ad essere serio una volta? -
- Non la vedo da prima di cena, era andata a cercare Bo.. -
Improvvisamente la porta del pensionato si spalancò, per
l'ennesima volta, e Damon avrebbe fatto fuori tutti, soprattutto Mutt,
se non avesse sentito quello che aveva detto.
- Che ne hai fatto di Bonnie? - gli aveva urlato scagliandosi contro di
lui, fortuna, per lui, che Stefan riuscì a trattenerlo.
Damon lentamente si alzò e si avvicinò al ragazzo
circondato dalle braccia di Stefan che lo tenevano fermo, giusto
affinchè non andasse incontro alla sua feroce morte.
- Uno. Non ho fatto niente a Bonnie - il vampiro si fermò di
fronte a Matt e lo guardò serio.
Poche volte Damon sfoderava quell'espressione e poche volte qualcuno
era riuscito ad avere un "dopo".
- Due. Non provocare mai un vampiro, non potrebbe mai finire bene per
te -
Dopo qualche istante finalmente Matt si rilassò ma non
distolse lo sguardo da Damon.
E' coraggioso quando si
tratta di Bonnie..pensò Damon sentendo crescere
in sé il desiderio di azzannargli la gola una volta per
tutte.
- Io invece credo che TU abbia fatto qualcosa a Bonnie,
perchè quando l'ho sentita l'ultima volta era in lacrime ed
ora è sparita -
La voce di Meredith risuonò nelle orecchie di Damon quasi
più fastidiosa dei suoi occhi spaventosi puntati addosso.
Lei era l'unica creatura umana che riusciva a metterlo a disagio.
Tuttavia in quel momento non aveva tempo per pensare a quanto potesse
essere terrificante quella ragazza, Damon aveva sentito che Bonnie era
sparita. Che Bonnie era in lacrime.
Che Bonnie, il suo uccellino, stava soffrendo chissà dove.
- Non so dove possa essere.. - Damon iniziò a camminare su e
giù per la stanza, sembrava quasi nervoso agli occhi dei
presenti e in effetti lo era.
- Anche Elena è scomparsa! La starà cercando! Non
possiamo permettere che vadano in giro da sole con quello che sta
succedendo in questi giorni a Fell's Church. Sono scomparse delle
persone ieri; ed Elena potrebbe attirare l'attenzione con quella sua
aura -
Stefan assunse l'atteggiamento di Damon ed insieme sembravano due robot
che facevano su e giù per la camera stretta.
Meredith e Matt non poterono far altro che guardarsi interdetti.
- Ed ora passiamo alla
cronaca rosa: l'attrice Hollywoodiana Lyla Jones.. -
- Spegnete quella televisione perfavore -
Ma prima che Meredith raggiungesse il telecomando Damon fu davanti allo
schermo, a guardare l'intervista di Lyla, quella Lyla, quella a cui
aveva spezzato il collo prima di tornare a Fell's Church.
- Bonnie ed Elena sono scomparse e tu pensi a guardare la.. -
- Ssshh - Damon era concentrato, concentrato sulle parole di quella
ragazza che sembrava più pallida e più bella di
quanto ricordasse.
- Ho bisogno di relax,
di chiudere delle..questioni che ho in sospeso -
- Ohhh la pagherai brutta viziata bambolina di Hollywood! -
digrignò Damon continuando con delle imprecazioni in
italiano che capì solo Stefan; ma prima che quest'ultimo
potesse chiedere spiegazioni, Damon volò via.
Freddo.
Era l'unica cosa che riusciva a sentire. Eppure Bonnie ricordava di
essersi rotta una caviglia.
E l'erba umidiccia non le era sembrata così dura quando era
caduta.
Bonnie cercò di aprire gli ma ci mise un pò per
trovarli e per mettere a fuoco quello che aveva davanti a sè.
Ombre, sbarre, e luci flebili in lontananza, era tutto quello che
riuscì a riconoscere.
La paura la paralizzava per gran parte del corpo, ma non era forse
meglio cercare di uscire da lì dentro?
Bonnie posò le mani sul pavimento roccioso, freddo e umido,
per darsi lo slancio e sollevarsi in piedi; ma non appena si mosse
sentì un rumore metallico, qualcosa che la teneva ferma, e
poi fu sorpresa da un grosso, terribile capogiro.
Forse è il
caso di stare ferma per un pò, pensò
massaggiandosi la testa e sentendo un liquido denso e caldo scorrerle
vicino alle tempie.
Oh.
Bonnie ricordò tutto.
Il volto, il ramo contro la sua testa ora grondante di sangue.
Ma non era solo quella a perdere sangue rosso e denso che emanava
un'odore metallico e insopportabile.
Il ginocchio sbucciato di Bonnie fiammeggiava, a quando ci
passò su un dito non potè fare a meno di emettere
un gemito.
- Sssh! -
Bonnie si voltò di scatto, provocando un altro capogiro che
per poco non la fece svenire ancora, e vide lei.
Elena.
Uno dei suoi polsi era legato ad una catena di ferro, proprio come
quello di Bonnie.
- Elena! -
- Fa piano! O ci sentirà! -
- C-cosa ci facciamo qui..? -
- Non lo so, Bonnie. Ero venuta a cercarti e qualcuno mi ha bloccata da
dietro -
Bonnie deglutì.
Erano state rapite. Rapite per cosa?
Rumori di passi veloci e leggeri risuonarono nella loro prigione e poi
la cella si aprì, proprio nel momento in cui Bonnie strinse
la mano di Elena.
- Oh, ecco le mie ospiti! Dormito bene? -
Bonnie si guardo attorno cercando le telecamere nascoste.
La donna che aveva davanti non era forse Lyla? La giovane e famosa
attrice Hollywoodiana?
- Immagino non sappiate perchè siete qui -
- No - rispose Elena fredda e distaccata, sembrava quasi Meredith.
- Un vampiro giovane e tremendamente affascinante vi dice qualcosa? -
Elena e Bonnie si voltarono per guardarsi l'un l'altra, nello stesso
istante.
Che altro aveva combinato Damon?
- A quanto pare sì.. -
- Bonnie puoi lasciarla andare! Lei non c'entra nulla! Se vuoi attirare
Damon devi tenere me -
La risata argentina e squillante di Lyla risuonò fra le
pareti della prigione di pietra. Elena era talmente convinta delle
parole che aveva appena pronunciato che Lyla si chiese quanto potesse
essere egocentrica per non accorgersi di certe situazioni, o di quanto
potesse essere bravo Damon come attore.
- Non credo proprio..la..mmh come ti chiama? Streghetta? L'uccellino?
Ha un ruolo importante. Ho bisogno di entrambe per il mio giochetto -
- Ma lui è innamorato di me! Scommetto che sarà
qui a momenti! Farà di tutto per salvarmi! -
- Oh, è proprio questo che voglio verificare -
Lyla fissò le ferite di Bonnie con gli occhi che le
luccicarono dal desiderio e poi uscì lasciandole di nuovo
sole.
Il fatto che Bonnie non avesse detto una parola non si ricollegava alla
sua paura cronica per ogni genere di pericolo.
Nella testa di Bonnie continuavano a ronzare le parole di Lyla e quelle
di Elena, senza darle tregua.
Lei era lì per un motivo. Per incastrare Damon? Per metterlo
alla prova? Perchè non bastava Elena, l'amore della sua vita?
Bonnie si rese conto che la donna vampiro conosceva il modo in cui
Damon la chiamava..come se sapesse.
E forse sapeva.
- Sono stata a letto con Damon - disse improvvisamente di getto, senza
accorgersi nemmeno delle parole che uscivano dalle sue labbra, senza
poterle fermare.
Elena intenta a pensare a cosa potesse passare per la mente malata di
quella donna, sgranò gli occhi.
- Cosa? -
- Un anno fa, la notte prima che sparisse.. -
Elena si avvicinò a Bonnie trascinandosi dietro le catene,
senza curarsi del rumore che avrebbe potuto attirare l'attenzione dei
vampiri lì fuori.
Da vicino, potè vedere gli occhi di Bonnie farsi lucidi e
poi sulle sue guance scorrere delle piccole lacrime luccicanti.
Stava per chiederle come Damon avesse fatto a convincerla a fare una
cosa del genere quando nei suoi occhi, oltre alle lacrime,
notò qualcos'altro.
C'era tutto un mondo, qualcosa che Elena non aveva mai visto.
Qualcosa che era impossibile non notare, e che lei invece era riuscita
a non fare.
- Io..Bonnie mi dispiace..non me ne sono mai accorta, ti giuro io.. -
Bonnie scosse la testa e prese le mani dell'amica.
In fondo lei non le aveva mai detto niente, per non farle pesare nulla;
Elena aveva già troppi problemi.
- Da quanto lo..ami? -
La ragazza dai riccioli rossi in quel momento un pò
arruffati, scrollò le spalle e sospirò - Da un
pò -
Elena non potè fare a meno di abbracciarla, era la sua
migliore amica e stava soffrendo per Damon e per lei.
Perchè Damon era quasi del tutto insensibile e
perchè era innamorato di lei, perchè anche lei in
qualche modo lo era di lui.
- E tu? - chiese Bonnie sciogliendo l'abbraccio per incrociare gli
occhi color lapislazzuli dell'amica.
- E' che io..ci sono legata..ma amo Stefan più di ogni altra
cosa al mondo.. -
Bonnie non ne era molto convinta ma si sforzò di sorridere
all'amica.
Mentre Elena non ci riuscì. Quella rivelazione l'aveva
scossa in una maniera indescrivibile e non solo per il fatto in
sé.
Bonnie avrebbe sofferto ancora, anche se fossero uscite vive da
lì, perchè Damon era..Damon. Lui si era chiuso in
quella corazza impenetrabile, che riuscì a distruggere solo
attraverso le ali della Redenzione e della Purificazione, e a quel
punto aveva visto quanto fosse pieno d'amore..ma non per Bonnie. Elena
si era accorta del fatto che Damon tenesse particolarmente a Bonnie ma
era convinta anche che lui amasse lei sopra ogni cosa, e questo non era
un bene per la sua amica, così sensibile e fragile di fronte
un sentimento di tali dimensioni da dover celare per sempre
perchè non corrisposto.
Avrebbe voluto fare qualcosa. Qualcosa per sistemare tutte le cose,
qualcosa che non facesse soffrire Bonnie, che non facesse soffrire
Damon, e che non facesse soffrire Matt che era evidentemente innamorato
di Bonnie e in parte ancora di lei.
Ma non era ormai solo una semplice umana con un sangue che attirava
disgrazie?
- Provo a parlare con Damon..gli dico di non venire perchè
è una trappola -
- Lo sai che verrà comunque -
- Lo so -
Damon volò, questa volta mantenendo la sua forma, cercando
di localizzare l'aura di Elena.
Ma le aveva insegnato talmente bene a nasconderla che ora non riusciva
a trovarla neanche lui.
Si caricò e lanciò un'altra ondata di Potere in
esplorazione e quella volta ebbe una risposta.
Evidentemente la cara Lyla voleva essere trovata. E a lui stava
più che bene.
Mentre si dirigeva ad alta velocità verso il cimitero antico
di Fell's Church, ricevette qualcosa.
Un debole segnale, un susseguirsi di parole, una voce flebile e
terribilmente famigliare che riecheggiava nella sua testa.
"Damon, sono io, Bonnie.
Sono con Elena..non venire, ti prego, è una trappola"
Era la prima volta che sentiva la Streghetta chiamarlo per dirgli di
non andare in suo soccorso, di solito lo pregava di salvarla.
Quello che però lo fece infuriare fu il fatto che anche lei
era lì, insieme ad Elena, anche lei era stata rapita per
colpa sua.
Anche la sua vita era in pericolo.
Damon accellerò e i suoi occhi fiammeggiarono.
Spazio Autrice:
Innanzittutto volevo ringraziarvi per la pazienza, so che vi faccio
aspettare tanto, ma purtroppo sono impegnata con
l'Università.
E poi volevo ancora ringraziarvi per le recensioni, sempre ben accette,
di tutti voi che mi commentate sempre e delle "new entry"! Davvero
grazie!
Spero che questo capitolo vi piaccia e che vi chiarisca un
pò il mistero!
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