Non credere troppo nel destino
«Tu
credi nell'amore a prima vista? Quell'amore che ti fa credere di
esserti innamorata guardandolo soltanto negli occhi? Quella certezza
che senti dentro di te che ti dice che sì, lui è
quello giusto? Quella sensazione che provi per giorni e giorni e che ti
fa ripensare a lui tutte le mattine quando apri gli occhi?»
Lei aspetta un po' a rispondermi, però dopo pochi minuti,
dice tutto d'un fiato: «Sì, ci credo.»
«E ti sei già sentita una stupida per questo? Ti
sei mai data della bambina infantile per essere diventata cotta di un
ragazzo che hai visto una sola volta?»
«Sì.»
«Allora cos'hai fatto? Voglio dire, sei restata lì
con le mani in mano aspettando che un giorno tutte le tue fantasie
magicamente si avverassero?»
Sospira. «Purtroppo sì.»
«E non hai provato un bisogno estremo di andarlo a cercare?
Di chiedere ai tuoi amici se lo conoscevano, se sapevano come si
chiamava o dove abitava? Una qualunque informazione che ti portasse a
lui?»
«Sì, tutti i giorni e tutte le notti.»
Allargo le palpebre. «Hai lasciato perdere tutto?»
«Sì, però allo stesso tempo mi
maledicevo a ogni respiro in più che facevo. Mi picchiavo, a
volte. Mi facevo del male.»
Io corrugo le sopracciglia, poi le chiedo: «E
perché hai ricorso a questo?»
«Perché ero una sciocca. Mi ero abbandonata a me
stessa, avevo aspettato che le cose avvenissero da sole. Forse
perché credevo troppo nelle coincidenze. Come quella che ci
ha fatto incontrare. Speravo che accadesse un'altra
“benedizione”.»
La fisso per un po', non sapendo cosa dire. Poi mi limito a mormorare
una sola vocale: «Ah.»
E' lei questa volta a riprendere il discorso: «E poi avevo
paura di quello che sentivo: era un sentimento troppo forte per me, non
riuscivo a sopprimerlo. Era la prima volta che mi ero innamorata
così intensamente di uno sconosciuto. Probabilmente pensavo
di essere l'unica, infatti non l'ho detto a nessuno perché
allo stesso tempo mi vergognavo di me stessa. Ero frastornata dalla
moltitudine di emozioni che avevo provato in così poco
tempo.»
Distolgo lo sguardo verso la finestra, facendo dei respiri profondi.
«Io l'ho detto a te» penso ad alta voce.
Lei mi mostra un lieve sorriso e si avvicina a me, con passi leggeri ma
decisi. «Hai fatto bene» dichiara,
dopodiché mi abbraccia affettuosamente. «E lascia
che ti dia un consiglio: non fare il mio stesso sbaglio. Non credere
troppo nel destino, spesso le cose avvengono perché lo
vogliamo noi.»
*** Note dell'Autrice
Beh, c'è poco da dire, ragazzi. Diciamo che ho
sentito un forte bisogno di esprimere quello che sentivo in questo
dialogo tra due amiche.
Onestamente mi sento abbastanza stupida per questo. Insomma, come posso
essermi innamorata (se così posso definirmi) di un ragazzo
che ho visto per pochi secondi oggi pomeriggio?
Ma d'altronde uno può credere o non credere, all'amore a
prima vista.
E io, anche se so che è totalmente stupido, ci voglio
credere.
Si sa mia nella vita, no?
Baciii, Lalla |