Tribunale
NdA:
Perché ne sono
morti troppi.
Perché non serviva
che li ammazzasse.
Perché anche con un
po' meno di
tragicità ci sarebbe piaciuto lo stesso.
Perché il settimo
libro è una strage.
Capisco alcune scelte della
Rowling, ma
credo che abbia esagerato.
E questa è la mia
risposta.
Spero che vi piaccia,
Mahoney*
P.S.
A breve scriverò i ringraziamenti per chi ha recensito o
aggiunto ai
preferiti DRAMIONE
OBSESSION – Parodia delle fic più amate di EFP
(grazie, grazie, grazie *_*).
Winzegamot contro
Johanne Katrine
Rowling
*
Arringa *
Sig. Giudice (d'ora in poi
Giudice):
“Avvocato dell'accusa, a voi la parola.”
Hermione Granger si alza in
piedi,
appoggia il foglio di carta che stava consultando fino a un attimo
prima, si ravviva i capelli crespi e poi con fare deciso guarda la
corte.
“Signori,”
comincia determinata,
“Siamo qui oggi per giudicare Johanne Rowling, la donna che
ci ha
dato la vita, la donna che ci ha creato. Siamo qui per giudicarla
perché ha comandato il nostro destino fino ad esasperarlo
fino a
renderlo tragico. Ha esagerato, arrivando ad utilizzare uno
strapotere su di noi, ha esagerato perché voleva creare una
storia,
una storia per il pubblico e non ha rispettato i nostri sentimenti,
le nostre persone.”
Hermione continua a guardare
ogni singolo
membro della corte con forte decisione. “La signora Rowling,
cui
dobbiamo la nostra vita, è arrivata a togliercela e a farci
patire
cose indescrivibili, che i nostri teste vi esporranno con l'ausilio
di prove. Noi tutti accusiamo la Signora Rowling di aver danneggiato
la nostra vita ed il nostro essere e di aver abusato del suo potere
di creatrice. Vogliamo che la suddetta persona venga
condannata.”
A questo punto la ragazza si
volta verso
il banco della difesa, dove l'avvocato difensore e la Rowling la
guardano stupiti.
“Non vogliamo
patteggiamenti.” dice
poi camminando decisa verso il suo posto a sedere.
“E pensare che
gliele ho date io quelle
qualità,” mormora la Rowling fra sé e
sé.
A questo punto se si guarda
attentamente
fra il pubblico si può notare una testa rossa che
è tentata
dall'alzarsi in piedi ed applaudire per elogiare la moglie, ma la
sorella Ginny lo tiene ben fermo sulla sedia, non volendo farsi
notare.
Giudice: “Benissimo,
se avete
terminato, Signorina Granger, do la parola all'avvocato della
difesa.”
Rita Skeeter si alza in piedi.
Il
pubblico, composto per la maggior parte dai personaggi di Harry
Potter, fischia e definisce la donna con frasi che qui non possiamo
ripetere.
“Signori della
corte,” comincia la
donna con la sua voce gracchiante, “La suddetta autrice del
libro
di cui facciamo tutti parte, ha creato una storia in cui noi siamo
funzionali ad essa. Siamo pedine di un gioco già scritto,
non siamo
niente di più. La storia indubbiamente è piaciuta
al pubblico,
altrimenti da dove sarebbe derivato tanto successo della mia cliente?
E non bisogna forse fidarsi del pubblico? Il pubblico ha amato questa
storia in tutta la sua tragicità, dall'inizio alla fine. Non
c'è
altro da aggiungere, ma solo da lodare la maestria di questa donna
che ha creato me e tutti qui i presenti. Sono onorata di essere stata
scaturita da questa mente geniale.” La donna viscida allora
si
inchina, si sistema gli occhiali sulla testa e torna al suo posto.
Hermione si volta verso il
collega,
Neville. “Tutto qua?” mormora scrutando la Skeeter.
“Credevo
facesse di meglio.” aggiunge sarcastica.
Giudice: “Se gli
avvocati hanno finito,
possiamo iniziare.” disse solennemente. “Che
l'accusa chiami il
primo teste.”
Hermione: “L'accusa
chiama il
personaggio principale: Harry Potter.”
* Teste n° 1*
Harry Potter
Hermione: “Signor
Harry Potter, come
hanno influito su di lei le decisioni della signora Rowling?”
Harry:
“Innanzitutto, come tutti sanno
io sono un orfano. Non ho mai conosciuto i miei genitori,”
dice con
un tono di patetismo.
Molly: “Ti ho sempre
considerato figlio
mio!” esclama dal fondo della sala con un fazzoletto per
asciugarsi
le lacrime.
Harry: “Ma come se
non bastasse, mi ha
lasciato stare per 11 anni nella casa dei miei zii, che mi odiano
più
di qualsiasi altra cosa al mondo, non solo, mi ha
condannato a
combattere contro il mago più potente, Voldemort. Non sono
mai stato
un ragazzo normale,” guarda la corte con occhi stralunati,
“Mi ha
sfigurato,” indica la cicatrice.
“Poveretto-”
“Era solo un
ragazzo...-”
“Un
bambino!”
Mormorano dalla corte.
Hermione: “E poi
signor Potter? Al
terzo anno di scuola vi ha dato la speranza di un futuro migliore, vi
ha portato Sirius e Remus, vada avanti.”
“Sì!”
esclama spinto da un nuovo
impeto. “Sirius e Remus. Remus è stato,
è stato il primo
insegnante che ha creduto in me, che mi ha dato una mano,
che...-”
la voce è rotta dal pianto.
Giudice: “Signor
Potter, se vuole
interrompere-”
Harry: “No! Ce la
faccio.” si asciuga
in fretta le lacrime.
“Che
bravo!-”
“Quanta forza
d'animo!-”
Un applauso improvviso si
scatena.
“Sì,
allora dicevo.” riprende Harry,
“Remus è stato il miglior insegnante mai avuto.
Era buono,
gentile, premuroso e leale. E poi c'è stato Sirius, che mi
ha dato
una speranza di vita, di un futuro migliore. Sirius. Era come un
padre. L'ho considerato come un padre. Con lui ho passato i momenti
più belli della mia vita. E lei, lei me l'ha portato
via!” Harry
addita la Rowling che lo guarda sconsolato.
“Ho sofferto
più di te, in ogni
momento. Tu sei stato come un figlio, come un figlio!” dice
cercando di giustificarsi.
“Obiezione! Il teste
accusa
ingiustamente l'accusata.” insorge la Skeeter.
Giudice: “Obiezione
respinta.”
“Poi ha fatto morire
Silente, la mia
unica guida, il mio unico punto di riferimento rimasto.”
continua
il ragazzo lasciando andare le lacrime. “Oltre al fatto che
prima,
ora che mi ricordo, mi aveva ammazzato Cedric davanti agli occhi. E
poi, c'è stato il tradimento di Piton. Piton che forse
è stato il
più grande eroe della Storia Magica, mi ha sempre fatto
credere
fosse uno squallido traditore. Poi mi ha ammazzato Remus e Tonks e ha
accollato su di me la responsabilità del figlio.”
Hermione: “E Dobby?
Dobby, la fine
orrenda che ha dovuto patire?”
Harry:
“Sì!” risponde infervorato.
“Dobby! Il mio caro piccolo amico Dobby. Povero Dobby,
accoltellato
da quella pazza furiosa della Lestrange. Cos'aveva fatto di male? Che
colpe aveva?” Harry in lacrime guarda sconvolto la giuria che
lo
compatisce.
“Quanta
crudeltà!”
“Quanta
sofferenza!”
Harry: “Ma
soprattutto, lei mi ha tolto
lo scopo della mia vita.”
Hermione sbatte le palpebre
sorpresa.
Harry: “Mi ha
privato della mia unica
ragione di vita. VOLDEMORT!” esclama aggrappandosi alla sedia
con
sguardo furente. “Io non ho nulla da fare, sono diventato un
amorfo, non so come impiegare le mie ore.” come un pazzo si
guarda
attorno.
“Poveretto, come
l'ha ridotto-”
“Tutta colpa di
quella Babbana
desiderosa di fama e fortuna.”
Hermione soddisfatta si
rimette a sedere.
“Signor Giudice, io ho concluso.”
“La difesa
può controinterrogare.”
dichiara il giudice.
Skeeter: “Signor
Potter, lei sostiene
che la scrittrice sia la causa di tutti questi suoi mali, non
è
vero?”
Harry annuisce.
Skeeter: “Ma,
allora, non è anche
grazie a tutto questo che lei è così famoso? Che
lei è così
ricco, così attorniato da donne?-”
Una voce irrompe nella sala:
“Chi??”
Molly Weasley tira un coppino
alla
figlia. “Stupida, non sai che è tutto falso quello
che scrive Rita
Skeeter?”
“Tu non ne sembravi
tanto convinta
quando parlava male di Hermione.” commenta acido Ron.
“Mi stai dando della
suocera acida,
signorino?” controbatte la madre.
“Silenzio!”
esclamò il giudice.
Harry:
“Sì. Ma io non ho mai voluto né
fama, né gloria, né donne.” risponde
secco.
Skeeter: “Vero, ma
rinuncerebbe a fama,
notorietà e tutto questo per essere un ragazzo normale? Lo
farebbe
davvero?”
Harry:
“Sì. Rinuncerei a tutto questo
per riportare in vita i miei genitori, per riportare in vita Sirius e
Remus e Tonks.”
Rita Skeeter lo guarda e
dentro di sé
dice Che stupido ragazzo!
La Rowling invece lo guarda
con gli occhi
lucidi. E' fiera del ragazzo che ha dato alla luce e che ha allevato.
Giudice: “La difesa
ha concluso?”
Skeeter:
“Sì, sì” mormora confusa.
Giudice: “Che
l'accusa chiami il
secondo teste.”
E nel frattempo Harry
è portato via fra
lo stralunato e l'impazzito e la giuria lo scruta pietosamente.
* Teste n° 2 *
Ginevra Weasley
Hermione: “Allora,
signorina Weasley,
cosa puoi dirci riguardo il tuo rapporto con la scrittrice?”
Ginny: “Vorrei
subito sottolineare che
dalla prima pagina del libro, sembro una assatanata ammiratrice di
Harry. Le persone normali non mandano quei bigliettini schifosi che
io ho mandato ad Harry quando era stato male per il braccio che
cantavano San Valentino di qua e di là. Io non l'avrei mai
fatto. In
più, nei primi tre libri sono una specie di fantasma che
diventa
rosso se Harry mi chiede 'Mi passi la forchetta?' e poi passo a darla
a qualsiasi uomo sulla terra dal quarto libro in poi, a cominciare da
Micheal Corner. Ma dico, l'avete visto Micheal Corner?
Non
finisce qui, comunque. Mi ha riempito di fratelli e di una specie di
gorilla -indica Ron- insensibile che tenta di farmi fare tutto quello
che vuole lui. Vorrebbe decidere con chi esco, quando, come,
perché...-”
Hermione:
“Sì, signorina Weasley, ma e
del suo rapporto con Tom Riddle, cosa ci dice?”
Ginny si rabbuia e nasconde la
testa fra
la folta chioma di capelli rossi.
Hermione: “Signorina
Weasley?”
Ginny: “Ora
rispondo. All'epoca avevo
solamente 11 anni. Ero ingenua sì, ma non così
scema da mettermi a
scrivere dentro un diario quanto amavo Harry! Oddio, sì,
magari
l'avrei fatto comunque, ma mi sarei accorda che non era normale che
il diario mi rispondeva, no? avrei capito che c'era qualcosa che non
andava, sono così ingenua? E
soprattutto non sono così scema
da non andare dal preside a dirgli che ho vuoti di memoria. E' stato
un periodo orrendo. Ero posseduta da quel mostro, frutto della sua
mente perversa, mi guidava in ogni azione, mi aveva
stordita...-”
Giudice: “Va bene
abbiamo capito. Che
la difesa controinterroghi.”
Skeeter: “Signorina
Weasley, non crede
che la signora Rowling abbia contribuito a farla crescere
interiormente? Non crede che quel suo cambiamento repentino non sia
dovuto agli avvenimenti che hanno segnato la sua vita?”
Ginny:
“No.” risponde secca.
Skeeter:
“No?”
Ginny:
“No.”
Skeeter:
“No?”
Ginny la guarda strano:
“No!”
ribadisce con più ferocia.
Giudice: “Abbiamo
capito. Proceda,
avvocato.”
Skeeter: “Non credo
che lei non si sia
divertita durante le numerose relazioni che ha avuto con i fidanzati,
non è vero? O lo nega?”
Ginny la guarda con rabbia.
“Mi sono
divertita, come ogni adolescente.”
Skeeter: “Un
adolescente normale non va
in giro a darla a tutti se non ne ha voglia.”
Ginny: “Ma io ne
avevo voglia!”
Cala il silenzio nella sala.
Molly
trattiene il respiro. Ron tira un pugno sul muro. George ride
all'impazzata.
“Che
orrore!”
“Che
putt...-”
Skeeter: “Io ho
concluso.” dice
soddisfatta guardando gli occhi rabbiosi di Ginny.
Hermione rolla gli occhi,
infastidita da
quella pecca nella costruzione dell'accusa. Ma tanto non sarebbe
stata di certo quella a fermarli.
“L'accusa chiama il
terzo
teste: Rubeus Hagrid.”
NdA
Qui
si conclude la parte finale del primo pezzo. Non so quanto lunga
verrà, devo ancora decidere bene. E' da notare che sebbene i
personaggi siano morti, questi saranno presenti al processo,
perché
sono da considerarsi degli attori che hanno impersonato la parte dei
protagonisti. Quindi verranno interrogati anche Sirius, Remus, Tonks
ecc.
Spero
che vi sia piaciuta,
Mahoney*
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