Titolo: Operation: Screw the WhiCo
Serie: White Collar
Rating: PG
Genre: Commedy
Character: Neal Caffrey, Peter Burke, Diana Lancing, Clinton Jones
Pairing: PeterxElizabeth (implicit)
Warning: SPOILER (lieve)
Conteggio parole: 903
Note: Questo telefilm mi sta dando alla testa ed il finale della
puntata 2 della seconda serie mi ha ucciso. Neal che saltella con la foto
incriminata canticchiando è imperdibile XD. La fic comunque si pone più o meno
nella seconda serie, nel periodo giusto, in un luogo a caso nella città di New
York. Chiaro, eh *_*"?
Comunque questa volta lo slash non c'è davvero... anche se è implicito che quei
due si amino e roba del genere *_*".
Disclaimers: I personaggi di White Collar sono degli aventi diritto.
Flashfic basata sull'episodio 2x02 - Need to know
.Operation: Screw the WhiCo.
Tic-tac.
Il
tempo passava, bastardo ed inesorabile.
I
polmoni reclamavano aria e le gambe si stavano facendo sempre più pesanti.
Non
sapeva quanto ancora sarebbe riuscito a tenere quel ritmo, ma era giovane
diamine!, era riuscito a scappare per tre interi anni alla caccia serrata
dell'FBI (all'insistenza di Peter!) e si convinse di avere abbastanza fiato per
fare gli ultimi chilometri che lo distanziavano dal luogo designato per
l'operazione “Screw the WhiCo”.
Mentre
stringeva tra le dita la ventiquattrore, cercò di trovare la forza necessaria
per andare avanti. Pensò a Peter, al fatto che lo stessero tutti aspettando e
che non poteva deludere il Bureau. Non quando, dalla riuscita dell'operazione,
sarebbe dipeso l'approvazione di Peter.
Doveva
resistere solo un'altra manciata di minuti.
Poi
tutto sarebbe finito.
Nel
luogo designato, i federali avevano già predisposto i primi preparativi, ma
senza la valigetta che Neal portava con sé tutto era inutile.
Jones
scosse il capo, rassegnato, portando le mani alla nuca quasi interamente rasata.
«Non
farà in tempo...» mormorò a denti stretti.
Maledizione.
Ma
proprio quando gli agenti stavano per gettare la spugna, la voce del falsario
rimbombò nella stanza e la sua figura si mostrò sulla porta: «Ci sono, ci sono!»
Diana
fu la prima a corrergli in contro.
«Neal,
finalmente! Possibile che devi sempre arrivare all'ultimo momento?»
Lo
raggiunse e cercò nel suo sguardo una prova che le avrebbe permesso di capire
che era riuscito a seguire il piano.
«Appena
in tempo, eh?» Neal ansimava, ma questo non gli impedì di mostrare un sorriso
pieno di un'arrogante soddisfazione. Ce l'aveva fatta, non contava nient'altro.
«Presto, abbiamo poco tempo.»
Pochi
minuti dopo, tutti i tasselli che servivano per portare a termine l'operazione
stavano andando al loro posto grazie ai pezzi di un'enorme fotografia che Neal
aveva nascosto nella ventiquattrore. Ogni dettaglio combaciava come in un puzzle
-perfino Mozzie avrebbe approvato la perfezione con cui tutti i pezzi andavano
incastrandosi tra loro- ed il piano si avvicinò alla parte più delicata: la
fine.
Appiattito contro la parete e nascosto dietro la porta, cercando di captare ogni
rumore proveniente dalle scale, Jones era in all'erta. Non passò molto, che
sentì un rumore di passi proveniente dalle scale che portavano alla stanza.
L'uomo
che stavano aspettando era arrivato.
«In
posizione.»
Diede il segnale e gli agenti trattennero il fiato, portando istintivamente le
mani alla fondina delle pistole, anche se sapevano perfettamente che, questa
volta -per la gioia di Neal-, non sarebbe stata necessaria alcuna arma.
Nel
momento in cui l'uomo entrò gli agenti uscirono allo scoperto circondandolo per
impedirgli ogni via di fuga.
Sentendosi in trappola, estrasse l'arma d'ordinanza puntandola avanti a sé, con
la canna rivolta dritta-dritta tra gli occhi di Neal che ingoiò un: «Giuro che
non è stata mia l'idea!»
Di
fronte a lui, pistola alla mano, l'agente speciale Peter Burke fissava incredulo
i suoi colleghi e, alle loro spalle, l'enorme fotografia che tappezzava quasi
un'intera parete e che lo ritraeva con quegli orribili baffetti che il falsario
aveva definito alla Mario Bross.
A
caratteri cubitali e colorati, sotto la foto, spiccava la frase: Happy Bday,
Boss.
«Che
cosa vi è saltato in mente?» fu l'unica cosa che riuscì a boccheggiare Peter,
prima che un'ondata di “Buon compleanno!” lo travolgesse in pieno, lasciandolo
per qualche istante stordito; poco per volta, però, le labbra iniziarono ad
arricciarsi in quel suo tipico sorriso che portava anche l'occhio destro ad
assottigliarsi, il capo a reclinarsi di qualche grado e le labbra sottili a
schiudersi.
«D'accordo, è stata una bella sorpresa.» concesse, ringraziando i presenti con
un semplice sguardo, per poi tornare a guardare la vergognosa gigantografia.
Iniziava ad avere la pessima sensazione che da un momento all'altro, dal
soffitto, sarebbero caduti decine di funghetti da sconfiggere saltandoci sopra,
ma fece finta di niente.
«Allora, chi devo ringraziare per la fotografia, eh?» domandò e,
contemporaneamente, tutti gli agenti si ritrovarono d'accordo nel fare un passo
indietro e indicare il giovane falsario, l'unico ad essere rimasto fermo,
nervosamente sorridente, a chiedersi dove fossero le vie di fuga.
«Neal.»
pronunciò Peter, scandendo le lettere una ad una.
«Peter.» soffiò il più giovane.
«Dovevo
immaginarlo.»
«Dici
che è sufficiente un “cento di questi giorni”, per farmi perdonare?»
Il
federale fece una pausa, fingendo di pensarci sopra, ma quando lo sguardo
ritrovò quello birbante del falsario, la risposta fu ovvia.
«No.»
«Lo
temevo. A mia discolpa, posso dire che è stata Diana a proporre di farla
stampare così grande.» mentì e la cosa gli valse una silenziosa minaccia dalla
donna, mentre Peter sospirava, ruotando gli occhi al soffitto, trovando perfino
quello tappezzato di orribili fotografie Bros!Peter.
«Quando
lo racconterò ad El, come minimo mi prenderà in giro anche lei.»
«Oh
Peter, non devi preoccuparti, ci sto già pensando io.» miagolò sornione Neal,
puntando l'obbiettivo della telecamera del cellulare verso l'uomo e poi facendo
una breve panoramica del luogo «Mi raccomando, Elizabeth, appena puoi
raggiungici.» chiocciò infine alla donna che aveva videochiamato e che
rispondeva con una risata ed un “Peter, non capisco perchè hai voluto bruciare
tutte le altre foto in cui avevi i baffi, eri così... carino♥!”
«Cosa?
Che... Ma... e quello quando l'hai tirato fuori? Neal! E smettila di riprendere!
Elizabeth, smettila di rispondere alle chiamate di Neal e tu smettila di
chiamare mia moglie! Basta ho detto! No, le foto no! CAFFREY!»
Non
c'era alcun dubbio: l'operazione Screw the WhiCo era stata un pieno
successo.
.THE END. |