In your shadow I can shine

di Gio_Anna
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“ TOKIO HOTEL IN CONCERTO!!! ” così diceva il giornale di oggi. Ma io ero qui, a casa mia. A leggere quello stupido giornale con le lacrime agli occhi. All’improvviso squilla il telefono: era Gio una mia amica anche lei aveva le lacrime agli occhi aveva letto il mio stesso articolo.

“ Anna, hai letto dei Tokio Hotel? ”

“ Si. E, Gio, io ci voglio andare. Non voglio perdere l’occasione di vederli! ”

“ Anche io!! Ma non abbiamo i biglietti, Anna. Come facciamo? ”

“ Beh, precipitiamoci subito a prendere i biglietti... Vengo a casa tua e andiamo! ”

“ Ok. Sbrigati. ”                                                         

Attacco il telefono. Dopo un po’ arriva Giorgia.

“ Gio, il concerto è domani. Speri davvero che troveremo due biglietti? ”

“ I biglietti per il parterre. Quelli non finiscono. ”

“ Dai rimani a dormire da me sta sera? ”

“ Si! Però prima i biglietti... ”

“ Quello è sicuro! Dai, Gio, se ci sbrighiamo li troveremo! ”

Ci dirigiamo correndo verso la biglietteria.

“ Ma dai sicuramente non li troveremo più... ”

“ Gio, sei sempre positiva, eh? ”

Finalmente il nostro turno: “ Due biglietti per il concerto dei Tokio Hotel di domani. Parterre. ”

Il bigliettaio prende i biglietti e ci dice: “ Ragazze siete fortunate! Erano gli ultimi due biglietti. ”

Non riesco più a respirare: una fortuna così, non si è mai vista. Giorgia rimane a bocca aperta, io intanto domando:

“ Grazie mille!! Quanto costano? ”

“ 80 euro. 40 ciascuno. ”

Mi avvicino a Giorgia e le dico all’orecchio: “ Cazzo, Gio, dimmi che hai 40 euro. ”

“ Si si, Anna li ho... Ti pare che non li ho portati ”

“ Scusa, ho paura che qualcosa potrebbe andare storto. ”

Paghiamo, prendiamo i biglietti e usciamo dalla biglietteria. Mi girava la testa dall’emozione.

“ Anna tranquilla sono solo due biglietti. A proposito, sbrighiamoci a tornare a casa e a preparare i cartelloni! ”

Torniamo a casa mia, siamo emozionatissime. Non vediamo l’ora che arrivi domani. I cartelloni stanno venendo bene. Ridiamo, il tempo passa e si fanno le undici.

“ Oh cazzo le undici... domani ci dobbiamo alzare presto! ”

“ Andiamo a letto Gio, tanto i cartelloni sono finiti, due vanno bene. ”

“ Si si! Dai andiamo.. ”.

La mattina dopo alle 5 stavamo in piedi: dovevamo partire presto per arrivare davanti al palazzetto. Arriviamo alle 6. Già c’è tantissima gente ma per fortuna ci mettiamo proprio davanti ai cancelli.

" I cancelli verranno aperti alle 18 "

“ Tranquilla, Anna, che ne manca di tempo. Sono le 6 e mezzo del mattino " e scoppiamo in una risata rumorosa... a tal punto che alcune ragazze si voltano verso di noi. il tempo non passava mai, scorreva lentissimo…  Intanto dico a Gio:

“ Gio dobbiamo arrivare in prima fila, ce la faremo? ”

“ Ovvio! Correremo tantissimo ”







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