Titolo: Half Freedom
Serie: White Collar
Rating: PG
Genre: General
Character: Neal Caffrey, Peter Burke
Pairing: Peter/Neal (pre-slash)
Conteggio parole: 926
Disclaimers: I personaggi di WhiCo appartengono a chi di diritto
Missing
Moment dell'episodio pilota 1x01, si ambienta poco prima della fine, qualche ora
prima che Peter vada a casa a mostrare il regalo per El.
.Half Freedom.
Non ha
avuto tanto tempo per pensarci, gli eventi si sono susseguiti uno dopo l'altro
ed il fatto che ora sia un uomo libero (per metà) è passato in secondo
piano.
Ma
l'Olandese è stato catturato e la cavigliera è ancora alla propria gamba, con il
suo led verde acceso per sottolineargli che è una libertà fittizia quella che ha
ottenuto, ma ce l'ha, gli appartiene e farà di tutto per mantenerla.
Respira
a fondo l'ossigeno di una città incasinata come New York, standosene sul
terrazzo, al di sopra del caos, con una vista mozzafiato che gli permette di
osservare il sole che tramonta, portandosi via un altro giorno lontano dalle
sbarre della prigione.
Non si
accorge neppure di star sorridendo, almeno finché la voce di Peter non arriva da
dietro le sue spalle, cogliendolo di sorpresa.
«E'
bello il tramonto quando puoi vederlo dal vivo e non solo su di una cartolina,
vero?»
Non si
volta subito verso di lui, prima chiude gli occhi, raccogliendo nelle pupille la
luce di un sole che muore dietro ai grattacieli e poi piano ruota su se stesso,
portandosi dietro il sorriso nato da poco e riaprendo gli occhi ancora in parte
accecati dalla luce. La intravvede appena la figura dell'uomo, nella patina
biancastra che pian piano abbandona la propria vista.
«Allora
anche tu sai essere un uomo romantico, Peter.» commenta, beffardo, poggiandosi
alla muratura che circonda la terrazza.
«E' un
ruolo che ti lascio volentieri.» borbotta l'agente, piccato dal suo umorismo,
mentre avanza superando il tavolino, le sedie di ferro battuto ed il bricco del
caffè all'italiana, per raggiungere il balcone e appoggiarvici a propria volta.
Guarda in basso, verso la strada perché, differentemente da Neal che preferisce
tenere lo sguardo alto e aspirare all'Olimpo degli dei, lui è conscio di essere
solo un uomo e di avere doveri come tutti gli uomini.
«E
allora tu, che ruolo ti prendi?» indaga Neal, nel frattempo. Continua anche a
guardarlo, osservandone i movimenti, lo sguardo scuro, perfino le labbra sempre
arricciate in un'espressione che sa di cipiglio, serietà e orgoglio in quello
che fa. Che poi è anche quello che legge nella sua voce.
«Io mi
prendo il ruolo di chi mette dietro le sbarre i cattivi.»
Per
l'appunto, c'è orgoglio in quello che dice ed una punta di malizia, mentre con
la coda dell'occhio guarda verso il più giovane.
«E' un
ruolo che ti si addice.» commenta Neal.
«Anche
a te.»
Forse
un po' se lo aspettava che lo avrebbe detto e che avrebbero parlato di quello
che hanno fatto quest'oggi, insieme; ma non può negare di essere ugualmente
soddisfatto nel sentirglielo dire. Stupidamente felice, allo stesso modo di
quando pochi giorni prima ha messo piede fuori dalla prigione, sotto la custodia
dell'FBI, ma con le sue poche miglia di libertà al posto dei due metri quadrati
consentiti dalla cella.
«Neal.»
Ancora
una volta la voce bassa di Peter lo distoglie dai propri pensieri, la fronte si
aggrotta e gli occhi si specchiano in quelli dell'uomo. Si fissano a lungo, lo
fanno in silenzio e sotto un sole arancione che scivola via, lasciando il posto
alla notte, alle sue stelle e alla sua luna.
«Ci
sono altri tramonti che ti aspettano.»
Suona
banale, sciocco e teatralmente poetico, soprattutto se pronunciato dalla bocca
di Peter, però Neal deve ammettere che il gesto che segue ha tutt'altro sapore;
e chiude gli occhi, mentre la mano dell'agente affonda tra i capelli castani che
il truffatore non ha ancora avuto il tempo di tagliare come si deve -sono
davvero passati interi giorni dal suo rilascio? Gli sembrano soltanto poche ore-
e ne attira il capo un po' di più a sé, in un movimento istintivo che, tuttavia,
termina quasi subito.
In
cambio Peter riprende a parlare.
«Credi
che riuscirai a resistere?»
«Stiamo
ancora parlando dei tramonti?»
«Parlo
dei quattro anni.»
«Oh, i
quattro anni in cui apparterrò a te.» sorride, inarcando un sopracciglio con
aria sorniona «Dal romanticismo siamo passati ai doppi sensi, hai notato?»
«Non
sei divertente.»
«Un
pochino, dai, devi ammettere che un pochino lo sono. In fondo è anche per questo
che ti piaccio.»
Per
qualche istante Peter boccheggia, più imbarazzato per la maliziosa lascivia
nella voce del truffatore che per la frase in sé.
«Sei...»
Egocentrico, narcisista, sbruffone... Qualsiasi aggettivo scelga sa già che non
sarà sufficiente per descrivere Neal Caffrey, quindi lascia la frase a metà,
sospira pesantemente, incrocia le braccia al petto e scuote il capo, dandogliela
vinta.
Qualsiasi cosa sia Neal, ha ragione, è anche per quello che gli piace,
soprattutto ora che il truffatore annuisce senza reale motivo, puntando gli
occhi azzurri oltre il terrazzo, affondati chissà dove tra gli edifici della
Grande Mela e soffia un tranquillo «...Tuo». È semplice per la sua ovvietà, come
se non ci fosse nulla di male ad appartenere ad un agente dell'FBI, mettendo per
un po' da parte Kate e l'uomo con l'anello.
Peter,
a questo punto, non sa davvero cosa dire. Tutto quello che gli viene in mente è
in contrasto con il proprio carattere, la propria fedeltà e in maniera
strampalata, perfino con il proprio lavoro.
Quindi
alla fine annuisce soltanto, tornando a propria volta a guardare la strada e
scompigliando in un gesto veloce i capelli dell'altro.
«Per
quattro anni.» mormora tra sé.
«Per
quattro anni.» conferma Neal.
Quattro
anni al servizio dei buoni, a sottostare alle loro regole e a resistere alle
tentazioni che hanno portato il truffatore in prigione. Quattro anni sono
lunghi, sembrano un'infinità, ma per tutto quello ne vale la pena.
.THE END. |