Non sapevo nemmeno se pubblicarla, questa. Come ho già
detto, l'ispirazione mi è venuta mentre avevo birra e Porto Sandeman in
circolo, e rileggendola mi sembra... già sentita. Ho la stessa
sensazione di McCartney la mattina che si è svegliato e si è messo a
suonare "Yesterday" già bell'e pronta. Quindi se avete letto qualcosa
di simile da qualche altra parte, avvisatemi, e mi cospargerò il capo
di cenere.
A Maggio le mani più umili staccano le spine
dai gambi delle rose, perché altre mani superbe non si pungano. Ginevra
è in sella al suo candido cavallo, splendidamente adornata dal frutto
di quel triste lavoro. Passa tra la folla festante come una dea,
ridendo spensierata. Poco importa che nel rosso dei petali si nasconda
il sangue altrui: la primavera è giunta al suo fulgore, e gli occhi di
Lancillotto sono fissi nei suoi.
"Siete voi la rosa più bella, mia regina"
"Un giorno sfiorirò anch'io, e smetterete di guardarmi in questo modo"
Ma si sbaglia. Quanto si
sbaglia. |