La Prova del Drago

di L_Fy
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PROLOGO

Una discreta folla di persone sostava sulle rive paludose e infide del lago Atanasovsko, in Bulgaria: agli occhi di qualunque persona normale la cosa sarebbe apparsa per lo meno bizzarra, visto l’ambiente ostico e senza attrattive che presentava la giornata piovosa e bigia. Tuttavia, nessun occhio babbano poteva scorgere l’andirivieni eccitato di maghi e streghe che, convenientemente avvolti in pesanti mantelli, accompagnavano i propri preziosi rampolli al piccolo e anonimo molo da cui sarebbero partite le barche che avrebbero portato gli studenti vecchi e nuovi ad iniziare un nuovo anno scolastico presso la scuola di magia e stregoneria di Durmstrag. La nebbia avvolgeva gli arbusti rinsecchiti e le caviglie delle persone, una nebbia gelida e grigia che da sola bastava a mortificare la giusta eccitazione del primo giorno di scuola. Gli studenti più anziani, che già conoscevano a menadito la procedura, sapevano bene che di lì a poco avrebbe anche iniziato a piovere: una pioggia fine e diaccia che avrebbe reso solo più cupo e sinistro lo specchio del lago, come ad ammonire che quello che si apprestavano a vivere sarebbe stato davvero un anno poco piacevole. Gli studenti si potevano riconoscere subito dalla foggia severa e antiquata delle loro divise: lunghi mantelli grigi trattenuti da alamari di cuoio e bordati di pelliccia svolazzavano irrequieti senza tuttavia permettersi niente di giocoso o allegro: la sobrietà era la parola d’ordine a Durmstrag, concetto che i suoi abitanti imparavano prima ancora di aver messo piede sui duri pavimenti di sasso della scuola.

Una figura solitaria sostava sul molo, dritta e immobile come una statua. La sua postura, regale e scostante senza tuttavia accennare un movimento, sembrava essere altezzosamente naturale. In realtà c’erano voluti anni di duro apprendistato per apparire così nobilmente indifferenti quando una ridda di sensazioni confuse agitava la mente del proprietario. O meglio, della proprietaria, nel nostro caso. Nemmeno gli occhi, scuri e insondabili, tradivano la minima emozione e se non fosse stato per l’aspetto ribelle e vitale dei riccioli neri che si agitavano intorno al suo viso, la giovane donna avrebbe potuto benissimo essere una statua di pietra. Ma non lo era. Oh, no, non lo era affatto.

"Un altro anno" stava pensando la ragazza, cupamente "Un altro anno con Karkaroff e Valenskij attaccati come zecche pustolose ai miei stivali. Non ce la posso fare"

Un gufo sbucò dalla nebbia sul lago e con un’elegante planata le si posò su una spalla: dopo aver distrattamente carezzato il becco dell’animale con un dito, la ragazza srotolò la pergamena legata alla sua zampa e ne lesse il contenuto con crescente rassegnazione. Con il tono arrogante e autoritario che gli era intrinseco, l’eminentissimo preside Karkaroff la informava che anche quell’anno era stata designata come Maestra di Cerimonie per gli studenti del primo anno. Ben lungi dall’essere un titolo di merito, quel ruolo significava dover guidare una delle barche piene di nuovi studenti fino al centro del lago, evocare le nebbie con una formula magica che, se eseguita nel modo sbagliato provocava un’immediata e poco elegante decapitazione, e attendere che venisse espletata tutta la cerimonia di Smistamento, sotto la pioggia e col vento gelido che strappava la pelle. Come minimo, quello che la aspettava era un raffreddore coi fiocchi e l’accusa di inettitudine se qualcosa fosse andato storto per qualsiasi motivo. Questo per farle capire subito cosa l’aspettava in quell’anno scolastico: di essere messa alla prova, sempre e comunque, e che ogni sbaglio avrebbe pagato un prezzo salato. Caro, carissimo preside Karkaroff.

"Un altro anno" pensò di nuovo come per rendere reale un incubo intollerabile "Ma è anche l’ultimo, se Merlino mi assiste"

* * *

E’ credenza comune che la migliore scuola del mondo magico sia la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. In realtà, una certa megalomania prettamente inglese ha influenzato il pensiero popolare. Per gli addetti ai lavori, per coloro, cioè, che possono valutare con cognizione di causa la preparazione degli studenti che terminano gli studi, è indubbio che la migliore scuola del mondo magico sia la scuola di magia e stregoneria di Durmstrang. Hogwarts, a dire il vero, non è nemmeno la scuola più antica del mondo magico, primato che spetta di nuovo alla scuola di Durmstrang: Salazar Serpeverde in persona, uno dei maghi fondatori della scuola inglese, fu lui stesso studente di Durmstrang per breve tempo, durante il suo tirocinio di Pozioni Mistiche Avanzate; la famosa Dama del Lago, regina di Avalon, imparò alla scuola di Durmstrang il segreto di evocare le nebbie tra cui nascondere la sua isola. I più brillanti maghi dell’ultimo ventennio contano come minimo un diploma di M.A.G.O. a Durmstrang; i migliori giocatori di Quiddich hanno fatto almeno un tirocinio a Durmstrang per l’apprendimento del Volo Acrobatico; i ministeri del mondo magico pullulano di diplomati a Durmstrang come un cane pullula di pulci. Eppure, tutti considerano Durmstrang un istituto frequentato da maghi rozzi e triviali, più dediti alla bassa manovalanza che ai lavori di concetto. Non c’è niente di più falso in tutto ciò: la prerogativa della scuola bulgara e dei suoi studenti è quella di non rendere nota la loro superiorità, principalmente a causa di un retaggio di antichi e nobili princìpi, ma anche (o forse soprattutto…?) perché gli studenti di Durmstrang tendono in genere a voler "gestire le fila" dall’ombra…

Un esempio che vale per tutti: il capo dello stato maggiore dell’Europa Magica Unita è un baffuto mago belga dallo stomaco prominente diplomato a Beauxbaton: ma i suoi consiglieri, coloro che varavano e approvavano le nuove leggi valide per tutto il mondo magico, sono tutti studenti di Durmstrang.

Gli studenti che intendono frequentare questa scuola sono destinati a sette anni di durissimo lavoro, sempre che si venga accettati dopo la selettiva prova di ammissione che richiede, innanzi tutto, un pedigrèe di sangue nobile di almeno quattro generazioni: nei tempi moderni, con il moltiplicarsi di maghi e streghe mezzosangue, questa selezione non è vista di buon occhio, ma rimane comunque uno dei capisaldi del regolamento scolastico. Eppure, Durmstrang fu la prima e unica scuola ad accettare e tutelare studenti vampiri e licantropi: la vicinanza con la Romania, terra di nobilissime e antichissime famiglie di vampiri, favorì sicuramente questo anomalo sviluppo e giustificò anche la possibilità di far possedere agli studenti come Famiglio (generalmente gufo, gatto, rospo o ratto) anche un pipistrello, un ermellino o un serpente (che non fosse un esotico pitone o razze similmente ingombranti).

Una volta accertata la nobiltà di natali degli studenti, la prova di ammissione richiede poi la conoscenza di almeno due lingue: il romeno antico e il latino. Durmstrang accoglie principalmente studenti provenienti dall’Est europeo, dalla Germania alla Siberia passando per i paesi baltici: la scelta di una lingua comune, ricaduta sul romeno, non fu forse la più felice, ma, come tutte le regole della scuola, venne e viene tutt’ora rispettata come un dogma.

Per essere accettato a Durmstrang, riassumendo, lo studente deve essere un mago o una strega purosangue e conoscere alla perfezione due lingue morte da millenni: in più, deve essere in grado di pilotare una scopa a occhi chiusi nel famigerato Bosco di Querce Oscillanti della scuola, deve possedere un campionario di almeno dieci pozioni preparate dal proprietario, deve saper cavalcare thestral e unicorni e sapere almeno impugnare una Spada Magica (e chi pensa che quest’ultima sia una cosa da poco, evidentemente non ha mai dovuto maneggiare una autentica Spada Magica…).

Una volta ammessi alla scuola, gli studenti vengono assegnati ad una delle tre Torri dopo l’insindacabile giudizio dello Specchio Smistatore: la Torre dei Lupi, la Torre delle Aquile e la Torre dei Draghi accolgono gli studenti nelle loro fredde e buie dimore per tutti i sette anni di scuola. Una volta a Durmstrang per gli studenti comincia un vero e proprio calvario: oltre alle classiche materie scolastiche (Storia della Magia, Trasfigurazione, Pozioni, Cura delle Creature Magiche, Difesa Contro le Arti Oscure, ecc ecc) dovranno affrontare prove di Forgiatura dei Metalli Nobili, Malìa Trascendentale, Maledizioni Antiche, Occlumanzia e l’inutile ma pur sempre divertente Lingua dei Troll.

Alla fine di ogni anno scolastico, gli studenti affrontano prove durissime su tutte le materie e vengono giudicati da una commissione esterna (più volte i professori della scuola di Hogwards hanno fatto parte di tale commissione).

Questa, grazie a Merlino, è una di quelle regole che l’attuale preside Karkaroff (affettuosamente denominato "puzzide Caccaroff" dai suoi adorabili studenti), non è riuscito a cambiare ed è forse l’unica regola che ha permesso al genere femminile di frequentare la scuola. In realtà Igor Karkaroff voleva addirittura proibire l’iscrizione a tutte le aspiranti streghe. Pur essendo un ottimo mago dalle potentissime capacità, è probabilmente il peggior preside che la nobile scuola di Durmstrang abbia mai avuto: misogino oltre l’inverosimile, fa di tutto per rendere la vita difficile alle (ormai pochissime) streghe iscritte alla sua scuola. Solo chiedersene il perchè è motivo di espulsione visto che Karkaroff ha fatto della legimanzia la sua arte principale.

Comunque, attualmente le streghe a Durmstrang sono ancora ammesse: per disgrazia o per fortuna? Per le testarde studentesse che, armate di pazienza e di indomita cocciutaggine continuano a frequentare al scuola, è una fortuna. Ma non sempre la pensano così.

Ferma sotto il cielo cupo e piovoso sulle rive del lago Atanasovsko, avvolta nel suo mantello di pelliccia con la coccarda argentata della scuola ricamata sul cappuccio, Costanza Malatesta, studentessa al settimo e ultimo anno della scuola di magia e stregoneria di Durmstrang pensa con cupa rassegnazione che essere stata ammessa a quella maledetta scuola è stata la cosa peggiore che le sia mai capitata in tutta la vita.

 

 

 

NOTE DELL’AURICE:

Mi scuso in anticipo per il prologo lungo e noioso, ma dovevo spiegare in quale ambiente si svolgerà la storia. Confesso di aver peccato un po’ di megalomania (citare nientemeno che Avalon…), ma chiedo tuttavia ai gentili lettori un pizzico di condiscendenza e la voglia di apprezzare la mia storia per quello che vuole essere: un’avventura nel mondo magico "presa a prestito" e rivisitata secondo le mie personali turbe psichiche. Commetterò sicuramente una marea di errori in questo scritto, in quanto pur essendo un’accanita lettrice delle opere della Rowlings tendo a dimenticare elegantemente i dettagli tecnici e le impostazioni di complemento del mondo magico da lei così meravigliosamente dipinto. Prego chiunque abbia voglia di continuare a leggere questa storia di farmi presente tutti i miei errori, che mi affretterò a correggere e di cui chiedo fin d’ora umilmente scusa.





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