2012 - La Fine del Mondo

di MeiroKangourou
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2012 - LA FINE DEL MONDO

 

 

 

Capitolo 1

2012: un numero, una data. E non è la prima che mi è saltata in testa.
Quei simpaticoni dei Maya hanno detto che proprio in questo fatidico anno accadranno le cose più terribili che l'umanità possa immaginare:

Gli oceani si prosciugheranno.
I terremoti porteranno la devastazione sulla Terra.
Il mondo intero sarà distrutto.
Il TG1 sarà affidato a Luca Giurato.

Ca**o, non è una bella prospettiva.
Ma forse è per questo che non ci ho mai voluto credere. Non riesco proprio a dare credito a queste baggianate, che non fanno altro che portare scompiglio e paura nell'umanità.
Voglio dire, già ci bastano “L'isola dei Famosi” e ca**ate varie, dovete proprio triturarci i cosiddetti anche con queste balle apocalittiche?
Comunque, è tempo di presentarsi:
ho 17 anni, mi chiamo Orazio (poteva andare peggio, che so... Trismegisto?), e sono uno scettico al 467%.
Non ho creduto mai a nulla, nemmeno quando mi hanno detto che avevo lasciato la bombola del gas aperta.
Poi è esplosa la casa, ma vi racconterò questa storia un'altra volta...

Comunque, per adesso vivo al 135° piano di un palazzo al centro di una frenetica metropoli: il lato positivo è che qui non arriva lo smog della città; quello negativo è che devo farmi 35.656.352.320 gradini ogni giorno.
Come? L'ascensore, dite?
Ah, già: avevano detto di aver montato un comodo ascensore.
MA IO NON CI CREDO.

Toc! Toc, toc!
“È permesso?”

Quella che sta entrando in questo momento è Saga, la mia migliore amica. Ed è l'unica persona al mondo alla quale io creda sulla parola.
O meglio, fino ad un certo punto... sapete, lei si fa influenzare molto da tutte queste sciocche credenze; una volta ha deciso di parlare alle sue piante, perché aveva sentito che così sarebbero cresciute più rigogliose:
una delle piante è morta dopo 35 secondi, un'altra è passata a miglior vita dopo una lenta agonia, e l'ultima si è suicidata. Con un pesticida scaduto.
Ma che volete farci, alle piante non piace sentire la trama di Beautiful.

“Ah, sei tu, Saga... accidenti, che brutta cera! È successo qualcosa?”
“Ma porco il mondo, e me lo chiedi pure? Ogni volta per venirti a trovare devo scalare mezzo bilione di gradini, cosa vuoi, che sia felice e pimpante?”
“Ma senti chi parla! Sei sempre tu a salire fin quassù! Perché non mi chiami, quando vuoi vedermi? Così tu mi aspetterai all'ingresso e sarò io a scendere!”
“E me lo dici solo ora, testa di *********?”
“Ma non potevi pensarci tu, razza di **** *********?”

Sì. Non sembra, ma siamo amici. E lei è la mia migliore amica.
Vi lascio immaginare come siano le altre.
Ma Saga era venuta fin quassù per un motivo davvero importante. Doveva dirmi qualcosa che la tormentava: e siccome non si trattava di un alcolizzato ambidestro che cercava di ucciderla con una spranga arrugginita, il motivo era semplice da intuire:

“È finito Beautiful?”
“No!”
“Oh.”

Hm. Forse non COSÌ semplice da intuire. Ma avevo un asso nella manica:

“Ah... vuoi convertirti al Rastafarianesimo?”
“No!!!”
“Eh, ma allora può essere qualunque cosa!!”
“Senti, sta' un attimo zitto e ascoltami! Ho incontrato un ragazzo, poco fa... mi ha detto qualcosa di scioccante! Riguarda... riguarda...”

Riguarda? E poi? Si blocca lì? Comunque, qualunque cosa stesse per dire, avevo la sensazione che stesse per sparare qualche frase su quelle baggianate di cui discutevo all'inizio, come...

“...la fine del mondo!!!”

...sì, come la fine del... EH?!?

“S-Saga! Ho capito bene? Fine del mondo? Oh, ci risiamo... Non ti ricordi?”
“Uh? Cosa?”
“Da quando esiste l'uomo sulla Terra, hanno predetto almeno un migliaio di apocalissi... avevano detto anche che la Terra sarebbe finita il primo gennaio 2000, no? Beh, l'unica cosa che è finita quel giorno è stata la carta igienica. E non è stata una bella esperienza.”
“Sì, sì... ma stavolta è vero!! La mia fonte è certissima!”
“Sì, come no...”

La stavo snobbando. Come al solito, su questi argomenti non le credevo. Ma forse... sì, forse quella volta avrei fatto bene a crederle. Oppure no? Ero così confuso... non è da me pensare che certe cose siano vere, eppure avevo la strana sensazione che valesse la pena ascoltarla fino in fondo.
E questa strana sensazione mi faceva rivoltare lo stomaco.

Ah, no: a farmi rivoltare lo stomaco erano i ravioli di ieri sera.
Che volete farci, erano buoni quando li ho comprati al supermercato... ma il tempo di fare tutti quei gradini per potarli a casa sono scaduti.

Eh sì, forse dovrei iniziare a credere che ci sia un ascensore...





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