Non ti curar di lor…
Insultata.
Le
guance le si imporporarono per la vergogna, incapaci di dimostrarsi
indifferenti davanti allo scherno degli altri Mangiamorte.
Ma,
in realtà, non era di loro che Bellatrix Black si curava.
Perché
fu la Sua
risata gelida a ferirla come un ferro arroventato.
Derisa.
Dal
suo stesso Signore, colui che non avrebbe mai voluto deludere.
**
Guardò
la sorella.
Ora
incapace di tenere alto quello sguardo che una volta era stato
così fiero.
Osservò
suo nipote.
Un
pavido ragazzo privo di determinazione.
Pensò
alla Metamorfomaga data in sposa ad un Lupo Mannaro.
Senza
remore.
E
provò una rabbia incontenibile nel constatare come la
famiglia Black fosse ormai solo il pallido ricordo – anzi,
nemmeno quello – di ciò che era stata in un
glorioso passato.
Un
passato in cui nessun Black avrebbe osato contaminare il proprio sangue
magico con una bestia, o avrebbe avuto necessità di
abbassare il capo per le subdole risa di un manipolo di pezzenti.
**
Anche
se Bellatrix non ebbe il coraggio di puntualizzarlo, non
c’era alcun bisogno che il Signor Oscuro le chiedesse di
rimediare.
Sapeva
già cosa andava fatto.
Torturando
una ciocca dei suoi folti capelli color ebano, Bellatrix
capì che avrebbe dovuto cominciare a fare pulizia a partire
dalla propria stirpe.
Una
stirpe ormai non più davvero
nobile, poiché deprivata del lustro di un tempo.
E
l’idea di passare sopra a tale scandalosa verità
divenne all’improvviso assolutamente inammissibile.
Era
giunto il momento di eliminare le impurità.
**
Abbraccia tua figlia ogni volta
che ne avrai l’occasione, traditrice del tuo stesso
sangue…
Perché presto uno di
questi sarà l’ultimo patetico atto
d’affetto che tu potrai condividere con lei.
Lei, che non vedrà la
fine della nostra battaglia.
E questa non è
semplicemente una minaccia.
È un giuramento.
**
È paura
ciò che leggo sul tuo viso, amata sorella.
Ma io non lascerò che
il terrore di veder tuo figlio fallire sradichi la tua statuaria
tenacia.
Mi manca la tua sicurezza
altera…
Minata dagli errori del tuo
miserabile marito.
E un pensiero scomodo prende
forma nella mia mente…
Sarai ancora capace di servire
il tuo Signore?
No, non voglio mettere in dubbio
la tua lealtà.
Ma ho come la sensazione che tu
non lo adori abbastanza.
Che tu non sia affatto disposta
a sacrificare tutto per lui.
Cerco di dimenticare queste
titubanze.
Perché, se fossero
vere, allora anche tu saresti un ostacolo alla riconquista della nostra
aristocratica integrità di sangue e pensieri.
Allora, anche tu non potresti
vedere la fine di questa guerra…
*******
Risi
sguaiatamente, incurante del clamore della battaglia che mi circondava.
Forse
perché combattere non mi aveva mai spaventata.
Eppure,
oltre al disprezzo per quella misera donna, sentii
un’emozione diversa farsi strada contorcendomi le viscere.
Inquietudine.
All’improvviso,
realizzai che il suo sguardo mi spaventava.
Vidi
nei suoi occhi quello stesso brillio che avevo scorto in quelli di mia
sorella.
E
in quelli di Andromeda.
{Indegna di essere considerata
sorella}
E mi tornò in mente un altro episodio.
Anche quella volta vidi lo stesso sguardo…
{Urla strazianti di donna.
Torturata fino allo
stremo.
Nonostante tutto, ancora resiste.
Le sue labbra non sputano altro
che grida di sofferenza.
Continuo ad infliggerle dolore.
Ingenuamente convinta del fatto
che finirà per svelare il segreto che stiamo cercando di
estorcerle.
Martoriata fino alla follia.
Mi chiedo come faccia a
resistere}
Ma
solo quando percepii il fiotto di luce verde colpirmi in pieno petto
capii cosa aveva animato quelle donne.
La
verità di tale intuizione si riversò in me con
devastante prepotenza, e mi ritrovai sommersa in un abisso sconosciuto.
E
morii così, in una cupa voragine di rimorso.
Forse, se
anch’io fossi stata madre…
Forse, esiste davvero il
potere dell’Amore…
******
Secoli dopo.
Un
fantasma vaga solitario in una landa deserta.
Imprigionato tra due mondi.
Attorno
alla figura traslucida, solo bianco.
È
neve, gelida quanto il suo tocco.
E
il fantasma ancora
si domanda cosa sia l’Amore…
E
ancora non
riesce a trovare risposta.
Eppure,
questa è più vicina di quanto lo spettro pensi.
Perché,
anche se non sono altro che due infami traditrici, trema per il dolore
di non poterle riabbracciare.
{Nonostante tutto, degne di
essere chiamate sorelle}
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Eccomi qua!! prima di
tutto, un infinitissimo
grazie a malandrina4ever, che con il suo contest mi ha dato la
possibilità di scrivere di un personaggio simile... E, per
la prima volta, sono quasi arrivata a provare pietà per lei.
E, per la prima volta, sono arrivata seconda - a triparimertioXD - in
un contest con anche premio supplementare, per lo stile**
Comunque, il tema dell'amore di una madre in rapporto a Narcissa
(soprattutto) e Bella l'avevo già trattato in "La mia unica,
vera ragione di vita. E una disperata ricerca". =)
Ah, dopo aver scritto la storia ho scoperto che è stata
proprio Bella ad uccidere Tonks... Giuramento non violato=)
Ovviamente gradirei tantissimo ricevere qualche vostro comemnto,
consiglio etc...!!^^
Vi allego il papirico commento che avevo inviato a lei per spiegare il
perché di alcune scelte e la mia interpretazione e resa
della nostalgia, che era il tema cardine del contest (e quindi della
storia!):
Et
voilà!
Spero
che la one shot ti sia piaciuta…
Intanto
volevo allegare qualche spiegazione!
Prima
di tutto, è stata la lingua inglese a ispirarmi la prima
parte di questa storia, perché ci sono due diverse parole
per tradurre nostalgia: homesick (nostaglia di casa, e di tutto
ciò che ruota attorno ad essa, dalla famiglia agli amici) e
nostalgia (‘nostalghia’), riferita alla nostalgia
del passato…
Ecco,
nella prima parte della storia la ‘nostalgia’ la fa
da padrona, ed in modo assolutamente negativo (la nostalgia di un
passato glorioso è più che
un’ossessione, tanto che Bella sarebbe disposta ad uccidere
membri della sua stessa famiglia, e forse addirittura la sorella)
eppure nell’ultima parte compare anche l’
‘homesick’…
Questo
perché secondo me fino all’ultimo Bella
è stata incapace di provare davvero
‘homesick’, poiché – seppur in
grado di adorare - incapace di amare davvero… Probabilmente,
anche perché non è mai stata madre.
Quando
scrivo di personaggi negativi finisco sempre per trovare del buono in
loro… Ecco, con Bella avevo deciso di non farlo, e in
effetti all’inizio la storia si concludeva con i pensieri
della donna nei confronti delle due sorelle, e non c’era la
narrazione della sua morte.
Ma
così la storia aveva un che di banale, quindi ho provato a
continuarla e l’ispirazione mi ha suggerito come offrire a
questo personaggio un parziale riscatto...
Comunque,
Bella è pur sempre Bella, ed è per questo che
diventa fantasma: il suo rimorso (quello di non essere stata mdare, di
non aver imparato ad amare) è sincero, ma immaturo, informe,
quasi inconsapevole… E questo fa sì che lei abbia
delle ‘faccende in sospeso’, che la relegano a vita
sulla terra nella forma di uno spettro…
Forse,
un giorno riuscirà a risolverle=)
Ps
ho voluto lasciare piccole “pillole di riscatto”
quando Bella pensa alle due sorelle: ad Andromeda consiglia di
abbracciare la figlia, pur definendo l’atto patetico, e
considera Cissy come un’”amata sorella”,
pur sembrando quasi disposta a sacrificarla qualora necessario.
La
donna che emette urla strazianti è Alice Paciock, come avrai
immaginato, e ovviamente è Molly ad uccidere
Bella…
Alla
fine la Mangiamorte pensa ad entrambe le sorelle come
traditrici… Ovviamente deve aver scoperto che Voldemort
è stato sconfitto da Harry, e deve aver capito che Cissy ha
mentito al Signore Oscuro.
Per
quanto riguarda il titolo (dantesco, chiaro!), l’ho scelto
per analogia e per contrasto: 'Non
ti curar di lor' è riferito al fatto che Bella
cerca di non curarsi delle prese in giro dei Mangiamorte, ma non ci
può essere più nessun 'ma guarda e passa',
perché è giunta l’ora di fare pulizia
etnica…
Ecco qui! ed ora il fantastico giudizio (mai ottenuto uno
così buono!):
SECONDA CLASSIFICATA A PARI MERITO: Non Ti
Curar Di Lor - Isidar Mithrim
Grammatica: 10/10
Stile: 10/10
Caratterizzazione: 15/15
Originalità: 10/10
Trama: 10/10
Attinenza al tema (ovvero la nostalgia): 14/15
Gradimento Personale: 5/5
Totale: 74/75
Tu hai fatto un miracolo: mi hai fatto assegnare il punteggio massimo
nella voce gradimento personale...con una storia su Bellatrix.
Bellatrix che è il personaggio che odio di più in
assoluto. Ma non ho potuto fare a meno di restare letteralmente
stregata dalla tua storia, dalla tua Bellatrix perfettamente IC, a cui
sei riuscita a conferire tutto il fascino oscuro che le ha dato la
Rowling. Il tuo stile mi ha rapito e mi ha fatta
rabbrividire ed emozionare mentre leggevo una delle storie
più originali che io abbia mai letto. È originale
per le cose che dice soprattutto nella parte finale, quando parla di
quell’amore che può provare solo una madre e che
Bella non proverà mai, ma anche nella prima parte, quando
parli di cose che in sé non sarebbero originali in quanto
trattate spesso...bè riesci comunque a renderle tali, per il
modo in cui le dici, che è unico. Ed essere originali alla
fine è questo, dire cose che sono già state dette
mille e mille volte in un modo tutto nuovo e completamente diverso dai
precedenti. E tu l’hai fatto. La trama si sviluppa in maniera
perfetta e quel finale che hai deciso di aggiungere solo
dopo...bè hai avuto un’ottima idea. Dona un
qualcosa in più ad una storia già unica. Il modo
in cui hai espresso la nostalgia di Bellatrix è un
po’ particolare, diciamo che non è proprio il
sentimento che prevale in maniera assoluta su tutti, ma non cambierei
comunque una virgola della tua storia. Davvero i miei più
sentiti complimenti, hai sfornato un altro capolavoro^^
Per i banner, vi do il link perché ancora non mi sono
ripresa dallo sforzo inutile (e fallimentare) che ho fatto per
modificare la mia firma sul forum....
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9371228&p=15
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