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Tic.Tac.
È
il suono che farebbe l'orologio, se non fosse digitale – è
quasi mezzanotte e America si sta annoiando anche se all'inverno
mancano ancora parecchi giorni.
Gira
su sé stesso un paio di volte sulla sua nuova sedia,
sbuffando. Giappone sta già dormendo, e nemmeno Prussia è
a casa a curare il suo blog – lo scorre pigramente per la
quinta volta e le mutande di Austria continuano a troneggiare
impunite nonostante la colorita sfilza di commenti. Ungheria è
sempre stata una ragazza vivace.
Sospira;
dal salotto non arrivano più nemmeno il suono dei colpi di
pistola che trapassano la carne di russi e zombie; anche Tony è
andato a dormire.
Non
gli è rimasta che la televisione – non c'è
nemmeno suo fratello per fargli compagnia, una delle poche Nazioni
che abbia il suo fuso orario : Canada è andato a un barbecue o
qualcosa del genere.
Con
Cuba, poi.
Anche
se America aveva cercato di impedirglielo. Gentilmente.
Ma
lui si era intestardito: «Lo sai che giorno è oggi?»
aveva chiesto, esitante all'altro capo del telefono.
«L'undici
ottobre» aveva risposto America all'istante «C'è
una replica di Star Trek!»
Canada
aveva borbottato qualcosa di incomprensibile a bassa voce, forse
delle scuse, poi aveva attaccato.
America
guarda la collezione di dvd che ricopre la parete.
È
l'undici ottobre. E allora? Domani sarà il dodici, dopodomani
il tredici e a Halloween mancano ancora un paio di settimane.
Guarda
l'orologio al polso, sfavillante: anzi, ora è il dodici
ottobre. Non ci trova molto di straordinario.
Torna
a guardare i dvd; è da un po' che non vede un western.
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