VIVO
E' qua
che mi prenderò del tempo per essere veramente sincero con
me
stesso. In questo luogo mio. In questo luogo significativo e vivo.
Alto, dove soffia vento, un vento freddo capace di spazzare via tutti
i cattivi pensieri e le indecisioni. Chiarezza, mi fa chiarezza in un
baleno. Perchè è di questo che ho bisogno ora.
Guardarmi dentro. Perchè è da un po' che sono
confuso... e cosa ci vedo dentro di me, ora? Un volto, un nome, una
persona.
Akane
Tachibana.
E così
eccomi qua a parlarti anche se tu non sei presente e non leggi questi
miei pensieri. Ma che devo fare? Proverò a dirtelo... ci
riuscirò? Non so ma è ora che ho bisogno di
fartelo
sapere. Di buttare fuori i miei pensieri e di catturarli
così
come mi vengono. Ora tu non sei qua, lo sarai domani ma ora che mi
stanno nascendo queste riflessioni ed ho bisogno di inciderle non
posso fare altro che fare una cosa che non è molto da me:
scrivere. Anche se a pensarci fra me e Tachibana quello che non lo
farebbe sotto tortura sarebbe proprio lui. Che c'è di male?
Scrivere in fondo non farà male a nessuno, poi la
terrò
con me e gli dirò a voce queste cose perchè mi
piace
guardarlo negli occhi quando gli parlo, specialmente quando gli dico
cose importanti. Ci provo, ne ho bisogno, non voglio che poi mi
sfuggano per non tornare più, questo stato d'animo
è
così sottile e precario ma forte e urlante che non posso
ignorarlo e potrebbe anche non tornare più dopo. Devo
catturarlo. Carta e penna dunque. Mi siedo a terra contro la
ringhiera della torretta alta, il mio rifugio da sempre. Il mio posto
speciale. Un giorno ci tornerò con lui. Da soli.
'Questa
qua è per te, Akane, e anche se non è un
granché
ti volevo solo dire una cosa che era qui, in fondo a me... una cosa
che sapevo da tanto ma che forse era così nascosta in me che
non riuscivo a vederla. Voglio provare a tirare fuori tutto. Ammetto
di non essere il massimo in queste situazioni ma tutto sommato te lo
meriti. Voglio dirti quel che penso di te. Spero capirai, anche se
sei solo un idiota tonto ed ottuso!
E' per
te e avanti che lo sai di che cosa sto parlando, dai. Non sei poi
così tardo come fai credere agli altri. Posso immaginare la
tua faccia ora: la tua bocca starà assumendo quella posa
infantile a broncio che mi fa sempre ridere dentro di me. Quello che
ti dirò e che spero ormai avrai capito so che ti
farà
avere tante reazioni, ma non riesco ad immaginare quella finale; per
come sei fatto teoricamente ti piacerà un minuto e poi te ne
scorderai, ma in fondo non lo posso sapere. Sono forse troppo
coinvolto? Eppure sono convinto di essere fin troppo freddo e
controllato. In certe situazioni mi scaldo troppo e sono anche
impulsivo devo dire (anche se non quanto te), ma per altre sono
distaccato e scostante, calmo. Ho delle contraddizioni in me.
Però
non è di me che voglio parlare, sai che non lo sopporto.
Voglio parlare di te. Di come mi appari.
Perché
sei vivo, vivo così come sei, non ho una parola
più
diretta e sincera per descriverti. Solo quell'aggettivo ti calza e
riassume tutto quello che c'è in te e di cosa sei capace.
Quanta vita mi hai passato, mi hai dato tutta quella che avevi tu, me
la continui a dare, ora sono così cambiato grazie a te e a
questa vita di cui parlo, ma non lo fai solo con me, con tutti quelli
che ti circondano, hai restituito vite a tutti noi e non le chiedi
indietro mai. Non te ne rendi nemmeno conto. Non userò la
parola aiutare. Perchè non te la vedo addosso. L'immagine di
buon samaritano si addice a Kanemoto, non a te!
Come ho
detto restituisci vite e la mia sei riuscito pian piano a ridarmela.
Con la tua irruenza e insistenza. E sincerità.
Perchè
sei così, non lo fai apposta e non te ne rendi conto.
Si, sei
vivo per quello che sei, senza bisogno di parolone ricercate o
riflessioni profonde, non le capiresti nemmeno. Comprendi gli altri e
gli spiattelli in faccia la dura verità, poi gli tendi la
mano
per uscire dalla merda in cui sono. Sempre pronto, sempre ingordo di
esistere e di far tuo ogni cosa possibile che ti interessa lasciando
indietro quella che non ti piace e non ti merita. Veloce, sempre e
solo come vuoi, senza farti influenzare da nessuno, senza cambiare,
rimanendo sempre tu. Duro, ribelle, ficcanaso, impiccione,
rompipalle, ottuso, ingombrante a volte. Sincero e vero.
Vivo.
Questa
qua, dicevo, è per te che non ti puoi spegnere e non
è
che non ci riesci a spegnerti, semplicemente non hai tempo, devi
troppo vivere come meglio credi lasciando le domande difficili ed
esistenziali agli altri. Devi vivere e basta. Con tutto te stesso,
senza accorgertene, fino in fondo, sentendo di essere te stesso e
vivo, facendo solo quello che vuoi.
E' per
te questa qua, per la tua golosità che mi fa tanto ridere,
golosità non solo in senso letterale ma anche in senso
simbolico. Sei goloso della vita, delle esperienze, di arrivare fino
in fondo, di fare quel che ti fa sentire bene; non farai mai quello
che non vuoi. Non ti sazi mai, non ti dai mai per vinto, non la
smetti mai. Perchè per quanto tu ti lamenta delle cose a te
piace troppo. Tutto quel che ti circonda. A te piace la tua vita!
Come
posso dire in termini che ti si addicono di più? Ti strofini
contro il mondo perchè tanto il mondo non ti
avrà. Fai
avere gola di te a tutti, ma non ti darai mai a nessuno.
Tutto
questo semplicemente perché sei vivo, vivo così
come
sei.
Quanta
vita hai contagiato, quanta vita brucerai...
Infinitamente,
non ti spegnerai mai, no? Ne sono convinto. Contagi gli altri coi
tuoi modi di fare e alcuni riescono a starti dietro, altri no, ma tu
continui a bruciare. Cresci senza cambiare. È strano ma tu
sei
proprio così!
Niente
rate, niente sconti da parte tua. Niente facilitazioni o scorciatoie,
non ne vedi l'utilità, fai di testa tua facendoti anche male
a
volte ma sempre testardamente vivi come vuoi.
L'ho
detto e lo ripeto, forse alla fine riuscirò a dirlo
decentemente. Questa lettera è per te e non è per
niente facile dire quello che non riesco mentre mi immagino il tuo
volto ridere arrivato a questo punto.
Parlando
di vita: quanta me ne hai passata. Di tua... di mia... ormai si sono
fuse le nostre due, sono uniche e indissolubili, inseparabili.
Perchè
tu per farmi vivere hai cercato il buono che c'era nella mia, poi a
quel poco che c'era, il basket, hai aggiunto la tua, te stesso
accanto a me e non mi hai chiesto indietro mai nulla. Hai fatto molto
per me, lo capisci? Cosa ero quando mi hai conosciuto? Una vergogna a
pensarci ora. Come usavo il basket. Non me ne importava più
nulla. Odiavo la gente intorno a me, nessun interesse. Invece tu hai
ripreso la cosa migliore della mia vita, il mio tesoro, e me l'hai
riportato a modo tuo. Il mio basket, mi hai restituito ad esso. Poi
non contento ancora mi hai fatto diventare parte della tua vita
dandomi una mia troppo legata alla tua. Perchè senza di te
mollerei e tornerei forse peggio di prima. Mi hai dato
tanto.¯ra
sono legato a te non più da amicizia ma da sentimenti troppo
profondi per essere spiegati in lettera.
Concludo
come ho iniziato...
Questa
qua è per te che sai e puoi sempre scegliere come meglio
credi
ed io invece non ho scelta e te la devo scrivere.
Non
poteva che essere questa.
Ho
scelto te.'
FINE
|