CAPITOLO 8
La pietra della
Speranza
Quella sera la Sibilla
uscì di casa e
annunciò che non sarebbe tornata fino al giorno successivo.
Guardò
velocemente Mahel prima di andarsene e, con uno sguardo basso e
colpevole, uscì dalla porta lasciando la casa nel silenzio.
Il volto sconvolto di Mahel
alla
rivelazione che Lagharta le aveva fatto, l'aveva costretta al
silenzio e ad un imbarazzante rimorso.
Si era isolata nella stanza
dove la
Sibilla l'aveva curata durante i suoi primi giorni a Gaia, in trance
davanti alla finestra che dava sull'esterno.
Neanche il bussare alla sua
porta la
distolse dai suoi pensieri.
-Mahel...?- Saluss le
spuntò davanti
agli occh, guardandola -Mahel, tutto bene?-
Mahel guardò la
fatina, seria, per
poi sorridere -Saluss...buonasera...-
-Non vieni a mangiare,
Mahel? È da
stamattina che non mangi niente...- la fatina le si
avvicinò,
toccandole la guancia.
-Non ho fame- rispose lei,
scuotendo
la testa -Voglio solo pensare un po'...-
Saluss rimase ferma a
svolazzarle
davanti agli occhi, un po' spaventata -Mahel...sei sicura che vada
tutto bene...?-
-Certo- rispose lei
tranquilla,
porgendole la mano -Saluss, se io avessi qualcosa che non va te ne
accorgeresti?-
La fatina si
poggiò alla mano della
ragazza, scrutando fino in fondo i suoi occhi dai colori divini
-Si...penso di si-
-Bene- rispose in quel
modo, quella
piccola umana dall'apparenza divina, tornando a scrutare il cielo con
gli occhi pieni di domande. Saluss se ne svolazzò via,
aspettando
alla porta qualche istante che lei gli rivolgesse la parola.
Ma non sentì
nessun suono.
Perciò, seppure
a malincuore, tornò
a essere luce e uscì dalla stanza attraverso la porta.
-La principessa non
dà sue notizie?-
chiese Lagharta, vedendo ricomparirgli accanto la fatina con aria
triste -Saluss?-
Era allo stesso tavolo di
quella
mattina, seduto sulla sedia e con un piatto vuoto davanti a lui. La
luce della lampada era delicata ma potente, come sempre,
perciò
sembrava che fosse appena mattina. La spada era riposta accanto a
lui, in caso d'emergenza, e il suo animo era totalmente in pace. La
fatina, invece, aveva l'artia triste e colpevole.
-Mahel sta ponendosi
domande a cui non
sa rispondere e si tormenta, anche se sorride- rispose lei, guardando
Lagharta negli occhi -Dobbiamo fare qualcosa-
-Non è affar
mio- rispose il ragazzo
mettendosi più comodo sulla sedia -Lei deve decidere sola
cosa fare
o cosa vuole. Non voglio avere a che fare con lei più di
quanto non
debba per necessità-
Saluss si
avvicinò a Lagharta,
afferrandogli delle ciocche di capelli con le manine -Per quanto
tempo ancora sarai spaventato dal ricordo di quella maledetta
predizione...?-
Lagharta gli fece scudo con
la mano,
come a volerla carezzare, sorridendo -Fin tanto che Mahel esiste in
questo mondo, non posso fare altro che odiare la Profezia e lei. Con
tutto il mio cuore, con tutto me stesso-
-Vuoi che lei si senta
colpevole in
eterno...?- sussurrò la fatina, lasciando che gli occhi le
si
riempissero di lacrime -Morirà di dolore...-
-Sono sicuro che
è abbastanza forte
da non crollare per un una mia semplice constatazione...-
sussurrò a
sua volta Lagharta, quasi spaventato -Devo farmene una ragione. Non
sarò io a salvare questo mondo...-
Tra lui e Saluss cadde il
silenzio.
Lagharta carezzava la fatina e questa tentava di infondergli coraggio
e tranquillità.
Ormai non potevano
più tornare
indietro.
Era tardi. La luna non
illuminava il
cielo, quella notte, perciò Mahel non riusciva a farsi
un'idea di
quanto tarda potesse essere l'ora.
Aveva rimesso i suoi
vestiti, dopo
lungo tormentarsi, rifatto il letto e ripiegato la vestaglia che la
Sibilla le aveva dato dopo il bagno.
Aveva bisogno di sapere.
Aprendo piano la porta,
vide che la
luce sul tavolo era spenta e che né Saluss né
Lagharta erano nei
paraggi. Entrò nella sala semioscura e si
avvicinò alla porta che
dava sull'esterno.
-Se mi succederà
qualcosa, Lagharta
non potrà che esserne sollevato...- borbottò
Mahel, sentendo dentro
di sé una strana rabbia mista a tristezza -Vorrei
solo...vorrei solo
che lui non mi odiasse. Non così, senza alcun motivo. Non lo
capisco...-
Aprì la porta ed
uscì.
Pensandoci bene, Mahel non
conosceva
l'odio.
O meglio, non lo aveva mai
pensato o
provato per nessuno in particolare.
Per lei l'odio non poteva
essere un
sentimento “umano”. Cosa poteva portare un umano a
rifiutarne un
altro in maniera tanto violenta da odiare la sua presenza, il suo
respiro, la sua stessa vita? Gli esseri umani potevano far finta di
non accettare la presenza di un'altra persona, antipatia quindi, ma
non arrivare davvero al non volerla accettare.
Gli esseri umani no. Quindi
Lagharta,
che accettava la sua presenza solo perchè costretto, non lo
era...?
Scosse la testa, mentre il
freddo
vento della notte le inebetiva i sensi. Il profumo soffuso degli
alberi l'accompagnò per una buona parte della sua camminata
notturna, finchè un pensiero non le sfiorò il
cervello rendendola
incapace di continuare.
Ma lei esattamente dove
stava andando?
Si fermò,
guardandosi attorno senza
sapere neanche dove si trovasse. A pochi metri da lei c'era il fiume,
increspato per via del vento e scuro come le tenebre. Sconsolata,
soffiò i lunghi ciuffi di capelli via dagli occhi e vi si
avvicinò,
mettendosi a sedere sulla sponda proprio vicino a due fiorellini,
forse margherite. Ma esistevano le margherite, a Gaia?
Un fiore era chino
sull'altro, con la
corolla appena appena socchiusa. L'altro, chino opposto all'altro,
come a volerlo scansare, era chiuso completamente. Come si rifiutasse
di aprirsi a qualcuno di così simile ma, allo stesso tempo,
così
diverso.
Mahel sussurrò
un sommesso
-Lagharta...- per poi portarsi le ginocchia al petto e aspettare,
almeno fin tanto che l'alba non avesse illumato il cielo di Gaia.
Quando, alzandosi al
mattino, non
l'aveva trovata al tavolo, Lagharta pensò scherzosamente che
Mahel
fosse morta di fame.
Aveva quindi, molto
gentilmente,
bussato alla sua porta, per scoprire che nella sua camera non c'era.
E aveva pensato che fosse scappata.
Saluss lo guardava
preoccupata, gli
occhi che lo imploravano di sforzarsi fino al massimo del suo
carattere, in profondità al suo cuore -Lagharta...ti
prego...-
sussurrò all'improvviso, accostandosi dolcemente ai capelli
corvini
del ragazzo -Mahel sarà sola, spaventata e confusa...e
soprattutto,
vorrà delle risposte da te...-
Lagharta la
guardò di sottecchi,
sospirando. Aveva paura.
-Saluss...se Mahel mi
accettasse e
provasse per me determinati sentimenti io non potrei che allontanarla
in maniera violenta-
-Lo so- sospirò
la fatina, spaventata
-Ma tu già adesso nascondi nel tuo cuore la realizzazione
della
Profezia. Più cerchi di allontanarla, più diventa
importante...-
Lagharta socchiuse gli
occhi,
pensieroso -Vedi Saluss...Mahel è una ragazza normale. Dalla
bellezza divina, in quanto così dev'essere, ma dall'animo
semplice.
Non ha niente di sbagliato, niente che potrebbe NON piacermi. Se io
l'accetto, potrei...-
-Non accadrà-
Saluss afferrò una
ciocca di capelli di Lagharta, infondendo al ragazzo un tepore dolce
e confortevole -Io sarò qua, e per niente al mondo
permetterò alla
Profezia di avverarsi. Dovessi sacrificare la mia felicità,
tu e
Mahel non diverrete mai sposi...-
-Non è quello
che mi preoccupa. Io
non mi innamorerò mai- ridacchiò Lagharta, con
una punta di
cattiveria -Non di lei. Non è abbastanza bella per uno come
me, non
credi...?-
Saluss si lasciò
scappare un risolino
sommesso, quasi sollevata -E allora qual'è il problema,
Lagharta...?-
Lagharta le fece scudo con
la mano,
quasi come fosse una carezza -Se ai suoi occhi assumessi un
temperamento “umano” potrebbe affezionarsi. Non
voglio che
accada...perchè dall'affetto non è improbabile
passare
all'amore...-
Saluss chiuse gli occhi,
sopprimendo i
sentimenti d'angoscia che nascevano dentro di lei -Si Lagharta...lo
so...- sussurrò -Lo so molto bene...-
Quando Mahel
riaprì gli occhi,
pensando fosse passato solo un attimo, era mattina.
La Sibilla era davanti a
lei, con lo
sguardo dolce e un fagotto tra le mani -Mangia alla svelta, tra poco
Lagharta sarà qua...-
Mahel, ancora intontita da
quel sonno
veloce e agitato, afferò il fagotto scoprendone una pagnotta
ancora
tiepida e dall'odore dolce -Che cos'è?-
-Pane al miele-
ridacchiò la Sibilla
-Volevi andare al Tempio di Vie...?-
Mahel avrebbe voluto
chiederle come
facesse a saperlo, ma ricordandosi del suo soprannome, Sibilla,
ingoiò la domanda assieme ad un boccone di pane -Mi ha vista
in una
sua predizione...?-
La Sibilla piegò
di lato la testa,
come pensandoci -Un sogno. Sogno premonitore. Fortunatamente mentre
tu zampettavi fino a qua, io ero già sulla strada di
ritorno...-
Mahel abbassò lo
sguardo, gli occhi
rossi per il poco sonno e l'agitazione -Mi dispiace. Volevo togliere
qualche preoccupazione a Lagharta, ma penso di aver fatto l'ennesima
stupidaggine...- sussurrò imbarazzata -Avrei solo voluto...-
La Sibilla,
avvicinandolesi, le posò
un dito sulle labbra, scuotendo la testa -Le tue intenzioni erano
buone. Lagharta capirà. Ma tu non sei di Gaia e devi
sottostare alla
dura realtà di non sapere quale sia la strada...capisci,
ninù?-
Mahel annuì,
mettendo nello stomaco
l'ultimo boccone del pane -Io non voglio che mi odi. L'odio non
è un
sentimento umano- borbottò inquieta, nascondendo gli occhi
dietro le
mani piccole -Non lo posso sopportare...-
-Lagharta non vuole che tu
lo veda
umano. Perchè ha paura della mia Predizione...- rispose la
Sibilla,
assicurandosi che Mahel la guardasse -Lui vuole che tu rimanga in
vita. Se si lascia odiare, o biasimare, lo fa solamente
perchè lui e
tu siate in salvo...-
-Che cosa vuol dire...?-
chiese la
giovane, afferrando l'erba con le dita -Io devo odiarlo...?-
-Già. Tu devi
odiarmi- la voce di
Lagharta era dietro di lei, tanto vicina da spezzarle il cuore.
Saluss gli svolazzava accanto, con aria tranquilla, ma con una vena
di tristezza che Mahel per esperienza coglieva alla perfezione.
-Lagharta...perchè
ti devo
odiare...?- chiese Mahel, sentendo improvvisamente girarle la testa
-Io...non capisco...-
La Sibilla
guardò Lagharta negli
occhi, scuotendo la testa.
Lagharta respirò
a fondo per poi
avvicinarsi alla giovane con aria seria. La guardò con i
suoi
intensi occhi blu, suadenti e profondi, il viso bellissimo
incorniciato da appena qualche accenno di barba rasa. Un ragazzo
appena uomo che portava sulle sue spalle il dolore di una famiglia
distrutta e di un destino di morte.
-Ascoltami bene,
Mahel...questa è la
prima e l'ultima volta che te lo dico, da ora in avanti non ci
sarà
più gentilezza in me. Né nelle mie azioni. Ti
odierò, ti tratterò
male, farò di tutto perchè tu non prenda ad
assumere verso di me
atteggiamenti di affetto. Devi promettermi di ascoltare attentamente
e di tener fede al favore che ti chiederò-
Mahel si sentì
prendere in braccio,
Lagharta l'alzo da terra tenendola stretta fra le sue braccia. Saluss
si era poggiata sulla fronte della giovane, iniziando a rilucere di
quella strana aura rosata che portava sempre tranquillità e
pace
-Lagharta...?- sussurrò quasi immersa nell'inconscienza -Che
cosa
stai dicendo...?-
-Qualsiasi cosa
accada...qualsiasi al
mondo. Che io ti salvi, perchè lo devo fare, che io ti
aiuti, perchè
devi aiutarmi a concludere la mia missione...qualsiasi atto di
“gentilezza” proverrà da me verso di te,
devi promettermi che
mai si tramuterà in amore da parte tua. Perchè in
quel caso ti
ferirò così tanto da farti desiderare la morte.
Hai capito Mahel?-
Mahel non riusciva a tenere
gli occhi
aperti. Sentiva improvvisamente un tepore accoglierla, dolce, come
una coperta che le si avvolgeva delicatamente intorno al corpo. Non
riusciva a piangere, nonostante Lagharta le stesse chiedendo una
promessa così inconcepibile, in altre circostanze.
Però annuì,
stringendogli la maglia fina attorno al collo -Lagharta...io non
posso innamorarmi di te. Io non so cosa sia l'amore...non voglio
scoprirlo qua, in un mondo che non è il mio. Non capisco
perchè...-
le parole non uscirono più dalla sua bocca, la stanchezza
era
troppa. Cercò di tenere gli occhi aperti, di finire la sua
frase. Ma
cadde in un sonno profondo. Un sonno beato e tranquillo.
Saluss guardò
Lagharta con astio,
tornando immediatamente nell'essenza della spada. Non disse niente,
non fece niente, si limitò a sparire.
La Sibilla guardava
Lagharta scuotendo
la testa, come delusa -Credi di aver risolto qualcosa, a chiederle
una promessa così stupida...?-
Lagharta
sospirò, stringendo la
ragazza a sé. Era così minuta e fragile, in quel
momento, non aveva
quasi peso. Però era sollevato, lei glielo aveva promesso,
no?
-Fin tanto che lei non si
innamorerà
di me...fin tanto che verso di me avrà solo sentimenti di
compassione e di sopportazione...io potrò evitare di
odiarla. Quando
i suoi sentimenti si trasformassero in qualcosa che non posso
gestire, quello sarà il momento in cui la
ucciderò- rispose secco
il ragazzo, con una luce strana negli occhi -Il mio obiettivo adesso
è solo Laherte. Fermarlo è tutto ciò
che devo. Ciò che succederà
dopo lo deciderò quando accadrà- detto questo
Lagharta si incamminò
verso la casa della Sibilla, non sentendo lo sguardo della donna
posarsi su di lui in modo pacato e spaventato.
-Non puoi fermare la
Predizione...o se
ci riuscirai, non puoi nel modo in cui spereresti. Qualcuno
avrà da
soffrire, in tutto questo...e spero proprio che non sarai tu...-
Aprendo gli occhi, Mahel
vide la
stanza luminosa e areata.
Doveva essere passato un
bel po',
perchè fuori ci fosse ancora luca. Forse un giorno? Non
riusciva a
ricordarlo.
Non si sentiva stanca, non
aveva sonno
neanche quando si era svegliata vicino al fiume. Doveva essere uno
dei poteri di Saluss, perchè alzandosi dal letto non sentiva
niente.
Non voleva perdere altro
tempo,
iniziava a stancarsi dei suoi continui riposini, lei che era sempre
così attiva, perciò aprì la porta che
dava sulla sala da pranzo e
trovò Lagharta in piedi accanto al tavolo, una borsa a
tracolla e la
sua spada ben assicurata alle spalle, una borsa sul tavolo aperta che
la Sibilla stava riempiendo e Saluss sulla testa di Lagharta, che gli
tirava le ciocche tentando di farlo arrabbiare -Senti male? Senti
male...?-
-Si, stupida fatina, sento
male!-
sbottò Lagharta cercando di afferrarla, ma era impossibile.
Un
attimo dopo era al suo polso, che ridacchiava -Eheh, non mi prendi!-
-Piccola...- rideva di
gusto, quel
ragazzo dal sorriso raro, ma sapeva che con Saluss era diverso. Non
aveva motivo di odiarla, non lei.
-Oh...ninù...stavo
proprio per venire
a chiamarti. Ormai è ora che voi partiate- la Sibilla mise
le ultime
cose nella borsa e la porse a Mahel, avvicinandolesi -Prendi pure-
-Gra...grazie-
borbottò la giovane,
un po' intontita -Ma che...è mattina?-
La Sibilla annuì
con la testa,
andando a lato della stanza e afferrando l'arco di pietra, per poi
portarlo verso di lei e porgerglielo -Non è così
pesante come
sembra, anche se ha il suo peso, però devi portarlo con te.
Colonna
lo vorrà vedere...-
Mahel prese l'arco, che
cadde a terra
con un tonfo. Non riusciva ad alzarlo. Ma non era quello il problema.
Guardava la Sibilla, che le rivolgeva uno sguardo amorevole. Poi
guardò verso Saluss, che le sorrideva come niente fosse e
Lagharta,
che le rivolgeva uno sguardo pieno di superiorità -Mi spiace
averla
fatta riposare solo 10 minuti, ma vostra altezza dovrà fare
lo
sforzo di scarpinare un po'. Ci attendono quattro giorni di cammino
per il Tempio di Vie- sbottò secco Lagharta, afferrando
l'arco di
pietra -Per stavolta, questo lo porto io. Ma appena arrivati al
Tempio, come non mi interessa, lo prendi a spalla e te lo porti. Io
ho già la mia spada a cui pensare- detto questo si
assicurò l'arco
alla spalla opposta alla borsa e alla spada, aprì la porta e
vi
rimase un secondo -Ti aspetto fuori, principessina- per poi sparire
dietro l'uscio.
Mahel rimase qualche
secondo
interdetta. Saluss era rimasta lì davanti a lei, a
svolazzare
felice, e la Sibilla la guardava quasi stupita -Qualcosa non va
ninù?-
-Non...è
successo tutto così in
fretta...- borbottò confusa -Credo di non aver capito...-
-Oh tranquilla. Il mio
potere è più
concentrato se usato da me direttamente, perciò quando ho
iniziato a
sprigionarlo hai sentito intontimento e poi sei crollata. Lagharta ti
ha portato qua e abbiamo fatto subito i bagagli, non ti preoccupare-
la fatina le sorrise, avvicinadolesi -Se Lagharta usa i miei poteri
attraverso le sue mani lo senti molto più lieve. Purtroppo
non ho
così delicatezza come lui, non uso quasi mai i miei poteri
in modo
diretto, scusami se ti ho stancata- le si avvicinò alla
fronte e le
dette un bacio -Scusami-
Mahel, guardando la fatina,
vedendo il
suo volto attraversato da un lampo di tristezza, capì -Ti
scusi per
le parole di Lagharta...?- chiese Mahel sorridendo -Eh, Saluss?-
La fatina annuì,
scuotendo la testa
come a non volerci pensare -Mahel, io...-
-Non mi
innamorerò di Lagharta. Come
gli ho detto, non potrei. E poi, fra tutti i ragazzi di questo mondo,
proprio di uno come lui? Mi rifiuto. Lo aiuterò a salvare
Gaia, dopo
di che tornerò nel mio mondo dalla mamma. Fine-
sbuffò allontanado
un ciuffo di capelli dagli occhi, assicurandosi la borsa a tracolla e
guardando la Sibilla -Al Tempio troverò Colonna?- chiese
seria.
La Sibilla annuì
-Si ninù. Ho già
avvertito del vostro arrivo, Colonna vi aspetterà
personalmente alla
Sala delle Udienze. Potrai colloquiare con lei e chiederle tutto
ciò
che reputi opportuno...-
-Benissimo- rispose Mahel,
frugandosi
in tasca alla ricerca della pietra -La mia...pietra...?-
Si ricordò
improvvisamente di averla
lanciata per la rabbia, qualche ora prima, verso un muro della
stanza. Guardo la Sibilla e Saluss che, timidamente, la
guardò
arrossendo -Mi...mi sono permessa di prenderla e di farne un ciondolo
con la Sibilla...- la Sibilla annuì e afferrò una
mano di Mahel,
posandole sul palmo la pietra -Portala con te sempre, ma non tenerla
troppo allo scoperto. Forse non è l'essenza di Vie, ma
è comunque
una pietra sacra. Finchè Colonna non ti avrà
detto cos'è, se potrà
dirtelo, fai attenzione che nessuno la veda. Mi hai capito?-
Mahel annuì,
guardando la pietra ora
legata da un laccio. Se lo assicurò al collo, tenendolo
abbastanza
lente da poterlo nascondere sotto la maglia e guardò la
Sibilla
-Sibilla...grazie. Grazie per tutto ciò che hai fatto fino
ad ora-
sussurrò la ragazza, abbassando lo sguardo -Io...io voglio
cercare
di capire le ragioni di Lagharta. Voglio cercare di fare tutto
ciò
che posso, finchè non avrò trovato le risposte
che cerco. Adesso so
che non mi odia senza alcun motivo. Qualcosa nasconde...e
finchè non
me lo vorrà dire, aspetterò. Dopotutto...lui ha
un compito più
gravoso del mio, sulle spalle- rispose guardando Saluss, che
capì
benissimo a chi la giovane si stesse riferendo.
-Salveremo Exitio. E anche
Laherte-
sussurrò a sua volta la fatina, sorridendo.
Mahel annuì
-Come cerca di fare
Lagharta, salveremo tutti quandi- guardò la Sibilla aprirle
la porta
e fece un lungo sospiro -Andiamo Saluss...-
Saluss la seguì
fuori della porta,
ricongiungersi a Lagharta. Uno scambio acceso d'opinioni, come se
fosse a conoscenza del legame di Lagharta. In quel momento tutto
ciò
che voleva Mahel erano risposte. Altro non importava.
Quando la Sibilla non li
vide più
all'orizzonte, pensando che le prove che avrebbero dovuto affrontare
erano più numerose di quanto credevano, si sedette al tavolo
e
iniziò a pensare.
La pietra che Mahel aveva
tenuto per
tutto il tempo con sé era un segno. Un segno senza il quale
non
sarebbe riuscita a farsi forza. Pensava che Colonna gliela avesse
lasciata di proposito, perchè lei affrontasse Gaia con uno
spirito
di coraggio e d'avventura.
Senza quella pietra, Mahel
non si
sarebbe mai posta domande. Avrebbe pensato ad una serie di
coincidenze, ma senza dubbio non sarebbe tornata al Lago e non
avrebbe incontrato Lagharta. E niente sarebbe cominciato.
Pensando a questo, una
nuova speranza
si fece spazio nella Sibilla. La speranza che la Predizione fosse
semplicemente un errore, che la Guerra si poteva risolvere in altro
modo. Che nessuno sarebbe morto e che avrebbero salvato entrambi i
mondi.
Entrambi, perchè
ancora Mahel non
sapeva che non era solo il mondo di Gaia ad essere in pericolo. Ma
ancora non era il momento perchè lei lo scoprisse.
Un libro accanto al tavolo
attirò la
sua attenzione ed una carezza, propria sola di una persona anziana
che conosce così tanto da poterne soffrire, passò
sulle lettere di
quella copertina senza tempo: “La maledizione
dell'Acqua”.
C'era ancora qualcosa per
cui valeva
la pensa divertirsi.
***
OH MIO DIO. CI HO MESSO 3 SETTIMANE!!! Chiedo umilmente scusa
ç__ç ma non ho potuto fare altrimenti. Purtroppo
sto affrontando un periodo bruttissimo a lavoro, poi ho qualche
problema con un'operazione che dovrei fare a breve e...ho lasciato da
parte la scrittura per un pò. Ma ho intenzione di scrivere a
pieno regime, perchè da adesso entra in gioco la vera e
propria avventura!!! Lagharta e Mahel sono partiti in fretta e furia
per il Tempio di Vie, credetemi...ne affronteranno di tutti i colori.
Forse incontreranno qualche amico sul cammino...ma non anticipiamo
niente! Ne approfitto per ringraziare velocemente tutti quanti (sono le
due di notte, accidenti a me!!!) quindi...via ai RINGRAZIAMENTI!!!
Lete: oddio
una nuova lettrice!!! Sono molto contenta che hai trovato il tempo di
recensire, quindi stai tranquilla. Anche solo esserti disturbata per
lasciarmi queste righe ha suscitato in me lacrime di gioia, sigh sigh
ç__ç grazie grazie mille! Da adesso in poi non mi
dilungherò più troppo sui personaggi di Mahel e
Lagharta, perchè entreranno in scena altri fattori, come ad
esempio l'inizio della Guerra...quindi continua a leggere e, se puoi,
anche a lasciarmi un tuo parere. Mi farebbe davvero felice ^-^ ti mando
un bacione e ti aspetto al prossimo cap =*
Dust_and_Diesel:
io ti ADORO, questo ormai ti dovrebbe essere entrato in testa. Adoro le
tue recensioni, adoro te puccia e puccettosa, ti adoro U-U sei come
sei, ti trovo assolutamente fantastica. Anche perchè,
nonostante tutto, adori uno stronzo come Lagharta, il che mi rende non
poco orgogliosa di lui. Qui è addirittura carino e gentile,
quindi dovrebbe piacerti ancora di più ^-^ no? Laherte
è parte di Lagharta in quanto ultimo suo familiare in vita.
Come si capisce è stata la Sibilla a fargli da "mamma"
perciò il suo vero sangue scorre solo in Laherte. E quando
te lo descriverò ne resterai affascinata perchè
è un cattivo "umano" pieno di difetti e di insicurezze. Ha
solo la mania di voler conquistare il mondo, che ci deve fare xD e
comunque non ti devi scusare per le recensioni prolisse. Adoro che
siano così lunghe. Mi da piacere leggerle, mi sento
apprezzata ^-^ quindi continua. E se proprio non vuoi essere prolissa,
lo puoi essere su msn U-U mi accontento uguale xD ora però
scappo a dormire, perciò sono io che mi auto-censuro xD un
bacione ed al prossimo cap =*
Milou_:
prima che Mahel ottenga risposte passerà ancora del tempo, e
la pietra è fondamentale, anche se per adesso completamente
inutile...risolvera molti quesiti e non immagini neanche che cosa sia
xD ma spero che la curiosità ti spinga a leggere ^-^ sisi.
Perciò ti lascio con questo nuovo capitolo, assicurandoti
che entro una settimana (ma anche meno!) uscirà il nuovo. E
spero che sarai ancora qua a leggermi ^-^ grazie mille delle tue parole
sempre così gentili, sei adorabile >.< un
bacio ed al prossimo cap =*
fruttina89:
per adesso Lagharta la odia per motivi di forza maggiore. Ma non prova
niente per lei. Mahel, dal canto suo, sa che esiste, che è
lì davanti a lei, ma non può forzarlo a
sentimenti che non gli appartengono. Un pò come facciamo
tutti...se ci capita di ricevere dell'odio c'è chi reagisce
con altro odio. Mahel è una ragazza rara che agisce
d'istinto ma non dà giudizi troppo affrettati. Infatti non
concepisce come reale l'odio di Lagharta e ne ha avuto dimostrazione
alla fine ^-^ penso che sia un bene anche per il suo amor proprio.
Però non posso dilungarmi (sono le due di notte xD)
perciò ti mando un bacione, ti ringrazio, e ti aspetto al
prossimo cap =*
Fairy_chan88:
le tue recensioni sono quelle che aspetto con più ansia,
perchè tu hai visto le basi di questa storia, l'hai vista
nascere in due capitoli in passato e poi adesso...eccola qua,
nuovissima e completamente diversa, dove le idee del passato e quelle
del futuro si mischiano in una storia completamente differente! Spero
che ormai i caratteri di Mahel e Lagharta siano ben delineati e che
possa passare al piatto forte del racconto cioè...alle
risposte! Anche io le aspetto, ti dico la verità, ormai
Mahel e Lagharta non sono più i personaggi che avevo in
testa all'inizio...mannaggia a loro xD perciò ti saluto, ti
mando un bacio e ti aspetto al prossimo cap =*
Kuroshi_Tsukishiro:
non sono stata molto di compagnia ultimamente, il lavoro non va tanto
bene e visto che hai i tuoi problemi non volevo angosciarti.
Provvederò a leggere il tuo cap e commentarlo al
più presto, appena avrò la testa per scrivere
qualcosa di decente. Quando poi senti Dark digli che ho aggiornato e
che non importa che commenti, se non può farlo, ma che ti
dica cosa ne pensi xD mi sto preoccupando di non sentirlo
ç_ç comunque...sono contenta che anche tu sia fan
di Lagharta e che aspetti con ansia le sue avventure xD prima o poi
scriverò una raccolta di shot comiche su di lui, penso siano
più congeniali al suo personaggio. Per adesso ti lascio
questo, spero che mi farai sapere cosa ne pensi al più
presto. Ti mando un abbraccio forte, tanti auguri per
l'università e per la "tua ragazza", un bacione e ti aspetto
al prossimo cap (o su msn) =*
Grazie, come
sempre, al mio nii-nii Gennino, che legge e mi commenta, mi tira su e
mi aiuta in questo periodo difficile. Grazie al mio ragazzo, che
insieme a Gennino è il mio sostegno insostituibile, mi ama e
mi sopporta nonostante i miei diecimila difetti e sta sempre accanto a
me, anche quando io stessa mi picchierei selvaggiamente. Vi adoro
immensamente, grazie davvero!!!
Grazie anche a tutti quelli che mi leggono solamente, che hanno messo
la storia fra le preferite o le seguite. La vostra dolcezza
è qualcosa di così gradito in questo momento, che
non posso fare a meno di baciarvi tutti quanti e di ripetervi GRAZIE
GRAZIE GRAZIE!!!
Un bacione a tutti, ci vediamo al prossimo cap =*
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