prologo
AUTORE: Unsub
TITOLO: Profilers
RATING: Arancione
GENERE: sentimentale, azione, introspettivo.
AVVERTIMENTI: LongFic, What if?
PERSONAGGI: nuovi personaggi, un po’ tutti.
DISCLAIMER: I personaggi non mi appartengono (tranne quelli da me
inventati), sono di Jeff Davis. Criminal minds appartiene alla CBS.
Questa storia non è a scopo di lucro.
NOTE: il personaggio di Cameron Leane non mi appartiene, è stato
inventato da Robin89 del forum di CM. Viene nominato in questa FF in
omaggio alla sua ideatrice.
Prologo
Le porte dell’ascensore si aprirono e ne uscì un ragazzo
vestito con un tailleur scuro corredato di una camicia bianca e di una
cravatta a righe scure. Il fisico atletico era messo in risalto dal
completo impeccabile, che cadeva a pennello. Le labbra si piegarono in
un sorriso malizioso alla vista di tutte le stagiste che lo guardavano
ammirate.
Reid camminava sicuro di se lungo i corridoi dell’Unità
Analisi Comportamentale di Quantico, più di una testa femminile
si girò al suo passaggio. L’apprezzamento del gentil sesso
lo metteva sempre di buon’umore, anche se come diceva sempre sua
madre, doveva darsi una regolata e smetterla di essere cosi vanitoso.
Era un bel ragazzo e sapeva di esserlo, quando puntava una preda
difficilmente questa disdegnava le sue attenzioni.
Era appena entrato nell’openspace quando si sentì chiamare
da una voce famigliare. Hotch era sulla porta del cucinino e lo
guardava corrucciato.
- Reid, ci hanno affidato una nuova recluta – iniziò Hotch tutto serio.
- Perché lo dici con quel tono di rimprovero?
– Reid si limitò a sollevare un sopracciglio, intuendo
già la risposta.
- E’ una ragazza.
- Non mi sembra che con JJ ci siano stati problemi
– disse facendo cenno alla profiler che occupava la scrivania di
fronte alla sua.
- Beh, spero che non ci siano problemi neanche con
questa. Tieni i tuoi ormoni sotto controllo. Ti ricordo che le regole
di comportamento…
- Sì, lo so, le conosco a memoria –
sbuffò Reid spazientito – Non ti preoccupare, il mio motto
è mai con una collega.
- Però la stagista che se n’è andata due settimane fa…
- Quella non era una collega – si giustificò il ragazzo con un’alzata di spalle.
- Sei impossibile, lo sai vero?
- Che vuoi che ti dica? Anche Morgan mi dice sempre che dovrei darmi una regolata…
- Ma tu non ascolti nessuno.
Il ragazzo si limitò a sbuffare andando a sedersi alla propria
scrivania. La sua collega alzo gli occhi sorridendo. JJ non era stata
un problema per lui. Se proprio avesse deciso di rischiare il posto per
una ragazza, doveva essere qualcuno di unico, non certo un ex agente
della SWAT. Non trovava attraenti le donne piene di muscoli, preferiva
quelle più femminili.
- Hotch ti ha fatto di nuovo la ramanzina? – chiese JJ continuando a sorridere.
- Ultimamente s’innervosisce per un nonnulla
– rispose lui non dando importanza agli avvertimenti del suo
collega.
- Sai Reid, a volte non ti capisco proprio. Possibile
che non ti abbia mia visto due volte con la stessa ragazza?
- Mi annoio facilmente e poi sono troppo giovane per
cominciare una storia seria. In fin dei conti ho solo venticinque anni
– disse lui con un sorriso malizioso.
Reid era il classico bel ragazzo che faceva subito colpo e proprio per
questo non riteneva necessario avere una storia seria. Era
intelligente, un vero genio. Per lui tutto sembrava facile e a portata
di mano. Non aveva faticato a entrare nel team e a mettersi in evidenza.
Qualcuno doveva dare una bella regolata a quel bell’imbusto, si
disse la ragazza. Beh qualcuno una regolata stava per dargliela, ma era
l’ultima tipo di persona che il bel profiler avrebbe pensato
potesse ridimensionare il suo ego.
C'è chi dice che si riconosce
il grande amore quando ci si rende conto che l'unico essere al mondo
che potrebbe consolarci è proprio quello che ci ha fatto del
male.
(G. Musso)
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