Pairing: Tim Burton/Johnny Depp
(bromance o/ ♥), Tim Burton/Elena Bonham Carter (accenni);
Fandom: Sweeney Todd RPS;
Rating: Pg;
Genere:
Introspettivo, Romantico;
Warning: Flash-fic, Pre-Slash;
Beta: non betata
/o scusate, morivo dalla voglia di postarla;
Summary: Tim Burton telefona
a Johnny Depp.
Note: Johnny Depp
è l’amore della mia vita e Tim Burton è il mio regista preferito, come potevo
resistere quando ho letto che il primo ha confessato in un intervista
«Ci sono cose che ho fatto per lui che non
farei neanche per me stesso. Ad esempio, non avrei mai cantato nella vita, se
Tim non mi avesse chiesto di farlo» e Elena Bonham Carter – la moglie del secondo – scherza sul fatto
che suo marito, in realtà, è sposato con Johnny?
DISCLAIMER: Disgraziatamente Johnny Depp e Tim Burton non mi
appartengono, e niente di quanto raccontato nella mia storia è realmente
accaduto... o almeno credo.
Lo Strumento del Genio
Se Tim mi chiedesse
d’interpretare un film in cui devo fare sesso con un maiale africano,
accetterei ad occhi chiusi.¹
Gli squilli del telefono si rincorrono, inoltrando la
chiamata e, ad ognuno di essi, il tuo cuore batte più forte. Se tua moglie
fosse lì, ridacchierebbe e ti direbbe che sembri una tredicenne alla sua prima
cotta, e tu non potresti darle torto. Ma, ecco!, la
chiamata scatta e dell’altro capo della linea ti raggiunge la voce calda di
Johnny Depp.
«Sai cantare?» domandi euforico, saltando i convenevoli. Non
stai più nella pelle, devi raccontargli tutto!
«Sicuro, sotto la doccia sono una vera rockstar» risponde
convinto, facendo allargare il tuo sorriso a livelli quasi ridicoli.
«Ho un’idea!» annunci entusiasta.
Quella, ormai, è praticamente la vostra parola d’ordine, e infatti lui asserisce: «Ti ascolto» incoraggiandoti a
continuare.
Immagini i suoi occhi scuri scintillare d’interesse, in quel
modo che ti è tanto familiare, mentre – con aria concentrata – ascolta le tue
parole, con le quali costruisci una Londra grigia e vittoriana, macchiata di
vivido sangue rosso.
Adori Elena, ma lei ha ragione, tu ami quell’uomo. Lo ami
del fervore che il Genio riserva al proprio strumento
perfetto, come Paganini ed il suo violino.
Quando pensi a Johnny, hai voglia di costruire su di lui
interi film o, viceversa, renderlo il fulcro di ogni tua follia, proprio come
stai facendo ora. Se hai un’idea, ancora prima che con i produttori, ancora
prima che con tua moglie, è con lui
che vuoi parlarne.
Lo hai praticamente visto crescere; dal ragazzo promettente
che era ai tempi di “Edward mani di
forbice”, all’attore che recitava per pura passione, infischiandosene di
soldi e premi, fino a raggiungere il successo e diventare un talento
riconosciuto in tutto il mondo – forse il
più grande talento del mondo.
«Sarai il protagonista?» proponi ansioso. “Sweeney Todd: il
diabolico barbiere di Fleet Street”, non può
essere altri che lui.
E lo senti ridere all’altro capo del telefono, felice perché
si sta gettando nell’ennesima situazione in cui non ha nessuna esperienza e lo
sta facendo con te – per te – perché
gli stai dando di nuovo l’occasione di mettersi alla prova.
«Ogni suo desiderio è un ordine, Signore» risponde, con una
voce che ti fa rabbrividire; si sta già calando nella parte! «Non me lo
perderei per niente al mondo, Tim» ti assicura, e tu sei fiero di essere, anche
solo in piccola parte, causa e sostenitore della crescita di quell’uomo.
FINE.
Note finali:
¹ Affermazione di Johnny Depp in un’altra intervista.
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