Dedicata a Rohchan, la mia cara Debbi, la donna che davanti a un’immagine di Brian da me inviatale ha commentato in maniera spassionata “salvo solo gli occhi, mi spiace” e che si legge le mie RPF pur non entusiasmandosi particolarmente all’idea che il frontman dei Muse e quello dei Placebo si amino <3 lo fa solo per me, pensate che roba <3
A te va tutta la mia stima e il mio affetto.
Dominic
si chiese per la millesima volta come diavolo gli fosse venuta in mente
un’idea
così stupida. Sì, voleva bene a Matt, e dire bene
era dire poco, lo adorava, Cristo,
a volte persino lo
idolatrava, e sapendo che la cosa era reciproca non si sentiva neppure
in colpa
– ma da qui a ritrovarsi in un bar ad aspettare da un quarto
d’ora quel… quel…
E
solo per renderlo felice! Per fargli una bella sorpresa! Tsk.
Doveva
essere impazzito. C’erano quintali di cose che avrebbe potuto
regalare a Matt
per il suo compleanno. Tonnellate
di
cose, ben più utili e piacevoli e divertenti di
quell’odioso del suo fidanzato.
Eppure, in un recesso della propria anima ribollente di gelosia e
dispetto,
sapeva che nessun dono sarebbe stato all’altezza del vedere
l’espressione
deliziata del viso di Matt una volta che avesse visto un Brian Molko
sfolgorante
e tirato a lucido per l’occasione fare la sua comparsata a
Villa Bellini, in
tempo per la torta.
Mandò
giù un sorso di cappuccio con aria disgustata. Tirato a
lucido… Sì, certo.
Conciato come una baldracca di lusso, quella era la definizione giusta!
Con
tutto quel trucco, e quelle unghiacce tinte, e quegli abiti da
personcina chic
che si veste solo di nero perché tutti sanno quanto quel
color faccia
divinamente risaltare un bel personale come il suo…
Ma
che gli facessero il favore, lui e i suoi completi da becchino upper
class! Era
ridicolo! E aveva pure cinque anni più di lui! E…
-
Ma quanta foga nel stringere quella povera tazzina, Howard…
Brutta giornata? –
Dominic
alzò lo sguardo di scatto, quasi spaventato da
quell’improvviso quanto
fastidioso tono di voce nasale che gli aveva appena sfiorato un
orecchio. Un Brian
Molko maliziosamente sogghignante stava accomodandosi con nonchalance
sulla
sedia all’altro lato del tavolino, una mano che lentamente
sbottonava il
soprabito nero aprendoselo sul collo. Dominic rimase a fissarlo per
alcuni
secondi, lo sguardo caduto di sfuggita oltre il colletto della camicia
slacciata, cercando di capacitarsi del fatto che senza nemmeno farsi
notare gli
era arrivato a tanto così dal viso e gli aveva soffiato quel
saluto
provocatorio dritto dritto sul collo. Lui, il bastardo, continuava a
sorridere
soddisfatto. Si stava divertendo un mondo – glielo leggeva in
faccia.
Per
Matt,
si ripeté il
batterista stringendo i pugni sotto alla tavola, è
per quel coglione di Matt che lo sto facendo.
-
Sono stato meglio - replicò brusco, attirando
l’attenzione di una cameriera con
un breve cenno della mano. Brian annuì compitamente.
-
Il dispiacere è tutto mio. Su, Howard, breve e indolore,
come piace a me. –
Sorrise
nuovamente. Era rabbrividito, il migliore amico del suo fidanzato, il
suo
fratellino d’adozione. Probabilmente aveva colto un doppio
senso dove non c’era
il minimo bisogno di coglierlo.
Proprio
come Matt gliel’aveva descritto: così impacciato,
così protettivo… Così geloso.
Così
divertente.
-
Freddo, Howard? Effettivamente giugno è un mese inclemente
col tempo. –
-
Sto benissimo. – ringhiò quasi Dominic, pregando
Dio che la cameriera si
sbrigasse a portare la lista a quell’insopportabile idiota.
Che nervi. Credeva
che gli facesse piacere starsene lì con lui a sorseggiare
amabilmente caffè?!
Non stava collaborando per niente, da principessina viziata
qual’era. Eppure
doveva essere abbastanza intelligente da capire che se
l’aveva chiamato per
chiedergli di incontrarsi era dovuto soltanto a un comune
interesse…
Alzò
lo sguardo su di lui. Brian aveva alzato un vezzoso sopracciglio nella
sua
direzione, incrociando le mani sul tavolo in una posa di supponente
pazienza.
-
Il 9 è il compleanno di Matt. –
cominciò, il più diplomatico possibile. La
cameriera finalmente arrivò e si intromise nel loro contatto
visivo per alcuni
secondi, porgendo la lista al nuovo arrivato. Il quale, tutto sorrisi e
piacevolezze, chiese un caffè macchiato con tale insinuante
intonazione che la
povera ragazza arrossì.
-
Tu proprio non sei capace di venire incontro alla gente, non
è vero? – gli chiese
aspro, lasciandosi andare indietro sulla sedia. Nel farlo, un suo piede
sfiorò
un polpaccio di Brian – e Dominic subito provvide ad
accavallare le gambe di
lato. Brian spalancò gli occhi in un moto di falsissima
sorpresa.
-
Mi fai piedino, Howard? – cinguettò sbattendo le
lunghe ciglia cariche di
mascara nella sua direzione. Dominic emise un verso disgustato.
-
Per carità di Dio! –
-
Mi era sembrato. –
-
Per carità di Dio!! –
-
Sì sì, e anche per la Sua sconfinata grazia e
pure per la Sua immensa
misericordia. Sembri mia madre, Howard. –
Dominic
perse la pazienza e sbatté i pugni sul tavolo, esasperato.
-
Oh, vattene a ‘fanculo, ti avevo chiamato per organizzare una
cosa carina per
il compleanno di Matt in modo da fargli una bella sorpresa, ma
è evidente che
non sei capace nemmeno di toglierti per un secondo la tua maschera da
primadonna. –
Brian
arricciò le labbra in una smorfia contrariata.
-
Oh, ma non è affatto vero. Ti sono molto grato di aver
pensato a me per il
compleanno di Matt, e ti prometto che saprò collaborare. So
essere molto…
Docile, quando voglio. – sussurrò, scoccando
un’occhiata di ringraziamento alla
cameriera che gli aveva appena portato l’ordinazione.
Dominic
la osservò scomparire dietro al bancone alla
velocità della luce.
-
Il problema è che non vuoi. – ribatté,
piccato. Brian mescolò brevemente lo
zucchero nel caffè e leccò il cucchiaino con fare
pensieroso.
-
Sì che voglio, invece. Matt lo sa bene. Solo
perché tu non hai avuto modo di
vivere quel particolare momento… - disse lentamente, ma
Dominic lo interruppe
con un frenetico agitarsi di mani.
-
Non voglio sapere niente. Niente, va bene?! Risparmiami i dettagli,
sono roba
tua e di Matt, poveretto… –
borbottò,
mettendosi a rigirare con violenza i rimasugli del caffè
nella tazza.
Brian
si curò di osservarlo a lungo, esaminandolo con attenzione
dalla punta dei suoi
capelli biondi, alle maniche del suo giubbino argentato, ai risvolti
accurati
dei suoi pantaloni verde acido.
-
Mmh, pare che qui la cosa sia più seria del previsto.
–
Dominic
si riscosse improvvisamente dalla sua attività anti-stress.
-
Un conflitto d’interessi… Avrei dovuto capirlo
molto prima. Così ovvio. E’ sempre
il migliore amico. – continuò Brian
fra sé e sé, sorseggiando il proprio
caffè con lo sguardo perso nel vuoto.
Dominic gli lanciò un’occhiata incredula.
-
…Ma che diamine stai dicendo? –
Brian
si prese un buon mezzo minuto di pausa teatrale.
-
Tu sei gay. Non è vero? - scandì
poi, in
tono accademico.
Dominic
sbiancò.
-
Tu sei pazzo. –
-
E ti piace Matt, mi par di capire. – continuò
Brian, impassibile.
-
Molko, tu sei pazzo furioso. Io ora chiamo Matt e lo metto in guardia
da un tuo
possibile atteggiamento psicolabile! –
-
Sì, magari non consciamente, forse è solo una
tensione sotterranea… Però… Eh
sì
che Zane mi aveva raccontato della faccenda del Brie… -
-
COSA?! Zane Lowe?! Il Brie?! Ma che accidenti… -
Brian
scoppiò in una risatina divertita che tentò di
mascherare con una mano tesa
davanti alla bocca.
-
Ma guarda come sei arrossito… -
Dominic
si agitò tentando di alzarsi dal tavolo per essergli in
vantaggio almeno
fisicamente.
-
Scusa tanto, eh, ma hai appena insinuato che io sarei innamorato del
mio
migliore amico! –
Brian
assunse un’espressione di educata – e terribilmente
frustrante – sorpresa. Insopportabile più o meno come quella che aveva spudoratamente finto agli EMA del 2004 prima di consegnare loro il premio.
-
Io veramente pensavo ti piacesse soltanto. E invece sei proprio
innamorato… -
Fece schioccare la lingua in un verso di disappunto. –
E’ un bel guaio
questo, Howard, temo di non potertelo lasciare… -
Dominic
ormai era paonazzo e del tutto disperato.
-
Ma io non lo voglio!! Tientelo! Mi basta già avercelo fra le
palle in tour per
tre quarti dell’anno! – sbraitò,
incastrando nuovamente le gambe fra quelle del
tavolo e le caviglie di Brian in un moto di stizza. Il frontman dei Placebo
prese un
lungo, sofferto respiro e si appoggio il viso sulle mani giunte,
fissandolo con
intensità. Dom lo fissò a sua volta, timoroso,
gli occhi puntati sulle sue
labbra lucide di lipgloss e serrate in una piega pensosa.
-
Sei sicuro che non sia un problema che io stia con Matt, Dominic?
– sillabò d’un
tratto Brian, come se gli stesse comunicando i termini di un importante
contratto.
– Sicuro che la cosa non ti dia fastidio? –
-
Se mi dà fastidio…? Certo che mi dà
fastidio! Sei tu, Cristo santo, fra
tutti quelli e quelle che si poteva scegliere,
proprio un tronfio smorfioso esibizionista… -
Le
parole gli morirono in gola. Più precisamente, Brian gliele
bloccò sulle
labbra, sfiorandole con le proprie in un contatto che non era neanche
un vero e
proprio bacio – era quasi una prudente indagine. Con la coda
dell’occhio, Dominic
vide la mascella della cameriera precipitare in basso di un metro buono.
-
Mmh, sì… Forse la cosa è risolvibile.
– riprese a parlare Brian, tornando a
risiedersi con leggerezza sulla sedia e finendo il caffè
come nulla fosse. –
Forse non sei innamorato. Forse sei solo un
po’ confuso… Su quello che vuoi. – Gli
lanciò una sguardo malizioso, socchiudendo
gli occhi in un’espressione quasi comprensiva. –
Che non sono io, non
preoccuparti. Altrimenti la cosa sarebbe già degenerata. -
Dominic
non ebbe la forza di ribattere. Si limitò ad aprire e
chiudere alternativamente
la bocca, scioccato, e a pensare al modo più efficace per
concludere in fretta
l’incontro.
-
Il 9 è il compleanno di Matt. – ripeté,
meccanico.
Brian
annuì con aria incredibilmente seria.
-
Sì. Cosa avevi in mente? –
*
-
Posso, Dom? –
-
Nooo! E basta! Me l’hai chiesto già tre volte!
–
-
Dai, mi sento scemo con le tue mani sulla faccia! E poi voglio vedere
la
sorpresa! –
-
Il mio frontman nella vita vera è un bambino di quattro anni
e nessuno lo sa…
Ecco, ci siamo. Apri gli occhi! –
Dom
sfilò delicatamente le mani dalla sua fronte e
osservò compiaciuto l’espressione
entusiasta di Matt davanti alla piccola folla che aveva radunato nel
salotto,
sorridente e abbondantemente carica di pacchetti e pacchettini di ogni
sorta.
-
Auguri, Matt! – trillò allegra la piccola
comitiva, facendosi avanti per
abbracciarlo e baciarlo a turno. C’erano ovviamente Tom,
Chris e famiglia al
completo, e poi illustri colleghi dello show business –
c’era persino Gaia con
il suo nuovo fidanzato, che carina che era stata a venire.
Matt
sorrise commosso.
-
Oh… Ah… Eh, grazie, grazie mille… -
disse inciampando nelle parole, rosso in
faccia.
Chris
e Kelly intanto si erano dileguati in cucina, come Dom aveva loro
incaricato di
fare poche ore prima, e avanzavano ora con l’enorme torta in
mano nel corridoio
che il batterista aveva provveduto a calare in una scenica
oscurità spegnendo
le luci.
-
Perché è un bravo ragazzo, perché
è un bravo ragazzo, perché è un bravo
ragazzoooo… - intonarono tutti quanti insieme. Matt fece
finta di coprirsi le
orecchie con le mani e lanciò uno sguardo esasperato a Dom,
che cantava a
squarciagola.
-
No, accidenti, pure la stupida canzone… Dom…
Può essere solo opera tua… -
disse, sorridendogli di sbieco. Dom ricambiò il sorriso con
un innocente alzata
di spalle.
-
…Nessuno lo può negaaaar! –
-
Ah, io posso. –
L’intero
salotto si voltò a guardare la figura in ombra che stava
avanzando dalla sala
da pranzo, trascinando dietro di sé un enorme trolley con la mano tenuta libera da un voluminoso pacchetto completo di fiocco regalo.
-
Brian…? – sussurrò Matt, la voce
balbettante di incredula gioia. Il sorriso di
Brian affiorò fievolmente dalla penombra.
-
A quanto pare… - cominciò, ma venne subito
interrotto dalla foga con cui il suo
ragazzo si era messo ad abbracciarlo e baciarlo come se non lo vedesse
da anni.
-
Ma… Tu… Il tour… -
-
Qualcuno mi ha dato una mano a farcela in tempo. – disse,
abbandonando trolley
e pacchetto di schianto e gettandogli le braccia al collo. –
Buon compleanno. –
In
mezzo al trambusto che si era creato intorno alla coppia ritrovata,
nessuno
notò il complice occhiolino che Dominic, incredibilmente,
aveva saputo scambiare
con Brian.
Note
dell’autrice:
…Io
non ci posso credere che l’ho fatto XDDD Ma
dov’è finito il mio credo Mollamy?
Santo cielo è_é
Voi
non avete idea di quanto sia stato indescrivibilmente spassoso
scriverla. Dom
confuso e imbarazzato <3 E Brian nei suoi amati panni da zoccola
<3 Che
qua ha pure il cuore d’oro <3
Oh
beh, non so che altro dire. E’ venuta da sé,
inizialmente pensata per il
compleanno di Bri dell’ormai trascorsissimo 10 dicembre (38
ç_ç mio Dio ç_ç) e
poi tramutatasi senza alcun senso logico in una fic sul compleanno di
Matt
organizzato da due uomini in pieno WTF. Boh.
Che
dire di Dom… Non so bene come ne sia venuto fuori. Io lo
vedo molto come
tormentato dalla gelosia in generale, e un pochino in bilico fra
l’attrazione
fisica e quella, diciamo, spirituale con il Bellamy. Ma niente di
esplicito – “tensione
sotterranea”, per citare Brian.
Che
sennò volavan botte, eh è_é
E
per quanto riguarda Brian… Beh, fargli fare la baldracca
è sempre divertente
XD Senza impegno alcuno, che gioia <3
Sparisco.
Stavolta, è meglio XD
P.S.
Zane Lowe, in un’ormai celeberrima intervista ai Muse,
sentendosi rispondere “Brie”
da Dominic alla domanda “qual’è il tuo
formaggio preferito” scoppia a ridere e
gli dice “ma è un formaggio gay!” Da
qui, lo spunto XD
|