PER
FARE A MENO DI TE
"Non
può funzionare"
Me
l'hai detto, ed è stato un fulmine a ciel sereno. Un cielo che
fino a quel momento, ai miei occhi, aveva un colore fin troppo
limpido e splendente per essere vero.
Avrei
preferito non assaggiarti nemmeno, piuttosto che averti per un attimo
e poi dover rinunciare a te.
Te,
che ho sempre amato in silenzio.
Te,
che hai scelto di non darci nemmeno una possibilità.
Ed
ora non so più cosa inventarmi; non mi rimane niente, se non
il tuo prepotente ricordo... e la nostalgia. Non irromperai più
nel mio ufficio in cerca di autorizzazioni a terapie sconvolgenti.
Non ti darò più l'ok dopo inutili discussioni (perché
sì,
alla
fine vincevi sempre tu).
Hai
capito che non potevamo continuare ad evitare lo sguardo l'una
dell'altro quando ci incrociavamo nei corridoi, quando tentavamo di
discutere sui casi che ti avevo assegnato o di avere una
conversazione normale. Non siamo stati abbastanza professionali da
accantonare il nostro misero fallimento e riprendere a lavorare come
Dio comanda.
Ho
pianto, ed era da tanto che non lo facevo. Non in quel modo, almeno.
Adesso
la mia vita è un enorme interrogativo.
Vorrei
solo smettere di pensarti. Se questo significa dimenticarti,
d'accordo.
...Ah,
che
stupida. Non ci credo nemmeno io. Altrimenti non sarei qui, a
prendere freddo su una panchina, massacrandomi di domande prive di
qualunque risposta. La verità è che non so cosa fare,
per riuscire a fare a meno alla tua presenza. Ho pensato di cambiare
aria, di trasferirmi anch'io. Dove? Non lo so, naturalmente.
Probabilmente in un luogo che non trasudi ricordi che mi perforano il
cuore.
Troverò
qualcosa che mi aiuti a fare a meno di te?
Sai,
forse se non te ne fossi andato tu l'avrei fatto io. Uno dei due
l'avrebbe dovuto fare... ed è per questo che non ho battuto
ciglio quando mi hai chiesto il trasferimento. Ti ho preparato una
lettera di referenze coi fiocchi, senza dire una parola. Ho allungato
la mano affinché tu prendessi quel foglio, ed è stato
in quel momento che ci siamo guardati.
Per
l'ultima volta.
Mi
hai voltato le spalle e sei uscito, accompagnato da un silenzio
talmente forte che mi ha fatto male. Non so che espressione avessi,
ma non mi ritengo presuntuosa nel pensare che non fosse troppo
diversa dalla mia. Ho aspettato che la porta si chiudesse,
infrangendo (finalmente?) quel silenzio assordante, per poter calare
la maschera di indifferenza che pateticamente avevo messo su, in quei
minuti lunghi come un'agonia.
Un'improvvisa
sensazione di gelo sul naso mi risveglia per un secondo; nevica.
Osservo il cielo grigio -come la mia anima- senza dargli importanza.
Lo guardo con l'interesse che potrei avere per una vetrina qualunque
di un negozio qualunque in una strada qualunque.
Osservo
il cielo grigio e intravedo uno stralcio blu, intenso, travolgente.
I
tuoi occhi.
Rido,
ma dentro di me piango ancora. Qualunque cosa io faccia, qualunque
cosa io veda, è te che cerco. Mi alzo scioccamente,
per raggiungerti... ma non sei che un punto lontano. Lontano da me.
END
Note
Dell'Autrice:
La
fic è risultata vincitrice, a parimerito, del contest "Please
don't Stop the Music" indetto da Pocahontas@Effie (
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9504302&p=3
)
La
storia doveva essere ispirata ad una canzone. Non è
propriamente una song fic, l'obiettivo era di trasmettere il
significato globale del testo. Nel mio caso, ho scelto "Per fare
a meno di te", di Giorgia.
La
fic è ambientata subito dopo la fine della sesta serie.
All'inizio della settima House dice appunto a Cuddy "Non
funzionerà", ma i due si convincono a provare lo stesso,
nonostante i prevedibili problemi già in partenza (il
carattere autodistruttivo di House, in primis). Ho ipotizzato invece
che ciò non avvenga, e che quindi una volta compreso che non
possono stare insieme, pur amandosi, House si veda costretto ad
andarsene poiché non è più possibile lavorare
nello stesso ospedale.
E'
uno squarcio sullo stato d'animo di Lisa quando la ferita
dell'abbandono è ancora aperta, e quindi si tratta di
riflessioni a caldo. In una situazione simile, personalmente ritengo
che dopo il dolore iniziale subentrino fattori importanti, come la
figlia Rachel.
In
questa flashfic però affronto solo il momento in cui Lisa
cerca (e ancora non trova) qualcosa che le permetta di fare a meno di
House senza soffrire così tanto, e il dubbio se la troverà
o no (che è poi una delle tematiche principali della canzone).
Non ho inserito ottimismo di nessun tipo perché nella canzone
che ho scelto non c'è. Prima il dolore e l'incertezza
assoluta, poi la risalita.
|