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Piccola
Shot facente parte della serie “Difetti”. Questa e
le altre fic
di questa serie partecipano alla “The
One Hundred Prompt Project”
rimandabile al banner posto qua sotto.
Spero
vi piaccia
Volevo
ringraziare LyndaWesley che l'ha letta in anticipo e non mi ha
sbranato viva, e anche tutte le ragazze del club (xD) che sono Izumi,
GiulyB, Vogue, Shona e Frankie.
I
love you! <3
Simphony
*°*
Raccolta
n.°4 – Difetti 03
Prompt
73
Gelosia
(P.O.V.
Esterno)
Arthur
stava osservando dalla torre di guardia Merlin,
che era andato a fare la spesa con Gaius.
Pochi
minuti prima gli aveva dato il pomeriggio libero, dicendogli che la
sua presenza agli allenamenti non era necessaria.
In
realtà, non c'era nessun allenamento. Volevo solo guardarlo
da
lontano, in libertà e solitudine.
Dalla
guardiola poteva vederlo ridere, mentre cercava di trattare sul
prezzo delle verdure o mentre si lamentava con Gaius,
sicuramente su alcune erbe che avrebbe dovuto andare a raccogliere
dopo aver finito il suo lavoro con il principe.
Arthur
sorrise.
Quando
era sulla Torre, Arthur poteva essere sé stesso, come se il
titolo
di Principe di Camelot non lo riguardasse.
E
specialmente, poteva guardare il suo ragazzo senza doversi
giustificare con nessuno e senza avere la paura di qualche
ripercussione su Merlin stesso.
Se
suo padre avesse scoperto la loro relazione, sicuramente lo avrebbe
accusato di essere un mago, e senza nemmeno rendersene conto, lo
avrebbe visto bruciare su un rogo nella piazza principale.
Cercando
di scacciare quei pensieri negativi, Arthur tornò a guardare
Merlin.
Si era avvicinato ad una bancarella e stava parlando con un ragazzo,
probabilmente il venditore.
Merlin
e il ragazzo sembravano avere atteggiamenti troppo intimi
e si trovavano troppo vicini
secondo il giudizio del principe.
Il
culmine fu vedere lo sconosciuto che appoggiava i pantaloni su
fianchi di Merlin e poi,
con fare anche critico, gli mettesse una mano sul sedere ripetute
volte, nonostante il suo servitore cercasse in ogni modo di
allontanarla.
Ma
questo ovviamente Arthur non lo vide. Era già rosso dalla
rabbia e
si era già catapultato lungo le scale.
Vicino
all'ingresso chiamò Leon.
«
Facciamo un giro per la città bassa »
ringhiò, senza nemmeno
pensare ad altro.
Sir
Leon non pensò nemmeno di obiettare a quell'ordine lanciato
con
rabbia. Si vedeva che era furioso e non voleva sapere che cosa fosse
successo di tanto tragico per renderlo così sconvolto.
Radunò
un paio di guardie e scesero nella città bassa.
Arthur
raggiunse a grandi passi la bancarella di vestiti dove aveva visto
Merlin poco
prima, e lo trovò ancora là, mentre pagava i
pantaloni che si era
fatto palpare addosso.
«
Merlin » ruggì.
L'altro
si voltò con un sussulto, sorpreso di trovarlo nella
città bassa:
durante il turno di guardia quando avrebbe dovuto trovarsi nell'arena
a combattere.
«
Principe! » esclamò il mago. «
Cosa ci fate qua? »
«
Io il mio lavoro. E tu? Tu che stai facendo? Non mi pare tu stia
pulendo la mia stanza, come è tuo dovere fare » lo
aggredì
avvicinandosi di un passo per ogni parola, fino ad avere il suo volto
a pochi millimetri dal suo.
Merlin,
interdetto, non riuscì a parlare per qualche secondo, cosa
che lo
rese ancora più sospetto agli occhi del principe.
«
Arthur, mi avevate detto che potevo accompagnare Gaius al mercato
mentre voi vi allenavate. Ecco perché sono qua »
rispose indicando
il tutore poco lontano da lui «
Vi sentite bene? » chiese poi perplesso.
«
No. E lo sai perché? » domandò
fissandolo negli occhi.
Ah,
quello sguardo innocente, come quello di chi non ha niente da
nascondere. Ma lo aveva visto. Ah, eccome se lo aveva visto.
Quel
viscido ragazzo lo stava palpando e lui non faceva nulla per
fermarlo.
«
Ti ho visto, prima » sibilò al suo orecchio.
Merlin
questa volta assottigliò gli occhi, cercando di capire che
cosa
avesse visto di così tremendo per farlo arrivare come una
furia
nella città bassa.
«
Cosa
avete visto esattamente? » domandò senza capire.
«
Mi sono stancato di te » lo afferrò per un
braccio, iniziando a
trascinarlo e strattonarlo fino al castello, sotto le accese proteste
del servitore che non capiva che cosa stava succedendo.
Fu
scaraventato con poca gentilezza dentro le stanze del Principe.
«
Volete spiegarmi che cosa sta succedendo? »
esclamò di nuovo
il servitore, per l'ennesima volta, di minuto in minuto sempre
più
arrabbiato.
«
Ti ho visto, al mercato, con quel ragazzo. Ho visto quello che ha
fatto. E ho anche visto quello che
tu non
hai fatto.
»
Merlin
cercò di fare mente locale sui giri del pomeriggio.
Fruttivendolo
per Gaius.
Fabbro
per Arthur.
Erborista
per Gaius.
Pausa
alla Taverna.
Di
nuovo dal fabbro per Arthur.
Sarto
per...
Merlin
guardò improvvisamente il Principe.
«
Finalmente te lo sei ricordato! » replicò Arthur
sotto l'occhiata
consapevole di Merlin.
«
Era un sarto,
Arthur. Non c'è bisogno di essere gelosi »
sbuffò l'altro
scuotendo la testa.
«
Cos... Io? Geloso? Ma per chi mi hai presto? Lui ti stava palpando il
sedere e tu ci stavi! Questa non è gelosia! » si
difese quasi
indignato il Principe.
«
Palpando? Non so cosa avete visto, ma Galydren... ».
«
Oh, bene! » lo interruppe Arthur furibondo.
« Galydren!
Ora lo chiami anche per nome? »
«
Arthur, vado da Galydren da quando sono a Camelot. E non mi stava
palpando, ma controllando di quanto avrebbe
dovuto restringere i pantaloni » continuò Merlin,
ignorandolo.
«
Quello che ho visto io dalla Torre non era “controllare di
quanto
dovesse restringere i pantaloni”. L'ho visto chiaramente che
ti
toccava! E non doveva! »
«
Avete visto sicuramente male. Gaius testimone. »
«
Gaius! » esclamò ancora Arthur alzando le braccia
e facendole
ricadere lungo i fianchi, mentre il cappotto che indossava svolazzava
ad ogni suo gesto.
« Certo. Sicuramente Gaius direbbe qualunque cosa per
proteggere il
suo pupillo, anche se è un traditore »
ringhiò con ferocia.
«
Arthur, lo scherzo sta andando troppo oltre. Vi ho già detto
che
avete sbagliato e che Galydren non mi stava né palpando,
né
toccando, né tanto
meno ci stava provando con me! »
«
Come posso crederti se io ho visto tutt'altro? »
Merlin
sospirò, esausto. Poi si passò le mani sul volto,
prendendo fiato.
«
Galydren è sposato, con due
figli e in attesa di un terzo » sibilò.
Arthur
smise di camminare e lo guardò. Assottigliò gli
occhi, squadrando
il servo come se dovesse giudicare un condannato a morte.
«
Sicuro? »
«
Certamente. Ero presente alla
nascita del suo secondogenito » sospirò di nuovo,
cercando di non
ridere della grottesca e paradossale situazione in cui si trovava.
Arthur
annuì, guardandosi intorno.
«
Indagherò » disse soltanto.
«
Va bene. »
«
E se
menti, due settimane di gogna » continuò cercando
di notare qualche
vacillamento da parte di Merlin.
«
Nessun problema. »
Il
servo alzò le spalle, guardando il Principe.
«
Puoi tornare al mercato. Gaius dovrà finire il suo giri di
compere.
»
«
Grazie della vostra bontà,
Principe Arthur » lo prese in giro Merlin.
Il
mago evitò una coppa diretta
verso di lui. Alzò la mano in segno di saluto e si chiuse
velocemente la porta alle spalle.
*°*
Raggiunto
il tutore, Merlin iniziò improvvisamente a ridere.
«
Tutto ok,
Merlin? » domandò un po' interdetto il medico di
corte.
«
Si, va tutto bene
» si voltò verso la Torre, dove poteva vedere la
chioma bionda di
Arthur brillare sotto i raggi del sole.
«
Normale amministrazione
» commentò solo sorridendo e riprendendo a
camminare fra i banchi
del mercato.
Fine
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