Sono stanca di essere usata da te
InCaNtEvOlE
Una ragazza camminava per le vie innevate di Londra. Non era
particolarmente bella, ma la sua figura risaltava in mezzo a tutte le altre.
Portava un lungo cappotto verde che copriva la sua figura snella e sinuosa. Una
cuffia di lana grezza era calata sui suoi capelli neri, mentre gli occhi di
tenebra erano socchiusi per il freddo. Quella sera la temperatura si era
abbassata ancora e lei non vedeva l'ora di arrivare al suo piccolo appartamento.
Rimpianse di non aver indossato una sciarpa, le labbra le bruciavano e dovevano
essersi arrossate parecchio.
Valutò l'idea di prendere un taxi ma ormai era vicina casa.
Ancora qualche isolato e finalmente avrebbe potuto scaldarsi. Aumentò il passo e
finalmente scorse il palazzo dove abitava. Una costruzione piccola e semplice,
che ospitava otto appartamenti. Arrivata davanti al portone di ingresso cominciò
a frugare nella borsetta alla ricerca della chiave. Niente, non riusciva a
trovarla. Sbuffò contrariata, il portiere come al solito non c'era! Si guardò
attorno, nei paraggi non c'era nessuno, allora forse avrebbe potuto...
- Alohomora...-
immediatamente si udì un Clik e la porta si aprì. Nervosa entrò nel palazzo e
salì quasi di corsa i gradini che portavano al suo appartamento. Si era
ripromessa di usare la magia il meno possibile; ultimamente però il suo
proposito stava andando a farsi benedire!
Una volta aperta anche la porta
del suo appartamento si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo. Aveva il terrore
che qualcuno potesse vederla mentre usava gli incantesimi. Si tolse il pesante
capotto e lo gettò sulla prima sedia che trovò. Dopodiché andò ad accendere la
stufa a legna, subito un bel tepore si diffuse nel suo corpo intorpidito dal
freddo. Guardò l'ora, erano le sette di sera. Aveva fame ma non aveva voglia di
cucinare. Si recò in cucina e guardò nella dispensa...
- Merda! Dovevo fare la spesa...-
borbottò a denti stretti, constatando che l'unica cosa di commestibile era una
scatoletta di tonno. Ponderò l'idea di uscire a comprare qualcosa, l'indomani
non ne avrebbe avuto il tempo poiché doveva restare in ufficio fino a tardi,
quindi... Controvoglia si rimise il cappotto ed uscì nuovamente in strada.
Fortunatamente il negozio di alimentari si trovava a pochi passi da casa sua.
***
Cercò di metterci meno tempo possibile, desiderosa di tornarsene
al calduccio. Venti minuti dopo era già sulla strada del ritorno, carica di
borse colme di cibarie. Entrò nel piccolo giardinetto che costeggiava il suo
palazzo. Mentre stava per varcare il portone di ingresso notò una sagoma a pochi
passi da lei. Senza pensarci si avvicinò...
- Hey, guarda che se rimani qui morirai assiderato...- appoggiò
le borse della spesa e si accucciò vicino a quello che aveva capito essere un
uomo. Cominciò a scuoterlo con vigore ma non ottenne nessuna risposta. Cominciò
a perdere la pazienza...
- Svegliati!- finalmente sentì l'uomo borbottare qualcosa
a lei incomprensibile. Non era riuscita a guardarlo in volto ma aveva capito che
doveva trattarsi di un ragazzo. Quando lui sollevò il viso lei sentì il suo
cuore mancare di un battito.
- Non è possibile... Draco!- bisbigliò bianca come un cencio. Lui si
limitò a fissarla con sguardo vacuo poi svenne. La ragazza si alzò, doveva
lasciarlo li e scappare il più lontano possibile ma... Qualcosa gli e lo
impediva! Non poteva essere un caso il fatto che si trovasse proprio di fronte
al suo palazzo. Qualcuno doveva averglielo portato, o forse... Era stato lui con
le sue ultime forze ad arrivarci. Si passò nervosamente una mano tra i corti
capelli neri, doveva decidersi e anche alla svelta. Se qualcuno l'avesse
vista...
- Ok, con questo mi devi molti piaceri mio caro!- con non poca
fatica lo alzò da terra. Decise che le borse della spesa avrebbero potuto
aspettare al freddo, lui invece sarebbe sicuramente morto. Lo trascinò su per le
scale e mentre stava per entrare nel suo appartamento la porta della vicina si
aprì... La signora Duff, una settantenne grassoccia, la osservò incuriosita
- Pansy cara, che succede?- lei sussultò cominciando a sudare
freddo...
- Niente... - si affrettò a risponderle, poi velocemente entrò
nell'appartamento chiudendosi la porta alle spalle. Ci mancava quella pettegola
della sua vicina! Ma quello non era un problema serio...
Trascinò il suo "carico" fino in camera e lo adagiò sul suo letto. Cominciò a
spogliarlo, così bagnato si sarebbe preso un accidente! Gli tolse il mantello
nero ormai fradicio, e lo mise ad asciugare. Poi gli sfilò la camicia bianca e i
pantaloni, lasciandolo con addosso solamente un paio di attillati boxer neri.
Per qualche secondo restò a fissarlo. Aveva una brutta ferita alla spalla e le
gambe piene di lividi e graffi. Doveva curarlo, altrimenti la ferita si sarebbe
infettata... Andò in bagno e si procurò tutto il necessario per bendarlo, poi
tornò da lui.
La certezza di essere ancora attratta da
lui la colpì come una pugnalata.
Quando erano adolescenti l'aveva amato profondamente, nonostante
molti dicessero che era attratta da lui solo perchè era un Malfoy. L'aveva
considerato il suo mondo... E aveva anche sperato che lui ricambiasse i suoi
sentimenti, nonostante lei non fosse bella come molte ragazze con cui era stato.
Ovviamente la delusione era arrivata, inesorabile. Al settimo anno lui si era
invaghito di una serpeverde, tale: Amaris McQuinn. Bella, intelligente e
popolare... Il contrario di lei insomma, conosciuta da tutti come la "puttana di
Malfoy". Nessuno si era mai fermato a pensare che forse i suoi sentimenti erano
sinceri... Soprattutto lui.
In un paio di mesi aveva quasi smesso di rivolgerle la parola,
preso com'era dal suo nuovo giocattolino. Già, perchè i Malfoy non erano capaci
di amare, consideravano le persone come giocattoli, oggetti senza anima... E lei
l'aveva capito troppo tardi...
***
Intenta com'era a cucinare non si accorse di lui. Almeno finché
non udì un suono molto simile ad una risata. Si voltò, incontrando così un paio
di occhi grigi. Gelidi come quella giornata. Appoggiato elegantemente allo
stipite della porta c'era Draco Malfoy che la fissava.
- Buonasera Pansy- le disse sornione, lei corrucciò le labbra
rosse in una smorfia
- Come Buonasera?! Ti trovo svenuto davanti a casa mia e tu mi
dici Buonasera?!!- gli urlò inviperita, lui sbuffò annoiato
- Pensavo che il tempo avesse addolcito il tuo carattere ma...-
le sue parole furono interrotte dalle urla della ragazza
- Razza di stupido! Come osi dirmi queste cose dopo quello che
ho fatto per te?!! Sei rimasto nel mio letto per un giorno intero!- lui sogghignò
- Già... Chi l'avrebbe mai detto che sarei tornato nel tuo
letto...- le disse fingendosi pensieroso. Le gote della ragazza si infiammarono
di collera mista a vergogna
- Vattene!! Vattene immediatamente!!- urlò Pansy, lui si tappo
le orecchie facendo una smorfia
- Mi stai spaccando i timpani! Stai un po zitta!- la freddò, lei
si zittì tremante di rabbia
- Cosa vuoi da me?!- ringhiò, gli occhi di Draco divennero
ancora più freddi e maligni. Senza dire niente si accomodò sul piccolo divanetto
e presa a squadrarla. Lei non si lasciò intimidire, non era più la ragazzina di
un tempo! Assunse un espressione severa, ed i suoi occhi neri divennero freddi
come quelli del ragazzo.
- Hanno ucciso Amaris...- disse ad un tratto il biondo. Dalla
sua voce non traspariva nessun segno di dolore, ma questo non la stupì più di
tanto.
- E hanno cercato di uccidere anche te, vero?- lui annuì
- Ovviamente non ci sono riusciti... Però... Credo che se mi
trovano ci riproveranno- lei alzò un sopracciglio
- E scusa, io che centro?- lui le sorrise mellifluo
- Non fare la sciocca, naturalmente tu mi ospiterai finché le
acque si saranno calmate- le spiegò come se quella fosse stata la cosa più ovvia
del mondo. Lei rimase in silenzio qualche secondo, cercando di assimilare quella
notizia così improvvisa. Chiuse gli occhi inspirando profondamente un paio di
volte, per impedirsi di saltargli al collo e strozzarlo...
- E io che ci guadagno? Sono tre anni che non ci vediamo, non puoi pretendere
che io ti offra ospitalità- lui sbuffò annoiato
- Sei sempre la solita arrivista... E io che pensavo di pagarti
in natura, come puoi ben immaginare non ho a disposizione neanche un galeone-
un'idea maliziosa e cattiva fece capolino nella mente della ragazza, finalmente
aveva trovato il modo per fargliela pagare per come l'aveva trattata durante gli
anni ad Hogwarts!
- Mhh... Ci sto!- lui sbatté le palpebre un paio di volte,
sicuro di aver frainteso le parole della ragazza
- Come?...- Pansy batté le mani improvvisamente di buonumore
- Io ti ospiterò finché tu ne avrai bisogno, in cambio tu farai
tutto quello che ti ordinerò. Voglio che diventi il mio
schiavetto!- sentenziò decisa. Un espressione divertita ma allo stesso tempo
scioccata comparve sul bel viso di Draco
- Non sono sicuro di aver capito...- ma che fine aveva fatto la
Pansy che aveva frequentato con lui Hogwarts, quella che gli aveva sbavato
dietro per tutti i sette anni?? Quella che ora si trovava davanti era poco più
che una sconosciuta... E questo lo eccitava terribilmente.
- Non fare lo stupido Malfoy- Malfoy?! Non l'aveva mai chiamato
per cognome!
- Non mi avevi mai chiamato per cognome- le fece notare, lei
alzò le spalle indifferente
- Bhe, tutti cambiano prima o poi... Comunque accetti o no?- lui ci pensò un
momento. In effetti non aveva molte possibilità di scelta...
- Va bene- la mora sorrise godendosi appieno la sua prima
piccola rivincita
- Ora va a riposare, non voglio rischiare che il mio personale
schiavetto abbia una ricaduta- Draco si alzò dal divanetto e si avvicinò con
passo sensuale a lei che rimase perfettamente immobile non tradendo alcun tipo
di emozione. Quando fu abbastanza vicino abbassò un po la testa per avere gli
occhi alla stessa altezza di quelli della ragazza, la guardò attentamente ma lei
non disse o fece nulla.
- Se vuoi sedurmi dovrai impegnarti un po di più, mio caro
Malfoy- gli disse secca, lui rialzò il viso indispettito. Che cos'era tutta
quella arroganza?
- Tzh... Posso farti cascare ai miei piedi quando voglio- le
disse voltandosi e dandole le spalle
- Non lo metto certo in dubbio, ricorda però che lo scettro del
comando ora è in mano mia- gli fece notare lei, divertita dalla reazione del
ragazzo. Draco fremette di frustrazione ma dovette ammettere che il nuovo
carattere della sua ex fidanzata lo eccitava enormemente.
- Allora buon inizio convivenza Pansy-
FINE 1° CAP
Holaaa!! Chissà perchè mi è venuta voglia di scrivere un'altra
fic su Dracuccio e Pansy.. ^_^ Bhà... Fatemi sapere che ne pensate!
yuna
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