Note: Buon
pomeriggio, ragazzi… * Karmen osserva timorosa le recensitrici con i coltelli
affilati in mano * … vi prego, perdonatemi ç___ç! So che sono in netto ritardo
(peggio di quanto è successo quest’estate), ma posso assicurarvi che ho davvero
tantissimo da fare, scuola in primis (Chimica, Latino e Matematica soprattutto
=.=” ), Corso del Trinity (già, lo farò anche quest’anno, e non solo, salterò
il quinto grado e farò direttamente in sesto), faccio un po’ da Beta-Reader,
vado su alcuni forum, leggo qualche ff qua per là, faccio i compiti. Ma
soprattutto, per prima cosa, devo dirvi che ho aggiornato questo capitolo non
da casa mia, bensì da casa di una mia amica perché io non ho la possibilità di
connettermi ad Internet. Ora vi spiego tutto. Per ben un mese c’è stata, e c’è
ancora adesso, una manutenzione di Tele2 (mi connetto con questa rete), che, a
causa di vari problemi, non mi permette di connettere. Ma ovviamente, come ho
detto e vi rassicuro ancora, questa ff è troppo importante per me e non la lascerò
mai ^___^. Vabè, vi ringrazio ancora per le recensioni e per la pazienza. Ah!
Anche Ellie, che ha recensito positivamente questa ff su un blog di critica^^,
cioè questo: www.sweetheaven.splinder.com
, in cui scrivo anche io. Inoltre, dedico questo capitolo a cloe sullivan (e alle mie stupende Drunks ^___-) e ad Alessia (per la strigliata, che le avevo chiesto di farmi se
avessi aggiornato troppo tardi). Godetevi questo lunghissimo capitolo, che dura,
da quanto mi dice Word, circa 27 pagine.
Something
is changed between you and me…
19.
Do you want to dance with me?
Era
perfetta.
Il
vestito le aderiva perfettamente, e la ragazza non appariva in modo troppo
succinto.
Era
verde, come i suoi occhi, con le bretelline e la gonna svasata a veli che le
arrivava appena sopra le ginocchia. Non aveva chiesto proprio alla persona che
preferiva l’accompagnasse al party di Slughorn, ma ci sarebbe andata comunque
con qualcuno, perché sapeva che si sarebbe divertita lo stesso.
Con
Rodolphus aveva rotto, si era dimostrato una persona falsa, ipocrita. E James…
certo, le sarebbe piaciuto tantissimo andare con lui, ma non gli avrebbe mai
chiesto di andarci dopo la sfuriata che avevano avuto un po’ di tempo fa.
Un
sacco di ragazzi le avevano chiesto di accompagnarla, e lei aveva detto di sì
ad un bel giovanotto del sesto anno di Tassorosso, di nome Joel Michael Draham,
suo semplice conoscente.
Lily
sistemò per bene i capelli che aveva ondulato sulle spalle, che la rendevano
più graziosa di quanto lo fosse già.
Quella
sarebbe stata una serata stupenda.
Avrebbe
ballato, riso con Gwen e Terence. La prima, che aveva accettato la proposta di
Remus riferitale da Terence, si trovava accanto a Lily e stava sistemando la
piccola spilla a fiore nei capelli.
Aveva
una crocchia di capelli dal quale sfuggivano delle ciocche, e un abito rosa
pallido che arrivava sopra alle ginocchia con uno scalda – cuore sulle spalle.
Sistemava
con diligenza i capelli, esibendo allo specchio un sorriso radioso.
-
Eccitata?- le chiese Lily.
- Non
sai quanto!- le rispose Gwen.
-
Finalmente questa sera tu e Lupin starete insieme! Sono molto felice per te,
perché ti ha chiesto di accompagnarlo. -
- Già…
quindi vuol dire che un po’ gli interesso. -
-
Secondo me gli piaci molto!- esclamò Lily, incoraggiante.
- Lo
spero tanto… -
- In
fondo, sappiamo bene tutte e due che Lupin è freddo come il ghiaccio, è
possibile che, dietro quella calotta polare che è, si nasconda una segreta
attrazione per te. E credimi, io penso sia possibilissimo!-
Gwen
sorrideva ancora raggiante, ma non voleva apparire troppo soddisfatta da quella
che credeva una conquista di Remus. In verità, traboccava di gioia e conteneva
a stento le proprie emozioni.
Nel
dormitorio affianco, un ragazzo che rideva come un matto era intento a
sistemare il papillon di un altro seduto, piuttosto seccato.
- La
pianti di ridere?!- disse Remus.
- Dài,
Remus, non agitarti troppo, ti si sgualcirà lo smoking! – disse James, in preda
ad un eccesso di risatine soppresse.
- Lo
sapevo, lo sapevo… - disse Remus sommessamente.
- Cosa
sapevi? – chiese James, mentre continuava a lisciare le pieghe della giacca di
Remus.
- Che
non avreste mai dovuto, tu e Sirius, chiedere alla Rowling di dire a Gwen che
voglio invitarla al party!-
-
Suvvia, sono sicuro che ti divertirai! In fondo, farai contenta anche la
Standler, che praticamente ti adora, e questo lo sa tutta la scuola!-
- Ma
io non ci volevo venire proprio! -
-
Cosa?! Preferisci perderti tutto il divertimento?! Ci sarà da ridere con me e
Sirius! -
- Ma davvero?! Con te e Sirius?! Non farmi
ridere! So che mi lascerete da solo con Gwen tanto per ridere un po’ del mio
già disastroso comportamento con le ragazze, figuriamoci con Gwen, sarò in
preda al panico più totale, dato che praticamente stravede per me!-
- E dài, piantala che Peter sta dormendo…
ecco, sei perfetto!- disse James facendo alzare dalla sedia Remus.
Il ragazzo si avvicinò allo specchio e si
guardò.
Si sentiva leggermente ridicolo.
- Uh, là, là! Mais bonsoir, ragazzi… come
siamo eleganti!- disse Sirius entrando dalla porta del dormitorio, già vestito
di tutto punto. – Wow, Remus, la Standler si trasformerà in marmellata quando
ti vedrà!-
- Grazie Sirius, niente commenti. – disse
Remus, che gli fece un’occhiata omicida, e Sirius, intimidito, si avvicinò a
James.
- Già tirato a lucido, Sirius?- chiese James.
- Sì, sono impaziente di vedere la mia dama. –
gli rispose con un tono molto formale e pomposo, che scimmiottava quello di suo
padre, Black molto orgoglioso.
James rise, e Sirius si avvicinò al letto di
Peter.
Osservò l’abbassarsi e l’alzarsi del panciotto
del ragazzo, che indicava chiaramente che era in uno stato di sonno molto
profondo.
- Ragazzi, non è che Peter si è sentito
escluso perché non viene al party?- chiese Sirius.
- Se fossi al suo posto sarei super-contento
di rimanere in dormitorio!- disse Remus con una smorfia.
- Non so, non credo. Credevo che non avrebbe
voluto venire! Lui mi ha detto così… per questo non credo che l’abbia in
qualche modo fatto sentire escluso. – disse James alzando le spalle.
- Sì, anche per me è così. – disse Sirius un
po’ perplesso. – Ultimamente non lo trovate un po’ strano?-
- Strano? Peter? Uhm, non mi pare. Però
pensandoci… quasi ogni pomeriggio esce fuori per motivi sempre diversi… - disse
James.
- E se volesse semplicemente uscire per
prendere una boccata d’aria?- chiese Remus, che sbuffò sonoramente.
- Quello che non volete capire di Peter è che
si sente un po’ messo da parte da voi, che siete sempre i più “famosi” del
gruppo dei Grifondoro. E’ diventato vostro amico intimo, seppur morbosamente
attaccato a voi, e sì, ora crede che per voi lui è nient’altro che un
ammiratore. – continuò.
James e Sirius si guardarono.
- Non volevamo offenderlo. – disse James
guardando infine Remus.
- Ma certo che non volevate offenderlo! –
sbottò Remus. – Solo che a volte, la vostra ossessione per la fama vi rende
così ciechi da non trattare gli altri come dovreste. Peter si sente…
leggermente inferiore a voi. -
- Cosa?!- sbottò Sirius. – Ma è matto?! Che,
ragiona come la testa di mio padre?! Superiore, inferiore sono termini che
usano soltanto le persone con i pregiudizi! E io e James non ne abbiamo, quindi
è ovvio che non lo consideriamo inferiore, né tanto meno superiore a noi! -
- Certo, ma ciò non toglie che a volte tendete
a pensare solo al successo e al divertimento, oscurando le persone che vi sono
accanto! Ora, non voglio fare la vittima… - qui James roteò gli occhi. - … ma
ad esempio quello che avete fatto a me, mi riferisco alla proposta a Gwen per
andare insieme al party, non significa proprio fare attenzione ai sentimenti
degli altri. -
Sirius spalancò la bocca. – Remus, parli come
un filosofo. –
- Sì, beh… non vi farebbe male immedesimarvi
in Peter, che sta male perché non ha mai avuto il coraggio di parlare a
quattr’occhi con Viviane Carlson, ragazza che gli piace da non so quanto tempo,
mentre vi guarda fare strage di cuori in tutta la scuola. – Remus sospirò. – E,
non per vantarmi, ma sta avendo un atteggiamento un po’ distaccato anche con
me, da quando Bellatrix Black ha pubblicato quel maledetto articolo di
giornale!-
Gwen arrivò in anticipo all’appuntamento e
sospirò, tremendamente tesa. E aspettò.
Remus arrivò accompagnato da James, che gli
diede una pacca rassicurante sulla spalla, e, facendosi coraggio ed esibendo il
sorriso più felice che potesse fare, Remus salutò Gwen e, tendendole il
braccio, si avviarono al giardino. Dal canto suo, James dovette aspettare
Danielle per un bel po’ di tempo, e si vedeva dal look della ragazza. Era
sicuramente elegante, ma era esageratamente truccata e aveva tinto di nuovo i
capelli color biondo platino, cosa che molte ragazze avrebbero notato.
- Ti ho fatto aspettare troppo, Potter?-
chiese lei.
- Beh, ci hai messo un po’ di tempo… - rispose
lui.
La ragazza, alzando le spalle, disse: -
Andiamo, mon chevalier ?-
- Mais oui, mademoiselle. – accennò
James con uno sguardo da gentleman.
Quando finalmente arrivò al luogo
d’appuntamento, Sirius diede una veloce controllatina all’orologio a pendolo
del corridoio.
Le 21.25.
“Solo cinque minuti… ” calcolò il ragazzo.
Infatti, dopo esattamente quei minuti,
comparve Terence sulle scale.
Se Sirius non avesse avuto un buon equilibrio,
sarebbe svenuto sedutastante per la bella sorpresa.
Difatti, non si poteva certo dire che Terence
sembrasse la solita secchiona, anzi.
Si può dire che era la più bella del party.
Abito azzurro svasato sulle ginocchia, con uno
scollo a barca, molto semplice, con i capelli legati in una elegante crocchia.
Sirius, eternamente lieto che Terence avesse
accettato il suo invito, le tese la mano, e lei, con fare aggraziato, la prese.
Così, insieme, si diressero verso il giardino,
dove di lì a pochi minuti tutte le ragazze avrebbero spalancato la bocca dalla
sorpresa di vederli insieme.
Il giardino era stato decorato per bene, e un
gruppo di insegnanti, tra cui Slughorn, parlottava allegramente.
Lily e Joel si avvicinarono ad un tavolino e
si sedettero, dopodiché ordinarono a voce il pasto voluto, e quello comparve
immediatamente sul piatto.
Un po’ dopo, entrarono in scena anche Gwen e
Remus, che salutarono Lily, che poté constatare che, nonostante i sorrisi
radiosi che esibivano, erano l’uno più imbarazzato dell’altra.
I due si sedettero a un tavolo vicino, e le
palpitazioni del cuore di Remus crebbero incredibilmente.
Ordinarono il cibo, una volta seduti.
- Allora, - azzardò Remus schiarendo la
propria voce – carino, no? Cioè… a me piace parecchio come hanno preparato… -
Gwen notò la difficoltà di Remus nel parlarle,
e provò una tenerezza infinita.
- Sì, anche a me. – e annuì.
Rimasero in silenzio per qualche secondo, poi…
- Sono contenta che tu abbia accettato di
venire con me. – disse Gwen a bruciapelo, acquistando coraggio.
- Sì, beh… il piacere è tutto mio. – acquistò
coraggio per dirle quello che da tempo voleva dirle: - Ascolta, Gwen, io sono
stra-contento di essere qui con te, anche perché devo parlarti e rassicurarti
di una cosa… -
Ma Remus si bloccò.
Gwen era girata dall’altra parte, con la bocca
aperta dallo stupore.
- Cosa c’è?- chiese Remus, maledicendo se
stesso.
- G… guarda là!!! – disse Gwen con un sorriso
radioso.
Remus si girò… e vide Sirius accompagnato da
una ragazza veramente affascinante.
- E’ Terence!!!- disse Gwen, emozionata.
Diede uno sguardo al tavolo di Lily, che
sorrise soddisfatta.
Sirius e Terence suscitarono, come già detto,
molta sorpresa, ma non vi badarono e sedettero ad un tavolino più lontano.
Passando, Sirius fece un occhiolino a Remus e
gli chiese sottovoce: - Dov’è James?-
Remus gli rispose con un’alzata di spalle.
Quando Terence e Sirius si sedettero,
ordinarono il cibo e cominciarono a parlare allegramente.
-Terence, dimmi che sei tu!- disse Sirius.
Terence lo guardò stralunata. – Ma certo che
sono io!-
- No, è che… boh, sei… fattelo dire, sei la
più bella della festa! -
- Grazie, Sirius. -
La ragazza prese a mangiare con fare
aggraziato, e improvvisamente Sirius la prese per il polso.
- Basta, andiamo a ballare!-
- Cosa?! E rimaniamo a digiuno, o cosa?-
- Io voglio ballare, mangeremo più tardi!-
La trascinò in pista e, accompagnati dalla
musica, cominciarono a ballare.
Remus si accorse che, per non sembrare troppo
maleducato, avrebbe dovuto portare a ballare Gwen, prima o poi. Oltretutto, non
poteva lasciarla con le mani in mano!
- Sono troppo carini insieme. – accennò Gwen,
guardandoli ballare.
Remus si voltò e poi annuì.
- Gwen… dopo ti va di ballare?-
- Oh, sì! Non aspetto altro!- disse Gwen tutta
compunta.
James e Danielle arrivarono in ritardo, e
presero posto ad un tavolino abbastanza lontano da quello di Lily e Joel, per
decisione della ragazza. Lily guardò di sfuggita James, che comunque non
l’aveva notata, ma di scatto girò il volto verso Joel.
- Almeno posso salutare i miei amici?- disse
James, una volta seduti.
- James, al mio paese un gentleman non lascia
mai la sua dama da sola, per salutari i propri amisci… -
James sbuffò. –
Dài, mica me ne scappo!-
Danielle alzò le spalle. – Solita
maleducazione di questi onglesi… -
- Sì, certo, mademoiselle. – disse James
annoiato. Non voleva essere schiavo di quella ragazza, non voleva rimanere fra
le sue grinfie per tutta la sera, perché lui, Sirius, e anche Remus, nonostante
un po’ di riluttanza, si erano promessi che si sarebbero divertiti insieme,
ognuno con la propria dama. Però se avesse lasciato Danielle da sola, avrebbe
sicuramente fatto una brutta figura davanti alle altre persone presenti. E poi
gli sembrava un gesto davvero maleducato, dopo che lei stessa lo aveva invitato
ad accompagnarla al party.
“Sì, ma io comunque ci volevo andare con
Lily.”
Subito gli balenò in testa la ragazza rossa e
scosse il capo. “Danielle mi ha detto che ci è venuta con Lestrange… ma non li
vedo. Boh, evidentemente non ci sarà proprio venuta.”
Infatti, non l’aveva proprio notata perché si
trovava dietro e di fronte a Joel, che dava di spalle a James.
Addentò la sua cena e zittì, poi vide Terence
e Sirius ballare con entusiasmo.
Sorrise. Era una secolo che voleva che Sirius
trovasse una ragazza perfetta per lui, che l’avesse fatto davvero innamorare. E
Terence era la persona giusta, constatò James.
“Sì, è perfetta!”. Pensò che almeno lui quella
sera si sarebbe divertito un mondo.
Dopo aver finito di cenare, Danielle si alzò
dal tavolino e prese il polso di James.
- Ma che diavolo fai?- chiese lui. – Sto ancora
mangiando!-
- Beh, fai come vuoi, ma sappi che apparirai
un gronde maleducato se non mi porterai a ballare. –
disse Danielle.
- Ascoltami, ti ho accompagnato perché mi
voglio divertire, e non per essere comandato a bacchetta da te. -
- Chi ti comonda. Stai fascendo tutto da solo. Io ti sto soltanto
avvertendo. Avanti, fa’ un bel sorriso e portami a ballare. -
James la guardò un attimo seccato, poi osservò
Sirius e Terence, e la portò finalmente a ballare.
Non si poteva dire un ballerino provetto, ma
non era poi così scarso… o almeno credeva.
Danielle gli suggerì le posizioni da ballo, e
lui cercava di seguirla attentamente.
- No, Potter! Devi tenere il busto più dritto!
Così sombrerai una dama! Chi ti ha dato lezioni di donza
deve essere un fallimento come insegnonte! -
- Nessuno mi ha dato lezioni di danza!-
- Beh, questa è l’occasione per imparare…
anche se so che stiamo tutt’ora fascendo la figura degli idioti incapasci di ballare, ma meglio di nionte… -
Alla fine, si scoprì che James non era per
niente portato a fare da guida in un ballo di coppia, così guidò le danze
Danielle, con perfetto stile maschile classico.
Lily guardò verso la pista. Danielle e James
stavano provando a fare qualche passo di danza, e mentre guardava lui,
parecchio imbranato, le sfuggì un piccolo sorriso. Ma quando rifissò Danielle
le sue pupille si ridussero a fessure.
- Ehi? – la chiamò Joel.
- Oh! Sì, Joel? – si risvegliò lei.
- Va tutto bene? Per un attimo mi sei apparsa
un pò… -
- Ma figurati, sto benissimo, non preoccuparti.
-
“Certo… ma sicuro. Benissimo, non c’è che
dire… ”
Remus, ormai senza speranza di dirle quello
che da tempo voleva, condusse Gwen a ballare.
I musicisti suonavano una musica meno
movimentata, e i palpiti di cuore di Gwen crebbero a vista d’occhio.
“Sto per ballare con Remus!” si disse.
Diede uno sguardo a Terence, che poggiava la
testa sul petto di Sirius, lasciandosi trascinare dalla musica lenta.
Gwen non voleva spaventare Remus, sapeva che
l’avrebbe fatto se avesse poggiato anch’ella il capo sul petto si Remus… voleva
e non poteva. Se invece vogliamo parlare dal punto di vista fisico, poteva, ma
non voleva metterlo in ansia.
Era tutto dannatamente difficile…
Eppure, inspiegabilmente, fu Remus a prendere
l’iniziativa.
Le tenne i fianchi e la mano destra, e
cominciarono a ballare, anche se non così attaccati come Terence e Sirius.
Proprio questa coppia, difatti, era diventata
la più chiacchierata della serata, ma i due sembravano non accorgersene.
Si sentivano legati, stretti, come se si
conoscessero da tanto tempo.
Terence realizzò davvero, per la primissima
volta, di essere realmente innamorata di lui.
Sapeva che non l’avrebbe mai ammesso a
nessuno, ma era così. Sarebbe rimasto un segreto tutto suo e di Sirius, che le
aveva insegnato tantissimo in poco tempo.
A farsi rispettare di più.
A prendere le iniziative al volo.
A non partire già sconfitta nelle sfide.
Si sentiva semplicemente sicura.
Ballava fra le sue braccia, libera da
imbarazzo, timidezza o cosa.
Era semplicemente lei e Sirius.
E nessun altro.
Dal canto suo, Sirius si sentiva al settimo
cielo.
Voleva dirle che l’amava, ma senza spaventarla
o essere troppo sdolcinato.
Magari sussurrandoglielo, magari
dimostrandoglielo, per farglielo capire avrebbe usato tutti i modi di questo
mondo.
Da quando l’aveva conosciuta non era più il
Sirius di prima, il solito ragazzaccio preso dalle ragazze, dal bighellonare e
dagli amici.
Sì, si poteva definire maturato.
- Ti va di uscire un attimo fuori? – le chiese
lui nell’orecchio.
- Ok… cosa c’è?-
- Oh, non posso dirtelo qui… non mi piace. -
- E dove andiamo?-
- Mah, restiamo in giardino, però un po’ più
lontani da qui. -
- Va bene… andiamo. -
I due si allontanarono, mani intrecciate.
- Vieni. – disse la ragazza, prendendo il
ragazzo per il polso del braccio, trascinandolo fuori dalla Sala D’ Ingresso.
- Bellatrix, non dovremmo uscire fuori! –
rispose questo.
- Non m’ importa. Tutte e due le mie sorelle
sono al party, a divertirsi, ed è giusto che anche noi ci divertiamo!-
- Ma noi non siamo membri dello Slug Club! -
- E allora? Bisogna essere un’ accozzaglia di
secchioni per potersi divertire?-
- No, ma se ci beccano sono guai!-
- Rodolphus, sei patetico. -
Il ragazzo si bloccò, facendo fermare anche
Bellatrix.
- Cioè, fammi capire: vuoi trascinarmi in
pista da ballo facendoci vedere dai professori, e avendo così una bella
punizione, Bella?-
La ragazza roteò gli occhi.
- Non sono mica così stupida. – sospirò e
disse: - Certo che non voglio che ci becchino! Voglio solo… - ma qui si bloccò.
Sentì che il cuore mancò un battito, perché stava per dire qualcosa che trovava
imbarazzante.
- … stare nei paraggi con me, da soli?-
- Sì! Beh… sì, questa è la mia intenzione. -
- Ciao. – disse il ragazzo volgendosi verso
l’entrata del castello.
- No, aspetta!- esclamò lei.
Lui si bloccò, divertito.
- Dài, stavo scherzando. Mi piace vederti
imbarazzata qualche volta, sai, guerriera?-
Con una risatina, si avvicinò a lei e le
scompose i capelli con una mano.
- Ma sei scemo?!- disse lei.
- No, ma lo divento quando sono con te. E dunque
sarò scemo per tutta la sera. -
La ragazza inarcò i sopraccigli.
- Sto dicendo che rimango con te, sciocchina.
-
Bellatrix sorrise radiosa.
- Bene! Allora… stiamo in giardino, vicini
appena al party per ascoltare la musica, ok? -
- Perfetto. -
- Andiamo! -
E si avviarono…
Intanto, Danielle non aveva alcuna intenzione
di lasciar libero James, che tentava disperatamente di eseguire un passo
decente.
- Mais non!
Potter, sei un vero disastro… non so
proprio come tu faccia a… -
- Senti, Danielle. Se m’incoraggi a ballare
bene, invece che evidenziare ogni secondo la mia scarsa prestazione come
ballerino, può darsi che io, con un po’ di buona volontà, riesca a muovere un
piede come si deve! -
- Beh, questo mi sembra ompossibile! -
- Tante grazie!-
- Di nionte.
-
- Allora Miss Perfezione vuole scomodarsi ad
insegnare a questo idiota come si balla, per favore, prima che giri i tacchi?-
- Mademoiselle Perfezione ha tentato!-
- Allora perché non mi lasci andare e ti trovi
un altro cavaliere? -
- Perché no!-
- Che razza di risposta è “perché no”?! Si può
sapere cosa ti è saltato in mente per aver chiesto proprio a me di
accompagnarti qui?!- disse James cercando di non farsi sentire troppo dalle
persone.
- Ma è logico! Perché pensavo di chiederti se
avresti voluto uscire con me! As tu compris?-
James si bloccò.
- Che cosa, scusa?-
- Mi piaci! Anzi, mi piacevi, dato che ti sei
rivelato un gran maleducato. -
- Maleducato, io? Vorrei soltanto essere
libero! Sei tu che mi tieni come un cane al guinzaglio! Sei… sei… un’ arpia,
ecco cosa! – disse James sopprimendo la voglia di gridare.
- Q’ est-ce que tu m’ as
dit ?! à’ moi ! Une dame ! Tu es… tu es… tu es insensible !
Tu es un chevalier… oh, mon
Dieu… - disse Danielle sconvolta, cercando di
controllare la voce.
- Non capisco niente se parli così!- disse
James accompagnato da un coretto di risatine provenienti da ragazzine.
- Oh, per favore, lascia perdere! Mi hai
insultata, ingrato! Dopo tutto quello che ho fatto per te! Ti ho invitato al
party, e sai cosa penso? Che hai preso il mio invito come il passaporto per
divertimento sfrenato con i tuoi amisci
! Anzi, tu hai accettato per far
ingelosire Lily Evans! Non mi avresti pensata nemmeno se te lo avessi chiesto
cento volte! -
- Allora ti consiglio di cercarti uno chevalier come si deve, e che si faccia mettere i piedi in testa… -
- E’ proprio quello che farò! -
Detto
questo, la ragazza andò via, indispettita, con il naso all’insù, mostrando a
tutti la sua profonda indignazione.
James,
sbuffando, tornò al tavolo.
“Bella festa… divertimento al massimo!” pensò
James. “Già, gran bella festa! Sirius è scomparso chissà dove, Remus è a
ballare e persino l’ arpia è andata via.”
Sospirò.
“Che divertimento… ”
Ordinò al bicchiere di riempirsi di champagne,
e cominciò poi a berne un sorso.
Quando ad un tratto lo sputò, tossendo e
battendo una mano sul petto.
Vide Lily.
Lily e Joel.
James sgranò gli occhi.
“Lily è qui?! Prima non l’avevo proprio
vista!”
Osservò la ragazza e Joel ballare sulla pista
e si concentrò sul ragazzo.
“Aspetta un po’, James.” si disse, ragionando.
“Quello lì non è Rodolphus Lestrange… ma certo! Ora è chiaro!”
Sorrise beffardo. “Danielle mi ha chiesto di
accompagnarla, facendomi accettare con l’ inganno! Mi ha detto che Lily sarebbe
venuta con Lestrange… e sapeva che avrei accettato per fare ingelosire Lily!”
Ripoggiò la schiena allo schienale e si disse:
“Sì, proprio un’ arpia.”
Quando la musica terminò, Remus chiese a Gwen
se poteva seguirlo.
“Perfetto, è via anche Remus. Se per lui e
Sirius questa sera è filato tutto liscio sarà perché sono dei veri chevaliers … ”
pensò intanto James.
Gwen, dal canto suo, era terribilmente
ansiosa.
Aveva paura di quello che le avrebbe detto
Remus.
Per la ragazza, nel 50% dei casi, forse Remus
si sarebbe convinto a dichiararle che gli piaceva, ma lui era un tipo così
strano… le si sarebbe spezzato il cuore se le avesse detto di lasciar perdere…
Aveva paura che Remus non provasse quello che
provava lei.
Arrivati un po’ fuori dal party, Remus cercò
di infondersi coraggio, mentre un breve venticello sferzava i loro visi.
“Mio Dio, adesso che le dico?” pensò Remus.
“Piangerà? Mi riempirà di insulti? La prenderà troppo male?”
Era dunque arrivato il momento.
Gli sarebbe costata una fatica enorme per
parlarle a quattr’occhi, ma doveva farlo per il suo bene.
La guardò un secondo negli occhi e vi lesse
una certa tensione.
- Gwen… s-sai che prima ti ho chiesto se
potevamo parlare di una cosa… -
- Sì…!- disse la ragazza guardandosi i piedi.
- Sì, ecco… riguarda noi due. -
Gwen si morse un labbro.
“Avanti, spara. ” pensò lei. “Di’ quello che
devi dire, prima che scoppi.”
Remus si fece un po’ di coraggio. “Dannazione,
è così difficile!” pensò.
- Ricordi l’articolo di Black?-
Gwen affondò ancora di più i denti nel labbro.
“Quello stupido articolo!”
Annuì.
- A me… a me dispiace tantissimo per averti
messa a disagio ogni volta che ci siamo visti dopo la sua pubblicazione. -
- Oh, no! Piuttosto perdonami tu, per tutte le
volte che ho messo a disagio te… non era certo mia intenzione… -
- Ma il punto non è questo. –disse lui. – Non
voglio le tue scuse, non ce n’è bisogno… anzi, perdona i miei amici che hanno
parlato ad Alecto Williams… -
Gwen sospirò, e lo interruppe: - Ti prego,
dimmi quello che devi dire. Stai divagando. –
Remus si sorprese, e vide negli occhi di Gwen
una vena di decisione, ma erano colmi di lacrime trattenute.
- Gwen, so che per te può essere brutto
sentirsi dire quello che sto per dirti, ma… sappi che io non voglio ferirti. -
“Ecco, Gwen. Fra qualche secondo te lo dirà,
ognuno andrà a casa propria e tu potrai finalmente cospargere il cuscino di
lacrime. Non temere, piccola.” si disse la ragazza.
Gwen chinò il capo ed enunciò un piccolo: -
Certo. –
- Forse… forse non sono ancora pronto… forse
mi sento ancora un ragazzino in cerca di avventure… nei tuoi confronti non
provo altro che amicizia… -
Gwen fece un singulto, sempre con la testa
bassa.
“Ecco, altri minuti e andrai a sfogarti per
bene in camera.”
Remus si avvicinò a lei e le alzò la testa.
- Ti prego, non piangere… -
- Ma
n-no! Cosa stai pensando…! -
Remus fece finta di non aver notato gli occhi
gonfi, che esigevano di essere liberati da quelle fastidiose lacrime.
- Io non voglio illuderti. Non voglio mettermi
con te per accontentarti, perché alla fine, quando scoprirai che non ti ho mai
voluta bene come tu me ne vuoi, ci rimarrai peggio di ora… -
- … certo. E’… è un gesto molto sincero da
parte tua… - disse Gwen lentamente, e sorridendo tristemente. – Forse è questo
il motivo per cui mi piaci così tanto. -
Remus si sentì di nuovo a disagio.
- Gwen, io ti voglio bene. Te ne voglio, ma
come amica. Non sarebbe giusto fingere, non sarebbe giusto né per me, né per
te. -
- Hai ragione. – disse Gwen esibendo un
sorriso falsamente felice. – Bene, ora che ci siamo chiariti, suppongo che… -
- Gwen… perdonami perché so che forse starai
male, e io non voglio assolutamente questo. - disse Remus.
- Non è bello sentirti dire che non provi
quello che l’altra persona prova… ma io non sono arrabbiata con te, piuttosto
con me stessa… -
- Te stessa?-
- Mi sono fatta tutte quelle illusioni… tutti
quei sogni erano nulli… li immaginavo soltanto, e più immaginavo, più credevo
fermamente che io ti piacessi… ma quando mi hai chiesto di parlarmi, poco
prima, cominciavo a temere che tutto ciò non fosse vero… - sospirò e disse: -
Ed infatti è così. -
- Mi dispiace davvero, Gwen… -
- Buonanotte Remus. – disse lei
interrompendolo, non sopportando più quella tensione creatasi. – Vado a
dormire… ho un sonno tremendo. -
Remus capì che voleva semplicemente andarsene
via, e che era suo dovere lasciarla sfogarsi e piangere in pace.
- Sì… sì, va bene. Allora… ci sentiamo. -
- ‘ Notte. -
Quando la ragazza si avviò, Remus decise di
ritornare al party.
- … E così me ne sono andato dalla mia
famiglia. I Potter sono persone davvero splendide. – finì di raccontare Sirius.
- Affascinante. – disse Terence.
Erano tutti e due seduti su una panchina,
lontani dalla confusione della festa.
- Già. Questa storia mi rende una specie di
“nobile navigato”, una sorta di pirata che in passato si è opposto alle
ipocrisie dei genitori altezzosi, così pieni di loro e di pregiudizi. -
- La tua vita mi sembra un romanzo d’
avventura. - disse ridendo la ragazza.
- Sì, beh… non ne vado fiero. -
Rimasero qualche minuto in silenzio.
- Non so proprio come avrei fatto senza di
James, Remus e Peter… loro… sono i miei migliori amici, vedi. Prima di
andarmene via dai miei genitori, ero triste perché volevano impormi le loro
idee, la loro stessa monotona e falsa vita. Falsa perché loro si nascondono dietro
inchini e riverenze cortesi, ma in realtà hanno paura. Hanno paura di vivere
comportandosi come delle persone normali davanti agli altri nobili, per non
essere visti di mal occhio. Mostrano i loro pregiudizi solo per dimostrare
superiorità, facendosi portare rispetto tenendo alto quel loro maledetto
cognome. Ero triste, ma io e gli altri Malandrini eravamo uniti, dimenticavamo
i nostri problemi e scherzavamo, giocavamo, eravamo diventati grandi amici. Ci
eravamo promessi che ogni problema l’avremmo risolto insieme, combattendo con
le unghie e con i denti per combattere. -
- Malandrini?-
- Io, James, Remus e Peter ci chiamiamo così.
-
- Dovrebbero scrivere una leggenda su di voi.
-
- Infatti io e James sospettiamo che la
scriverà Gazza in futuro, memore delle nostre terribili malefatte! -
I due scoppiarono a ridere e Sirius prese la
mano di Terence.
- Ascolta… - disse Sirius chiudendo gli occhi,
con il viso verso il cielo.
- Cosa?-
- Ssh!-
Terence lo guardò storto.
- Mi dici cosa c’è da ascoltare?!-
Sirius rimase in silenzio, nella medesima
posizione.
Il profilo del suo viso, rivolto verso il
cielo, era illuminato dalla luna, poi parlò.
- Ascolta il vento… esso si muove fra le
foglie degli alberi… - disse il ragazzo.
Terence fu sorpresa di vedere un Sirius così
ispirato e poetico.
- Ti piace ascoltare la musica che suonano le
foglie scosse dalla brezza del vento? – disse lei.
Terence volse lo sguardo verso la grande
quercia vicina.
Sirius annuì, poi la ragazza si posizionò come
lui.
- A volte il fruscio delle foglie è più
melodioso della musica… quando sono triste riesce a colmare il vuoto che ho
dentro. – disse lui.
Strinse più forte la mano di Terence e questa
chiuse gli occhi.
- Non ho mai sentito niente di più bello, ti
giuro. – disse lei.
- Davvero?- disse lui, rimanendo sempre così.
- Sì. Non mi sarei mai aspettata frasi come
quelle che hai detto... ascolta il vento, il fruscio delle foglie… mi sembra
quasi troppo poetico da parte tua. -
Sirius rise. – Volevo fare colpo. –
Terence rise, altrettanto. – Sei sempre il
solito, eh?-
- Beh, sì, ma non sai che, dicendo “il
solito”, ti riferisci ad un Sirius che non mi appartiene più. -
Terence aprì gli occhi.
- Cosa stai dicendo?-
- Sono cambiato. Mi sento cambiato. -
- Come mai?-
- E’ successo qualcosa di strano… qualcosa di
imprevedibile… non avrei mai immaginato di esser cambiato così. Non so
spiegartelo. Mi sento maturato. -
- In che senso?-
- Nel senso che non credo di essere più il
ragazzino scavezzacollo di un tempo, penso più spesso alla mia reputazione di
figlio ingrato, sono addirittura più prudente ed evito di fare scherzi troppo
pesanti, a meno che non siano davvero divertenti. Allora non esiterei proprio a
farne! -
Terence dovette ammettere a se stessa che
Sirius poteva sembrare un tipo menefreghista e libertino, ma aveva uno strano
aspetto da intellettuale quando parlava di cose serie. Ciò lo rendeva ancora
più affascinante. Capì che, dietro il suo aspetto, c’era una persona molto
intelligente e da una conoscenza vasta, data forse per via della sua nascita
fra nobili.
- Sono molto contenta di averti conosciuta. –
disse lui.
La ragazza avvampò. – Anche io. –
- E’ grazie a te che sono cambiato. -
Terence aprì gli occhi e girò il viso, di
scatto verso Sirius.
- Io? Cosa mai devo averti insegnato in quasi quattro
mesi di conoscenza?-
- Tanto, non te ne sei accorta, ma mi hai
insegnato tanto. Ti ricordi di quando mi hai parlato della morte di tua madre?-
Si accorse troppo tardi dell’errore. Terence,
insolitamente, reagì.
- Scusa se te lo dico, ma non mi sembra il
contesto adatto per parlare di mia madre. Ne ho già parlato abbastanza, e non
ne voglio più.– disse contenendosi, ma leggermente indignata.
Sirius si stupì. – Ti sarai mica arrabbiata? –
- Ma certo che no! Solo che mi ha dato
fastidio parlare di lei ora, qui. Non me la sento, grazie. -
- Cavoli, scusami se ti ho fatta arrabbiare,
ma io non volevo parlare di tua madre. -
- Ah, sì? E di cosa allora?-
- Volevo dirti che quando mi hai parlata dei
tuoi problemi, di tua madre, mi sono messo in confronto con te. Mi sono detto
che in realtà ero un bambino capriccioso, che avrebbe dovuto vergognarsi delle
lamentele sui familiari rompiscatole, di tutte le sfortune che gli capitavano,
eccetera… perché mi sono immedesimato in te. – disse Sirius.
Aprì gli occhi e sedette composto.
- Mi sono chiesto, “che cosa avrei fatto al
posto di questa ragazza?”, “e se mi fossi trovato nei suoi panni? Sarei stato
ancora più lamentoso di ora?”. -
Terence lo guardò con tanto d’occhi.
- Sei cresciuta prima di crescere, Terence. Sei
maturata a soli 10 anni, perché c’era bisogno che tu diventassi matura e
responsabile. C’era bisogno che ti guardassi alle spalle da sola, qui d
Hogwarts, perché non ci sarebbe mai stata tua madre a spedirti gufi per
raccomandarti… e nemmeno tuo padre perché è babbano. -
Terence cercò di ricacciare indietro una
lacrima.
- Piangi, se vuoi piangere. – disse lui. – Non
avere vergogna, fai quello che vuoi. -
- Cosa?- chiese lei.
- Tu hai tutti i diritti di questo mondo di
piangere, di stare male per la persona che hai perso, di arrabbiarti e di voler
spaccare il mondo. -
- M-ma cosa dici? Io… sono allegra in questo
momento. -
- Non è vero. – disse lui. – Guarda che per
piangere non devi avere un’età minore. Tutti piangono e si sentono soli. Molte
volte le persone credono che piangere corrisponda a fragilità, debolezza e
ingenuità, ma non è così. -
Sirius si girò verso il volto di Terence. –
Fammi vedere questa lacrima, Terence. Sii come vuoi, lasciati andare. So che
stai scoppiando, dentro di te c’è una forza frastornante che vuole a tutti i
costi spingerti a sfogarti, ma tu, poiché sei una persona matura e che vuole
apparire così, ricacci tutto dentro. Così non si fa. –
- Non è vero. Io sto benissimo. E’ che… -
provò a dire Terence, con la voce rotta da un singulto. – mi stupisce che tu
solo, fra tutte le persone che abbia conosciuto, riesca a capire come sono
fatta veramente… tu mi comprendi come nessuno mi ha mai capita. – si asciugò
una lacrima e disse: - Solo che non vorrei piangere ogni volta che siamo io e
te soli… -
– E’ una cosa normale piangere, ciò dimostra
che sei una persona sensibile. -
- … e così terribilmente ingenua. -
- Vorresti dire che essere maturi,
responsabili, con il sogno di diventare scrittrice, con una carriera ambiziosa
davanti significa essere ingenui?! Ma stai scherzando?! -
- Mi sento una sciocca. -
- Ma non lo sei, perché nonostante i giudizi
della gente, tu non dai ascolto, vai avanti, senza che qualcuno possa
intralciare i tuoi piani e la tua vita, Terence. Se qualcuno ti fa male, sappi
che io ci sono sempre. -
Sirius si avvicinò al viso di Terence e la
baciò.
Per tutto il tempo che Lily e Joel erano stati
a parlare, James li aveva osservati attentamente, come per vigilare se il
ragazzo toccasse la ragazza.
“Se solo si permette… ” pensò.
In quel momento, venne Remus e sedette
affianco a James.
- Tutto bene?- disse il licantropo.
James diede un’occhiata sarcastica a Remus,
che capì subito che per lui non era stata una serata con i fiocchi.
- Capisco. – disse Remus.
- Tsk… e io che credevo che ci saremmo
divertiti insieme… alla fine Danielle mi ha scaricato perché dice che l’ ho onsultata,
tu e quella Standler vi sarete divertiti a preparare torte, e Sirius se la sta
spassando con la Rowling!
- Guarda che nemmeno per me è stata una serata
splendida! – ribatté Remus.
James lo guardò storto. – Ma come? Tu e la… -
- Il sottoscritto deficiente l’ ha fatta
incollerire. -
- Che hai combinato, di grazia?- chiese James,
stupito.
- Non lo so… le ho detto una cosa e l’ ho
fatta male, ma credo che sia stata la cosa migliore da fare. Insomma, dovevamo,
prima o poi, chiarire la nostra situazione, no?! -
- Mi stai dicendo… che le hai detto che non ti
piace e non la vuoi come ragazza?-
Remus annuì.
- Beh, secondo me hai fatto la cosa più
giusta. Ora soffre, ma deve capire che tu non le piaci e che non la vuoi
illudere. -
- Sì… a proposito, ma la De Saint-Clair dov’è?
Hai detto che ti ha scaricato, ma non la vedo qui intorno… -
- A farsi friggere. -
- Ci deve essere un motivo concreto, no? -
- Ha detto che io sono troppo irruento, troppo
maleducato per il suo animo nobile; un ballerino troppo scadente per lei, che è
una étoile di classe; un insensibile dal cuore di pietra… -
- Beh, le credo! Per tutto il tempo che sei
stato con lei, avrai guardato nient’altro se non la Evans. Proprio come stai
facendo adesso. -
Tutti e due guardarono verso Lily, impegnata
in una discussione con Joel.
- Non è andata con Lestrange, ma ci è andata
con quel biondo slavato!-
- Guarda che quello è solo un suo conoscente,
non hai niente da temere. -
- Ah, sì? -
- Sì. -
- Non lo sapevo, ma comunque non mi piace. -
- Sarai mica geloso anche di lui?!-
- Per carità, non sono poi così ossessivo!-
- Ah, bene, cominciavo a preoccuparmi. -
- E preoccupati, perché sto letteralmente impazzendo.
-
- James, permettimi che ti dica una cosa: tu
stai vigilando su Lily Evans, sei la sua guardia del corpo, non ti
stacchi un secondo per controllarla e tenerla sott’occhio. Non dico che tu non
debba essere geloso, ma non sei il suo ragazzo. Sei proprio fissato!-
- Lo so. -
Lily guardò verso il tavolo di James.
“C’è Lupin! Ma dov’è Gwen?” pensò.
Alzò il capo per vedere dove fosse, ma non la
trovò.
-
Scusa un attimo. – disse Lily a Joel. – Torno subito .-
- Fai con comodo. – le rispose lui.
Lily si alzò dalla sedia e si allontanò dal
tavolo, diretta verso l’esterno del party.
James, incuriosito, vide che stava cercando
qualcuno e lesse sul suo viso un’espressione preoccupata. Era avido di sapere
dove volesse mai andare Lily nel bel mezzo della festa, quando dopotutto si
notava si stesse divertendo parecchio.
- Dove cavolo sta andando ora?-
- Che ne so io, ma lasciala in pace… - disse
Remus.
James aspettò che la ragazza si allontanasse
ancora un po’, poi si alzò.
- Vado a vedere cosa sta cercando Lily. -
- Ma non sono fatti tuoi!-
- Non m’importa… ho visto che era molto
preoccupata e soprattutto che cercava qualcuno. -
- James, questo significa impicciarsi nei
fatti degli altri, lo sai questo?-
- Sì, ma ora vado, ok?-
Senza aspettare la risposta di Remus, si
allontanò lentamente e dopo poco rintracciò una Lily abbastanza lontana da lui,
da non vederlo.
La ragazza si avvicinò a delle panchine, ma di
Gwen nessuna traccia.
Si spostò più a lato, sempre con James alle
calcagna, ben nascosto.
Si avvicinò ad un cespuglio parecchio alto e,
fra le foglie, vi scorse due ragazzi che ridevano.
Rodolphus e Bellatrix.
Lily indietreggiò, ma stette ad ascoltare.
James si fermò.
- Ma davvero?- disse Bellatrix, ridendo.
- Già. La prossima volta che mi faccio beccare
da Gazza alle 3.00 di notte, fuori dormitorio, credo che avviserà il preside…
dopotutto, questa è la terza volta che violo il coprifuoco!-
- Per gli standard di Gazza, direi che sei
stato parecchio graziato. -
- Infatti. -
Passarono alcuni secondi in silenzio.
- Rodolphus… devo dirti una cosa… non so se
questo possa darti fastidio, ma… -
Il ragazzo voltò il viso verso di lei. –
Dimmi. –
- Ecco… tu hai paura… tu hai paura di
uccidere? -
Il ragazzo inarcò un sopracciglio.
- Voglio dire… quando… quando saremo lì… dovremo
farlo. -
Rodolphus sospirò. – Sì. Credo sia
inevitabile. –
Bellatrix si morse un labbro. – Sai, io sono
contenta di servire qualcuno che abbia le stesse ideologie della mia famiglia…
ma quando mi hanno detto che avrei dovuto farlo, mi sentivo intimorita. –
- Hai paura?-
- E’ sbagliato averne?-
- No, se è per una giusta causa. – rispose
lui. Rimase un po’ in silenzio e disse: - Non mi hai ancora risposto. Hai
paura? Di morire, di uccidere, di quello stesso uomo… -
Bellatrix chinò il capo.
- Ho paura di uccidere. -
- Sì?-
- Sì. Beh, ho anche un po’ paura di farmi
male, ma credo che non appena mi insegneranno per bene, non come si fa qui,
l’Arte Oscura, sarò più forte che mai, la migliore. -
- Sei sempre la solita superba. -
- Che cosa?-
- Ti senti la regina del mondo già prima di
essere incoronata. -
- Potresti ricordarmi il mio cognome?-
- Black. -
- Beh, ecco la risposta. In famiglia siamo
tutti così. O quasi… Andromeda sembra fregarsene altamente del suo orgoglio,
non ha alcuna dignità. -
- Bella, ha ancora quattordici anni… è in
piena adolescenza, lasciala vivere. -
- Alla sua età, io ero molto meno frivola. -
- Sei pazza. -
- Sì, ne vado fiera. -
Alcuni secondi di silenzio, poi…
- Comunque… ho paura anche di perderti. -
- Uhm?- disse Rodolphus.
- Non voglio che tu muoia. – disse lei
seriamente. – Sei un menefreghista idiota, ma ti voglio bene. Insomma… sono
sette e più anni che ci conosciamo, mi sono affezionata a te… -
- Non sei brava con le tecniche di seduzione.
-
Bellatrix si arrabbiò.
- Ma come osi?! Io stavo solo… stavo solo
dicendo che mi dispiacerebbe se morissi! Non mi sembra una tecnica per
sedurti!-
- Sì, ma tu stravedi per me da anni. -
- Ma davvero?-
- Si vede lontano un miglio. -
Bellatrix scattò in piedi e si parò davanti a
lui.
- E allora, visto che l’ hai sempre saputo,
perché non mi hai mai incoraggiata a farmi avanti?! Mi hai sempre snobbata!
Certo, “Black e Lestrange, i due Serpeverde inseparabili”! Ma io ti ho sempre
visto sotto un altro aspetto, Rodolphus! Perché non mi hai lasciato capire che
tu lo sapevi?!- disse la ragazza, rossissima in viso, ma coraggiosa.
- Non mi piacciono le scenate sdolcinate. -
- Sei sempre stato un uomo di poche parole.
Freddo, pungente, ma non aggressivo. Assolutamente egoista! Come puoi dirmi
questo se sei uscito per mesi con quella Evans?! -
- Non ricominciamo con questa storia, Bella,
risiediti. -
- No, che non mi risiedo! Tu ora mi spieghi
per bene cosa avevi intenzione di fare! So che ti piaceva! Mi hai detto un
sacco di fesserie sul suo conto!-
- Non è vero. Sai benissimo che la Evans non
mi è mai piaciuta. -
Gli occhi di Lily si ridussero a fessure.
- Io sono stato scelto dal Signore Oscuro per
portare una vittima mezzosangue, come un sacrificio a lui. -
Bellatrix si allarmò. – Perché proprio tu?!-
- Perché sono il più grande fra le nuove
reclute. Mio padre ha detto che sarà usanza che l’ uomo più grande d’età fra i
nuovi porti un sacrificio. Quale sacrificio migliore se non una Mezzosangue? -
Il cuore di Lily perse un battito.
- M-ma… la Evans? Insomma… adesso non ti parla
più!-
Rodolphus fece un sorrisetto diabolico. - Lo
so. -
- E cosa porterai al Signore Oscuro?! Ti farà
fuori appena ti vedrà senza sacrificio!!! -
- No, che non lo farà. -
- Che hai intenzione di fare?!-
- Ho un’idea… e credo che possa andare alla
perfezione. -
- Cosa?!-
- Sei brava con le pozioni, Bella?-
- Che c’entra questo?!-
- Sei brava con le pozioni, Bella?-
- Uff… beh, non sono brava come la Evans, ma
me la cavicchio. -
- Quindi mi aiuterai. -
Bellatrix si allarmò.
- Che cosa vuoi fare, Rod…?-
- Una pozione, è ovvio. -
- Quale?-
- Non so, ma la cercheremo anche nel Reparto
Proibito, di notte, costi quel che costi. -
- Vuoi farti beccare da Gazza?- disse
Bellatrix avvicinandosi al suo viso con aria di sfida.
- Non me ne frega niente di quel vecchio
bacucco. Qui ne vale la mia vita. - disse Rodolphus, alzandosi in piedi. - Se
non vuoi aiutarmi, sei libera di fare quello che vuoi. -
Bellatrix si morse un labbro, e aspettò che
lui si allontanasse di poco verso la scuola per richiamarlo: - Aspetta!!!-
Lui si fermò e si avvicinò di nuovo a lei.
- Rodolphus, io ci tengo troppo a te. - disse
lei fissandolo negli occhi. - Ti aiuterò, perchè starei troppo male se morissi.
-
Lui sospirò e lei si gettò fra le sue braccia,
scoppiando a piangere.
- Ho paura soprattutto per te, Rodolphus! -
Lui le passò le mani fra i capelli.
- Ti aiuterò anche al costo di rimetterci la
pelle. - disse ancora lei.
Si staccarono e lei lo guardò negli occhi. -
Sei così freddo, Rodolphus? Perchè sei così...? Almeno dimmi qualcosa!
D'altronde... ti sto dando la prova di amarti. -
Il ragazzo l'abbracciò forte e la baciò.
- Questo era per accontentarmi?- disse lei.
- No. Beh... - cominciò a dire lui. - Anche io
ci tengo a te, ma forse... non possiamo stare insieme. -
- Ah! Perchè?! -
- Perchè io non ti amo come mi ami tu. Sarebbe
ingiusto, no?-
- Vuoi dire che ti piaccio solo?!-
- Forse provo per te qualcosa aldilà del
piacere... ma non è amore. E poi non vorrei rovinare la nostra amicizia, quando
ci lasceremo. -
- E tu già pensi alla nostra separazione?!
Allora è proprio vero... sei un insensibile!-
- Ma ciò non toglie che mi aiuterai, vero?-
Bellatrix sospirò e lo ribaciò. - Come farei a
vivere senza vedere il tuo viso e le tue espressioni gelide? Certo che ti
aiuto. -
Lily,
terminato il dialogo fra i due, si allontanò, sconvolta.
Si
sentì di colpo sola.
Corse
per il giardino, diretta verso il castello, senza farsi vedere da Rodolphus e
Bellatrix.
James
la rincorse allo stesso modo, e quando la raggiunse le prese il polso.
-
Fermati!- disse lui, facendola arrestare.
- Che
cos'altro vuoi?!- disse lei.
- Hai
visto?! Te l'avevo detto!!!-
-
Cosa?! -
- Ho
visto tutto, e ora so che avevo ragione ad essere preoccupato per te! -
Lily
lo fissò aspramente.
- Ok,
ascolta. Non voglio romperti le scatole come al solito. - disse James
ansimando. - Volevo solo che tu... -
Lily
emise un singulto.
Avrebbe
preferito mandare a quel paese ed aggredire, per l'ennesima volta, quel ragazzo
così poco maturo, ma coraggioso e altruista.
Avrebbe
desiderato mollargli un ceffone, per tutte le volte che si è intromesso negli
affari suoi.
Ma
quell' essere ficcanaso le avrebbe potuto impedire di cadere nella trappola di
Rodolphus Lestrange, se lei gli avesse dato ascolto, almeno una buona volta.
Lily
capì di non riuscire più a sopprimere i suoi sentimenti per quel ragazzo
impiccione, ma sempre pronto a difenderla e a metterla in guardia, anche quando
lei lo riempiva di imprecazioni.
Avrebbe
voluto insultarlo, ferirlo per averla spiata non una, ma due volte.
Ma non
lo fece. Perchè sapeva che Potter aveva avuto ragione.
- Sono
così stupida, Potter. - disse Lily rigirandosi verso di lui. - Hai sentito
tutto quello che hanno detto?! -
- ...
sì. -
Rimasero
alcuni secondi in silenzio.
- Hai
idea di chi sia questo Signore Oscuro?- disse Lily, con il capo chino.
- Non
lo so, e non m' importa. Voglio solo che ci dirigiamo dal preside a dire... -
- Dire
cosa?! Non ci crederà perchè non abbiamo prove!-
James
sospirò. Passarono alcuni secondi.
- Sono
così arrabbiata con me stessa. A volte... a volte penso che tutti mi
considerano una tipa sveglia, un asso a scuola... ma non sanno che sono così
ingenua. Mi sento stupida. -
-
Stupida... tu? -
-
Potter, io stavo per rimanere ammazzata da quel deficiente!- sospirò. - Avevi
ragione a dire che di quello lì non ci si poteva fidare. -
- Lo
so. -
Lily
alzò lo sguardo. - Che sciocca. -
- Non
lo sei. - disse James.
- Sì,
sì, che lo sono! - gridò lei. - Forse... se non fosse stato per... se solo
avessi... -
James
l'abbracciò, e lei si sorprese. Credeva che dopo la loro lite non avrebbe
voluto più nemmeno sfiorarla.
Ma ciò
non contava più. Quell'abbraccio non era segno di nessun sentimento
particolare.
Né
amore, né amicizia... era semplicemente pacificazione e conforto.
-
Lily, tu forse mi odi, ma io ti stimo tanto. -
- Io
non ti odio!- disse Lily, sopprimendo un singhiozzo.
James
avrebbe voluto porle una domanda, ma aveva paura di dire, di nuovo, cose
sbagliate al momento sbagliato.
- Non
vorrei commettere l'errore di sparare cavolate al momento meno opportuno. -
disse lui, stretto ancora a lei.
- Hai
paura che me ne scappi?- disse lei sorridendo.
James
sorrise altrettanto. - Un pò... -
-
Spara. -
- Non
ti ricordi di quella giornata in cui litigasti con Lestrange?-
Lily
avvampò. - Sì. -
-
Se... se ti ricordi bene, c-ci siamo... -
- ...
baciati. -
- Sì.
- disse lui-. Poi passarono alcuni secondi e disse: - Ti ho detto che ti amavo.
-
Lily
lo fissò. - ... sì, l' hai detto. - disse. - E... forse deve esserti sfuggito,
ma... -
James
non resistette e la baciò, interrompendola.
Lily
questa volta si lasciò andare.
Quando
si staccarono, lei parlò.
-
Forse deve esserti sfuggito, ma anche io te l' ho detto. -
James
assunse una strana espressione.
- Non
in modo molto diretto, ma l' ho detto. - finì Lily, sorridendo. - Vorresti
uscire con me, Potter?-
James
sorrise. - Cosa? -
-
Vogliamo vederci, Sabato, ad Hogsmeade?-
- Non
credo alle mie orecchie. -
Lily
avvicinò le labbra all'orecchio di James.
- Ti
amo. -
James
ebbe come una scossa elettrica, che percorse la sua schiena.
-
Perchè ti sei sempre nascosta da me?-
Lily
chinò il capo. - Non lo so... avevo così paura che tu mi usassi... ma poi, dopo
quel colloquio fra Rodolphus e la Black... ho capito che mi sono fidata della
persona sbagliata, e che avevi pienamente ragione. -
James
sorrise. - Erano secoli che volevo sentire questo. -
- Mi
sei stato alle calcagna per anni. Io ti ho sempre ignorato e svalutato a
"ragazzo frivolo con un solo pensiero in mente". -
James
rise. - E avevi ragione. -
-
Davvero?-
-
Avevo, difatti, solo te nella mia mente. -
Lily
lo abbracciò. - Anche io ero innamorata di te... ma non me ne accorgevo e, pian
piano che me ne rendessi conto, cercavo di sopprimere quello che provavo per
paura di essere illusa da te. -
- Non
l'avrei mai fatto. -
Rimasero
abbracciati in quella posizione per alcuni secondi poi si staccarono.
-
Andiamo via. -
- Eh?
E quel Draham lo lasci solo?-
-
Oddio! Mi ero completamente dimenticata di lui!-
-
Aspetta. Vado a vedere se c'è ancora. Dopo questa mezz'ora avrà pensato bene di
andarsene, dato il tuo ritardo. -
- Oh,
mi dispiace!-
- Vado
un attimo. -
James
si allontanò da lei, diretto al party.
"Cavoli!
Anche Remus se ne sarà andato via!"
Infatti,
arrivò e non vide né Joel, né Remus.
Le
spalle si afflosciarono, e corse di nuovo da Lily.
- Se
ne sono andati via sia Draham, che Remus. -
- A
quest'ora Joel mi odierà. -
- Come
si fa ad odiare la ragazza più bella che abbia mai visto?-
-
Smettila di fare il cascamorto!- disse lei ridendo.
James
rise. - Non cambi mai, eh?-
- No.
- disse Lily sorridendo. - A proposito, ma la De Saint-Clair che fine ha
fatto?-
-
Spero si sia affogata. Ha un senso di altezzosità mostruoso. Anche se non si
può negare che sia un tipino per niente da buttare via. -
Lily
rise. - Che scemo che sei. Anche insieme, ti riprenderò ogni volta che farai il
cretino. -
- Ah,
quindi stiamo già insieme?-
-
Beh... diciamo che sei in prova. -
- Non
la deluderò, signorinella!- disse James posizionandosi sull'attenti, come un
soldato.
-
Allora! Torniamo al party e andiamo a ballare?- disse Lily.
James
era al settimo cielo.
- Dici
davvero?! -
- Sì,
Potter. -
- E
andiamo, allora!-
La
prese per mano e fece per condurla verso il party, poi si bloccò.
- Alt!
Fermati. - disse James.
- Che
c'è? -
- Smettila
di chiamarmi "Potter". Anche quando eravamo come cane e gatto mi
chiamavi così, e io invece mi limitavo a chiamarti "Lily", senza
preoccupazioni. Per cui, ora che siamo... ehm... "mezzi-fidanzati",
tu ora mi chiamerai con il mio nome, senza troppe cerimonie. - spiegò James.
- Va
bene, James. -
-
Perfetto! Andiamo!-
E,
mano nella mano, andarono alla festa a divertirsi sul serio, ironizzando sul
talento di James nel ballare il Walzer.
Note: Siete ancora in piedi? Siete ancora vivi e
vegeti?! Siete sopravvissuti alla lunghezza di questa Muraglia Cinese? Allora
vi consiglio di commentare e di dirmi che ve ne pare del mio operato ^___^ (
Tzè! NdTutti). Ma soprattutto: riuscirete a perdonare, per l’ennesima volta,
il mio ritardo??? Vi scongiuro ç___ç. Vorrei annunciare che siamo al
capitolo centrale della storia ( a dire il vero non so precisamente se lo è! ).
Quindi non preoccupatevi, credo che manchino più o meno… tipo 10 capitoli ^__^?
O forse di più… bah, sinceramente non lo so, dipende dalle ispirazioni^^”. Per
il momento la mia storia si ferma (come da previsto sin dall’inizio) a circa 30
capitoli, ma ho ancora qualche ideuzza che mi fronzola per la testa… dovrò
pensarci. A proposito! Quasi dimenticavo!!! Eheheh, ho intenzione di fare una
sorpresa ai recensori di questa storia, per avermi sostenuta e sopportata.
A proposito, per curiosità, avete visto GoF *___*?!?! Oddio, l’ ho visto, è
stupendoooo!!! Ho pianto un sacco al finale… povero il mio Cedric ç___ç…
Ho intenzione di creare una serie
di interviste ( individuali o doppie) ai personaggi di questa storia. Quindi,
*a-ehm*, reclamo:
A tutti i commentatori della ff “SICBYAM” (E’
l’abbreviazione del titolo della ff… ma chi me lo ha fatto fare di darle un
nome così lungo =___=” ?! ) :
Volete conoscere i segreti delle
star di questa ff?
Volete
sapere tutto quello che non avreste mai osato chiedere su di loro?
Oppure
vorreste soltanto mandare una lettera di insulti o di congratulazioni ad uno di
essi?
Ebbene sì, da oggi è possibile realizzare i vostri desideri!
Come? Semplicissimo.
All’indirizzo di posta elettronica:
carmensita4ever@tele2.it , basta il
vostro nickname come Oggetto, e scrivere la domanda
che vorreste porre ad un personaggio specifico della ff,.
E, sì, signore e signori, questo vi
risponderà ^___^!
Il personaggio a cui potrete fare una domanda, questa settimana, è
Terence Rowling.
Potrete inviare domande solo fino al 22/12/05, ore 00.00 .
Ogni recensore può spedire una sola domanda a personaggio.
Chi ne spedirà più di una, non potrà che mordersi le mani, perché non
vedrà la propria domanda esposta nell’intervista.
Vi avvertirà la stessa autrice, attraverso la pagina d’intervista,
quando potrete inviare domande su un altro personaggio.
Quindi, spedite richieste a profusione, vi aspetto!
Bene, reclamo concluso^^”. Vi
prego, ragazze, perdonatemi se non rispondo alle vostre recensioni e segnalo
solo i vostri nomi, ma sono veramente tantissimi, ma sono al computer della mia
amica e la bolletta di Internet corre, perciò non vorrei arrecarle altri
fastidi^^”.
Eccovi tutte:
cloe sullivan;
Alessia (o
AxelC91;
Sara Potter;
Mia;
Ellie (un
grazie abnorme per la recensione sul blog ^///^!!!);
Kris;
Kagomechan91;
FedeHermy;
Hermione_91;
LunatiKa;
PhoenixLupin;
SiriaBlack;
Faith Sun;
Faith Princi;
grey_swan;
Daphne;
Franceskina;
HPHG;
Lucilla91;
Manny;
Gaia Loire;
Marty92;
Mirwen.