Calde lacrime bagnano il cuscino, che tengo stretto tra le braccia con tutta la forza che ho.
Cerco di soffocare i singhiozzi ma non ci riesco.
Tutto è finito. Tutto.
Nella mente ho ancora l’immagine di loro due abbracciati, delle loro bocche che si muovono in sincrono in quel lungo bacio…
“…Che stupida che sei
tu non impari mai
il tuo equilibrio è un posto
che tu passi e te ne vai
e più stupida di te
sappi non ne troverai…”
Per ironia della sorte, la radio passa quella canzone che, in questo momento, sembra quasi scritta per me.
Il cellulare squilla. Non ho bisogno di guardare il display per sapere chi è.
Riattacco senza nemmeno rispondere. Non ho voglia di sentire la sua voce; non ho voglia di sentire le sue scuse.
Sapevo che non poteva durare in eterno, che prima o poi sarebbe finita. Ma non immaginavo che sarebbe finita in questo modo. Perchè non dirmi direttamente che non mi amava più?
Sono piena d’odio, non per lui, ma per me stessa. Sono ridotta una straccio per uno che non merita niente di me.
Eppure non riesco a fare altro che piangere, abbracciando il cuscino e inondandolo di acqua salata.
Dimenticalo, dimenticalo. Una voce dentro la mia testa mi implora di smettere di piangere, di reagire.
Forse è ancora troppo presto. Forse ci vorrà tempo. Ma riuscirò a lasciarmi tutto alle spalle.
Riuscirò a dimenticare.
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