Ricomincio da qui

di Lilly_93
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E' tanto facile illudersi di aver dimenticato.
E' facile dire di amare un altro uomo, di non pensare più a lui.
Certo, è facile.
Solo io so la verità. Solo io so cosa provo davvero, per quale ragione ho deciso di dare un'altra possibilità a Davide.
Oggi dovrebbe essere il giorno più felice della mia vita.
Mi guardo allo specchio. Fasciata nell'abito bianco, i capelli tirati su e truccata non sembro nemmeno io. L'anello che porto all'anulare sinistro mi pesa.
"Pensaci Elena, pensaci a quello che stai facendo".C osì mi ha risposto Anna quando le ho telefonato per comunicarle la mia decisione. Io le ho dato retta.C i ho pensato ed eccomi qui, a pochi passi dal diventare la moglie di Davide Castelli.
Io, che ho sempre detto di odiare il matrimonio, ho accettato la sua proposta. Forse l'ho fatto perchè solo legandomi a lui, in tutti i modi possibili, riuscirò a dimenticare il mio amore non corrisposto verso l'unica persona che ho amato in vita mia.
Quell'amore che sembrava dimenticato e che invece mi brucia ancora dentro. E mi fa male, troppo male.
Il citofono suona. E' Luca con Anna. Anna tornata non solo per il mio matrimonio, ma anche per ricominciare a vivere. Almeno lei avrà il suo lieto fine con l'uomo che ha sempre amato.
Mi sorridono quando mi vedono.
-Come sei bella!- dice Anna abbracciandomi.
Le sorrido debolmente, lasciandomi avvolgere dalle sue braccia.
E' una bella giornata: il sole brilla alto nel cielo e i suoi raggi illuminano i miei capelli, schiarendoli.
Entro in macchina, stando attenta a non sgualcire l'abito. Luca è alla guida e Anna sul sedile posteriore.
Procediamo fino alla chiesa in silenzio. So che Luca, così come Anna, non condivide la mia scelta. Ma se la mia migliore amica si sforza di essere felice per me, Luca non fa niente per nascondere il disappunto. Guida piano, lo sguardo teso, e ogni tanto mi lancia delle occhiate di sbieco.
Chiudo gli occhi, appoggiando la testa sul sedile. Cerco di rilassarmi, facendo dei grandi respiri ma non serve a niente. Sono costretta a riaprire gli occhi, perchè se abbasso le palpebre vedo un solo viso, quello che non vorrei vedere.
Siamo arrivati. Ormai è tardi per farsi cogliere dal dubbio, non ho via d'uscita.
-Elena io entro in chiesa. Mi raccomando-
Anna si sporge dal sedile e mi da un bacio sulla guancia.
Io e Luca siamo rimasti soli. Apro la portiera ma lui la richiude subito.
-Elena, prima di andare devo dirti una cosa-
Mi guarda, i suoi occhi scuri sono preoccupati.
-Che c'è, Luca?-
Spero non voglia farmi l'ennesima ramanzina. Sono già abbastanza confusa di mio, non ho bisogno che qualcuno aggiunga il carico da dodici alle mie incertezze.
-Ieri... ieri ho chiamato Alessandro-
Lo dice incerto, sussurrando. Teme la mia reazione.
-Gliel'hai detto-
Non è una domanda, ma un'esclamazione. Ho capito tutto.
-Mi dispiace, ma dovevo farlo. Lui ha il diritto di sapere del tuo matrimonio. In fondo eravate amici-
Annuisco e scendo dalla macchina come un automa. Luca fa il giro dell'auto e mi prende sottobraccio. Mi aggrappo totalmente a lui. Ho l'impressione che se lascio la presa crollo.
Mettere un piede davanti all'altro per camminare è più difficile di come sembra. Mi gira la testa.
Entriamo in chiesa. E' molto piccola e gli invitati sono pochi: in fondo per Davide è il terzo matrimonio, e poi non gli avrei mai permesso di fare le cose troppo in grande.
Appena mi vedono, gli invitati si girano a guardarmi: parte la marcia nuziale.
Io e Luca percorriamo la navata della chiesa cercando di seguire il ritmo della melodia. Mi stanno osservando tutti, sono curiosi di vedere la sposa.
Arriviamo all'altare. Davide è raggiante. Luca posa la mia mano su quella del mio promesso sposo, poi mi guarda e mi fa l'occhiolino. Gli sorrido,tesa.
I miei occhi incrociano quelli di Davide. Mi sento in colpa: in fondo lo sto sposando solo per dimenticare un'altra persona.
Faccio un respiro profondo e cerco di tirare fuori un sorriso convincente. La marcia nuziale finisce e nella chiesa piomba il silenzio.
Deglutisco quando vedo il sacerdote entrare. E' troppo tardi per i ripensamenti.
"E' facile, Elena, è facile" pensò tra me e me. "Devi solo dire si, un semplice si"
Mi volto appena per cercare Anna, la mia testimone. Lei è accanto a me, mi sorride per incoraggiarmi.
La cerimonia sta per cominciare quando sento dei passi in fondo alla chiesa. Gli invitati si voltano per vedere chi è il nuovo arrivato.
Sento dei mormorii alle mie spalle e poi la voce di Luca, più alta rispetto alle altre, che pronuncia le parole che mi convincono a girarmi.
-Lo sapevo che sarebbe venuto-
Rimango impietrita. I battiti del mio cuore accellerano. Cerco di regolarizzare il respiro mentre mi volto.
Un paio di occhi verdi, inconfondibili, mi fissano dall'entrata della chiesa. Il mio cuore perde un battito.
-E' un tuo invitato?- mi chiede infastidito Davide.
Lo guardo per un attimo ma non riesco a distogliere l'attenzione da quel viso, quel viso che mi è mancato così tanto.
La voce del sacerdote ci richiama all'attenzione.
-Elena, insomma, mi dici che sta succedendo?-
Davide si sta alterando.
-Zitto- gli sussurro flebilmente, mentre inizio a camminare.
Alessandro, che non mi ha staccato mai gli occhi di dosso, sorride vedendomi andare verso di lui.
Se non fosse per il vestito ingombrante e per i tacchi vertiginosi,non procederei così lentamente. Ma probabilmente il mio matrimonio sta per saltare e non è il caso di fare un ulteriore brutta figura inciampando.
Pochi metri mi separano dal mio amore. Alessandro mi viene incontro e ora siamo occhi negli occhi, sorridenti.
Avrei tante domande da fargli: cosa ci fa qui, come ha passato tutto questo tempo e soprattutto la domanda più importante, quella fondamentale. Eppure questo momento è perfetto così: non abbiamo bisogno di parole, i nostri occhi parlano per noi.
Sento le chiacchiere degli invitati sconvolti e la voce di Davide che mi richiama, ma non me ne curo.
Nel preciso istante in cui Alessandro poggia le sue labbra sulle mie il mondo che mi circonda scompare.
Ci siamo solo io e lui, con il nostro amore appena nato e tutto da vivere.

Ricomincio da qui
e battezzo i miei danni
con la fede in me
senza illudermi
ma con un principio da difendere
punto a pieno su noi
è bellissimo così
meglio tardi che mai
ascoltami


 posso essere io
l'occasione che aspetti da una vita
ed io
sarò di più
io sarò la certezza che chiedevi tu
è innegabile
che da quando tu mi vuoi
punto tutto su noi
sorprendimi 




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