I'll stay with you

di Lilly_93
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Potessi portarmi dietro il suo sorriso,
anche il più brutto Inferno diventerebbe il Paradiso.

Un abbraccio.
Un semplice abbraccio.
Ed è tutto finito.
Anna se ne è andata a Trieste, ha lasciato la Polizia per laurearsi in biologia marina.
Non avrei più sentito la sua voce squillante che mi ordinava di uscire dal bagno o di mettere a posto la cucina.
Non ci sarebbero state più le nostre serate, a sgranocchiare pop corn sul divano davanti a un film.
E in tutto questo, non faccio che pensare che sia colpa mia.
Perchè con lei ho sbagliato troppe volte. Se solo avessi avuto più coraggio, sarebbe andato tutto in modo diverso.
Quel giorno, quel maledetto giorno in cui lei ha conosciuto Dorian. Se io la sera prima fossi rimasto con lei,in quel letto, Anna non avrebbe sentito la necessità di riempire quel vuoto che io, andandomene,avevo lasciato.
Ma ero confuso, troppo confuso. Era stato difficile, all'epoca, accettare la mia omosessualità. Quanto finalmente avevo raggiunto una stabilità,era arrivata lei, la mia migliore amica,l a mia Anna a confondermi, a farmi dubitare delle mie scelte. Non me la sono sentita, ed ho rovinato tutto.
Se non mi fossi scagliato contro di lei quando mi ha rivelato la verà identità di Dorian,s e l'avessi aiutata invece di gridarle contro, quella distanza troppo grande tra di noi non si sarebbe creata.
Ma ero geloso. Geloso perchè quel Dorian era arrivato nel momento sbagliato, quando io le avevo chiesto solo del tempo.
Se le avessi impedito di infiltrarsi, forse non si sarebbe innamorata di lui.
Se solo avessi avuto più coraggio, le avrei detto tutto ciò che ho provato quando lei non c'era.
Le avrei detto che tormento era stato tornare a casa e non trovarla, con la consapevolezza che lei era in mezzo ad una banda di mafiosi, che la sua vita era appesa ad un filo.
Le avrei detto quanto sono stato male quando sono andata a casa sua e l'ho vista con lui, quanto ho sofferto quando ho capito di amarla e di non poterla avere, perchè con la mia paura avevo rovinato tutto, avevo creato tra di noi una barriera invisibile ma troppo spessa per essere distrutta.
Se.... se... quanti se.
Quante parole non dette, quanti gesti non spiegati. Nessun chiarimento, solo un abbraccio, insufficiente a spiegare tutto quello che c'era stato tra di noi in quei mesi.
Ora lei se ne è andata, ed io ho perso la mia occasione.
Vorrei chiamarla, ormai è una settimana che non si fa sentire.
Dio, quanto mi manca la sua voce.
Ma non ne ho il coraggio. Ho fatto fatica a trattenere le lacrime in sua presenza, non se riuscirei a frenarle di nuovo.
Lo squillo del telefono mi distoglie dai miei pensieri.
Ti prego, fa che sia lei.
"Pronto?" rispondo,pieno di speranze
"Ehi Luca,s ono Elena"
Speranze svanite.
"Ele,ciao, che succede?"
Considerando che ci siamo visti dieci minuti fa in Commissariato, non ho la più pallida idea di quello che voglia dirmi.
"Niente, mi chiedevo... l'hai sentita ultimamente Anna?"
Il suo tono di voce è indifferente, ma in realtà sento che è preoccupata per me.
Elena,amica mia. L'unica che si è accorta del mio disagio, l'unica che ha intuito cosa provo per Anna.
"No, Ele, non l'ho sentita"
La sento sospirare.
"Luca, stai sbagliando. Prova a chiamarla tu, vedrai che le farà piacere"
"Non lo so, ho paura. Ci sono cose che non si possono dire per telefono"
"Allora mandale una mail, scrivile una lettera, insomma fa qualcosa! Nella vita siamo noi a dover decidere del nostro futuro. Tu così stai solo sprecando un'occasione"
"Va bene, ci penserò. Grazie Ele"
"Ah,salutamela, mi raccomando!"

Ha ragione lei. Non posso sprecare un'altra occasione.
Prendo carta e penna, tanto ho il suo indirizzo ,e inizio a scrivere.

"Cara Anna,
ho talmente tante cose da dirti che non so da dove iniziare.
In questi anni non mi sarebbe mai venuto in mente di scriverti una lettera. Mi bastava leggere il tuo sguardo,e capivo tutto.
Ma tu ora non ci sei, ed io ho bisogno di dirti ciò che sento.
Forse dovrei partire dall'inizio.
Mi manchi. Mi manchi troppo,Anna.
Quando torno a casa sono sempre convinto che ti troverò ai fornelli, intenta a cucinare. E invece tu non ci sei.
Non puoi immaginare quanto è grande questa casa senza di te. E' vuota.
E questo vuoto mi spaventa,perchè è lo stesso che sento io da quando te ne sei andata.
Guardo le nostre foto sparse per casa,e penso a quanto eravamo felici tempo fa, quando ci bastava un abbraccio o un sorriso per stare bene.
Entro nella tua camera e vedo l'armadio vuoto, il letto senza lenzuola e mi assale la nostalgia.
Ripenso alla nostra ultima discussione, e mi rendo conto che ci sono parole che non ti ho detto, per paura o forse per vigliaccheria, ma che vivono ancora dentro me, e l'unico modo per sentirmi meglio è renderti partecipe dei miei pensieri.
L'unica cosa che vorrei è venire da te, a Trieste, e riportarti qui.
Ma non lo faccio, perchè ti amo e rispetto le tue scelte.
Già, ti amo.
Chissà, magari l'avevi intuito leggendo dentro i miei occhi, che il giorno del nostro ultimo incontro trattenevano a stento le lacrime.
Non ho mai avuto il coraggio di dirtelo in faccia, forse per paura di rovinare la nostra splendida amicizia.
O forse anche perchè tra noi si è venuta a creare una distanza troppo grande.
E questa distanza mi ha impedito di condurre il tuo infiltraggio in modo lucido.
Ero geloso.
Chi era questo Dorian per portarmi via la mia migliore amica? Per portarmi via la donna che amo?
Solo quando è morto, ho capito che non era colpa sua se vi siete innamorati.
Ma Anna, tu amavi anche me, lo so. Quella sera, quando stavano quasi per fare l'amore, ho letto nei tuoi occhi che mi amavi.
Certo, un amore diverso dal solito. Ma d'altronde, il nostro rapporto è sempre stato diverso, speciale e troppo forte.
Io ti ho ferita, ti ho fatto del male. Ed è anche colpa mia se il nostro rapporto stava per rovinarsi.
Ma ti ho chiesto solo un pò di tempo.
E questo tempo per noi non c'è stato.
Se Dorian non fosse comparso proprio in quel momento, la nostra vita sarebbe del tutto diversa.
Ma lui è arrivato.
Tu te ne sei innamorata, e io non posso far altro che accettare le conseguenze di una situazione che ho creato io stesso.
Il tempo non è stato generoso con noi, amore mio.
So già cosa starai pensando, "mamma mia com'è diventato romantico"
Tranquilla, la parte smielata è finita.
Come sta Abel?S pero che non sia stato troppo difficile per lui cambiare vita.
E tu, Anna? Tu come stai?
Ti stai abituando alla nuova vita?
Mi fa strano pensarti come una studentessa, ti ho sempre visto come la forte e coraggiosa poliziotta.
Sai bene che non ho mai condiviso la tua scelta di lasciare la Polizia, buttando all'aria una carriera brillante per fare la biologa marina.
Ma chi lo sa, magari un giorno ti verrà nostalgia del tuo vecchio lavoro e tornerai qui. Io ci spero.
Al Distretto manchi a tutti, specialmente ad Elena. Ti saluta tanto.
Bè, ora vado. Spero che chiamerai dopo aver letto questa lettera.
Io rimarrò con te, Anna, anche se siamo lontani chilometri. Per te ci sarò sempre.
Ti voglio troppo bene,
Luca"

Chiudo la lettera, soddisfatto.
Non sarebbe bastata a riportare Anna da me, ma è un conforto sapere che finalmente i miei sentimenti non sono più un segreto.
Prendo una foto, poggiata sul comodino della mia camera.
Siamo io e lei. Anna è in braccio a me, mi guarda con quel suo sorriso capace di sciogliere chiunque.
La tolgo dal portafoto e la infilo nella busta,insieme alla lettera.
Mi sento più leggero dopo averla spedita.
Bip bip.
Un messaggio.
Quando leggo il destinatario, il mio cuore accellera.
"E' da tanto che non ti fai sentire. Guarda che pure se vivo in un'altra città mica ti dimentico. Ricordati che non sei roba vecchia. Baci Anna"
Sorrido. Io e lei siamo telepatici.
E mentre spingo il tasto della chiamata e mi preparo a sentire la sua voce, una certezza si fa strada dentro me.
Il nostro modo di stare insieme l'abbiamo già trovato.
Non è classificabile come una semplice amicizia ,ma neanche come amore.
E' il nostro rapporto, siamo io e lei, Luca e Anna, nient'altro.
Nient'altro che noi.
 





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