Chatty night, holy night
-Quindi… domani, dai tuoi.- -Sì, domani dai miei.- -Quindi… dovresti dormire.- -Mh. Beh, no. Mi aspettano per mezzogiorno.- -Mh.- Sospiro. Una mano che si arrampica su un petto. -Non dimenticarti i regali.- -Non li dimentico.- La mano fu catturata. Non oppose resistenza. Venne trasferita alla bocca. Subì una tortura di soffici baci. Draco sospirò di nuovo e appoggiò le labbra alla sua spalla. –Vorrei alzarmi.- Risata. –Vorresti?- -Sì, vorrei. Nel senso. Vorrei ma non voglio.- -E che devi fare. A quest’ora!- -Vado a mettere i regali sotto l’albero, no?- Il polso sotto l’assalto dei denti. Le calde carezze della lingua. -Sotto l’albero? Io li mettevo ai piedi dei letti.- -Lo facevi tu?- -Aha.- Una piccola risata sbuffata. –Ah, sì. Penso che anche da noi fosse mio padre. Non so se te lo immagini.- -Nh… No.- Piccoli assaggi del sapore di Draco. Pian piano arrivò al gomito. - Com’è?- Schiocco attutito di labbra. –Cosa?- - Com’è… mettere i regali… cioè. Ai bambini. Beh. La domanda generale è “com’è avere dei bambini”, ok.- Draco sbuffò per essersi incartato da solo. Harry ridacchiò. –Beh, quando dormono, è bellissimo. E… sai, quando sono piccoli, si agitano tanto la vigilia che sembra non riescano ad addormentarsi, e alla fine crollano di botto. Jamie dovevo sempre portarlo in braccio dal divano al letto. E poi, la mattina, il primo che si sveglia si mette ad urlare e sveglia tutti gli altri. Grazie al cielo, quest’anno me lo risparmio.- Draco ritrasse lentamente la mano, di nuovo gli accarezzò il petto e poi la rintanò sotto le coperte. -Non ti mancherà?- -Occielo, no! Va bene che sono una persona romantica, ma…- Scosse la testa, schioccò la lingua. Si girò sul fianco e si tirò Draco addosso. –Ehi. E’ il nostro primo Natale, no? Anzi, sai che pensavo? Che se riuscivi, magari ci liberavamo tutti e due per il tè, e…- -Oh, andiamo, Potter! I tuoi ragazzi tornano dopo quattro mesi di scuola, io e te ci vediamo tutti i giorni.- -Ma guarda che una volta che ho consegnato i regali, io divento superfluo!- -Smettila.- Draco gli tirò un calcetto. Harry sorrise, gli prese il viso tra le mani e baciò il suo broncio. Poi il broncio ricambiò. -Natale prossimo…- mormorò, -lo festeggiamo tutti assieme.- -Nh, sì, certo. Coi miei genitori, eh?- -Ovvio.- -Oh, ma smettila.- Bacio. -Smettila tu, disfattista.- Bacio. Gambe incastrate tra coperte e lenzuola. Fruscii. Carezze che tentennano. Brividi sotto la pelle. -Ohu, ti prego. Ieri abbiamo dormito quattro ore. Sono stanco morto!- Harry infilò le mani nei suoi capelli, li strinse tra le dita. –Sei un vecchio.- -Sì. Mi verranno le rughe.- Bacio. Sospiro. Sbadiglio. Draco lasciò cadere la testa sulla spalla di Harry. –Fa di me ciò che vuoi. Ma ora dormo.- -Sì, dici sempre così e poi ti agiti e scalci per mezzora buona.- -Ma non è vero.- -Draco, un giorno ti filmo!- Sorrisetto stanco. –Eh, sai che non è male come idea?- Pausa. -…Pervertito.- -Maniaco- -Erotomane.- -Ipersessuale.- -Ahah! …Pussy boy!- -Etero fallito!- -Facciamolo.- Pausa. Esitante missione d’esplorazione di una coscia. -Ma Harry! Sei irrecuperabile!- -Che ti devo dire?! ...Buon Natale?- -Oddio…!- Draco cercò di svincolarsi, ma la presa di Harry era a prova di riluttanza. E infine cedette. -Va bene. Solo un’altra volta.- Harry esultò con molta poca sportività. -Almeno, quando mio padre mi chiederà perché ho la faccia tirata, gli dirò che è colpa tua, e sarò sincero.- -Ma perché gli vuoi male?- -Così lui vuol male a te.- -Questo è un ragionamento contorto. Ma possiamo non pensare ai tuoi? Vuoi stare sopra?- -… Naa. Troppa fatica.- Movimenti. Draco sistemò la testa sul cuscino e sbadigliò di nuovo. -E poi, i regali?- Harry sbuffò mentre armeggiava colle sue gambe. –Di’, è tutta una manovra per far alzare me.- -No! Anche se, in effetti, sei tu il padre, qua.- -Figuriamoci. Che fine ha fatto il lu… ah, ecco.- Draco sentì il freddo del gel sulla pelle e rabbrividì da capo a piedi. Ridacchiò e acchiappò Harry per il capelli. Lo tirò a sé, lo baciò. -Comunque. Buon Natale.- |