Il pensatoio

di sophie_85
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Note:
Ciao a tutti. Questa fanfiction vuole essere una raccolta di pensieri, sentimenti e sensazioni. A volte possono essere scaturite da esperienze personali, altre volte sono semplici fantasticherie del mio cervello, non legate alla realtà. Preferisco anticipare che l'aggiornamento sarà piuttosto inregolare e che ogni 'storia' è scritta di getto e potrebbe anche non piacere/annoiare, perchè non scritta con l'intento di essere stilisticamente affascinante o interessante a livello di trama. Scusate la 'lungaggine', ma la premessa mi sembrava dovuta. Buona lettura, se ancora siete interessati ;)
Sophie



Doni


A volte mi chiedo come sarebbe la mia vita se da piccolina mia madre mi avesse portato a fare danza. O a pattinare sul ghiaccio. O a lezione di violino. O di canto.
Forse a quest’ora avrei già raggiunto qualche traguardo importante, forse sarei diventata la migliore.
Magari se avessi seguito un corso di recitazione, avrei scoperto dentro di me un potenziale artistico inimmaginabile. Forse se avessi studiato in una scuola d’arte, magari i miei dipinti sarebbero ammirati da qualcuno, appesi chissà in quale silenziosa e avanguardistica galleria d’arte.

Ho sempre invidiato chi nella vita è riuscito a scoprire il proprio talento innato. Secondo me hanno una fortuna immensa. Avere un dono mi sembra davvero splendido, è come se riuscissi a brillare di una luce tutta tua, che ti trasmette sensazioni uniche.  

Avete mai provato ad osservare un pianista suonare e vedere le sue mani quasi danzare sulla tastiera? Oppure un artista che mentre disegna lascia scorrere la matita sul foglio quasi avesse vita propria? O un atleta che fa sembrare così incredibilmente semplice e fluido un esercizio di ginnastica artistica? I loro movimenti sono quasi ipnotici, e le sensazioni che provi mentre li guardi risplendere della loro luce sono indescrivibili. E anche tu vorresti che qualcun altro guardasse con occhi ammirati il tuo dono, anche tu vorresti brillare così. Ma a volte non si è così fortunati da scoprire cosa riesce a farti brillare, e non ti resta che far altro che continuare ad andare avanti nella tua oscillante limitatezza, nel tuo perenne esser nel mezzo, che ti aiuta solo ad uniformarti sempre più nell’anonimo bagliore uniforme della media, sperando che un giorno o l’altro la vita mostri anche a te il tuo personale e unico modo di emozionare il cuore di qualcuno con la tua luce.




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