Capriccio
- Mi piaceva, lo ammetto.
Seduto all'ombra di un albero, due dita a tenere il segno al suo libro,
Remus guardò l'amica con ammirazione e sorrise. Non conosceva molte
ragazze disposte ad aprirsi in quel modo, e soprattutto a confessare di
essere in fondo un po' frivola. Era straordinaria.
"Dì piuttosto che non conosci molte ragazze in generale" pensò.
- Ti piaceva... cosa? - Finse di non avere colto, ma non era bravo a
mentire. Ad inventare scuse sì, figuriamoci, a nascondere la verità era
un maestro, ma non a mentire davvero. E non c'era nessuno che lo
sapesse più di lei; era incredibile la fiducia che gli dimostrava, ogni
giorno di più. Ma era amicizia, fiducia, appunto... non tutto ciò che avrebbe desiderato.
- Lo sai, che cosa. Poter scegliere. Sono vanitosa, ed egoista, anche.
Non sono diversa da certe sciacquette che...
- Scia...?
A volte Lily adoperava termini Babbani di cui lui non conosceva il
significato, e lo divertivano molto. Ma questa volta, intuito cosa
potesse voler dire, non rise.
- Tu non sei una sciaghetta e
nemmeno una ragazza superficiale! Lily, non voglio sembrarti
presuntuoso, ma credo di conoscerti un poco.
Lei chinò gli occhi sul davanti della divisa, come a cercare un
bruscolo da spazzar via con la mano. - Certo, mi conosci. A volte
sembra che mi guardi dentro più di quanto io abbia il coraggio di fare.
E sapevi che provavo tutto questo? Che speravo di cambiare James e impedire a Severus di cambiare,
per poi trovarmeli entrambi ai miei piedi?
- Sì, e non vergognarti. Chi non ha una fantasia romantica per la
testa? Nessuno dovrebbe lottare contro i propri sentimenti, è...
un'ingiustizia. - Quell'affermazione autobiografica gli uscì forse
troppo accorata perché a lei sfuggisse. Sviò il discorso:
- Non abbiamo più parlato di quel
giorno. Non nego la mia responsabilità, c'ero anch'io e non avrei mai
voluto che accadesse...
Si riferiva al giorno dei GUFO, a quella bravata conclusasi con una
doccia fredda. Un argomento proibito, che ora aveva riaperto insieme
alle ferite di lei.
- Remus, è giusto così. - replicò Lily, risoluta. - Se non fosse
successo, forse non avrei mai aperto gli occhi; lui è diventato come
loro, è irrecuperabile... è stata una delusione terribile. Assurdo.
Mise su un sorriso un po' forzato, ma simpatico: - E soprattutto, se
non fosse successo... non avrei mai dato una possibilità a James.
Remus nascose una smorfia e annuì. Non si erano messi insieme
ufficialmente, James e Lily. Litigavano ancora piuttosto spesso e le
loro passeggiate domenicali finivano quasi sempre con Prongs che
affogava i suoi dispiaceri nella Burrobirra e Lily, dall'altra parte di
Hogsmeade, a lamentarsi con le amiche di quel "cafone di Potter". Ma se
poi la settimana successiva tornavano a darsi appuntamento, voleva dire
che qualcosa era sbocciato.
- Abbiamo tutti un lato oscuro - prese a dire, lentamente. Di solito a
Lily piaceva ascoltarlo filosofeggiare, ma improvvisamente si sentì a
disagio.
- Il lato oscuro di Sni... - Si corresse immediatamente, arrossendo. -
Di Snape, che lo spinge a cercare la compagnia di quella gente. Il lato
oscuro di Pad, che è sfuggito alle grinfie della sua famiglia ma non a
certi loro atteggiamenti-
- Sirius non mi ha mai trattata diversamente perché i miei genitori
sono Babbani! - protestò lei, mentre immagini che avrebbe voluto
dimenticare si riproponevano implacabili nella sua mente.
- No, certo che no. Si concentra su altre
vittime. Il concetto è lo stesso. Ma come ti ho detto, James, Peter e
io non eravamo estranei a quel divertimento, perciò...
- Appunto, James. Qual è il suo
lato oscuro?
- Padfoot, naturalmente - rispose Remus, e sorrisero entrambi. Le ombre
si allungavano, si avvicinava l'ora della cena e anche il suo stomaco
se n'era accorto. Ma non osava porre l'altra
domanda.
- Su, e di me non mi chiedi? - la anticipò lui. Aveva fretta di
ricambiare quella fiducia, anche a costo di apparire ridicolo. Si stava
gettando dalla torre più alta della scuola senza saper lanciare un
Incantesimo Rimbalzante.
- Tu non hai lati oscuri, Moony. Zone in ombra, forse. Zone
malinconiche. E se ti riferisci al tuo piccolo problema...
- No, non è quello. So che non è quello. La mia può essere considerata
una malattia incurabile, o l'appartenenza ad una razza pericolosa, come
vuoi: ma ho scelto che non facesse parte di me. Non hai fame?
Sembrava che le avesse letto nel pensiero, in effetti.
- Sì, andiamo. Ma allora... - Scossi gli abiti dai fili d'erba, si
erano incamminati verso il portone. Lui si schiarì la voce.
- Mi piace una ragazza, ma lei esce con un altro. Ecco, vedi? Anch'io
sono capace di sentimenti meschini.
- Se questo è il tuo vero lato oscuro, credo di potermi fidare di te
ciecamente, ora e per sempre! Però, per quanto riguarda Peter-
- Peter? - le fece eco Remus, sorpreso e confuso. Le luci abbaglianti
della Sala Grande, in cui erano appena entrati, contribuirono ad
arricchire quell'impressione sgradevole.
- Sì, Peter! Lo so che parli di Mary! Vedi, anch'io ti conosco bene...
Remus sentì un colpo allo stomaco, e desiderò che quelle parole si
confondessero tra le mille voci della Sala, che si perdessero per
sempre. Tornare indietro, avere una Giratempo e farla scattare di
trenta secondi...
Anch'io ti conosco bene.
Per un attimo, quel ragazzo pacato e prudente perse il controllo:
- Lily! Non è Mary che mi... - Solo allora colse il lieve battere di
palpebre e il movimento della mano tra i capelli che lo invitavano
segretamente a zittirsi. Si voltò lentamente, ma già sapeva chi c'era
dietro di lui.
- Andiamo! Moony non è il tipo da rubare la ragazza a Peter, vero? -
James gli scosse le spalle magre con energia. - Vero? Vero?
Si sentiva piccolo piccolo. Svuotato. Misero.
Eppure era grato di non aver ceduto al suo lato oscuro... al suo amore
per lei.
- No, Prongs, non sono il tipo. Tu
mi conosci bene. - ribatté con tutta la naturalezza possibile.
Con quella frase, che solo a lei apparve un po' crudele e sarcastica,
rassicurò Lily e le riaprì lo scrigno fatuo della vanità.
- Posso di nuovo scegliere - si disse lei, mentre si sedeva al tavolo
di Gryffindor, guardando l'uno e l'altro.
Si sentiva lusingata dei sentimenti dell'amico, e più tardi, in
dormitorio, avrebbe fatto i conti con quell'emozione che si era
nuovamente impadronita di lei.
Due persone che tengono a me. Due
ragazzi che mi vogliono bene, diversi l'uno dall'altro come l'ebano e
l'ambra, ed entrambi colmi di amore e lealtà.
Ma, per la felicità di James ed il compimento delle profezie a venire,
il suo cuore aveva già scelto.
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Questa storia ha partecipato al contest Lily
and Remus organizzato da BadWolfTimeLord.
Seconda Classificata:
Capriccio - SakiJune
Grammatica: 12.5/15.
Stile: 14.8/15.
IC: 9.7/10.
Gradimento personale: 10/10.
Totale: 47/50.
Beh, la tua fanfiction mi è piaciuta davvero molto. Il tuo Remus e la
tua Lily sono stati davvero adorabili e descritti molto bene, molto IC
(almeno secondo il mio punto di vista xD). Ho trovato qualche errore,
come Lily adoperava termini Babbani di cui non conosceva il
significato, dove sembra quasi che sia Lily a non conoscere il
significato delle parole invece di Remus e, anche se la continuazione
della frase, e lo divertivano molto, potrebbe chiarire
l’ambiguità, sarebbe preferibile scrivere Lily adoperava termini
Babbani di cui lui non conosceva il significato.
Un altro errore che ho individuato è James e Peter e io, dove
la prima e dovrebbe essere sostituita da una virgola: James,
Peter e io.
Infine, ho notato anche qualche errore di punteggiatura. Un esempio di
tali errori è Che speravo di cambiare James, e impedire a Severus
di cambiare, dove mettere la virgola prima della e è un
errore, quindi la frase dovrebbe essere: Che speravo di cambiare
James e impedire a Severus di cambiare. Molti errori sono simili a
quest'ultimo, riguarda bene la storia.
Beh, il tuo stile è abbastanza chiaro, scorrevole e mi è piaciuto
molto. Ribadisco che i tuoi personaggi sono pressoché perfetti e che la
storia, in sé per sé, è davvero bella. Complimenti! ;)
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