Chat with the hacker

di bloodingeyes
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Già da un po’ sul mio computer c’è un virus. Per lo più accende e spegne il computer senza il mio consenso, ogni tanto nasconde i miei file in giro per varie cartelle e spesso accende la webcam senza il mio permesso. Ma soprattutto ha la brutta abitudine di voler chattare con me.

In realtà quello che infesta il mio computer non è un vero e proprio virus, è un dannatissimo hacker che ha deciso di rompermi le scatole. Non passa giorno che non mi costringa a mettermi al computer e a seguire i suoi discorsi. Se non accondiscendo ha già più di una volta dato prova di potermi incasinare completamente il computer, resettarmelo o peggio: sommergermelo di video porno. È una vera seccatura ma non sono riuscito a trovare nessuno in grado di togliermelo dai piedi, appena il mio computer si connette lui riesce a superare ogni firewall o come cavolo si chiama e a tornare ad infestarmi il pc. La mia fortuna è che non è una persona tremenda. Scrive molto veloce, tanto che spesso non riesco a stargli dietro, ma sembra una persona intelligente. Per quanto ne ho capito, oltre ad essere un mago dei computer è anche un grande appassionato di God of War, Assassin’s Creed, Infamous e altri giochi che pure a me piacciono un casino, è bravo in qualsiasi cosa competa la meccanica, la scienza e la chimica, a scuola è una specie di secchione e mangia pizza o hot dog ogni sera. Detto questo io non ho mai potuto fare a meno di pensare ad un ciccione occhialuto ma poi ho scoperto che è stato capitano della squadra di calcio della sua scuola mentre adesso va solo molto spesso in piscina, oltre a tirare d’arco, costretto da un suo cugino. Non riesco a capire se mi stia prendendo in giro riguardo agli sport che pratica oppure dica la verità. Un tipo del genere potrebbe sembrare essere venuto fuori da qualche manga: intelligente, lui si definisce molto bello, bravo negli sport e anche simpatico, a volte. Peccato che il suo passatempo preferito sia infestare il mio computer e rompermi le scatole! Di solito quando il mio computer si accende so che in pochi minuti arriverà il suo primo messaggio. E il primo messaggio è sempre lo stesso da quando ha iniziato ad introdursi nel mio computer. Non è un “ciao!” oppure un “come stai?” Quelli sarebbero troppo anonimi e scontati! Il suo primo messaggio è sempre:

Hacker: Sai chi sono?

Mi siedo al computer e digito le solite due lettere

_Niko_: No

Naturalmente lui intende se conosco la sua vera identità, se so chi è davvero Hacker, chi si nasconda sotto questo pseudonimo, ecc.

Hacker: Sei proprio stupido! =)

Alle volte sa essere davvero carino e gentile, tanto che mi verrebbe voglia di prenderlo a calci in culo!

_Niki_: Grazie, non è la prima volta che me lo dici…

Hacker: Che hai fatto oggi di bello?

_Niki_: Università e poi sono tornato a casa

Hacker: Che noia!!!

_Niki_: Tu che hai fatto?

Hacker: Stessa cosa! =)

Idiota rompicoglioni! Mi passo una mano fra i capelli esasperato

_Niki_: Avevi qualcosa in particolare da dirmi?

Hacker: No, avevo solo voglia di chattare con te

_Niki_: Allora io studio domani ho un esame

Hacker: Va bene volta la webcam però!

Ecco un'altra cosa di Hacker che succede tutte le volte: quando non ho voglia di chattare mi chiede di voltare la webcam, che ho preso l’abitudine di tenere puntata contro il muro, e di puntarla verso di me. Non ha mai ammesso apertamente perché vuole che lo faccia, ma visto che è gay, ammesso in una discussione da lui stesso, temo che si facia delle seghe guardandomi. Ho sempre trovato la cosa è un po’ disgustosa ma visto che non mi ha mai chiesto di fare nulla di compromettente, come svestirmi e masturbarmi pure io davanti alla telecamera, sopporto e cerco di pensarci il meno possibile. Giro la telecamera e faccio posto sulla scrivania per appoggiarci i libri, mentre mi metto gli occhiali da lettura incrocio le gambe, anche se sono seduto sulla sedia, e tiro fuori la matita per scrivere appunti. So di avere una pessima postura quando studio e spesso mi dicono che rischio la scogliosi se non imparo a mettermi seduto bene ma non posso farci nulla. Sto troppo comodo con le gambe incrociate! Ho anche la brutta abitudine di tenere i fogli su cui scrivo inclinati e per seguire quello che sto scrivendo inclino la testa di lato e mi avvicino al foglio

Hacker: Sembri un gufo! XD

Leggo il messaggio e sorrido. Effettivamente non è il primo che me lo dice

Hacker: Ma stai davvero comodo in quella posizione?

_Niki_: Si

A dire il vero dopo 6 o 7 ore mi viene il torcicollo e mi si irrigidiscono tutti i muscoli delle spalle e della schiena, però per meno tempo stare in questa posizione mi è comodissimo

Hacker: Contorsionista! =9

_Niki_: Imbecille!

Arrossisco e torno a studiare, anche se mi scappa un sorriso. Scrivo cinque intere pagine di appunti e altre tre di schemi, oltre ad aver sottolineato sul libro almeno tre capitoli. La mia testa fuma, ho davvero bisogno di una pausa. Appoggio la matita e prima di riuscire ad appoggiare le dita sulla tastiera mi arriva un nuovo messaggio

Hacker: Finito?

Sorrido e scuoto la testa.

_Niki_: No. Pausa. Vado a farmi un the!

Hacker: Io ti aspetto qui =)

_Niki_: Lo so -.-‘

Dopodiché mi alzo e scendo al piano di sotto per farmi un bel the caldo, anche se sono molto indeciso fra un the russo nero e l’Earl Gray, alla fine decido che è meglio il the verde che aiuta la concentrazione e rilassa i nervi. Torno in camera mia e accendo la musica sul computer mentre bevevo il primo sorso di the. Hacker non scrisse niente e per un attimo mi sembra strano, magari è andato via. Però di solito me lo dice quando si allontana dal computer.

_Niki_: Sei ancora lì?

Aspetto che mi risponda bevendo un altro po’ di the e quasi mi strafogo quando mi arriva il suo messaggio di risposta

Hacker: Mi ero incantato a guardarti bere… mi piacciono troppo le tue labbra… mi sta sulle palle la tua tazza! Perché lei può toccare le tue labbra e io no? T^T

_Niki_: Cretino!!!

Arrossì completamente e appoggiai la tazza irritato. Tutt’a un tratto mi è passata la voglia di the. Riprendo la matita e il libro, deciso ad ignorare Hacker che continua a scrivere a raffica. Stufo dalla musica che mi avverte di aver ricevuto un messaggio rialzo lo sguardo e leggo

Hacker: Non ti arrabbiare! Ho detto solo quello che pensavo!

Hacker: Non mi ignorare!

Hacker: Hey! Ti ho detto di non ignorarmi! Antipatico!

Hacker: Dai!!! Non ti incazzare! Sai che non mi piace vederti con il broncio!

Hacker: Rispondimi altrimenti continuo a mandarti messaggi a raffica!

Hacker: Niki!!! Dai rispondimi!

Hacker: Rispondimi!

Ce n’erano almeno altri 10, tutti simili. Sospirando sorrisi alla webcam e gli risposi

_Niki_: Va bene ti ho risposto ma adesso basta che devo studiare

Hacker: Avevi detto che facevi una pausa!

_Niki_: L’ho già fatta

Hacker: Falla più lunga, ho voglia di chattare con te!

_Niki_: Ho ancora un altro capitolo da studiare. Ho quasi finito, aspetta solo un po’

Hacker: >=( Va bene ma non ci mettere troppo!

Sorrisi e mi rimisi al lavoro. Praticamente alla fine del capitolo Hacker mi mandò un altro messaggio ma gli feci segno di aspettare. Finì il capitolo, scrivendo gli ultimi appunti e mi lasciai per un attimo andare sfinito. Più tardi avrei ripassato il tutto, magari prima di andare a letto ma adesso ero solo contento di aver finito. Mi rimisi dritto e lessi il messaggio di Hacker

Hacker: Vorrei stare lì con te

Rilessi un paio di volte quelle lettere e pensai seriamente a cosa rispondergli

_Niki_: Non so neppure chi sei…

Anche Hacker ci mise parecchio tempo a rispondermi

Hacker: In realtà noi ci conosciamo…

Mi feci più attento sperando che aggiungesse qualcosa ma non lo fece così gli mandai un messaggio io

_Niki_: Sei per caso un mio compagno di corso?

Hacker: Di alcuni corsi

Di solito Hacker non rispondeva domande così dirette ma oggi sembrava in vena e mi rispose e io non potevo lasciarmi sfuggire l’opportunità

_Niki_: Quali corsi?

Hacker: Top secret

Era la sua risposta tutte le volte che mi avvicinavo troppo a scoprire la sua identità. Provai a fargli un'altra domanda

_Niki_: Ci siamo mai parlati?

Hacker: Un paio di volte…

Sempre vago! E sfortunatamente io non parlavo mai molto con le altre persone al di fuori del mio gruppo di amici. La sua risposta non mi restringeva il campo di molto

_Niki_: Conosci i miei amici?

Hacker: Tutti di vista, perchè stavano intorno a te…

_Niki_: Come sei?

Hacker: Cioè? @.@

_Niki_: Come sei d’aspetto?

Hacker: Stiamo giocando ad “Indovina chi”? XD

_Niki_: Perché no?

Sorrisi involontariamente e gli feci la prima domanda

_Niki_: Hai la barba?

Hacker: Se non me la rado…

_Niki_: -.-‘ rispondi con un si o con un no

Hacker: XD Così è più divertente!

_Niki_: Va bhè lasciamo stare… Porti gli occhiali?

Hacker: Non sono orbo come te!

_Niki_: Io non sono orbo!

Hacker: E allora ti metti gli occhiali solo per farmi arrapare? Tranquillo che anche senza sei splendido!

Arrossì violentemente e mi tolsi gli occhiali da lettura che avevo dimenticato di avere ancora sul naso

_Niki_: Dai rispondimi seriamente e smettila di fare il cretino!

Hacker: Va bene… altre domande o hai già scoperto (finalmente) chi sono?

_Niki_: Colore dei capelli?

Hacker: Ma non dovevo risponderti solo con un si o con un no? XD

_Niki_: Pignolo!!! Sei moro?

Hacker: No

_Niki_: Biondo?

Hacker: Si =)

_Niki_: Occhi?

Hacker: Si, ne ho addirittura due! XD

_Niki_: -.-‘ Intendevo il colore imbecille!

Hacker: Verdi =)

Pensai per un attimo a chi nei corsi che frequentavo aveva i capelli biondi e gli occhi verdi,

ma non mi venne in mente nessuno in particolare

_Niki_: Altezza?

Hacker: Non mi misuro più dalle elementari, comunque allora ero 1m e 25cm

_Niki_: -.-‘ sei inutile! Dimmi circa quanto sei alto! 1.80? 1,70?

Hacker: … mmm… mi avvicino al metro e 90

_Niki_: Cavolo!

Dannazione mi superava, io arrivavo a fatica a 1.85! Pensai a quanti biondi con gli occhi verdi di quasi 1 metro e 90 ci fossero nei miei corsi e mi accorsi non me ne veniva in mente neppure uno. Forse mi stava solo prendendo in giro

_Niki_: Sei davvero così? Io non riesco a ricordare neppure un ragazzo che combaci alla tua descrizione…

Hacker: Non mi credi?

Stavo per rispondergli ma lui mi mandò velocissimo un altro messaggio che mi lasciò per un attimo interdetto

Hacker: Vuoi vedermi?

Rilessi quelle due parole almeno 10 volte e quando gli risposi le mani mi tramavano

_Niki_: Si

Hacker: Aspetta solo un attimo…

I seguenti furono i 5 minuti d’orologio più lunghi della mia vita. Stavo per vedere Hacker in volto. Stavo per scoprire chi era. Ero elettrizzato e non sapevo bene cosa aspettarmi. La mia immagine di lui era cambiata così tante volte e in così tanti modi che ormai per me Hacker era solo un immenso punto interrogativo. Quando mi si aprì la finestra della sua webcam sobbalzai per la sorpresa. La prima cosa che vidi fu un muro bianco con un grosso poster degli AC/DC attaccato e poi un letto mezzo sfatto. Di Hacker non c’era traccia. Poi anche lui entrò nell’inquadratura e non sapevo bene se ridere, sbuffare oppure soltanto lasciare perdere. Decisi che era meglio lasciare perdere e concentrarmi su Hacker per ricordare ogni dettaglio, in caso lo avessi incontrato all’ateneo. Aveva il viso coperto per metà da una maschera nera ma i capelli erano davvero biondi e gli scendevano leggermente mossi fino alle spalle. Data la bassa risoluzione della sua telecamera e dal fatto che era parecchio lontano dall’obbiettivo non potevo dire se avesse davvero gli occhi verdi. Se ne stava a petto nudo in piedi davanti alla webcam, sfoggiando un sorriso strafottente, sapendo di avere un corpo invidiabile. Aveva un tatuaggio, un tribale nero, sul costato destro. E, per fortuna, aveva avuto la decenza di mettersi i pantaloni, anche se il bottone era slacciato e la zip leggermente abbassata dandomi modo di vedere che portava mutande nere con una scritta bianca sull’elastico. Dovevo ammettere che era un gran figo. Però non ero ancora convinto che fosse lui. Poteva benissimo essere un suo amico, oppure un qualche video trovato in internet e messo al posto dell’immagine della webcam. Hacker si voltò e cercò qualcosa sul letto. Aveva anche una bella schiena, con muscoli delineati come su tutto il resto del corpo, e anche il culo era davvero bello. Quando tornò a guardare la telecamera sorrideva ancora di più, l’aveva fatto apposta per mostrargli anche il suo lato B. Teneva però in mano anche qualcos’altro: un minuscolo auricolare nero di ultima generazione che si mise all’orecchio. Le sue labbra si mossero ma io non sentì nulla. In fretta e furia presi le mie cuffie con microfono e le collegai al computer. Intanto Hacker si era seduto, aspettando pazientemente che finissi. Si era messo in modo da continuare ad essere completamente nell’inquadratura, accavallando le gambe e posando le mani sullo stomaco, in una posizione che risultava rilassata per quanto fittizia. Trovai finalmente il giusto spinotto nel computer e mi tornai a sedere anch’io, continuando a chiedermi che cavolo fosse quel tizio, se fosse davvero Hacker oppure se era tutto uno scherzo

Hacker: Sai chi sono?

La voce di Hacker mi colpì profondamente. Mi fece provare un brivido per tutta la schiena. Era davvero una voce sensuale e aveva anche uno strano accento appena accennato che la rendeva incredibilmente sexy. Per me Hacker era sempre stato senza voce, muto, scoprire che persino la voce era così sexy mi fece sinceramente un certo effetto fra i pantaloni, di cui mi vergognai parecchio. Ma come diavolo avevo fatto a non accorgermi di un ragazzo del genere. Cristo Santo! Aveva persino detto che ci eravamo parlati, perché diavolo non mi ricordavo di lui?

_Niki_: No

Gli risposi e mi tremava la voce. Lui sospirò e lasciò cadere la testa indietro sullo schienale

Hacker: Dio mio! Non ti riesci proprio a ricordare di me?

_Niki_: No mi dispiace

Hacker ritornò a fissare la telecamera, che evidentemente era anche davanti allo schermo del suo computer

Hacker: E dire che io mi ritenevo anche un gran figo! Uno che non passa mai inosservato… Mi stai smontando il morale lo sai?

_Niki_: Scusa

Dio che conversazione assurda che stavamo avendo! Hacker sorrise ancora e scosse la testa

Hacker: Va bene, tanto a me non interessa essere notato dagli altri… mi farebbe piacere che tu però ti accorgessi di me invece di continuare ad ignorarmi!

_Niki_: Ti ho ignorato?

Hacker: Dal vivo praticamente si

_Niki_: Mi dispiace

Rimasi un attimo a pensare alle sue parole e aggiunsi

_Niki_: Quando ti ho ignorato?

Hacker: Eravamo a mangiare fuori, tu con i tuoi amici, io con i miei. Ti ho salutato perché ti avevo riconosciuto. Tu mi hai guardato, hai fatto una faccia della serie “chi cavolo è questo?” e poi ti sei voltato e non mi hai più guardato

_Niki_: Non me lo ricordo

Hacker: Me lo ricordo bene io. E poi una sera in discoteca, al Kalton’s, ti ho salutato al bancone del bar, tu mi hai sorriso e sei stato un po’ lì con me ma eri ubriaco e uno dei tuoi amici ti ha sequestrato dopo poco per farsi aiutare a fare non so bene cosa…

_Niki_: Da ubriaco io non mi ricordo mai nulla, mi dispiace

Hacker: E poi un’altra volta stavi correndo fuori dall’ateneo e mi sei venuto addosso con la stessa finezza di un giocatore di rugby e mi hai buttato per terra. Mi hai urlato che ti dispiaceva ma non ti sei fermato neppure mezzo secondo

_Niki_: Ti ho trattato davvero da schifo, scusa

Ero sinceramente imbarazzato, non avevo la minima idea di essere stato così maleducato con quel ragazzo. Stavo sinceramente cercando di ricordarmi di lui ma non ci riuscivo proprio per niente, eppure era proprio splendido! Come avevo fatto a non notare un tizio del genere?

Hacker: Tutto apposto… io ti ho rotto le scatole per mesi sul computer, possiamo ritenerci pari

Gli sorrisi quasi involontariamente

_Niki_: Pari

Hacker: Immagino che tu abbia però ormai capito che mi sono innamorato di te

Hacker sorrideva tranquillissimo mentre io ero più rosso di un pomodoro. Certo, l’avevo immaginato, però sentirselo dire era tutta un’altra questione

_Niki_: Si

Hacker: E tu?

La prima cosa che pensai fu: “Cavolo, e adesso che gli rispondo?” Era la prima volta che lo vedevo dal vivo, era la prima volta che ci parlavo davvero e dovevo già dirgli se mi ero innamorato di lui? A scrivere al computer sono tutti bravi, c’è meno rischio rispetto al parlare direttamente faccia a faccia, ma ormai era parecchio tempo che chattavamo e non mi era mai parso che mi dicesse delle cretinate quando era serio.

_Niki_: Non lo so

Rispondergli in tutta sincerità mi sembrava l’idea migliore. Hacker sorrise

Hacker: Capisco… comunque me la dici una cosa?

_Niki_: Se posso…

Hacker: Per lo meno il mio corpo ti piace?

_Niki_: Si

Hacker: Sicuro?

_Niki_: Vuoi sentirti dire che sei un gran figo?

Hacker: Scusami se sto cercando di risanare il mio orgoglio ferito dal fatto che tu non ti accorgi minimamente di me!

_Niki_: Sei splendido

Sorrisi e lo dissi con tutta la sincerità di cui ero capace. Hacker sorrise malizioso

Hacker: Ripetilo

_Niki_: Sei splendido

Hacker: Anche tu non sei male

Irritato mi tolsi le cuffie e feci per andarmene. Hacker saltò su dalla sua sedia e venne incontro alla telecamera. Le sue labbra si muovevano ma non riuscivo a sentire cosa diceva. Sorrideva leggermente lo stronzo, convinto che sarei tornato a parlargli, e per ripicca io decisi che era ora di uscire a fare un giro. Gli scrissi una sola parola

_Niki_: Esco

Poi girai la telecamera verso il muro e uscì dalla stanza, chiudendola a chiave. Con la coda dell’occhio vidi Hacker che trafficava con la tastiera, al mio ritorno mi sarei ritrovato la chat piena di suoi messaggi ma ora avevo una cosa molto importante da fare.

Tornai a casa che erano le 11 di sera. Buttai le chiavi della macchina sul tavolo del salotto dove erano ammucchiare anche tante altre cianfrusaglie di mia madre e andai a bere. Ero tornato all’università quel pomeriggio e grazie alla mia grande amicizia con una delle ragazza dell’archivio, che era stata anche una mia fidanzata quando ancora non avevo capito i miei stessi gusti sessuali, mi ero fatto dare i curriculum scolastici dei ragazzi che frequentavano gli stessi corsi a cui andavo io. Se ci avessero beccati saremmo andati tutti e due in galera ma scoprire chi era Hacker ne valeva largamente la pena. Salì in camera, controllai che la webcam fosse ancora puntata verso il muro e iniziai a scandagliare ogni curriculum seduto sul mio letto. Era un plico gigantesco quello che mi trovavo a guardare, forse ci avrei messo tutta la notte ma non importava, l’unica cosa importante era scoprire chi era Hacker. Verso le 6 e mezza del mattino, ora in cui io normalmente starei ancora dormendo alla grossa trovai il giusto curriculum. E per un attimo il mio cuore sembrò non funzionare più. Possibile che fosse davvero lui? Guardai quella foto in bianco e nero intensamente. Dio, non poteva essere davvero lui Hacker! Sarebbe stato troppo… eppure tutti i dati combaciavano su quello che sapevo di lui. Mi misi al computer trovando un’infinità di messaggi di Hacker ma decisi che li avrei letti in seguito e, con le dita tremanti scrissi tre parole

_Niki_: So chi sei

Ma poi mi corressi e gli mandai un altro messaggio

_Niki_: Penso di sapere chi sei

Non mi aspettavo che mi rispondesse subito. A quell’ora infame era sicuramente a letto e invece dopo neppure 2 secondi si accese la finestra della sua webcam. Adesso era seduto proprio davanti al computer, così che lo potevo vedere solo fino alle spalle. Si era messo una maglietta ma sembrava sul punto di rompersi dato quanto era aderente ai suoi muscoli e portava ancora quella dannata maschera

Hacker: Sai chi sono?

Me lo chiese senza staccare gli occhi dallo schermo, digitando senza guardare la tastiera

_Niki_: Penso di si

Prese il suo auricolare e mi fece segno di fare altrettanto

Hacker: Chi sono?

Riguardai ancora il curriculum scolastico davanti a me e dissi il suo nome fissando l’immagine sullo schermo

_Niki_: Muzio Valentini

Hacker rimase per un attimo fermo immobile poi sospirò e sorrise, togliendosi la maschera. Era lui. Era davvero lui! Non ci potevo davvero credere. Era per caso una candid camera? Non ci riuscivo a credere neppure io di averci azzeccato, in fondo lui era Valentini! Non poteva essere vero, dovevo essermi addormentato e quello era tutto un sogno, colpa dei miei ormoni scombussolati. Stavo per scrivergli qualcosa, non sapevo esattamente neppure io cosa ma lui mi precedette

Hacker: Ci vediamo domani mattina alla caffetteria

E si spense tutto.

Non avevo dormito un accidente. L’idea che quel giorno mi sarei incontrato con Valentini mi aveva tenuto sveglio per quell’ora che mancava prima dell’apertura dell’ateneo. Ero entrato in caffetteria anche se avevo lo stomaco rivoltato soltanto perché non stavo più nella pelle all’idea di incontrarlo. Non ordinai nulla visto che stavano ancora allestendo e comunque io avevo solo un pensiero in mente: Valentini! Doveva per forza essere una candid camera. Lui, davvero lui era Hacker. Il ragazzo più figo e intelligente di tutto l’ateneo era davvero Hacker! Sembrava un sogno, eppure mi ero ridotto ad avere la mano dolorante a furia di darmi dei pizzicotti. Era tutto vero.

Muzio Valentini era di sicuro il più bel ragazzo di tutto l’ateneo ed era risaputo che era pure un gay affermato eppure io non avevo mai neppure sognato di provarci. Lui era perfetto e io ero invece cercavo di sopravvivere fra un esame e l’altro. Non capivo come poteva essersi innamorato di me. Io l’avevo notato subito, il primo giorno di università. Quel giorno portava un giubbino con il cappuccio di finto pelo, tutto bianco, aveva i capelli cortissimi e sembrava essersi dimenticato di farsi la barba. Eppure era splendido. L’avevo visto alla caffetteria e mi ero incantato a guardarlo mentre sorrideva e scambiava due chiacchiere con la barista che, come me, già gli stava sbavando dietro. Ora ricordavo anche due delle tre volte in cui ci eravamo incontrati. Mi ricordavo benissimo quando mi aveva salutato al ristorante e la mia faccia non era stata affatto del tipo: “Chi e questo?” ma era piuttosto un: “Santo Dio! Ma mi sta salutando davvero? Davvero ce l’ha con me? Non avrà mica notato che lo stavo fissando da un ora con la bava alla bocca, vero?” e non era affatto vero che non l’avevo più guardato, semplicemente avevo cercato di non farmi più beccare. Ero così in imbarazzo quella volta. E mi ricordavo distintamente quando l’avevo investito mentre uscivo dall’ateneo, anche lì il mio cuore e il mio stomaco avevano fatto qualche strana giravolta al ritrovarmelo così vicino ma in un attacco di timidezza acuta ero scappato via. E poi mi stavano portando via la macchina con il carroattrezzi! Di aver parlato con lui dentro ad una discoteca proprio non mi ricordavo però. L’alcool mi faceva proprio un brutto effetto! Chissà che cose imbarazzanti gli avevo detto. Al solo pensiero mi agitavo ancora di più e quando me lo ritrovai di fianco che appoggiava al tavolino del bar a cui mi ero seduto due cappuccini quasi non feci un infarto

-Buon giorno- mi salutò con un sorriso smagliante mentre appoggiava la tracolla sulla sedia di fianco a me. Era entrato dall’altra porta del bar, quella che avevo pensato fosse ancora chiusa a quell’ora

-‘Giorno- risposi io più rosso di un peperone

-Treccia o pasta vuota oggi?- mi chiese senza perdere il suo sorriso

-Cosa?- in quel momento mi venne da pensare: “Stupidi neuroni riuscite a mettere insieme una frase di senso compiuto?” ma tutto il sangue necessario al funzionamento del mio povero cervello si era riversato sulle mie guance e in mezzo alle gambe

-Prendi sempre una treccia o una pasta vuota la mattina, ti stavo chiedendo cosa volevi oggi?- mi sorrise e mi diede un buffetto sulla guancia –Capisco che tu sia stato tutta la notte a farti delle seghe pensando a me ma adesso vedi di svegliarti un po’… hai anche un esame più tardi!- finalmente mi ripresi. Questo era quel cretino di Hacker con le sue battutine sconce del cavolo e le frasi piene di doppi sensi

-Cretino- gli risposi –comunque pasta- Valentini sorrise e andò al bancone. Era incredibile, sapeva quello che mangiavo la mattina e, toccando la tazza del cappuccino che aveva messo davanti a me, mi accorsi che era tepido, proprio come piaceva a me. Sapeva questa cavolate su di me che non avevo mai detto al computer e di cui nessun’altro si era mai accorto

-Da quanto?- gli chiesi quando tornò a sedersi con una pasta vuota per me e un ventaglio per sé

-Soggetto, predicato e verbo, grazie- disse lui sorridendo e azzannando la sua pasta

-Da quant’è che mi hai notato?-

-Bhò… all’inizio dell’anno circa- rispose lui con noncuranza

-Stai scherzando?-

-No, perché?-

-Perché non mi sembra vero-

-Hai un culo da favola e porti sempre dei bei jeans attillati, hai attirato il mio sguardo… - arrossì, come diavolo faceva a parlare così tranquillamente e essere così porco allo stesso tempo? E poi da quando io avevo un culo da favola? Si, era bello ma definirlo “da favola” mi sembrava un po’ esagerato –comunque dopo l’esame che fai?- rimasi un attimo spiazzato dal cambio d’argomento ma riuscì a rispondere con una frase degna di una persona che avesse almeno la licenza elementare

-Non lo so, perché?-

-Per sapere se dopo magari ti andava di venirti a fare un giro in piazza con me, magari l’aria fresca aiuterà il tuo povero cervello a mettere insieme un paio di frasi di senso logico e non continuare a concentrarti solo con quanto è figo il tuo nuovo fidanzato-

-Idiota!- sbuffai io arrossendo, allora se ne era accorto che ero ancora scombussolato –Comunque da quando tu saresti il mio fidanzato?-

-Da quando hai detto il mio nome- mi rispose lui avvicinandosi al punto da sfiorare con le sue labbra le mie mentre parlava –ripetilo, ripeti il mio nome Nicola Conti-

-Muzio Valentini- sussurrai proprio un istante prima che le sue labbra aderissero alle mie.

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Storia partecipa alla Challenge "Dal nome alla storia (only slash)" di NonnaPapera!

Angolo dell'autrice: Ecco ho imparato anche come si fa ad inserire un collegamento su una scritta (weeee!!!!) solite cazzate mie. Anche se dovrei partecipare ad un contest che mi scade a fine febbraio proprio in questo periodo non riesco a scrivere di storie non yaoi! Ultimamente poi stò leggendo solo manga di questo genere e quindi ogni idea che mi viene è di questo tipo.... Devo rimettermi a leggere hentai per finire quel cavolo di contest ma non ne ho la minima voglia! In pratica ho il blocco dello scrittore su tutte le storie Hentai ma per le Yaoi sono in completo fermento. Cosa interessante: questa one shot è stata scritta dalle 23.30 del 20 gennaio 2011 alle 4.00 del 21 gennaio 2011. Orario infame! E come si saranno potuti accorgere quelli che leggono le mie one shot non ho scritto poco! (9 pagine Times New Roman 12, 4.463 parole, 25.838 caratteri, spazi inclusi) perchè a me le cose corte non piacciono! I doppi sensi si sprecano nell'ultima frase.... comunque se avete voglia di recensire non mi dispiace comunque la cosa importante è che la storia vi sia piaciuta.
Il nome da cui è stata tratta la storia è Muzio (che se io fossi stata maschio e i miei genitori mi avessero chiamato così credo che appena nata gli avrei sputato in un occhio, perchè è un nome che trovo proprio brutto però il suo significato serviva) significa Muto oppure Silenzioso. Infatti Hacker alias Muzio non parla mai, chatta, quindi scrive. E lo stesso Nicola l'ha sempre pensato muto.
Detto quasto vi saluto, pubblico e mi vado a fare la doccia. Ora che avrò finito saranno le 6 del mattino e sarà sorto il sole così io mi potrò ritirare nel mio letto a dormire come un vampiro fino a quando non tramonterà di nuovo il sole. =)

Bye!!!




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