R
a b b i a
Vorrei cucire con
fili d’illusione
i miei occhi
violentati per poter ancora sognare
tringerli fino a
farli sanguinare.
E vorrei
non sentire più angoscia e confusione
che ormai non riesco
più a evitare
La mia rabbia non
è cieca, io posso vedere
le domande non sono
mute e dove io le ho poste
ancor oggi rimangono
senza risposte
le sussurro piano,
come segreti da tenere
ma nostalgia e
impotenza, quelle no, non son più ignote
Angolo autrice
Rabbia;
secondo stadio del lutto: a volte mi capita di
chiudere gli occhi e ripensando a lei, mi percuote un grande senso di
rabbia,
per ciò che le è successo, e di impotenza,
perché ora non posso più far
nulla.
Si dice
che la rabbia accechi, per me in questo caso è il contrario,
mi sono fatta un
mucchio di domande che non ho esternato ad anima viva, non ottenendo
alcuna
risposta.
Non conoscevo questo gran senso di nostalgia, prima della
sua
perdita.
Spero di aver chiarito bene la
poesia, grazie a tutti coloro che leggeranno.
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