Capitolo 18: Liberi Pirati
Un rombo scosse le acque facendo
tremare convulsamente le navi che si scontravano nel Mare dei Caraibi.
Una pioggia di schegge provenienti dalla coffa dell’albero maestro si
abbatté sul ponte dell’Olandese Volante ed Elizabeth fu trascinata
prontamente al riparo da Sputafuoco Bill che, anche se troppo stanco
per combattere, riuscì a portarla in salvo. Solo quando si fermarono
ansanti vicino a un cannone la piratessa si accorse della macchia di
sangue che si allargava sul petto dell’anziano Turner.
- Sputafuoco! Sei
ferito! - Elizabeth esaminò febbrile la ferita e si strappò una manica
della camicia cercando di tamponare il sangue che le stava sporcando le
mani. Le lacrime le annebbiarono la vista quando capì che quel colpo di
sciabolata era troppo grave. - Vedrai che te la caverai. Presto finirà
tutto. Arriverà… -
- Elizabeth -
sussurrò Sputafuoco con tono deciso sebbene la sua voce suonasse fioca,
posando una viscida e maledetta mano sul suo braccio per fermare la sua
improvvisa medicazione - Non sono io che ho bisogno d’aiuto… -
Elizabeth osservò
con crescente apprensione il punto che il vecchio pirata indicava tra
il tumulto di corpi che si agitavano.
- Will! - urlò
allora la piratessa preoccupata vedendo il marito immobile.
Il corpo del
capitano Turner tremava per l’enorme sforzo di resistere alla volontà
di Calipso che gli aveva ordinato di impugnare la sua spada per alzarla
contro la moglie. Ma lui non avrebbe ucciso la sua Elizabeth… no,
eppure resistere stava diventando sempre più difficile.
I suoi uomini lo
occhieggiarono attendendo un suo ordine, sconsolati e rabbiosi per
essere stati di nuovo colpiti dalla maledizione ma per quanto infuriati
potessero essere non avrebbero mai abbandonato il loro capitano e la
loro nave.
- Will! - l’urlo
disperato di Elizabeth lo riscosse. William si voltò e con un sussulto
notò la moglie vicino al corpo del padre morente. Corse da loro
muovendosi agilmente nonostante il corpo da mezzo pesce coperto da
licheni.
- Padre! -
esclamò il capitano Turner fissando allibito il vecchio pirata.
Sputafuoco
afferrò con le sue ultime forze la mano del figlio e gli disse: -
Calipso avrà anche il tuo cuore ma non il tuo corpo, non la tua mente.
Tu sei libero Will, sei
libero di scegliere se ascoltare il tuo cuore -.
Una bordata
scosse la nave e i corsari si ritrovarono a combattere contro nuovi
Schiavi che avevano attaccato la nave. Era il caos, e l’Olandese
Volante stava soccombendo.
La mano di
Sputafuoco scivolò da quella del figlio fredda come gli occhi ormai
spenti del vecchio corsaro. I due coniugi si guardarono senza parlare:
i volti stanchi e tirati esprimevano tutte le loro emozioni. Il
capitano Turner si alzò sotto lo sguardo timoroso di Elizabeth e prese
la sua spada per affondarla con un rapido scatto nel petto di un uomo
che stava cercando di colpire la moglie alle spalle.
- Forza uomini,
rispondete al fuoco dei nemici! - ordinò ai suoi, schierandosi
definitivamente con la Fratellanza.
Un forte dolore
gli schiacciò il petto in una morsa, all’altezza del cuore ma quando
intercettò il sorriso sollevato della consorte, seppe che avrebbe
potuto resistere e combattere ancora, per lei, per James, per
Sputafuoco, per tutti loro.
Un nuovo colpo di
cannone scosse la Medusa e Barbossa si chinò malamente sulla gamba già
irrigidita quando quella sana fu ferita da una lama affilata. Con il
respiro ansante si guardò intorno per vedere i pirati piegarsi sotto la
potenza della furia di Calipso, anche se sembrava che il capitano
Turner avesse finalmente deciso la parte giusta con cui stare. I
triplicannoni dell’Olandese Volante, prima contro la Fratellanza adesso
erano dalla loro parte e colpivano con ferocia inaudita le navi che
intralciavano il suo cammino.
Ma la furia di
Calipso era la forza più potente di tutte e ogni suo nemico soccombeva
alle sue onde agitate.
Barbossa osservò
il nero orizzonte e si domandò dove fosse la Perla Nera, dove fosse la
loro salvezza e sperò che arrivasse al più presto.
Seppe che il suo
desiderio era stato esaudito quando un Verde Baleno squarciò il plumbeo
cielo e si raddrizzò per combattere con rinomata energia.
- Forza luride
canaglie, cani! Fatevi sotto, vi appenderò tutti all’albero maestro! -
Mastro Gibbs gli
diede man forte per rincuorare la ciurma: - Avete sentito il capitano?
Forza, uomini! E’ il giorno della morte che dà alla vita il suo valore!
-.
Ragetti dopo aver
sparato al braccio di un corsaro, rivolse un’occhiata rassegnata al suo
fido compagno Pintel: - Un giorno scopriremo la ragione del nostro
soffrire - borbottò dando una botta in testa allo stesso pirata che
aveva colpito precedentemente con il cane della pistola.
- Guarda la Perla
Nera è tornata! - urlò Will sventolando il capello con un sorriso di
speranza che gli illuminava il volto. Aveva capito che i rinforzi erano
arrivati.
Elizabeth
socchiuse per un attimo gli occhi a quell’improvviso lampo accecante e
quando li riaprì vide davanti a loro la Perla Nera con a bordo Jack,
Kendra e suo figlio James. Sospirò sollevata: quand’erano spariti aveva
temuto il peggio, anche se sapeva che non li avevano abbandonati.
Stupita si fermò
a guardare James e Kendra camminare veloci sulla passerella di solito
destinata ai prigionieri o ai nemici per darli in pasto ai pesci cani e
poi li vide, dopo essersi presi per mano, tuffarsi in nel mare agitato
con un salto.
- James! -
Sembrò che al suo
urlo tutti i pirati, sia Schiavi che i compagni della Fratellanza, si
fossero fermati a vedere cosa stesse succedendo. Un silenzio
inquietante era sceso sulle navi, sintomo che qualcosa di nuovo stava
per accadere.
Kendra aprì gli
occhi nell’acqua cercando d’ignorare il lieve bruciore che gli
provocava quel gesto e si voltò a guardare James, stringendogli più
forte la mano, mentre lottavano contro le correnti infuriate che li
respingevano verso l’alto.
Tu-Tum.
A quel dolce
suono amplificato i loro sguardi s’incatenarono, pieni d’amore. James
le strinse la mano di ricambio e sembrò quasi che il suo sorriso
brillasse nell’oscurità degli abissi.
Kendra lo amò e
odiò Calipso con tutto il suo cuore.
Tu-Tum.
Le bolle che
rappresentavano il loro respiro divennero più frequenti tanto che i due
giovani sentirono le forze mancare. Un urlo di rabbia li raggiunse
mentre dal petto di Kendra usciva una luce dorata e Calipso, con il
volto trasfigurato da un’antica ira, comparve davanti a loro cercando
di spezzare il loro legame.
Tu-Tum.
La luce divenne
sempre più intensa finché non esplose intorno a loro, avvolgendo i due
pirati e dagli abissi marini comparve Davy Jones finalmente libero di
compiere la vendetta a lungo desiderata.
Un grido
agghiacciante simboleggiò la sconfitta di Calipso.
I Pirati erano
finalmente Liberi.
I battiti dei
giovani cuori di Kendra e James si affievolirono mentre gli ultimi
resti d’ossigeno abbandonavano i loro polmoni. La piratessa senti delle
forti mani afferrarla per la vita e trascinarla verso l’alto, poi i
suoi occhi si chiusero e tutto divenne buio.
Quando riaprii
gli occhi incontrò quelli scuri di Jack che si era tuffato a
riprenderli prima che affogassero nel mare.
Il cielo plumbeo, carico di
cattivi presagi che oscurava il mare fu trafitto dai raggi del sole. Un
forte vento da Est scacciò via le nuvole grigie e il sole tornò a
brillare sui caraibi.
James afferrò il
braccio di Mastro Gibbs e s’issò a bordo dell’Olandese Volante dove
tutti li stavo attendendo con trepidazione. Subito fu travolto
dall’abbraccio di Elizabeth.
- James, tesoro,
stai bene? -
- Mamma, così mi
soffochi! -
I presenti risero
sollevati. Will si avvicinò a James e gli diede una pacca sulla spalla.
- Sono fiero di te, James. E anche tuo nonno lo sarebbe stato! - affermò con orgoglio seguendo con gli occhi una piccola barca che spariva in un verde orizzonte.
Dietro di loro,
annunciata da una stanca tosse, salì Kendra aiutata da Jack.
- Non so come ci
sei riuscita ma grazie - l’accolse Will.
Kendra di sedette
affianco a James che le strinse la mano. - E’ stato un giochetto -
smentì con un sorrisetto e la voce flebile.
Era felice.
Finalmente aveva vendicato sua madre, i fratelli della costa e la
piccola Kristin e finalmente i pirati avrebbero potuto tornare a
navigare liberi.
Guardò il
capitano Sparrow: - Grazie Jack! -
- Di nulla
figliola - replicò quello dondolando sul posto e schizzando d’acqua il
capitano Turner. - Ma non lo dire troppo in giro o la mia reputazione
da temibile pirata sarà rovinata -
- E quando mai è
stata così brutta - lo prese in giro Barbossa ridendo, ma ben presto la
sua risata si trasformò in una tosse secca che lo fece sobbalzare. -
Per mille balene sono troppo vecchio per queste cose. Credo che mi
prenderò una nave e mi ritirerò a Tortuga -.
James e Kendra si
scambiarono un’occhiata complice e il giovane Turner disse: - Credo che
prima di separarci rimanga una cosa da fare -.
Kendra sorrise e
gli occhi di Elizabeth s’illuminarono e la piratessa diede un colpo al
marito quando sospirò secco lanciando un’occhiata obliqua al capitano
Sparrow.
Jack li guardò
confuso, poi un lampo di comprensione balenò nel suo sguardo: - Cosa…?
Oh no! Credo che mi sentirò terribilmente vecchio per colpa vostra.
Sapevo che i Turner sarebbero tornati a tormentarmi! - ammutolì quando
notò gli occhi di Kendra intristirsi - Oh d’accordo! -.
- Grazie, papà -.
Epilogo
Nel cielo splendeva un sole abbagliante che si rifletteva nel mare
cristallino, mosso solo da una leggera brezza proveniente dal Sud. Tre
navi di differente dimensione si stagliavano nell’immobile paesaggio.
Le vele dei velieri si muovevano piano producendo un leggero fruscio
che erano l’unico suono che si udiva sulle tre imbarcazioni affiancate.
Su quella più
grande, un imponente veliero dalle vele bianche stavano radunati tutti
gli uomini tra cui alcuni noti corsari dalla fama di essere riusciti a
sfuggire dalla compagnia delle Indie e di aver sconfitto dalle ire di
Calipso rendendo liberi i pirati da ogni controllo.
Will strinse con
un sorriso la mano ad Elizabeth che si asciugava le lacrime di
commozione che le sfuggivano dagli occhi castani mentre Jack li
guardava sconvolto.
- Per tutti i
fulmini, come vi siete rammolliti! -.
Molte paia di
occhi si voltarono a fulminarlo, specialmente uno sguardo scuro.
- Grazie per il
tuo intervento Jack, allora questa è la motivazione del perché i due
giovani qui presenti non dovrebbero unirsi in matrimonio? -
Kendra e James,
splendidi nei loro vestiti bianchi, scoppiarono a ridere alle parole
del vecchio capitano Barbossa.
Mastro Gibbs
sgranò gli occhi e buttò a mare la bottiglia di Rhum che stava bevendo
per festeggiare, sicuro di aver già bevuto decisamente troppo quando
gli sembrò di scorgere Jack arrossire sotto l’ombra del capello.
- Uhm, no. Non
credo sia una ragione ragionevole sebbene suddetta ragione sia… -
- Jack! - lo
riprese Elizabeth.
- Potete
continuare - bofonchiò infine il capitano Sparrow.
- Bene - Barbossa
si girò verso i due giovani pirati e sorrise mostrando una fila di
denti neri quanto lo scuro vestito che indossava. Fece per aprire bocca
e terminare la cerimonia ma fu interrotto una bordata cadde a pochi
metri dalle navi facendole tremare per il boato.
- Che altro c’è
adesso? - esclamò scocciato James riprendendo le piume bianche volate
via dal capello.
- James, guarda!
- lo chiamò Kendra indicando l’orizzonte dove una nave incedeva dalla
loro parte con i cannoni fumanti e il Jolly Roger alzato.
- Peste e corna!
Con voi non c’è mai un attimo di pace! - commentò Barbossa osservando
altre quattro navi comparire al seguito della prima.
Jack sussultò
quando vide il simbolo della nave e mormorò: - I bucanieri delle
Antille! -.
William si voltò
verso esasperato verso di lui: - Perché ho l’impressione che tu centri
qualcosa con questa storia? -
Il capitano
Sparrow sorrise sorniore e alzo in alto le mani. - Se vuoi guardare il
vero artefice di questa storia non devi guardare me, vero piccioncini?
-.
Kendra e James si
scambiarono un’occhiata complice e la piratessa disse: - E’ probabile
che abbiamo sottratto a loro qualcosa di molto prezioso e credo che
adesso siano venuti a rivendicarne la propria appartenenza -.
Elizabeth rise e
poi iniziò a dare ordini agli ordini agli uomini che si sistemarono
sulle tre navi pronti alla battaglia.
Barbossa borbottò
che la sua vecchiaia era d’intralcio e mentre tornava alla sua nave
zoppicando sulla gamba di legno, si avvicinò a James e gli diede una
spinta: - E baciala la signora Turner, ragazzo! -.
- Uomini ai
cannoni, mastro Gibbs aiutate ad issate quelle gabbie! … James al
timone! - Kendra gli urlò nelle orecchie, autorevole.
James si chinò
verso di lei e le rubò un bacio. - Siete pronta a combattere, signora
Turner? -
Kendra sorrise e
sguainò la spada. - Al vostro fianco sempre, signor Turner! -.
Una voce li
interruppe: - E se invece mettessimo in pratica la più nobile arte dei
pirati? -.
- Jack! -.
Fine
...o forse è solo l’inizio di
una nuova avventura
Eccoci finalmente alla fine di Drink Up Me Hearties Yo Oh! ç___ç Che
sofferenza scrivere la parola fine infatti non ho resistito ad
aggiungere la seconda nota, mi ero affezionata moltissimo ai personaggi
di Potc :D
Vi chiedo scusa se quest'ultimo capitolo è arrivato dopo ben 5 mesi
(o_O) ma sono stata impegnatissima, e poi ammetto che che ogni volta
che rileggevo il capitolo scritto lo trovavo inadeguato e lo cancellavo
per riscriverlo... spero che la fine ricompensi la vostra luuuunga
attesa.
Voglio dedicare il capitolo finale in particolare a FannySparrow, RebeccaLupin e Yunie992 che mi hanno
sempre seguito e lasciato recensioni, ma anche a voi lettrici
silenziose che avete messo tra
le seguite, le preferite e le ricordate la mia storia.
Un bacione a tutti... e come come dice in nostro amato capitano Yo Ho
beviamoci su!
Chiara
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