View Points - Maledetto infedele
XII.
Solo come un cane
Ahimè,
quale sarà il mio destino?
In questa città la
gente ha sempre fretta – ad ogni ora del giorno, senza sosta, un
turbinio di
colori e voci mi avvolge e nessuno, dico nessuno, mi degna mai di uno
sguardo, malconcio come sono.
Abbandonato in un angolo,
divorato dai
parassiti, agonizzo immerso in una paglia appestata e putrida dalla
quale non mi posso muovere da mesi. I passanti si accorgono di me
solo se le loro delicate narici, occasionalmente, sono sfiorate dal
fetore che esalo; ma non c'è nessuno, neanche un cane, che
si muova
per aiutarmi!
No, sempre qui sono e sempre qui
rimarrò,
destinato a marcire completamente.
Questo è quello che
ho pensato sino ad
oggi. Ora, però, il mio cuore è molto
più afflitto – per la
prima volta, qualcuno si è accorto di me. Dovrei essere
contento,
direte voi. Ma non ha fatto che maltrattarmi; mi ha pestato in malo
modo e se ne è andato brontolando, disgustato dalla mia
sporcizia.
A questo punto, mi auguro
proprio di essere
ignorato. Perché se quel tizio si dovesse fiondare un'altra
volta
dentro di me dal minareto più alto della città,
allora mi
converrebbe davvero rimanere sfasciato e distrutto per sempre.
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Sono commossa... la mia prima e
ultima long conclusa.
Passate direttamente al capitolo successivo per i ringraziamenti.
Salute e pace
vostra Elisa.
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