Iniziazione

di Graine
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Capitolo 2
Spogliata
 

 
 

Palermo, 11 febbraio 2011 ore 17:21

 
 
Un passo dopo l'altro, dietro di me le impronte che lascio sulla sabbia.
Impronte profonde, impronte che distinguo anche da lontano.
Le dune accarezzano l'orizzonte. Quell'orizzonte che fonde l'azzurro assieme all'oro. Quell'orizzonte che brucia, a ogni ora del giorno.
La mia veste svolazza nella brezza tiepida, la brezza che mi accarezza piano la pelle, la brezza che fa dondolare i miei ricci.
Una brezza che mi invita a proseguire, che mi dice di guardarmi indietro solo dopo, non adesso. Non è ancora il momento.
Riprendo il cammino, con la sabbia che mi scivola sui sandali e mi sfiora i piedi e mi sostiene a ogni passo.
C'è silenzio, un silenzio smorzato solo dal suono del venticello leggero.
C'è pace, c'è solo quiete.
C'è la consapevolezza di camminare e andare avanti in quel labirinto di sabbia e dune, perché bisogna farlo. Perché devo.
È un'iniziazione nel segno del fuoco del sole e della solidità del terreno.
Un percorso da tracciare.
Un percorso... per scoprire me stessa.
Altre impronte si aggiungono alle mie, dietro di me.
Spogliata.
Seguita, continuo a camminare senza guardarmi indietro.
Spogliata.
Finché non mi affianca, prima, e poi mi ferma. Strofina il muso sulla mia gamba, la leonessa, affettuosamente, e poi solleva gli occhi su di me.
Spogliata.
Spogliata da quegli occhi gialli.
Spogliata da quegli occhi gialli che poi fissano l'ambra che porto al collo. E sento la pelle scottare.
Ancora uno sguardo, e so che la leonessa mi sta dicendo che rimarrà con me.
Ora mi volto e vedo le sue orme, vicine alle mie. Le sue orme che hanno accompagnato a ogni passo le mie.
Un ruggito basso. La leonessa mi richiama a sé, non devo guardarmi indietro. Non è ancora il momento.
Spogliata.
La seguo.
Spogliata.
E ora sono nuda, sulla sabbia calda - le orme delle sue zampe accanto a quelle dei miei piedi.
Distesa, poggio la schiena sul fianco di lei e la leonessa mi sfiora, prima con la coda e poi di nuovo col muso.
Si guarda in giro, lei. È allerta, guardinga. Lo vedo.
Vigila e ascolta i ruggiti degli altri leoni lontani.
Sbuffa e si assicura che, quei leoni, rimangano tali: lontani.
Distesa sulla sabbia e nuda, aspetto.
Il sole che accende di fuoco dorato la sabbia.
Luce abbagliante.
Un altro ruggito, la leonessa è tornata. Mi chiama a proseguire con sé.
Le impronte si mischiano, la strada è libera tra le dune.
L'ambra scotta al mio collo.
Spogliata.
Con tenerezza, strofina di nuovo il muso sulla mia gamba.
Proseguiamo insieme.





422 parole







Angolo autrice:
Ecco il secondo capitolo.
Vi sono ripetizioni, in questo, di alcuni termini o immagini che richiamano il capitolo precedente e - ovviamente - è un effetto voluto. Per segnare la continuità tra di essi.
La leonessa è un totem. E' l'animale guida che l'accompagnerà lungo il cammino, sarà la sua compagna durante il viaggio e la proteggerà da eventuali minacce - vedi quando controlla che gli altri leoni rimangano lontani. E' un animale totem ma incarna anche la forza della protagonista. Questo perché ogni animale totem ha proprio tale funzione, quella cioè di incarnare le caratteristiche più significative dell'individuo a cui è legato.
Il titolo, Spogliata, si riferisce al fatto che il percorso - il cammino - iniziato nel primo capitolo, adesso è pienamente avviato e questo implica una maggiore consapevolezza di sè. La protagnista è a nudo con se stessa, si sta scoprendo poco a poco. E la leonessa ha il compito di starle vicino, in questa scoperta, perché essa stessa è un tassello della scoperta.
Di nuovo, ribadisco e vi assicuro di non essermi fumata nulla! :D



Graine  





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