Goodbye my love
TITOLO:
"Goodbye my love".
AUTORE: Katia
R.
DATA FINE:
13 settembre 2008
PERSONAGGI:
LucaAnnaaltri
Premessa:
Allora... partiamo dal presupposto che io amo Anna e Luca, e che a
dividerli non ci penso neanche. Ma purtroppo ho iniziato a scrivere
questa fanfiction in un momento molto triste, e l'ho continuata man
mano che mi sentivo triste, malinconica e alle volte depressa.
Il che, nell'estate 2008 in particolar modo, è successo
molto spesso...
Le canzoni che vedrete man mano, vi prego di ascoltarle, anche se non
piacciono, ma sono importanti, perché bisogna leggere con
quel
sottofondo... Perché magari non è la stessa cosa.
A distanza di tempo ho scoperto che non amo più il nome che
ho usato alla fine... ma va beh xD pazienza!
Non voglio far piangere nessuno, infatti, chi non se la sente... Prego
di non leggere... Grazie dell'attenzione :P
Buona lettura...
E basta
un attimo. Un battito di ciglia. Il nome della persona amata. E tutto
qui...
-
Nessuno
sa cosa ci riserva il domani…
Bisogna
solo sperare…
-
Erano passati tre mesi da quel giorno maledetto. Un giorno
pieno di
lacrime, pieno di sogni infranti. Prima era toccato ad Irene, una
ragazza che amava il suo lavoro, una ragazza che sognava un futuro
insieme all’uomo amato. Un sogno strappato via troppo presto.
Troppo veloce. Lasciando solo lacrime al posto dei desideri. Lasciare
sole le persone che l’amavano e che lei amava. Era passato
tanto
tempo dalla morte dell’amica. Sei mesi di inferno, di lacrime
amare, di dolore per continuare a cercare l’assassino.
L’uomo che aveva strappato la sua vita senza pensarci due
volte.
E via indagini, sospettati, feriti, e poi un altro morto.
Un’altra vita strappata via. Un altro cuore che smetteva di
battere. E altri cuori che continuavano a battere con tutto il dolore
che era possibile, per la perdita di una persona. Per chi amico, per
chi fratello, per chi semplicemente compagno. Un amore finito ma che
sarebbe durato in eterno.
E poi di nuovo indagini. Scoprire tra le lacrime che gli assassini
erano giovani ragazzi. Ragazzi che toglievano la vita alle persone solo
per il gusto di farlo.
Tre mesi erano passati da quel giorno. Quel giorno in cui Anna si vide
strappare la vita del suo migliore amico, del suo compagno, del suo
confidente, dell’uomo che da poco aveva capito di amare, e
con
cui stava vivendo momenti magnifici. Gli occhi che brillavano da soli,
i loro sguardi dolci e significativi, gli abbracci, e scoprire che ad
aspettarli c’è solo un futuro migliore.
Ma non sapevano che quei momenti erano destinati a durare poco. Non
sapevano che i loro sogni erano destinati ad essere cancellati. Come
era successo ad Alessandro ed Irene. Due giovani che volevano coronare
quel sogno d’amore che in tanti sperano sin da piccoli.
E ogni volta che Anna ripensava a quel giorno, aveva una fitta al
cuore. Un cuore pieno di ferite, pieno di dolore. Non c’era
più amore, non aveva più gli occhi che le
brillavano.
Erano spenti. Erano assenti. Non aveva più la forza di
essere
felice. Il suo corpo era lì, ma la sua anima non
c’era
più. Era stata violata un’altra volta. Era stata
portata
via insieme all’uomo che amava. L’uomo che
l’aveva
prima resa felice, e poi pian piano lasciata da sola, cadendo in un
baratro di completo smarrimento. Non per volere suo.
Anna si rannicchiò ancora di più, mentre il suo
pensiero
volò via, in quel ricordo lontano, ma che continuava a
rimanere
nel suo cuore. Una ferita permanente. Una ferita che non può
essere curata. E poi ancora lacrime, lacrime che continuavano a
scendere copiose dai suoi occhi privi di luce.
Era a pezzi, non riusciva più ad andare avanti. Alessandro
da
quel giorno non l’aveva mai lasciata sola. L’aveva
promesso
al suo migliore amico. Al lavoro cercava sempre di proteggerla, come
Luca aveva sempre fatto. E come quella volta, in cui per salvare la
vita di Anna, aveva preferito prendersi una pallottola al posto suo.
Una pallottola che lo colpì dritto al petto, e che lo fece
crollare a terra, privo di forza.
Anna strinse di più il cuscino che aveva tra le braccia.
Quel ricordo le faceva male. Troppo male.
~Tre
mesi prima...
Si appostarono tutti in
una piccola
radura vicino a dei casolari. Luca aveva dato disposizioni ben precise.
Anna ed Elena dovevano mettersi dietro ad un casolare, mentre lui e
Alessandro dovevano ripararsi dietro ad un altro casolare. Raffaele
doveva appostarsi dietro un albero lì vicino.
Ed eccoli arrivare poco
dopo. Uno
scende da una Toyota e l’altro arriva con una moto. Luca
guarda
tutti, e dopo fa segno di uscire allo scoperto. Puntano le pistole
contro di loro, e i due iniziano a sparare. Luca e Alessandro iniziano
un conflitto a fuoco tra i due. Anna ed Elena sono dall’altra
parte. Si avvicinano. I due malviventi si riparano dietro a delle
casse, e continuano a sparare. Ed eccolo. Il proiettile parte in
direzione di Anna. Lei non si accorge nemmeno di cosa sta succedendo.
Luca sbarra gli occhi e con uno scatto veloce ripara Anna. Alessandro
in quello stesso momento spara ad uno dei malviventi, e
l’altro
lo carica in macchina e lo porta via. Tutto accade in pochi secondi.
Anna non riesce a capire niente. Si vede Luca davanti che crolla senza
forza a terra. Urla il suo nome. Lo prende tra le braccia. Una macchia
di sangue si espande per tutta la camicia. Anna piange. Lo chiama
sottovoce. Con un braccio gli tiene la testa sollevata, con
l’altra gli stringe la mano. Lui la guarda negli occhi. Lei
legge
solo paura. Ha freddo. Anna gli supplica di resistere. Non
può
lasciarla sola. Non ora. Alessandro chiama un aereo per i soccorsi,
è spaventato. La voce gli trema. Il suo cuore batte veloce.
Elena piange. Prega. Anche lui no. Non poteva andarsene. Raffaele
è immobile, vede quel sangue e vorrebbe fare qualcosa. Ma
non
riesce a fare niente. Sono tutti e quattro inginocchiati attorno a lui.
Luca li guarda ad uno ad uno. Poi si ferma a guardare Anna che continua
a piangere. Luca cerca di parlare. Ma non ha la forza. Dice solo un
flebile “ti amo”, prima di svenire ed essere
sorretto da
tutti e quattro per portarlo all’ospedale. I soccorsi furono
veloci. Atterrano sul terrazzo dell’ospedale, e i medici
preparano subito una barella per portarlo in sala operatoria. Anna fino
a quel momento gli aveva tenuto la mano. Si misero a sedere, e vengono
raggiunti dal resto del Decimo. Vittoria piange sorretta da Giuseppe.
Antonio ed Ugo si siedono iniziando a pensare a quando Luca era
arrivato da loro. Sono tutti in attesa di buone notizie. Ma nessuno sa
che non sarebbero mai arrivate. Anna è abbracciata da Elena.
Alessandro e Raffaele sono impassibili. Non riuscivano a capacitarsi di
come era successo. Tutto troppo veloce. Tutto troppo inaspettato.
-
“Goodbye my
lover” di James Blunt
http://it.youtube.com/watch?v=wVyggTKDcOE
Era passata
un’ora da quando
Luca era dentro la sala operatoria. Anna è sempre
più
preoccupata. Improvvisamente vede arrivare Carlo. Non se
l’aspettava. Lui le sorride tristemente e poi abbassa lo
sguardo.
In quel momento il dottore esce. Tutti si alzano. Vedono la scena come
a rallentatore. Deglutiscono e con voce tremante riescono solo a
chiedere “allora?”. Il dottore si leva la
mascherina. Li
guarda. Non trova le parole giuste da dire. Scuote la testa e dice un
flebile “mi dispiace…”. I cuori di tutti
si fermano.
Anna non si rende conto di cosa stia succedendo veramente. Riesce a
dire solo un flebile “no…”. Continua a
chiamarlo.
Alessandro si allontana urlando un “no” disperato e
sferra
un pugno contro il muro, facendosi male. Vittoria si stringe a
Giuseppe. Parmesan abbassa lo sguardo e indietreggia sedendosi di
nuovo. Ugo piange. Si appoggia al muro. Carlo deglutisce e una lacrima
scende anche a lui. Ad Anna cedono le gambe. Il suo migliore amico. Il
suo compagno. Compagno di mille momenti passati insieme.
E tutte i loro
momenti
più belli le passano davanti. Lei che arriva al Decimo. Luca
che
sorride. Il loro bacio. I loro abbracci. Le loro serate a mangiare pop
corn guardando un film. Le loro uscite con gli amici. I loro sguardi.
Il loro perdersi l’uno con l’altro. Anna
è immobile.
Le lacrime continuano a scendere silenziose. Poi oltrepassa il dottore
e lo vede. Lì, disteso su quel letto, macchiato dal suo
stesso
sangue. Pallido. Anna deglutisce e le lacrime da silenziose si
trasformano in singhiozzi disperati. Elena la sorregge. Piange anche
lei. Stringe Anna da dietro e cerca di farle forza. Ma lei non riesce a
capacitarsene. Si stacca da Elena e corre da Luca. Si avvicina e lo
bacia.”Ti amo” dice piano. Non capisce
più nulla.
Luca è freddo. I dottori l’allontanano. Elena la
scorta
fino a fuori e la fa sedere. Anna prende il giubbotto di Luca tra le
mani. Lo porta vicino al viso. Il suo profumo. Quanti ricordi. Appoggia
la testa al muro e stringe quel indumento al cuore. Luca le manca
già da morire. Non poteva essere vero. Quanti momenti
passati
insieme. Quanti momenti di paura, di gioia, di dolore, di ansia. Ora
non c’e’ più niente. Ora ci sono solo
ricordi.
Ricordi che non andranno mai via. Ricordi che continueranno a bruciare
per sempre. Anna continua a piangere. Si ricorda il giorno in cui Luca
aveva ceduto alle sue tentazioni. Il giorno in cui lei va da Carlo per
ridargli l’anello di fidanzamento. E lui non dice niente.
Sorride
tristemente, consapevole che Anna ha fatto la scelta giusta. Anna si
gira. Lo vede. Carlo guarda a terra. Non odiava Luca. Non era colpa
sua. Ora aveva tanto dolore dentro. Perché comunque lui lo
conosceva bene. Si asciuga le lacrime. Poi in silenzio se ne va via.
Raffaele è
ammutolito. Non
piange. Non ci riesce. La rabbia era troppa. Tanta. Non erano riusciti
a salvarlo. E forse non era colpa loro. Ma tanto ormai non serviva a
niente. Alessandro era seduto fuori. Le mani macchiate di sangue. Gli
occhi persi nel vuoto. Quel giorno aveva perso più di un
amico.
Aveva perso un fratello. Quanti ricordi anche per lui. Lacrime amare
iniziano a scendere, e lui continua a ripetere che non è
giusto.
No, non lo era. Luca se n’era andato. E non per un mese. Non
per
un anno. Ma per sempre.
E allora non resta che
piangere. Il
dolore e l’angoscia presero il sopravvento. Non tutti forse
avevano ancora realizzato cosa fosse successo. Non era possibile. Era
difficile capacitarsi. Troppo. Ma prima o poi avrebbero dovuto farlo.
Perché non c’è via di fuga. Non
c’è la
possibilità di tornare indietro. Non è un sogno.
È
la realtà. E da essa non si può sfuggire. Si deve
solo
accettare. Anche se non si vuole.
Anna chiude gli occhi.
Ha il viso
solcato dalle lacrime. Non riusciva a smettere. La sua unica certezza
era Luca. E ora che non c’era più, non sapeva che
fare.
Elena la porta via. Non c’è più niente
da fare.
Sarebbe inutile aspettare lì. Aspettare cosa poi? Luca non
c’era più.
---
“My
immortal” Evanescence
http://www.youtube.com/watch?v=jGKRXhmFQlw
Due giorni dopo.
Funerali. Nessuno
aveva osato fiatare. Quei giorni erano stati pieni di silenzio. Pieni
di lacrime. Anna non riusciva a darsi pace. Quando era
tornata a
casa aveva pregato Elena di lasciarla sola. E quando cercò
di
dormire, i ricordi l’assalirono. Si rigirava nel letto e
allungava la mano verso il lato di Luca, dove lui dormiva solo da due
mesi. Ma lui non c’era. E Anna si sentiva vuota. Prese il
cuscino
di Luca e lo strinse. Il suo profumo. Si rannicchiò e altre
lacrime iniziarono a scendere. Lei. Una casa. La loro casa. Lui. La sua
vita. L’uomo che amava. L’uomo che
continuerà a
vivere dentro di lei. Adesso era sola. O forse no.
Elena era tornata a
casa, gli occhi
rossi di chi aveva pianto per ore e ore. Prima Irene, la sua amica. Poi
Marco, suo fratello, l’assassino dell’amica. E ora
Luca. Il
suo capo. Un suo amico. L’uomo della sua attuale migliore
amica.
Era a pezzi. Si sentiva un peso dentro. E più ripensava, e
più stava male. In poco tempo era successo di tutto.
Ritrovarsi
con la sua migliore amica, e perderla poco dopo. Iniziare a cercare
l’assassino, non sapendo di averlo tutti i giorni per casa.
Suo
fratello. Il ragazzo che lei aveva cresciuto. E subito dopo ricercare
gli altri due, e perdere un’altra persona.
Quel giorno erano tutti
al Decimo. Pronti ad accompagnare l’amico in quel ultimo
viaggio.
-
Parmesan si annoda la
cravatta e
indossa il capello della divisa. Erano morte tante persone, ma perdere
Luca era stato come perdere un figlio. Si asciuga le lacrime e si
rimette gli occhiali. Pronto per raggiungere gli altri
nell’atrio. Giuseppe e Vittoria entrano in silenzio. Lei ha
un
pantalone nero e una maglietta scura. Quel giorno anche lei aveva perso
qualcosa di grande. Il suo “piccolo” Luca. Il
ragazzo dolce
e insicuro che era arrivato da loro con mille paure ma con tanta voglia
di andare avanti. Di seguire una propria strada. E loro gli erano
rimasti sempre vicini. Giuseppe va negli spogliatoi. Apre il suo
armadietto. Una foto di lui, Luca, Anna e Vittoria. Sfiora la foto con
un dito. E una lacrima scende silenziosa.
Ugo è
già pronto. Adele
è lì vicino a lui. Improvvisamente arriva
Alessandro,
seguito da Elena. Li guarda tutti. Guarda Ugo. Guarda Parmesan. Guarda
Vittoria. Guarda Giuseppe, appena uscito dagli spogliatoi. Guarda
Raffaele, appena entrato. Deglutisce. E poi dice solo poche parole
“Questo è il nostro ultimo saluto al nostro capo,
che
prima di tutto è un nostro amico…”. E
gli esce
spontaneo parlare come se lui fosse ancora lì.
Perché lui
sa che Luca ci sarebbe sempre stato.
Ed eccoli lì.
In quel posto
tanto odiato da molti. Il luogo in cui i cari possono andare a trovare
i propri parenti, i propri amici. Tutte quelle persone che non
c’erano più. Anna, vestita di nero, avvolta nel
suo
cappotto. Nel cappotto che le aveva regalato Luca. Sorretta da Elena,
sorvegliata da Alessandro. Vittoria, sorretta da Giuseppe. Con accanto
Francesco. Parmesan a testa bassa. Ugo che stringe la moglie. Raffaele
a testa bassa. In silenzio si mettono intorno alla bara. Anna si
stringe ad Elena e inizia a singhiozzare sulla sua spalla. Si volta di
nuovo. Il prete inizia a parlare. E pian piano arrivano anche gli altri.
Arriva Roberto con
Francesca. Arriva
Germana con Tiberio. Arriva Giulia con Davide. Arriva Marcello con la
moglie. Arriva Boni della scientifica. E infine arriva Valeria. Ognuno
porta un mazzo di fiori. Ognuno porta da sempre Luca dentro il cuore.
Roberto abbraccia tutti. Abbraccia Alessandro, capendo che aveva perso
un fratello, come quando lui ha perso Mauro. Poi si ferma davanti ad
Anna. La guarda e le dà un caloroso abbraccio. Lo stesso
fanno
gli altri. Germana che la stringe, sapendo che come lei, stava
soffrendo tanto per la perdita dell’uomo amato. Tiberio che
l’accarezza. Giulia che l’abbraccia, dicendole che
non
sarebbe rimasta sola. Le stesse parole di Luca. Una fitta al cuore.
Davide che le stringe la mano. Boni che fa lo stesso. E infine Valeria.
Abbraccia anche lei Anna. Lei, Valeria, la donna che in passato aveva
avuto una cotta per Luca. E lei, Anna, che continuava ad amare Luca
anche ora che l’aveva perso. Il prete chiede chi voglia dire
qualcosa. Alessandro si alza in piedi e raggiunge il microfono.
Deglutisce prima di iniziare a leggere un foglio che lui stesso aveva
scritto.
"Dancing" Elisa
http://it.youtube.com/watch?v=yAjXkvg76uQ
“Ciao Luca,
parlarti ora che non ci
sei
più mi fa uno strano effetto. Ho voluto scriverti,
perché
voglio ricordare a tutti che persona fantastica eri. Ti ricordi qualche
tempo fa quando mi hai fatto chiamare nel tuo ufficio? Mi hai detto
<< Ale, se mi succede qualcosa… voglio che sia
tu a
prendere il mio posto alla guida del Decimo… >>
e io ti
avevo bloccato. Non volevo che tu parlassi di queste cose…
Poi
mi hai guardato. Mi hai detto di avere un brutto presentimento. E poi
hai aggiunto << Se me succede qualcosa…. Stai
attento ad
Anna… Proteggila… Non voglio che stia
sola… Lei
è l’unica ragione di vita in questo
momento… >>.”
Anna abbassa lo sguardo,
si mette una mano sulla bocca e continua a singhiozzare. Alessandro
inizia a commuoversi.
“Io ti ho
guardato e ti ho
sorriso. Ti ho dato una pacca sulla spalla e ti ho detto
<< Ma
tanto a te chi ti ammazza! >>, non sapendo che quel
momento era
vicino.”
Le lacrime che cercava
di non fare uscire, iniziano ad uscire involontariamente.
“Ho perso la
donna che
amavo… Ho perso il mio migliore amico. Mio fratello. Non me
ne
sono reso conto. È successo troppo veloce. Eri accanto a me.
Poi
ho sentito uno sparo. Mi sono voltato verso la direzione e…
ho
visto te. Hai protetto Anna. La donna che amavi. E per me, te ne sei
andato da vero eroe.”
Poi tira su col naso e
guarda i presenti.
“Non sono io
che devo ricordare
chi era Luca Benvenuto. Ognuno di noi l’ha conosciuto. Ognuno
di
noi sa chi era veramente. Adesso dobbiamo solo vendicarlo. E per farlo
dobbiamo prendere il suo assassino. E farò di tutto. E dico
di
tutto! Per far si che quell’uomo marcisca in
galera!”
Poi si ferma e si calma.
“Non sappiamo
cosa ci riserva
il futuro, ma sappiamo con sicurezza… che tu rimarrai sempre
dentro di noi. Dentro i nostri cuori. E voglio dirti che, noi non
lasceremo mai Anna sola!”
Guarda Anna.
Negli occhi la stessa
paura di quando
lui ha perso Irene. Deglutisce e si avvicina alla bara. Con la mano gli
manda un bacio “Non ti dimenticheremo mai… Ti
voglio
bene…”
Poi si avvicina ad Anna.
Si ferma
davanti a lei. Lei tra le lacrime, singhiozzando, riesce solo a dire
"Ti prego Ale, prendi quei b******i!". Alessandro le prende le mani tra
le sue, la stringe per le braccia "Ti giuro Anna, fosse anche l'ultima
cosa che faccio. Quei b******i pagheranno!". Anna si lasciò
andare ad un altro pianto disperato. Alessandro l'abbracciò,
poi
si mise accanto a lei ed Elena.
Roberto prese la parola
"Voglio solo
dire poche parole. I "veterani" del Decimo, possono confermare. Luca
Benvenuto era un ragazzo fantastico. Lui è sempre stato un
tipo
combattivo. Era arrivato da noi, con alle spalle la sua triste
infanzia. Poi è cresciuto. L'abbiamo visto crescere.
Professionalmente. E non solo. Credo che tutti siano d'accordo con me
se dico che, aver avuto Luca Benvenuto come "erede commissario",
è stato un vero piacere! E siamo orgogliosi di lui. Luca non
è morto. Luca sarà sempre accanto a noi.
Ti vogliamo bene... Ciao...".
Alessandro prende un
respiro profondo
e grida "ATTENTI!". E tutti gli agenti del Decimo si mettono sugli
attenti. Pronti a dare l'ultimo saluto. Parmensan serio, guarda un
punto fisso davanti a lui. Una lacrima scende silenziosa dagli occhi di
tutti. Alcuni di loro iniziano a coprire la bara. Anna si inginocchia.
Tra le mani tiene una rosa rossa. La bacia. E su di essa cade una
lacrima. Fresca come la rugiada.
"Non mi lasciare da
sola..."
Dice solo queste poche
parole, prima
di lanciare la rosa che viene coperta dalla terra. Elena la rialza,
Anna si volta e continua a piangere sulla sua spalla. Era tutto finito.
Per sempre...
*A volte è
così strana la vita.
Ti alzi al mattino e ti
guardi allo
specchio, non sapendo cosa succederà durante la giornata.
Hai
dei sogni, delle speranze. E vorresti vederli realizzare. Ma non sai
che molte volte non potrai riuscirci. Perché la vita
è
così. Si prende gioco di te. Da un momento all'altro ti fa
capire che sognare ad occhi aperti non serve. Ti mette davanti ad una
barriera. Una barriera che non riesci ad abbattere.
Vivi la vita con tutta
la sua
spensieratezza, ma poi d'improvviso succede qualcosa. Qualcosa che ti
cambia completamente. Qualcosa che ti leva l'energia e che ti fa
smettere di sognare. Perché ad un tratto capisci che la vita
non
è solo fatta di gioie. Capisci che non sei tu a scegliere...
Sai
che c'è qualcuno che sceglie per te. E a volte credi che non
sia
vero. Pensi che il destino non esiste. Ma davanti a tutto questo... Ci
devi credere.
A volte siamo noi gli
artefici del nostro destino. Ma solo a volte.
Anna l'ha capito sin da
piccola. Il
patrigno che la molestava. Il rapporto con la madre. Ha cambiato tanti
commissariati perché non si trovava bene con i colleghi. E
allora un giorno ha incontrato Luca.
Avete presente quando la
vita inizia
ad andare tutta per il verso sbagliato, ma d'improvviso arriva qualcuno
in "soccorso"? Tipo un angelo custode. Ecco, Anna aveva trovato Luca.
Il suo angelo. Lui l'ha aiutata. Lui le ha fatto superare ogni paura.
Lui le è rimasto sempre vicino. Lui era lì,
quando Anna
aveva bisogno. Era lì, quando lei ha perso il suo bambino.
C'era
sempre. E sempre ci sarebbe stato. Perché Luca
vivrà in
lei.*
Anna si asciuga le
lacrime, e abbracciata ad Elena, esce dal cimitero insieme agli altri.
Quando tutti se ne
vanno, Carlo si
avvicina con un mazzo di fiori, e lo posiziona sulla tomba di Luca.
Sorride tristemente guardando la sua foto. Si rialza e se ne va via,
mentre dai suoi occhi escono lacrime sincere.
Anna si sente vuota.
Vedere
scomparire la bara sotto terra è stato come distruggere la
sua
vita un'altra volta. Come vedere i propri incubi materializzarsi.
Credeva di svegliarsi e scoprire che era solo un brutto sogno. Ma il
problema è che non poteva risvegliarsi. Era tutto vero.
Manda via Elena, e si
sdraia.
Improvvisamente una fitta al cuore. Si rialza e cammina per casa. E
capisce che niente ha più senso. Va in cucina a prendersi un
bicchiere d'acqua, ma nel preciso istante in cui sta per bere, si
ritrova il viso di Luca davanti agli occhi. Il bicchiere le cade di
mano. E il silenzio improvvisamente viene spezzato. Il bicchiere si
rompe in mille pezzi. E lei si ritrova a terra, a raccogliere quei
pezzi di vetro, senza paura di farsi male. Non c'era più
silenzio. Ora c'erano di nuovo i suoi singhiozzi. E poi il telefono
inizia a squillare. Anna non vuole parlare con nessuno. Parte la
segreteria telefonica. Un duro colpo. La voce di Luca. Prende il
telefono e lo sbatte a terra. Niente aveva più senso.
Mattina. Alessandro esce
di casa. Un
nuovo giorno aveva inizio. E quel nuovo giorno era senza Luca. Arriva
in commissariato molto presto. Parmesan e Ugo sono già
lì.
"Ohi, che ci fai qua a
quest'ora?" chiede Parmesan.
"Rimanere a casa era
inutile, Antò..." dice lui andando nel suo ufficio.
Poco dopo viene
raggiunto da Elena e Raffaele. Si guardano. Silenzio.
Silenzio interrotto
dallo squillo del cellulare. Era Boni. La scientifica era sul luogo
della sparatoria.
"Ale, andiamo noi..."
dice Elena.
Alessandro la guarda negli occhi. Scuote la testa "No, tocca a me..."
si alza dalla sedia e sale sulla macchina.
"I'll be missing you"
Puff Daddy feat. Faith Evans
http://www.youtube.com/watch?v=Qd6XVAGhJcc&feature=fvst
Appoggia la testa contro
il sedile.
Chiude gli occhi e si passa una mano sul viso. Accende lo stereo, e le
lacrime iniziano a scendere da sole. Mette in moto e si asciuga le
lacrime. E ogni strada, ogni via, gli ricorda Luca. Arriva fino a
quella radura. Ferma l'auto e scende. E il ricordo lo fa fermare
d'improvviso. Boni lo vede e gli fa segno di avvicinarsi. Alessandro
avanza lentamente. Saluta Boni. E lui si accorge che ha gli occhi
rossi. Capisce che non è facile per Alessandro indagare su
Luca.
Boni gli fa vedere alcune prove e le fa analizzare subito. Alessandro
si avvicina nel punto in cui Luca venne ferito. Si accovaccia.
Deglutisce. Chiude gli occhi sperando che la scena si cancella davanti
ai suoi occhi. Boni si avvicina e gli poggia una mano sulla spalla.
Alessandro si asciuga nuovamente gli occhi e si gira.
E poi ecco quello che
sperava. Un
nome. Un indirizzo. Sorride. Alessandro ha voglia di urlare. Ma riesce
solo a dire grazie e a correre verso la sua auto. Chiama Elena. Le dice
tutto.
Lei corre, Raffaele si
precipita in auto. Parmesan inizia ad avere un contatto con Alessandro,
in modo da tenerlo aggiornato.
Anna arriva in
commissariato.
Vittoria e Ingargiola le vanno subito vicino. Lei abbraccia la donna,
che le accarezza la testa e le offre un caffé alla
macchinetta.
La fa sedere. Anna beve il suo caffé e Vittoria le stringe
la
mano. E poi improvvisamente vedere Alessandro, Raffaele, Elena e gli
altri poliziotti, scortare un uomo. L'assassino di Luca. Anna
deglutisce. Stringe la mano di Vittoria. Non riesce a respirare.
Vorrebbe urlare in faccia a quel uomo tutto il suo odio. Ma la voce non
riesce ad uscire. E quello che le fa più male è
vedere
che lui ha ancora quel sorriso beffardo sulla faccia.
Non serve a niente
l'interrogatorio.
Era lui. Il complice era morto durante la sparatoria. Alessandro lo fa
portare via. Ma prima di farlo uscire, si avvicina, e con tutta la
rabbia in corpo, gli scaraventa un pugno in pieno stomaco. Quella era
la sua vendetta per aver ucciso Irene e Luca.
Dice agli agenti di
portarlo via, poi
si ferma nell'atrio. Gli altri guardano uscire l'assassino. Ci sono
anche Roberto e Giulia. Anna è ancora in silenzio.
Alessandro si
avvicina. Si guardano per un attimo. Lui le sorride "Te l'avevo
promesso... Quel uomo marcirà in galera!". Anna tira su col
naso
e lo abbraccia. Poi si stacca. Lui ha gli occhi lucidi. Senza dire
niente esce dal Decimo e sale in macchina. Si ferma sotto casa sua.
Parcheggia e scende.
Inizia a camminare per
ore, senza una
meta, senza un perché. E ogni bar gli ricorda Luca. Le loro
chicchierate. Le notti passati a casa sua a bere birra e a ricordare i
momenti passati. Le loro litigate. Le serate passate a dirsi tutti i
loro segreti. Luca che gli rivela di aver fatto l'amore con Anna. Luca
che gli dice che per lui non è stato un errore. Luca che gli
ha
sorriso con una faccia da ebete. Luca che gli dice che Anna non si
sposava più. Luca che felice dichiara il suo amore ad Anna.
E
infine lui, felice come non mai, per aver trovato la giusta via verso
la felicità.
-
Cinque giorni dopo...
Alessandro si alza
presto. Sale di
corsa in macchina e va a salutare Stefano. La solita routine. Lo porta
al bar a prendere un cornetto. Lo porta a scuola. Poi va al Decimo. Ma
quella mattina decide di deviare e percorrere un'altra strada. Dopo
mezz'ora, parcheggia l'auto e scende. Si ferma davanti ad un grande
cancello nero. Sul muro alcuni graffiti da parte di ragazzi che
dedicano scritte per gli amici che non ci sono più.
Alessandro
oltrepassa quel cancello e si avvicina alla tomba di Irene. In mano un
mazzo di rose rosse. Nell'altra, due rose rosa. Si accovaccia e sistema
le rose per Irene. Pulisce la sua foto. Poi si volta. Poco
più
in là, sulla tomba di Luca c'è Anna. Si rialza e
lentamente la raggiunge. Le mette una mano sulla spalla. Lei si volta e
gli sorride. Alessandro mette le due rose rosa nel vaso.
"Che ce fai qua a
quest'ora?" chiede
lui. Lei deglutisce. Guarda la foto di Luca. Poi prende dalla borsa una
cartella. Alessandro la apre. Inizia a leggere il foglio. Si blocca
improvvisamente.
"Le ho ritirate
stamattina..." una lacrima inizia a scendere. Alessandro deglutisce.
"Sono venuta a
dirglielo..." poi
abbassa la testa continuando a singhiozzare. Alessandro la fa alzare e
l'abbraccia. Guarda la foto dell'amico. Chiude gli occhi e stringe Anna
"Che hai deciso?" chiede staccandosi. Lei alza le spalle "Non lo so! Ho
paura... Non ho mai avuto così paura! Ho già
perso un
bambino! Ma questo è figlio mio e di Luca! Di Luca! E io
voglio
portarla avanti questa gravidanza!"
Alessandro sorride
tristemente. Poi
le mette una mano sulla spalla, e in silenzio escono. Anna si ferma un
attimo. Ritorna indietro e posa una foto dell'ecografia sulla tomba di
Luca. Accarezza la sua foto e sorride.
"Amore mio, aiutami
tu..."
E se ne va via.
Chiedendogli aiuto.
Lasciando la prima "foto" del loro bambino. E in qualche modo... Anna
capì che Luca era accanto a lei...
~fine dei ricordi...
Anna era ancora sul letto. La mano sul suo ventre. Il ventre che
conteneva il suo bambino. Il loro bambino. Era al quarto mese quasi. Si
ricorda quando l'aveva detto ad Elena. Anche lei era scoppiata a
piangere. Vittoria aveva detto che era un segno. Quel bambino era
arrivato per non lasciare sola Anna. Quello era il frutto dell'amore
con Luca. Un amore che nonostante tutto, avrebbe continuato ad esserci.
Tutti i colleghi del Decimo le sono stati vicini. Alessandro aveva
preso il comando del Decimo. All'inizio voleva rifiutare. Poi
è
stata Anna a convincerlo, insieme ad Elena. In fondo l'avrebbe voluto
anche Luca.
Anna non era mai rimasta sola. Alessandro la chiamava spesso. Elena si
era ormai stabilita a casa sua. Vittoria le dava delle dritte.
L'accompagnava ovunque. Non le facevano mancare niente. Aveva
riallacciato il rapporto con la madre. Alla seconda ecografia l'avevano
accompagnata Elena, Alessandro e Vittoria. Parmesan era andato in
pensione, ma veniva ogni giorno al commissariato per dare il suo
saluto. Era lui stesso che ogni tanto comprava le medicine ad Anna. A
volte quando lui non c'era ci pensava Raffaele. Anna si sentiva rinata.
Era felice. Tutti le volevano bene. Ma poi ritornava triste,
perché una delle cose che poteva renderla più
felice,
ormai, non c'era più.
I mesi della gravidanza erano stati i peggiori della sua vita, dopo la
morte di Luca. Il medico diceva che era dovuto allo stress e per il
forte trauma di aver perso la persona amata. Anna aveva rischiato anche
stavolta. Ma Alessandro l'aveva salvata giusto in tempo. Come avrebbe
voluto Luca.
Quel bambino ancora prima di nascere, avrebbe avuto tutto l'amore
possibile.
Improvvisamente uno squillo del cellulare interrompe i suoi pensieri.
Era Elena.
"Ehi, come sta la mia nipotina?" chiede tutta felice per telefono. Anna
sorride e si tocca il ventre "Sta benissimo..."
"E la sua mammina?" chiede.
"La sua mammina potrebbe stare meglio!" dice Anna con un filo
malinconico.
"Eh no, eh! Che succede? Mi devo preoccupare? Va beh, non ti muovere
che vengo subito!" ed era inutile continuare a chiamarla. A quest'ora
era già in macchina.
E infatti pochi minuti dopo, ecco che apre la porta. Anna le aveva dato
le chiavi dell'appartamento.
Entra velocemente in camera da letto, e la vede sdraiata, con le
lacrime che le scendono lentamente sul viso.
"Ohi, che succede?" chiede allarmata. Si avvicina e le asciuga le
lacrime. Guarda gli occhi di Anna. E improvvisamente non ha bisogno di
parole. Capisce a cosa è dovuto quel pianto. La stringe a
sè, e la fa sfogare un altro pò.
"Tu dentro di te, hai la persona più importante del mondo!"
le
dice Elena. Lei si stacca e annuisce silenziosamente. Elena le sorride
e va ad aprire la porta. Era Alessandro.
"Che ci fai qua?" gli chiede lui.
"Niente, piccolo attacco malinconico..." dice salutandolo con due baci
sulla guancia "Te piuttosto... Come mai qui?" chiede.
"Sono venuto a portare una piccola sorpresa per la mamma e per la
piccola!" dice felice mostrando dei sacchetti.
"O piccolo!" precisa Elena.
"Si, va beh, quello che è... L'importante è che
sia
sano... Il resto non conta!" dice entrando in camera da Anna e
salutandola. Estrae da un sacchetto un cornetto caldo.
"Eh, ma così mi vizi!" esclama Anna sorridente.
"Per te e quella creaturina che hai dentro, farei di tutto... L'ho
promesso a mio fratello..." dice anche lui con un filo malinconico.
"E a me che m'hai portato?" chiede Elena interrompendo quel silenzio
assurdo. Alessandro si gira verso di lei "Ho portato un cornetto anche
a te!". Glielo porge "Solo perché Stefano ne ha lasciato
uno...
Se no mica te lo portavo!" dice iniziando a stuzzicarla. Elena mette il
broncio e addenta il suo cornetto "Grazie, eh! Sei sempre
così
gentile, caro!" dice facendogli la linguaccia. Anna inizia a ridere.
Alessandro ed Elena erano diventati molto amici. Complici. Anna sperava
si mettessero insieme. Anzi, lo speravano tutti. Ma Elena non si
sentiva pronta per iniziare una storia con l'uomo che era stato della
sua migliore amica. E Alessandro non era ancora pronto per dire addio
ad Irene. Ma tra loro c'era tanta complicità, e
chissà se
con il passare del tempo non sarebbe nata questa storia d'amore.
"Guarda!" esclama Alessandro tirando fuori delle tutine per bambini.
Una era bianca con un orsacchiotto in mezzo, e un'altra era giallina
con un paperotto davanti. Anna sorride. Elena ne prende una.
"Avevamo deciso di regalargliele insieme!" sbuffa scocciata.
"Se aspettavo te, avrei comprato ste tutine quando nasceva!". Lei si
volta e lo guarda male. Alessandro si avvicina e le da un bacio "E
stavo a scherzà!" dice spingendola amichevolmente. Poi lui
si
avvicina ad Anna e le tocca il ventre "Ma quando nasci
piccolè?"
chiede.
"Spero presto..." dice Anna.
--
E quel presto non tarda ad arrivare...
Quattro mesi dopo, Anna è a casa, al solito, Elena era
lì accanto a lei. Stavano guardando un dvd.
Era piacevole passare intere giornate con la propria migliore amica.
Prima a raccontarsi segreti. Parlare di ciò che si sente. E
poi
sdraiarsi sul letto con pop corn per guardare un film. Magari rivisto
tante volte. Ma l'importante era stare insieme.
"Ma senti... Con Ale?" chiede Anna curiosa. Elena le sorride "Beh, con
Ale c'è una splendida amicizia..."
"Solo?" chiede lei insistente.
"Anna... Siamo legatissimi ma... Io non me la sento di iniziare una
storia con lui. Mi sembra di tradire Irene..." dice con un velo di
tristezza.
"Elena, è passato quasi un anno! Alessandro ha diritto a
farsi
una nuova vita! E poi..." si ferma di blocco. Capisce che quello che le
ha rivelato Alessandro tempo fa, deve rimanere segreto. Lui che le
confessa che Irene gli è venuta in sogno, dicendogli di
farsi
una nuova vita.
"E poi?" chiede Elena curiosa. Anna le sorride "Secondo me dovresti
provare..."
"Io ho paura che..."
"Si sono rotte le acque!"
"Ma no! Che acque..."
"No, no! Mi si son rotte le acque!!" esclama allarmata Anna. Elena
salta giù dal letto "Ma come? Adesso?" inizia a prendere le
borse "Ecco, la telecamera!"
"Chiama l'ambulanza!" urla Anna.
"Si, si! Subito!" dice prendendo il telefono e componendo il numero.
"Si, pronto? Una mia amica sta partorendo!!" e inizia a spiegare la
situazione.
Intanto Anna inizia a respirare come le aveva insegnato Vittoria.
Alessandro arriva di corsa sotto casa sua. L'ambulanza arriva pochi
minuti dopo. Anna urla di dolore. Alessandro ed Elena la seguono con la
macchina.
-
Poco dopo, Anna è in sala parto. Vittoria le tiene la mano,
mentre Elena inizia a riprendere con la telecamera. Anna era sudata. Il
dolore era atroce. Stringeva la mano di Vittoria talmente forte, che
sicuramente le stava facendo male. Il dottore continuava a dirle di
spingere. Ma Anna non ce la faceva più. Poi improvvisamente,
quando credeva di non farcela più, vede Luca. Lui,
lì,
oltre la porta. Le sorride e le fa l'occhiolino. Ad Anna iniziano a
scendere le lacrime. Stringe ancora più forte la mano di
Vittoria. Alessandro cammina avanti e indietro per la sala d'aspetto.
Arrivano anche Raffaele e Parmesan. Si siedono accanto ad Ugo e
Ingargiola. E poi improvvisamente... Ecco un vagito. Si girano tutti
verso la porta. Era nato. O nata. Anna aveva deciso di non volerlo
sapere fino ad oggi.
"Benvenuta" Marco Masini
http://www.youtube.com/watch?v=56NlfXqnI7w
Ed eccola. Una femminuccia. Bella come la luna che era alta nel cielo.
Splendente come le stelle. Anna si rilassa stremata e sudata. Le
mettono la bambina tra le braccia. La sua bambina. Il frutto del suo
amore con Luca. Anna si sentiva rinata. Guardava la sua piccola. Le
guanciotte rosse. Anna inizia a ridere. Vittoria l'abbraccia, mentre
Elena continua a riprenderle. Madre e figlia. Così belle.
"Che nome diamo a questa bella bimba?" chiede il dottore. Anna sorride.
Tiene la sua bambina tra le braccia. Orgogliosa. E con la voce
strozzata dal pianto, riesce a dire "Si chiamerà Angel...
Perché è stata come un angelo custode, che mi ha
fatto
rinascere...". Vittoria ed Elena si guardano. Involontariamente
iniziano a piangere.
Prendono la piccola per visitarla. Elena segue ogni movimento.
Riprendeva la bambina. Poi passava ad Anna. Lei sorride "Come sono
stata?" chiede. Elena le sorride tra le lacrime "Bravissima!".
Portano la piccola alla nursery. Elena esce dalla sala parto e
abbraccia Alessandro.
"Come stanno?" chiede.
"Tutte e due bene! La bimba è bellissima..."
--
L'indomani, Anna è in camera. Si è svegliata da
poco. Ha
la testa girata a sinistra e guarda fuori dalla sua finestra. Vede
l'alba. E quel giorno le sembra ancora più bella. La prima
volta
l'aveva vista con Luca. Ripensa a quando era in sala parto. Lui era
lì. Era vicino a lei. Ha visto nascere loro figlia.
Poco dopo gliela portano in camera. Anna più felice che mai
la
prende in braccio e inizia ad allattarla. Lei è
così
dolce. Anna la culla tra le braccia. Non riesce a credere che una
creaturina così piccola, fosse in grado di donarle tanta
felicità. E mentre l'allatta inizia a parlarle dolcemente.
Inizia a pensare al suo futuro. A quanto dirà la prima
parolina.
A quando inizierà a muovere i primi passi. Quando con il
sorriso
sulle labbra e i suoi occhioni furbi la guarderà. E pensa
anche
a come sarà la loro vita senza Luca. Lei non avrebbe mai
conosciuto il suo papà. Non avrebbe mai avuto la gioia di
farsi
stringere, coccolare tra le sue braccia. Pungersi con quella barba.
Ridere giocando con lui.
In quel momento entra Elena. Prima di andare al Decimo era passata a
dare un salutino alla ragazza. Dà un bacio ad Anna, e poi
accarezza una guancia alla piccola. In quel momento entra anche
Alessandro.
"Come stanno queste belle signorine?" chiede allegro. Anna gli sorride
"Guarda piccola, ci sono zio Ale, e zia Elena!" dice porgendola ad
Elena. Ad Alessandro squilla il cellulare.
"Era Ugo! Ha detto che c'è stato un furto! Andiamo?" chiede
rivolto ad Elena. Lei dà la bambina nuovamente ad Anna ed
escono. Ed è impossibile non capire che tra quei due,
qualcosa
era successo.
Anna riprende di nuovo a coccolare la piccola. La tiene
orgogliosamente. Vorrebbe farla vedere al mondo intero. Si accorge che
assomiglia tanto a Luca. Subito dopo qualcuno apre la porta. Vittoria.
Anna sorride alla donna che avanza piano per non svegliare la bambina,
che si era quasi addormentata. L'infermiera arriva poco dopo per
riprendere la bambina. E per un attimo Anna ritorna triste.
"Guarda che è tua, eh?!" le dice Vittoria quando
l'infermiera
esce. Anna sorride e inizia a parlare. A sfogarsi. Le confessa di avere
paura. Ha paura che non ce l'avrebbe mai fatta da sola. Ha paura
perché questo mondo è un pericolo continuo.
Dovrà
difendere la sua bambina da tutto e tutti. Dovrà dirle cosa
è giusto e cosa è sbagliato. E confessa anche,
che quando
le tolgono Angel dalle mani, si sente meno sicura. Perché
lei
è la cosa più importante per lei. Angel le ha
donato una
nuova forza. Vittoria l'abbraccia e le dice che non sarebbe rimasta
sola. Quella bambina avrebbe avuto tutto l'amore possibile e
immaginabile. Anna appoggia la testa sulla spalla di Vittoria.
A caso finito, Alessandro ed Elena tornano all'ospedale. Si fermano
davanti alla nursery. Ed eccola lì. Angel. Elena si
intenerisce
sempre nel guardarla. Vede qualcosa di Luca in quella piccola creatura.
E capisce che per Anna non sarebbe stato facile. Crescere una bambina
che non avrà mai un padre. E involontariamente inizia a
piangere. Alessandro la stringe da dietro "Che succede?" chiede
dolcemente. Lei si volta verso di lui "Ho capito che sarà
difficile per Anna. Crescere da sola una bambina. Io a volte mi isolo
in me stessa, e penso che la mia vita fa schifo. Ma poi penso ad
Anna... e capisco che i miei problemi sono nulla in confronto ai suoi!"
e si lascia stringere da Alessandro "Anna non è sola... E tu
lo
sai... Noi non la lasceremo mai sola... E poi... se hai problemi, vieni
da me... Io... ti sono vicino..." dice Alessandro dolcemente. Elena lo
guarda negli occhi. E improvvisamente si sente pronta. Avvicinano i
loro visi e si uniscono in un caldo bacio. Un bacio voluto. Desiderato.
Amato. Appassionato. Proibito. Un bacio che provoca un momento magico,
ma strano. Si staccano. Si sorridono e vanno in camera da Anna.
Sorridenti. Felici. Rinati, come Anna quando ha in braccio la sua
bambina. Anna intuisce subito cosa è successo. Sorride. E
subito
dopo, l'infermiera le riporta Angel. Lei la prende di nuovo tra le sue
braccia. E sorride di nuovo. Si, era lei che le dava l'energia per
andare avanti. Stava bene solo con lei. E in quel momento,
sentì
Luca ancora più vicino...
Uscita dall'ospedale,
Anna chiede ad
Alessandro di fermarsi. Doveva far conoscere Angel al suo
papà.
Prende una foto dal sua borsa e lascia la piccola con Alessandro ed
Elena. Scende dall'auto e si avvicina al grande cancello nero. Lo
oltrepassa e poggia la foto della piccola sulla tomba "Amore mio,
questa è la nostra piccola Angel. Nostra figlia. So che mi
sei
stato vicino ogni giorno, durante la gravidanza. Io le
insegnerò
cosa significa amare. Le darò tutto l'amore di cui ha
bisogno.
Però non lasciarmi sola... Ho bisogno di te... Ti amo... e
ti
amerò per sempre..." e se ne va. Lasciando qualcosa di
prezioso
su quella lastra di marmo. La foto di loro figlia. La loro Angel.
~Fine...
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