Quella mattina Superman si svegliò più presto
del solito. Dopo essersi stiracchiato, come ogni mattina andò a vuotare
il mostro marino (come amava chiamarlo) e poi si osservò a lungo allo
specchio del bagno. Una grossa panza da donna incinta ora ricopriva quelli che
un tempo erano stati i pettorali e gli addominali più belli del mondo
intero, e un grosso ombelico fuoriusciva dalla lacera canottiera del super
eroe. Sporco e malandato, andò a prepararsi una colazione abbastanza
magra composta da merendine integrali e un actimel (attenzione voi lettori a
non farlo mai di prima mattina) con il vano intento di dimagrire. Si
aggirò poi senza meta per la sua casa. Un monolocale.
Sicuramente vi starete chiedendo: come mai un SuperEore della
portata di Superman si era ridotto in quel modo? La risposta è semplice,
e io non ve la dirò in questa sede.
Fatto sta, che l’ex Supereroe ormai i tempi della
gioventù li aveva passati e ormai si era ritirato in pensione. Una
povera pensione.
Quello che a noi interessa sapere, era che comunque era
l’unico Supereroe rimasto sulla piazza: tutti gli altri erano defunti
oppure finiti in un centro di riabilitazione per drogati. L’uomo ragno
morì in bagno, ucciso da uomini della mala vita e della
pubblicità, come ricorda la celeberrima canzone degli 883 o di quel
tricheco di Max Pezzali (Hanno ucciso l’uomo in bagno chi sia stato non
si sa! Forse quelli della mala o della pubblicità!). Resterei pure qua a
raccontarvi la sorte di tutti gli altri super eroi ma purtroppo non mi ricordo
ce ne fossero altri… (dovete tenere a mente che mentre scrivo queste
cazzate sono ubriaco e mentalmente instabile).
Ora, dopo aver sgranocchiato la sua colazione integrale, un
sordo rumore attirò l’attenzione dell’uomo panciuto: il
campanello della porta. Convinto che fosse un abbaglio (nessuno era più
venuto infatti a suonare un campanello, dopo che nella 1859 puntata a fumetti
di Superman, egli, per l’appunto Superman, si era scopato un
trans-sessuale con Lapo el-Can).
Escludendo ora e per sempre l’argomento trans-sessuale
da questa storia (che fanno schifo e sono la dimostrazione matematica che
l’uomo è cieco alle meraviglie che Dio ha dato lui) posso solo
dirvi quale era la sagoma che s’intravedeva tra la porta a vetri della casa
di Superman.
Un uomo di media statura con i ricci molto folti. Siete
rimasti interdetti eh?! Credavate fosse uno dei vostri inutili protagonisti dei
manga Japanesi?! Tutti uguali alti e con gli occhi asimmetrici?! No. Stiamo
parlando del Super Eroe per eccellenza. Dell’uomo che aveva portato
intere nazioni alla follia. Angus Young.
Ovviamente la maggior parte di voi non conosce neanche
l’esistenza di tale persona. Per questi indivudui spiegherò subito
chi fu codesto eroe: la chitarra solista degli ac/dc, gruppo rock degli anni
80. Se non li conoscete siete proprio delle persone blasfeme! Comunque
sia…
- Allora?! E che cazzo apri questa porta si o no?! –
disse l’individuo dopo che ebbe suonato ancora il campanello.
- Arrivo! – disse Superman goloso di contratti
televisivi, convinto infatti che a suonare fosse uno dei vecchi manager della
tv. Aprì la porta.
- Ma chi cazzo sei? – chiese al biondo dopo un momento
di silenzio.
- Angus Young, e fra poco dovrebbe arrivare anche mio
fratello…. -.
Entrò nella stanza e si sdraiò sul divano,
accendendo la televisione con il telecomando che si trovava appunto sul divano.
- Fumi? – chiese a Superman.
- No – rispose esitante l’uomo panzuto.
- E fai bene…. – replicò Angus.
- Ma che ci fai qui? – gli chiese Superman.
- Brutte notizie! – rispose con aria grave – Ma
possono attendere una bella sigaretta non trovi?! -.
Superman, vedendo che Angus aveva tirato fuori un pacchetto
di sigarette diventò eccitato.
- Bhè dato che ci siamo… me ne daresti una? -.
- No – replicò il biondo – Hai detto che
non fumi no? -.
- Bhè in realtà…- e non continuò.
- In realtà? -.
- In realtà fumo -.
- Complimenti -.
- Grazie -.
Dopo qualche minuto di silenzio il biondo si osservò
intorno con aria assonnata.
- Per caso hai sentito mai parlare di Zuppiriggiu Maggiore?!
-. (località vicino a Belluno)
Superman fece di no col capo.
- Bhè – disse Angus – La sta per
verificarsi una tragedia mio fido amico… -.
- E cosa starà mai per accadere? – chiese
l’altro.
- Pupo. In concerto -.
E tutto fu subito chiaro.
Superman avrebbe di nuovo salvato il mondo dalle schifezze e
dal male, dalle intemperie e dai mostri cattivi. Avrebbe semplicemente
squartato quel Pupo.
- Ho solo una domanda – chiese il Superman.
- Chiedi pure – disse Angus.
- Mi
faresti sentire Higway to hell?! -.
Angus sorrise entusiasta e si alzò in piedi.. –
Prima vado a prendere la mia SG… poi se ne parla zuccherino -. In quella
un uomo di statura simile a Angus entrò dalla porta della casa con i
capelli castani scuri, camminando a stento, una bottiglia mezza vuota di birra
ancora stretta nella mano sinistra.
- Angus! – chiamò roteando gli occhi.
- Che c’è? – rispose annoiato il biondo
accendendosi un’altra sigaretta.
- E’ appena arrivata una squadra di Maracones! Che
facciamo…?! -.
Angus gettò via la sigaretta con aria infastidita e
si alzò lentamente dal divano. Dopo qualche minuto si avvicinò
lentamente alla porta, dove ci stava il nuovo arrivato tutto ansimante e disse.
- Gli facciamo pentire di aver giurato servizio a Mammà
quella volta, che fossero stati investiti! Malcom – continuò con
tono più aggressivo – di a Brian di caricare gli Spruzzer, io
arrivo fra qualche minuto -.
Il ragazzo ansimante uscì di corsa dal monacale
lasciando Superman, interdetto e obeso, da solo con Angus, alto e dinoccolato.
- Quello era mio fratello. Si chiama Malcom – disse
puntando un dito contro il cauterioso Superman – E insieme abbiamo
distrutto il mondo della mafia di tutto il mondo. Siamo qua per fare lo
stesso…ma ti spiegherò meglio di cosa si tratta in
furgone…ci stai? A viaggiare con noi? -.
Superman si leccò le labbra intimidito. – Con
voi chi? – chiese dopo qualche minuto.
- Con gli ac/dc – disse Angus strizzandogli
l’occhio.